Nel 2012 minaccia di ripetersi il potente fenomeno magnetico che nel 1859 mandò in tilt le telecomunicazioni: dall’elettricità al telefono ai sistemi di sicurezza, sono a rischio blackout tutti i servizi essenziali
9 gennaio 2009
La notizia è di quelle che faranno tremare, in primo luogo, i rappresentanti duri e puri della generazione “always on”: quelli sempre connessi, via web – ovviamente wireless -, via cellulare, via bluetooth, via satellitare. Ma le conseguenze dell’allarmante scenario dipinto dalla Nasa per il 2012 minacciano, in realtà, la vita quotidiana di tutti e, addirittura, la sicurezza nazionale di qualsiasi paese dotato anche di un minimo sistema di telecomunicazioni: fra tre anni, infatti, potrebbe ripetersi l’intensa tempesta solare che nel 1859 “spense” completamente le tecnologie di comunicazione negli Stati Uniti e in Europa.
Ma se 150 anni fa ad andare in tilt furono “soltanto” le reti del telegrafo, in un mondo in cui le telecomunicazioni sono base fondante di innumerevoli attività, “una replica attuale di quell’evento potrebbe causare una devastazione economica e sociale significativamente più ampia e potenzialmente catastrofica”, affermano i ricercatori dell’Accademia nazionale delle scienze, che hanno condotto lo studio commissionato dall’ente spaziale americano.
La colpa è della cosiddetta “fase attiva”, che il Sole attraversa ogni 11 anni: durante questo particolare periodo, la nostra stella può generare tempeste magnetiche più o meno potenti, capaci, a seconda della minore o maggior intensità, di mettere fuori uso i satelliti, di minacciare la sicurezza degli astronauti o addirittura, in casi eccezionali come quello previsto per il 2012, di distruggere i sistemi di telecomunicazione e quelli di distribuzione dell’energia. Quando uno di questi sistemi salta, le conseguenze a cascata sono rapide e gravi: “L’impatto della tempesta potrebbe ricadere su strutture interconnesse, con effetti devastanti: la distribuzione dell’acqua potabile in tilt in poche ore, cibi e medicine deperibili persi nel giro di 12-24 ore, interruzione immediata o potenziale del riscaldamento o del condizionamento dell’aria, dello smaltimento delle acque nere, dei servizi telefonici, dei trasporti, dei rifornimenti di carburante e così via”, prevede la Nasa.
Ma quel che è peggio, scrive l’équipe diretta da Daniel Baker, direttore del Laboratorio di fisica atmosferica e spaziale dell’Università del Colorado, è che “i servizi d’emergenza potrebbero essere interrotti e il controllo sul paese completamente perso”: l’unico modo di evitare che questo avvenga è cercare di arrivare preparati all’appuntamento con questa “Katrina spaziale”, studiando in modo ancor più approfondito le tempeste magnetiche e intervenendo per rafforzare le difese delle tecnologie più delicate. “Un fallimento catastrofico delle infrastrutture commerciali e governative, nello spazio e sulla Terra, può essere mitigato incrementando la preparazione della gente su questi temi, rafforzando le strutture vulnerabili e sviluppando sistemi avanzati pre la previsione delle tempeste”, conclude la ricerca, “Senza azioni o piani di prevenzione, l’accresciuta dipendenza da tecnologie avanzate, ma sensibili ai fenomeni spaziali potrebbe rendere la nostra società molto vulnerabile in futuro”.
+ Finestra sull’America, di Maurizio Molinari
9 gennaio 2009
fonte: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=69&ID_articolo=2766&ID_sezione=138&sezione=Anteprime%20dagli%20Usa
Teoria della tempesta magnetica nel 2012 ed effetti
La super bolla di plasma cambierà la configurazione del campo magnetico terrestre
Neanche una persona morirà ne riporterà danni immediati da quella colossale tempesta solare. Ma tutte le reti elettriche andranno in tilt, perché la super bolla di plasma cambierà la configurazione del campo magnetico terrestre e questo indurrà a sua volta nelle reti un sovraccarico di corrente che fonderà milioni di trasformatori. Entro 90 secondi il buio scenderà (i famosi tre giorni di buio??) prima sulla costa orientale americana, poi nel resto del mondo. Si bloccherà tutto, perché tutto va a elettricità. Il primo servizio a saltare sarà l'acqua corrente , senza pompe a dare la spinta. Stop agli apparati elettrici che pescano la benzina nei serbatoi dei distributori e la riversano in quelli delle auto: quindi, in pochi giorni niente più macchine in circolazione. In 72 ore le apparecchiature di emergenza degli ospedali esauriranno l'autonomia. In un mese finiranno le scorte di carbone e non ne arriveranno altre ( e neanche di petrolio e d'altra parte le raffinerie non potrebbero lavorarlo). Pure le condotte del gas richiedono l'elettricità per funzionare, e così addio metano. Addio anche ai sistemi di refrigerazione e a tutte le scorte di cibo. nel giro di un anno milioni di persone moriranno per le conseguenze indirette della paralisi economica, gli Stati uniti verranno declassati dall'ONU a paese in via di sviluppo e l'economia mondiale impiegherà dai 4 ai 10 anni per riprendersi.
EVENTO "CARRINGTON"
Una tempesta magnetica di queste proporzioni avvenne nel 1859, fu battezzata come "Evento Carrington", però la rivoluzione industriale era ancora giovane e il mondo non ne riportò grandi danni. Adesso siamo più evoluti (per modo di dire...) e quindi più vulnerabili. Da allora ci sono state alcune repliche in tono minore, la più recente nel Marzo 1989, quando sei milioni di persone nel Quebec canadese rimasero senza luce elettrica per nove ore. Uno choc da plasma di proporzioni maggiori avrebbe conseguenze ben peggiori. Ma perchè, dopo il colpo iniziale le ripercussioni durerebbero tanti anni?
Il fattore più vulnerabile, dice la NASA, sono i trasformatori. Non si possono riparare ma solo sostituire. Il processo sarebbe penosamente lento, perchè verrebbero paralizzate anche le fabbriche che li producono. Di questa Tempesta di Plasma faremmo a meno, ma statisticamente è possibile e la domanda non è sul "se" ma sul "quando".
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