Il rapimento di Europa
tratto da http://www.byoblu.com
di Valerio Valentini 3 dicembre 2012
Mercoledì la Commissione Europea ha pubblicato un lungo rapporto in cui ha dichiarato il totale fallimento delle politiche economiche comunitarie: l’Europa non è stata in grado di reagire con coerenza alla crisi, ha lasciato che banche e finanza facessero i loro comodi ed ha permesso che alcuni Paesi guadagnassero sulla pelle di altri Paesi.
Perché mai la Commissione Europea si è lanciata in quest’accorata ammissione di colpa? La motivazione appare subito chiara, sfogliando il rapporto: l’incapacità di reagire alla crisi viene imputata alla “mancanza di organismi direttivi al livello europeo” che possano agire indipendentemente dalle “decisioni prese a livello nazionale” e “sulla base di interessi esclusivamente nazionali”. Se siamo alla canna del gas, insomma, è perché l’Europa è ancora eccessivamente debole rispetto ai vari governi nazionali, che costituiscono un ostacolo all’attuazione delle politiche di Bruxelles. L’unica soluzione, dunque, è che a prendere le decisioni in tema di economia e bilanci non siano più i parlamenti, ma direttamente loro. Quelli che hanno appena ammesso di avere fallito.
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