28.02.17 Marco Della Luna
- Le fonti ufficiali citate nei precedenti post dimostrano che lo Stato (compresi fisco e “giustizia”) rinuncia a creare denaro in proprio per le spese socialmente necessarie, ma permette ai banchieri di creare, per prestarlo o investirlo direttamente, denaro scritturale dal nulla, senza una legge che li autorizzi, senza imporre loro di dichiarare questa creazione come ricavo, senza tassarla, cioè li lascia evadere circa 540 miliardi l’anno, più dell’attuale gettito fiscale, preferendo spremere i cittadini e lasciarli senza servizi, senza pensione, senza lavoro e senza infrastrutture.
540 miliardi, perché i banchieri ogni anno mediamente creano dal nulla circa 1.000 miliardi di euro, cioè si prendono un potere d’acquisto pari al 61% del pil – senza contare i circa 180 miliardi prodotti pure dal nulla dalla Banca d’Italia, che è di proprietà privata e in cui i privati scelgono il management e decidono la politica. Con quelli, arrivano al 72%.
Inoltre, benché le banche creino il denaro dal nulla, quindi benché per esse sia impossibile restare insolventi (amenoché non le saboti la banca centrale o l’insieme delle altre banche, per ragioni politiche), lo Stato, complice di banchieri truffatori, finge che molte banche siano rimaste senza soldi per avere il pretesto di aggiungere tasse ai cittadini, con cui copre le bancarotte fatte dai managers scelti dai principali partiti di potere.