Draghi, il tecnocrate di altissimo valore, l’indiscutibile banchiere venerato da tutti i grandi media, era un dirigente-chiave di Goldman nel periodo in cui la Grecia riuscì ad entrare nell’euro nonostante i suoi conti dissestati, senza mai risponderne. Decisioni prese sulla testa dei popoli, decidendo dei loro destini. È questa la «Europa Federale» prossima ventura: un’istanza insindacabile. Ecco a chi cediamo le ultime briciole della nostra sovranità.
(.....) Per qualche misterioso motivo, ovviamente coltivato dai media ufficiosi, vige l’idea che il governo «tecnico» sia meglio del governo politico. Non solo a livello interno, ma europeo: chi dice «ora federalismo», «più Europa», o caldeggia la cessione della sovranità nazionale alla Commissione o alla BCE, riecheggia questa «idea ricevuta» (così i francesi dicono il luogo comune: idée reçue).
Il ragionamento fila più o meno così: i politici che noi abbiamo eletto si sono dimostrati così incompetenti, irresponsabili e corrotti, che è venuto il momento di demandare il potere ai tecnocrati non-eletti. Inutile negarlo, la democrazia ha fallito, i nostri rappresentanti hanno tradito il mandato. Cedere la sovranità all’ente sovrannazionale è la soluzione.
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