MISNA - Missionary International Service News Agency Giugno 11, 2012 - 19:30
“Vado via ma il mio impegno per la pace resta intero, anche se avrei preferito restare in Siria, magari sottoterra, piuttosto che partire in esilio”: padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita fondatore della comunità monastica siro-cattolica di Deir Mar Musa, racconta così alla MISNA la scelta di lasciare il paese dopo 30 anni.
“Vado via ma il mio impegno per la pace resta intero, anche se avrei preferito restare in Siria, magari sottoterra, piuttosto che partire in esilio”: padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita fondatore della comunità monastica siro-cattolica di Deir Mar Musa, racconta così alla MISNA la scelta di lasciare il paese dopo 30 anni.
“Vado via dalla Siria – spiega padre Dall’Oglio – per evitare danni peggiori dovuti alla mia situazione personale. Ho creduto mio dovere esercitare una piena libertà di espressione sulla base degli impegni che il governo siriano ha preso lungo tutto il 2012, ufficialmente, ma questo ha creato una situazione che ha di fatto obbligato l’autorità ecclesiastica a chiedermi di lasciare il paese per evitare conseguenze peggiori”.
Cinquantasette anni, una vita per il dialogo tra l’Islam e il mondo cristiano, padre Dall’Oglio partirà nei prossimi giorni. Parla con la MISNA mentre le agenzie di stampa rilanciano le testimonianze degli osservatori dell’Onu su nuovi bombardamenti che sarebbero in corso a nord di Homs, mentre nella città forze ribelli avrebbero catturato soldati dell’esercito.
Padre Dall’Oglio non commenta questa o altre notizie ma si sofferma sulle “menzogne gravissime” che “anche media cattolici e cristiani hanno diffuso riducendo il movimento coraggioso per la libertà di tanti giovani di tutte le componenti della società siriana a un mero episodio di lotta al terrorismo”.LEGGI TUTTO
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