tag:blogger.com,1999:blog-8320242780441630368.post8171048650923164222..comments2023-02-26T10:55:39.710+01:00Comments on FRUIMEX: COSA SUCCEDE IN VATICANO?fruimexhttp://www.blogger.com/profile/00042657308592962883noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-8320242780441630368.post-51914626169257087902015-04-05T00:52:25.242+02:002015-04-05T00:52:25.242+02:00Don Curzio ha detto...
Nel capitolo XXX, al n° 20...<br />Don Curzio ha detto...<br /><br />Nel capitolo XXX, al n° 205 del libro Iota unum (Torino, Lindau, 2a ed., 2009) <br />di Romano Amerio <br />(“L’autonomia dei valori. Teologia antropocentrica di Gaudium et spes 12 e 24”) <br />si trova una interessantissima dissertazione del filosofo luganese <br />sulla contraddizione tra la dottrina cattolica, che è teo-centrica <br />e contempla in Dio il Fine ultimo dell’ universo e dell’uomo, <br />e quella del Concilio, considerato nei suoi testi e<br />non solo nelle cattive interpretazioni post-conciliari (il famoso “spirito del Concilio”).<br />Scrive l’Autore: <br />«Le varie deviazioni della morale rispondono tutte <br />all’esigenza antropocentrica del mondo moderno, <br />che sostituisce all’idea divina regolatrice del mondo <br />l’idea dell’uomo auto-regolatore *(…)<br /> onde si crede che l’uomo sia il fine del mondo» (p. 427). <br />Poi osserva che tale concezione propria della filosofia immanentista e soggettivista della modernità, la quale nasce con Cartesio ed arriva sino ad Hegel, <br />trova corrispondenza in Gaudium et spes n° 12 che recita: <br />«Omnia quae in terra sunt ad hominem tamquam ad centrum suum <br />et culmen ordinanda sunt <br />[tutte le cose di questo mondo devono essere ordinate all’uomo<br />come al loro centro e vertice». <br />Inoltre sempre Gaudium et spes al n° 24 precisa che l’uomo <br /><><br />( <>. Così il testo conciliare, <br />e non lo “spirito del Concilio o post-Concilio”, <br />fa dell’ uomo il fine della terra, <br />voluto da Dio come fine di essa <br />e non per cogliere il Fine ultimo, <br />che è solo Dio infinito e onnipotente. <br />Amerio in nota spiega che la traduzione italiana corrente di questo testo è: <br />«l’uomo è stato voluto da Dio per Se stesso», <br />ossia fine dell’uomo e della terra non sarebbe più l’uomo, ma Dio stesso<br />(anche se la traduzione si presta ad una duplice interpretazione, <br />potendosi pur sempre quel per se ipsum<br />intendersi riferito al soggetto Homo, oltre che al complemento d’agente Deus).<br />Ill Luganese osserva che tale traduzione erronea del testo conciliare, <br />che lo fa apparire ortodosso o in “continuità con la Tradizione”,<br />«annulla la variazione di dottrina» (p. 427, nota 2). <br />È chiaro, invece, che il testo ufficiale in latino <br />(ad uso dei teologi) di Gaudium et spes <br />rappresenta una variazione sostanziale di dottrina, <br />e che la traduzione in volgare <br />maschera l’enormità di tale variazione, <br />che è una vera e propria “rivoluzione copernicana”, <br />simile a quella kantiana: un’«inversione» teologica a 360 gradi, <br />la quale mette la creatura-uomo al posto del Fine e Creatore-Iddio. <br />È la famosa “svolta antropologica” di cui già negli anni settanta parlava <br />padre Cornelio Fabro<br /><br />Don Curzio ha, anche detto...<br /><br />Monsignor Brunero Gherardini ha scritto un libro intitolato <br />Concilio Ecumenico Vaticano II. Un discorso da fare <br />(Casa Mariana Editrice, Frigento, 2009) <br />e lo ha indirizzato al Papa <br />con la supplica di chiarire in maniera definitiva <br />gli interrogativi che Il Vaticano II pone alla coscienza cattolica.<br />Egli prende coraggiosamente atto che la continuità tra Vaticano II e Tradizione cattolica è stata finora<br />asserita, ma non dimostrata: «non s’andò oltre una declamazione puramente teorica» della suddetta<br />continuità (p. 14). Perciò chiede che si dimostri ciò che si afferma (“ermeneutica della continuità”), dacché i<br />dubbi permangono. Onde la «necessità di una riflessione storico-critica sui testi conciliari, che ne ricerchi i<br />collegamenti – qualora effettivamente vi siano – <br />con la continuità della Tradizione cattolica. <br />Reputo questo<br />uno dei doveri più urgenti del Magistero ecclesiastico» (p. 17).<br /><br />25 luglio 2010 10:55<br /><br />( Fonte-web :<br />Chiesa e post concilio: Gaudium et Spes, (12; 24) o della ...<br />chiesaepostconcilio.blogspot.com/2010/.../gaudium-et-spes-24-o-della.ht... )Anonymousnoreply@blogger.com