Secondo lo schema di Regolamento 2013-2015 lo spending review ora “ordina” la soppressione di 30 mila posti letto entro il 31 dicembre 2012 ( prima 18.000, poi 9 mila: "cose da pazzi"!) nelle strutture ospedaliere italiane, secondo il Decreto sulla revisione della spesa.
Alcune Regioni come il Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, secondo notizie dei mass media hanno avviata questa obbrobriosa operazione.
Insomma, come da troppo tempo "avviso" essere la parola d’ordine che circola nell'ambito mediatico sul "concetto risparmio", ora si dice : meno ospedali, meno posti letto, meno sprechi e più servizi territoriali ( ? ).
Ma se così fosse, certamente a maggior rischio e fortemente penalizzate vengono a trovarsi le persone malate croniche, disabili fisici, handicappati mentali, malati terminali, persone anziane, in quanto la patologia da essi subita abbisogna di prestazioni sanitarie molto costose ed in nome del superiore “ordine di risparmio” si pensa che per costoro le speranza di vita siano molto residue : quindi vanno eliminati?
Se è cosi': è eutanasia, una omissione di soccorso, penalmente rilevabile, "fuori" (per ora !) dall'Ordinamento Giuridico Italiano.
Non voglio pensare come Lucrezio, poeta latino, che suggeriva ai medici per convincere pazienti riluttanti a bere una medicina amara cospargendo il calice di miele in maniera che il malato imbevesse il farmaco, ma da notizie dei mass media si apprende che secondo lo schema, il Governo prevede una lunga degenza dei malati cronici.
Non ci crediamo! Non è questo il modo di trattare il cittadino, soprattutto il mondo della sofferenza!
Franco Previte
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