Dignità umana: è un umanesimo costituzionale ri-conosciuto dal Governo Monti e dall’ Unione Europea?
Nel mondo odierno dove è necessaria e prioritaria la ricerca del bene di tutti, dove in maniera vertiginosa si cambia opinione ad ogni piè sospinto, dove quell’umanesimo invocato vuole affermare la dignità degli esseri umani, dove quell’umanità implorante indica l’insieme di tutti: ebbene queste “doti” le troviamo nella solidarietà umana e nei giudizi morali? Forse!
Non si tratta di una questione di socialità, ma di cultura di sensibilità e tale da permettere a chiunque di acquisire nuove capacità, nuove sinergie, nuovi obiettivi e tra le sfide che la società impone, questa si domanda : è tutelata la sicurezza di tutti?
Quante riflessioni, quante domande, quanti interrogativi, quante motivazioni sempre più profonde emergono nella vita quotidiana dovute anche dalla crisi economica, ma soprattutto da quella morale che reca disagi, inquietudini sociali ed “altro”, portando a produrre più poveri, più diseredati, più indignati se non sapremo far valere, almeno per noi cristiani il principio evangelico nei Comandamenti della carità : “ama il prossimo tuo come te stesso” e per il laicato la salvaguardia “dei doveri inderogabili di solidarietà “ dell’altrui persona ( art. 2° della Costituzione).
L’umanità, la concordia, la pari dignità sociale, la moralità esistono? Mah! Siamo molto, molto, molto” dubbiosi!
Il dr. Nils Muiznieks neo “Commissario Europeo per i Diritti Umani” del Consiglio d’Europa, al suo insediamento avvenuto qualche giorno or sono, le Sue prime parole sono state: “Dobbiamo dedicare maggiore attenzione ai bambini, donne, anziani, disabili, che sono più esposti e più vulnerabili per i periodi di crisi economiche” e “ mi impegnerò per dare a loro una maggiore cautela e protezione dei loro diritti”.
Parole, parole, parole! Oh! quante ce ne vengono imperiose dalla Unione Europea ! Ma i fatti dove sono?
In Italia i “padri costituzionali” nello “scrivere” la Costituzione, in vigore dal 1° gennaio 1948, unirono e consolidarono i pensieri maturati nell’esperienza liberal-democratica e riuscirono ad andare oltre, in direzioni ed in principi oggi ancora validi (almeno per il momento!), garantendo le libertà tradizionali, facendo della Costituzione una legge superiore a quelle future, per evitare che con una legge ordinaria si potessero diminuire o violare i diritti di libertà dell’uomo, della dignità propria e della persona umana, oggi molto, molto, molto in pericolo!
Nel ri-conoscere i diritti “inviolabili” (art.2) dell’uomo ed il valore della “pari dignità sociale” (art. 3) della persona umana, si “incontrarono”, ripeto, i cattolici, i liberali laici e quelli di ispirazione marxista, per raggiungere in condizione di equità (anche fiscale) gli obiettivi dello Stato Sociale, consistente nella coscienza dei doveri pari a quella dei diritti, oggi alquanto precari, il cui adempimento è condizione necessaria, anche se non sufficiente, per corrispondere alle scelte dei costituenti.
Nei Rapporti etico-sociali, quei “padri” sancirono che “ la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” continuando a stabilire nell’art. 32“ la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività”. Ma è rispettata la dignità e la salute per tutti? Mah!
Il principio della conservazione della salute e la possibile guarigione della malattia resta pur sempre l’essenza che guida la quotidianità, il servizio, la missione del medico e della medicina nel limite etico del consesso umano, oggi purtroppo in evidente rilevazione,perché entrando in ospedale da sani non si debba uscire (a volte!) minati nel corpo e nello spirito.
Tutti sappiamo che le malattie abbisognano di cure adeguate e “tutela della salute” e fra quelle non si può dimenticare la malattia mentale, ambito sanitario, grave ed urgente piuttosto in ombra nella Sanità Italiana da ben 34 anni ed anche dal Parlamento Europeo,malattia che costituisce un grande disagio sociale, ”coperta” attualmente da un inverosimile silenzio da parte delle Istituzioni ed a volte, per non dire spesso, dai mass media!
