Il "grande gioco" dietro la Siria
di Gianandrea Gaiani
08-02-2012
La crisi siriana somiglia sempre di più a quella libica dello scorso anno, con la differenza che il caos che da mesi domina l’ex regno di Muammar Gheddafi non sembra avere insegnato nulla all’Europa, che affronta le crisi del mondo arabo semplicemente sostenendo la strategia di Washington che però ha interessi ben diversi dai nostri, anzi, ora più che mai divergenti.
Il “copione libico” è evidente soprattutto dalle caratteristiche della campagna mediatica che da mesi mira a ingigantire stragi e repressioni attuate dal regime di Bashar Assad, che certo esistono ma non bisogna dimenticare che tra i quasi 6 mila morti registratisi secondo l’Onu dall’inizio della rivolta, circa un terzo sono militari e poliziotti. Questo significa che in Siria si combatte una guerra civile con un esercito degli insorti armato da turchi, sunniti-libanesi e qatarini, in parte gli stessi che appoggiarono la rivolta contro Gheddafi. LEGGI TUTTO
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