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lunedì 9 luglio 2012

AFRICA, UN CONTINENTE ANCHE A MISURA DI ITALIANI/E....


LA STAMPA-ESTERI
07/07/2012 - EUROPA: MIGRAZIONE AL CONTRARIO


Sempre più manager e professionisti europei emigrano nel continente che ha tassi di crescita altissimi

di FABIO SINDICI

Gli ingegneri europei trovano subito ingaggio nelle raffinerie

ROMA

Nell’Europa della crisi economica, c’è chi ha trovato una soluzione estrema: fare i bagagli e partire. In cerca di nuove opportunità di lavoro. Solo che questa volta non si tratta della consunta valigia di cartone, chiusa da uno spago, dell’immigrato diretto verso il sogno d’oltremare. Il bagaglio è piuttosto una ventiquattr’ore e un computer portatile. Anche la direzione è inaspettata: l’Africa. Antonio Sàagua, 45 anni, un dottorato in marketing management e una carriera come dirigente nel sistema sanitario, è pronto lasciare un impiego a Lisbona da 900 euro al mese per un futuro a Luanda, capitale dell’Angola; le offerte di lavoro che sta vagliando vanno dagli 8 mila ai 10 mila euro mensili. In patria - ha confessato al settimanale tedesco “Der Spiegel” - non riusciva a trovare un lavoro che gli permettesse di mantenere la famiglia. Non agli standard cui i Sàagua erano abituati, almeno.


Questa migrazione al contrario è minima rispetto all’esodo delle masse di africani che cercano di passare i confini dell’Unione Europea con mezzi di fortuna, ma riguarda migliaia di manager europei ai quali il vecchio continente non riesce più ad offrire un lavoro all’altezza dei loro curricula. Solo in Portogallo, dove il tasso di disoccupazione sfiora il 15 per cento, circa 150 mila persone hanno ottenuto un visto per l’Angola, ex colonia portoghese, poi Paese dilaniato dalla guerra civile, e oggi in pieno boom petrolifero, grazie allo sfruttamento dei pozzi al largo delle coste nazionali, che pompano oro nero per un milione e 800 mila barili al giorno. E ci sono inglesi e irlandesi in Nigeria, primo produttore di petrolio del continente. Gli olandesi nell’Africa australe. Gli spagnoli nella minuscola Guinea Equatoriale. Il continente più povero del globo sta lentamente cambiando volto, grazie ai nuovi giganti, Cina, India, Brasile, affamati di materie prime.LEGGI TUTTO

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