“Rafforzare le leggi antidiscriminatorie per rispettare pienamente le norme europee ed internazionali”: aveva ancora una volta affermato prima delle dimissioni, il dr. Thomas Hammargerg ex- Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa.
La semplice considerazione della dignità umana, ci porta a pensare che non è sufficiente mettersi dalla parte di chi soffre ed essere promotore (a parole!) di salute, ma sembra essere necessario ed urgente una mobilitazione delle coscienze che dica non solo il considerare la disabilità fisica, ma dove è la malattia (anche quella mentale) che mina il corpo, come curarla e dove può essere ricercato il modo od i possibili piani terapeutici d’intervento per aiutare le famiglie coinvolte e succubi in queste difficoltà.
Occorre fermare quel virulento progetto di umanesimo superficiale varato con la legge 180, quella legge :
1.) che ha “ordinato”la chiusura di tutti gli ospedali psichiatrici, compresi anche gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari oggi più che mai alla ribalta della cronaca (ma la politica se ne ricorda solo ora dopo ben 34 anni?);
2.) che dal 1978 ha poco predisposto strutture consone alla cura, riabilitazione e reinserimento sociale del “malato”, determinando il passaggio dal concetto custodialistico a quello terapeutico, quindi problema sociale dove il “paziente” è stato assimilato all’emarginato, all’anziano non autosufficiente con tutte le lacune che da ben, ripeto, 34 anni lascia l’assistenza psichiatrica in balia di ambiguità, ivi compreso le famiglie e la pubblica opinione!
Occorre un utile intervento e lo “chiediamo” con Petizioni al Parlamento Italiano, soprattutto a quello Europeo, “suggerendo”che la UE adotti una Direttiva Comunitaria uguale e con tutta valenza nell’ambito dei 27 Stati della Unione Europea, compresa l’Italia.
L’aumento di efferati delitti ed uccisioni di bambini, donne e quanto avviene nelle famiglie e nella società odierna, comporta sgomento, apprensione, orrore. Questi crimini colpiscono gli innocenti e non si può che pensare che simili gesti possono essere solo dettati da menti psichicamente instabili, malate, tarate e dove sono necessarie interventi giuridici, sanitari, legislativi.
“E’ preoccupante, inoltre, il quadro della situazione inerente l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità mentale “ che l’OCSE (Organizzazione Cooperazione Sviluppo Economico) ha affermato nel dato contenuto nella ricerca a fine 2011.
Tutto questo si concretizza in un costo per l’Unione Europea pari a circa il 4% del PIL. (Tags: montesilvano, Ocse, Ufficio DisAbili, “Sich on the job? Myths and realities about mental health and work”)
Quanto sopra citato sono state le ri-motivazioni del n/s Ricorso n. 44330/06 del 2 novembre 2006 inoltrato alla “Corte Europea dei diritti dell’Uomo” (Sentenza del 4 dicembre 2008 - Strasburgo novembre 2006), contro la decisione della “CommissioneEuropea inerente la “incompetenza legislativa della UE nel settore della sanità pubblica compresa l’ambito della infermità mentale (prot.PS/rq [02 Com.PETI (2005)D1087] del 10 gennaio 2005 Commissioni per le Petizioni UE).
L’argomentazione indotta dalla “Corte Europea per i Diritti dell’Uomo” di Strasburgo, per la quale non esprimo alcun commento, ma solo considerare, fatto salvo, quello di riaffermare fra i tanti, che i diritti di ciascuno “uniti nella diversità” danno “uno spazio privilegiato della speranza umana” (Preambolo Costituzione Europea) e che “ogni persona ha diritto alla libertà ed alla sicurezza” (Titolo II art. II-66). E questo non si può negare a nessuno!
La Petizione n. 1003/2011 di “Cristiani per servire”, inviata in data 1 ottobre 2011 al Parlamento Europeo ai sensi del Titolo V° art. 104 della Costituzione Europea ed art. 227 del Trattato del Funzionamento della Unione Europea, in mancanza d’iniziativa verso la patologia mentale, in virtù del principio della sussidiarietà ho voluto di nuovo richiedere una specifica Direttiva Comunitaria, Normativa, Risoluzione, Provvedimento legislativo necessaria ai portatori di handicap psichici, uguale e con lo stesso trattamento per tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, quindi un modesto “suggerimento comunitario”, (e ne siamo orgogliosi per essere stati i primi in Europa fin dal 1999) , teso a sostenere queste normative con la Petizione n. 146/1999 (Prot CM/412554IT. doc PE 290.531 Commissione per le Petizione della Commissione Europea).
