Gli Stati moderni, che trovano la loro radice costitutiva nelle idee della Rivoluzione Francese, hanno di fatto rinunciato alla possibilità di controllo della moneta a favore di enti preposti ( le Banche Centrali) sulle quali non sono in grado di svolgere alcun controllo.
Alla logica quindi del servire, tipica delle società organiche ( come la societas romana) formate dalla comunità degli uomini vivi che ponevano al centro del sistema la persona, si è passati alle società aventi come logica di base quella del servirsi, in cui l’uomo è lo strumento per realizzare un progetto di struttura organizzativa.
Questi soggetti giuridici o Fantasmi giuridici, come li definiva Auriti, operano per il proprio interesse e non per quello dei cittadini, dal momento che come tutte le corporations sono finalizzati al profitto e non all’Etica.
I politici sono di fatto diventati i camerieri dei banchieri, come li definiva Ezra Pound, divenendo complici, consapevolmente o meno, di un sistema economico basato sull’ usura.
Se infatti gli stati, attraverso i loro governi, decidessero di stampare le banconote così come sono in grado di emettere monete metalliche ( già…perché lo Stato può stampare le monetine e non le banconote?..mah…) si riuscirebbe a riportare sotto controllo il debito pubblico che oggi grava su tutti noi ed il popolo, padrone della propria moneta, potrebbe tornare e “riveder le stelle”.
Per comprendere quale sia l’effettiva portata di un cambiamento così radicale basato sulla logica della sovranità monetaria, proviamo a far di conto prendendo come base di partenza la pubblica amministrazione in Italia e quanto costi allo Stato italiano in termini di salari e stipendi.
In Italia , secondo le ultime stime, i dipendenti della pubblica amministrazione sono circa 3,5 milioni.
Supponiamo che ciascun dipendente costi in media allo Stato 2000 euro, ovvero 20 banconote da 100 euro.
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