Il Sole 24 Ore dal nostro inviato Nino Ciravegn
ALBA - «Oggi siamo tutti di Alba, facciamo tutti parte della Ferrero»: il vescovo della capitale delle Langhe, Giacomo Lazzetti, ha puntato sull'orgoglio di appartenenza, l'azienda come patrimonio della collettività, del territorio. Siamo tutti di Alba, ha accolto così, sulla porta della cattedrale, la salma di Pietro Ferrero, scomparso in Sud Africa il 18 aprile, per un malore mentre correva in bicicletta.
Gli abitanti di Alba hanno partecipato in massa ai funerali: secondo alcune stime sono trentamila, fin dal mattino presto riempiono piazza del Duomo, affollano la centralissima piazza Savona e le altre piazze collegate in diretta con la cattedrale. Pochi, i fortunati, con accesso alla cattedrale gotica dedicata a San Lorenzo: familiari, dirigenti, parenti e autorità.
Il giorno dopo la scomparsa, Alba aveva reagito alla notizia dell'incidente lavorando, non voleva accettare la tragica realtà. Il giorno dei funerali la città è chiusa, letteralmente, per lutto: serrande abbassate per negozi, bar, ristoranti, su ogni vetrina è appesa una fotografia di Pietro, con la scritta «Sempre con noi». LEGGI TUTTO
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