Ma la famiglia del “paziente” è sola?
Certamente, come pure i medici di famiglia “lasciati ad affrontare una vera emergenza”(come è evidenziato dal quotidiano e già sottolineato dal’11° Congresso Nazionale Società Psicopatologia avvenuto a Roma il 24-28 febbraio 2004).
Eppure anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità a partire dalla depressione, primo disordine funzionale della persona, considera la malattia mentale la seconda patologia del mondo e quindi di maggior rispetto ed intervento.
Sarebbe molto interessante capire perché non decolla quella legge-quadro di revisione auspicata dalla n/s Petizione n. 5 e 6 assegnata alla 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica e n. 9 assegnata alla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e quali interessi personali, economici, ideologici, scientifici ecc. insistono e persistono nel vuoto legislativo. (Vedere documentazione e Petizione nel: n/s sito internet) http://digilander.libero.it/cristianiperservire.)
Occorre che i mass media non siano amplificatori di quanti e di coloro che gridano più forte nelle vie o nella piazze dei n/s paesi e delle n/s città, ma siano estensori, se il mondo politico tace, delle necessità prioritarie del mondo della sofferenza e della povera gente.
Tutti ci lamentiamo che il vivere odierno è sempre più difficile, ma nessuno ha il coraggio di ammettere che la causa delle nostre afflizioni sono da ricercare nella pretesa, tutta moderna e quasi quotidiana, di dare importanza soltanto a quello che ci fa egoisticamente comodo, trascurando l’urgenza e la gravità del presente e di quello che non si è fatto nel passato, quasi fossero “dimensioni” che non ci riguardano.
E’ quasi normale perdere la memoria, allontanando la speranza di coloro che attendono una soluzione al loro problema e quanti dovrebbero far funzionare le campane d’allarme, forse, si adeguano a questo modo di vivere, nonostante che la n/s Italia sta attraversando tra corruzioni, concussioni, malversazioni il periodo, forse, più torbido e più nero della n/s storia! (altro che 150 anni dell’unità d’Italia!).
Molto interessante il pensiero, appropriato, presente, con ottima valutazione e descrizione“ L’onestà esprime sia il rispetto per se stessi, sia il rispetto per altri” ( 5 aprile 2012 - dr. Giorgio Gasperoni direttore “Voice of Peace“).
E’ veramente vergognosa questa n/s anomala situazione, della quale non ne vediamo l’uscita da quel tunnel tenebroso in contrasto con l’onestà, conformità delle n/s azioni, alle norme della giustizia, del dovere e della solidarietà !
Resta la residua speranza che ai fermenti evangelici (non quelli dettati dai finti cristiani) ed agli indirizzi sociali, si levi la voce forte e chiara in difesa della disabilità fisica, perché fra le patologie urgenti non può né deve essere “emarginata” anche la malattia mentale, che non può essere affrontata con una manciata di pillole o con provvedimenti legislativi che non hanno quantificato ed attuato organizzazione dei servizi fin oggi, ma con una alta proposizione che viene anche dal mondo medico poco “sentito” e poco “valutato” in questa materia.
Auspichiamo che le attuali situazioni, comportate dai recenti episodi di lucide follie avvenuti anche in Europa, siano un’occasione importante per il Governo Monti (lo farà il Governo ?) , per il Parlamento Italiano (lo farà il Parlamento Italiano?) per il Parlamento Europeo (lo farà il Parlamento Europeo?) per ridefinire il ruolo della psichiatria come specialità medica e con provvedimenti legislativi comunitari consoni alla realtà, con una moderna interpretazione dei diritti fondamentali dei cittadini, anche quelli affetti da patologie psicofisiche, della loro relazione con la società e per la salvaguardia della sicurezza di tutti i cittadini, oggi più che mai in grande difficoltà.
Che il Signore della Giustizia, della Misericordia, della Pace ci aiuti, ci protegga tutti.
Siamo veramente disorientati, oggi come non mai, Signori della Politica e Signor Presidente del Consiglio dei Ministri!
Franco Previte
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