RESISTENZA ALLO STATO ILLEGITTIMO?
Uno spettro si aggira per l’Occidente: è il ricordo dello Stato nazionale, parlamentare e sovrano.
Lo Stato, con i suoi poteri, è uno strumento che una nazione costituisce per provvedere ai suoi bisogni; esso e il suo potere giuridico e politico sui cittadini sono legittimati se e in quanto sono al servizio della nazione; se non lo sono, sono illegittimi e non vanno obbediti, perché sono semplice violenza, minaccia, estorsione.
Oramai molti Stati si sono posti al servizio essenzialmente dei creditori finanziari, dei mercati finanziari globali, del sistema bancario che li dirige; sacrificano gli interessi dei loro popoli a quelli di una classe bancaria globale da cui dipendono per i propri bilanci; la loro priorità è raccogliere tasse per pagare a questi banchieri gli interessi su denaro contabile che gli Stati potrebbero generare in proprio; quindi questi Stati hanno perso la legittimità, non sono più al servizio del popolo, anzi sono in conflitto di interesse col popolo perché servono interessi di altri soggetti, dunque non sono più poteri legittimi. Ne è prova il fatto che, col pretesto di risanare e rilanciare l’economia, hanno fatto scelte e riforme che hanno prodotto recessione e indebitamento, ricchezza per pochissimi e povertà per gli altri; e che, dopo visti questi risultati, insistono su quelle stesse scelte. Essi sono manovrati dall’esterno, dai loro supposti creditori, che arrivano a imporre cambi di governo.