RICOSTITUIRE LA REPUBBLICA
RIFIUTANDO LO STATO-AZIENDA PRIVATIZZATO
Dopo circa settant’anni, si sono avverate le cupe predizioni del prof. Carl Schmitt: l‘industria finanziaria sposta 15 volte più ricchezza dell’economia reale, il finanziere sostituisce lo statista come decisore politico, sostituisce la politica con il suo business, sostituisce la volontà delle nazioni con la sua propria volontà, sostituisce il diritto costituzionale e pubblico con i suoi regolamenti privati internazionali, sostituisce i parlamenti con i suoi centri di regolamentazione, sostituisce le monete nazionali e i tribunali dello Stato con la sua moneta e con i suoi tribunali, scavalca gli eserciti nazionali con i suoi eserciti privati di contractors. Lascia in essere gli Stati come suoi debitori obbedienti nonché come esecutori e cinghie di trasmissione delle sue decisioni nei confronti dei popoli, per rimescolarli, riformattarli, toglier loro progressivamente risorse, sicurezza, privacy, capacità politica, facendone una massa passiva senza identità, condizionata a pensare, agire e reagire secondo clichés. E questo programma di ingegneria sociale in parte è già realizzato.
Che fare dunque con questi Stati?