di Marco Della Luna 09/11/2014
Il processo di evoluzione in senso sempre più oligarchico della società del XXI secolo viene ampiamente documentatamente analizzato e spiegato nelle sue strutture profonde nell’ormai celebre opera dell’economista francese Thomas Piketty, Il Capitale nel XXI secolo, uscita nel 2013. E’ un saggio molto ampio e documentato, impossibile da riassumere qui ; qui cercherò di indicare i punti-chiave della sua analisi:
1) dall’inizio del XVIII secolo fino alla prima Guerra mondiale le condizioni economiche dell’Occidente erano:
a- minimo tasso di inflazione, minimo tasso di crescita economica pro capite (0,2-1%);
b- rendimenti del capitale mobiliari e immobiliari mediamente del 4-5%;
c- prevalenza dei redditi da capitale sui redditi da lavoro ;
d-conseguente società basata sui rentiers (costituenti circa l’1% della popolazione, detentori di un patrimonio e di un reddito di almeno 50 volte quello medio), resto della popolazione a livelli molto bassi di ricchezza ;
e-il fatto che la rendita del capitale (immobiliare e finanziario) era molto superiore al tasso di crescita dell’economia, comportava automaticamente che i capitali tendevano a crescere e a concentrarsi – fattore, questo, fondamentale nel modello di Piketty, perché produce una divergenza oligarchica sempre più ampia nella società ;