da www.lindipendenza.com 04.10.2012
Quando ha saputo che la banca non gli rinnovava il fido, non ha retto: ha atteso che la famiglia fosse addormentata e ha tentato di farla finita. Se non fosse che la moglie, svegliatasi per bere un bicchiere d’acqua, l’ha trovato in tempo, ci sarebbe stato un nome in più nella lista degli imprenditori suicidatisi per problemi economici. Una storia, purtroppo, tipica ormai: un imprenditore che non viene pagato dai clienti, una banca che chiude i rubinetti, Equitalia che bussa alla porta, le bollette che si ammassano insolute.
Quando ha saputo che la banca non gli rinnovava il fido, non ha retto: ha atteso che la famiglia fosse addormentata e ha tentato di farla finita. Se non fosse che la moglie, svegliatasi per bere un bicchiere d’acqua, l’ha trovato in tempo, ci sarebbe stato un nome in più nella lista degli imprenditori suicidatisi per problemi economici. Una storia, purtroppo, tipica ormai: un imprenditore che non viene pagato dai clienti, una banca che chiude i rubinetti, Equitalia che bussa alla porta, le bollette che si ammassano insolute.
(.......)«Equitalia e le banche dimostrano con questa famiglia il modo tipico che hanno di comportarsi, affossando invece di sostenere gli imprenditori» interviene l’avvocato Federico Alati, che alcuni mesi fa ha organizzato ad Albignasego una serata sui metodi usati da Equitalia. E mette a disposizione la sua mail (federico.alati[at]gmail.com) in caso qualcuno offrisse un lavoro alla signora.
Fonte: il mattino di Padova
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