di Marco Della Luna 04.07.12
Il vertice di Bruxelles del 28-29 giugno 2012 ha portato a un accordo di reciproca convenienza nel breve termine tra capitalismo tedesco e partitocrazia mediterranea:
- le distorsioni strutturali provocate dall’Euro, cioè dal sistema di cambi bloccati tra le valute dei paesi partecipanti, che producono flussi continui di capitali dai paesi deboli alla Germania (fuga nel Bund, attivi commerciali), non sono state toccate, sicché la Germania continuerà a finanziarsi a spese di Italia e soci, che continueranno a demonetizzarsi;
-in cambio, la Germania mette teoricamente a disposizione denari per lo scudo antispread, ossia per comprare i titoli del debito pubblico dei paesi deboli qualora lo spread salga tanto da mettere in crisi nell’immediato i loro bilanci e la loro permanenza nell’Eurosistema; ciò consente ai tedeschi di continuare lo sfruttamento della suddetta situazione, e alle partitocrazie mediterranee, nonché al governo Monti, di continuare la loro mala gestione della cosa e della roba pubblica, risparmiandosi di fare i conti con i fattori profondi dell’inferiorità del sistema Italia rispetto al sistema Germania: quegli sprechi, quelle mangerie nella spesa pubblica per forniture e appalti gonfiati, per posti di lavoro clientelari e assistenziali – cioè per tutte quelle cose di cui vivono, in termini di voti e profitti, i partiti senza il cui voto ogni governo cade.LEGGI TUTTO
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