di Antonio Socci 02.10.2012
Oggi ho pubblicato su “Libero” una riflessione sulla situazione politica del nostro Paese. Nei mesi scorsi ho criticato molte volte l’attuale governo e il suo premier. E continuo ad avere molte riserve. Tuttavia…
Monti è l’unico futuro realistico del nostro Paese. La sua candidatura, esplicitata la settimana scorsa, nell’immediato scongiura il probabile governo Bersani-Vendola, ritenuto devastante in Italia e all’estero. Non a caso Pd e Sel, che da mesi si sentono la vittoria in tasca, hanno reagito con irritazione.
Più a lungo termine il Monti-bis ha le maggiori chances di portare l’Italia fuori dalla grande crisi e lontano dal baratro (che ancora ci minaccia).
Per questo a sostegno del ritorno Monti a Palazzo Chigi troviamo (secondo me col Quirinale) le realtà fondamentali del sistema-Italia cioè Confindustria, Chiesa, Fiat-Marchionne, Cisl, mondo cattolico e mondo laico, grande stampa (come il Corriere della sera) e mondo bancario.
Ma a sostenere con forza il suo ritorno a Palazzo Chigi dopo le elezioni del 2013 sono anche e soprattutto, con molta energia, gli investitori stranieri, Stati Uniti, Germania e Unione europea. Ecco perché l’annuncio del 27 settembre scorso (fatto, non a caso, al Council of Foreign Relations di New York City) suona come una campana a morto per le ambizioni di Bersani e Vendola (peraltro già minate dal ciclone Matteo Renzi).
Per parafrasare una celebre copertina dell’ “Economist” del 2003 su Berlusconi, è come se il messaggio che arriva da tutto il mondo recitasse: “Why Bersani in unfit to lead Italy”. Il duo Bersani-Vendola (che in fondo riesuma il vecchio Pci) è “unfit”, inadatto a guidare l’Italia nella grande crisi in corso.
Qualcuno storcerà il naso davanti all’evidente investitura internazionale di Monti. Ma bisogna evitare due estremismi, entrambi ingenui e sbagliati.
Il primo consiste nel credere che allora sia stato già tutto deciso da una sorta di complotto internazionale.
Il secondo consiste nel pensare che il nuovo governo possa e debba essere tutto e solo un giochetto elettorale fra noi, in casa. Una lotteria fra italiani.
Agli ingenui del primo tipo va fatto notare che l’esito elettorale è comunque decisivo, perché la democrazia non è stata abolita e il nostro voto può veramente decidere la nostra sorte. In particolare le scelte del Pdl possono far pendere la bilancia per Monti o per Bersani. Con tutto quello che ciò comporta.
Agli ingenui del secondo tipo va detto che siamo interdipendenti: l’Italia vive in un sistema di relazioni, scambi, alleanze e trattati internazionali, ha ceduto quote di sovranità alla Ue, come gli altri paesi europei, partecipa alla moneta unica e si trova a dover gestire un megadebito pubblico per ridurre il quale ha bisogno della cooperazione internazionale e di politiche molto rigorose (ci siamo impegnati a ridurlo, già il prossimo anno, di 45 miliardi di euro).
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