Il 10 dicembre 2011 ricorre il 63° Anno dell’ adozione del provvedimento da parte delle Nazioni Unite .
di Felice Previte, Cristiani per Servire 02.12.2011
Come ogni anno, anche il 10 dicembre 2011, ricorre il 63° anniversario della “Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo”, Giornata dedicata al ricordo e per la difesa di due diritti d’importanza fondamentale nazionale ed internazionale :
La vita ( art.3 ), e la famiglia (art.16).
Sono tutele di rilevanza etica, per le quali ancora oggi in Europa si discute la grande valenza del provvedimento, malgrado la vibrante “raccomandazione” all’osservanza di quelle norme che l’ONU adottò il 10 dicembre 1948.
Questi principi sono fondamentali sull’applicazione dei diritti umani ed individuali, quali il diritto alla vita, alla libertà, ad una esistenza dignitosa, alla sicurezza individuale, coesioni prevalenti nella n/s Costituzione, e la“Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo” è stata emessa, soprattutto, dopo i drammatici eventi verificatesi nella seconda guerra mondiale.
Tutti i Trattati Internazionali inerenti la politica pubblica, sono rivolti a riconoscere la persona quale membro precipuo della società, la quale soprattutto, incarna la sua identità nella formazione famiglia, malgrado i segnali di intensa fragilità e pur tra crescenti difficoltà di capacità di tenuta sempre più labile e debole, la famiglia resiste ancora in questo contesto culturale, a dispetto di quanti “dicono a parole di difendere” ! ( Oh! quanti ce ne sono ! )
In questa società che si dibatte in serie difficoltà economiche, morali, politiche, violenze in famiglia, negli stadi di calcio, disagio giovanile, droga, eutanasia strisciante, depressione ecc. ecc. “mali” di cui soffre la n/s società, se si distrugge la famiglia, ma come si può riconquistare quei valori morali indispensabili che si tenta e si vuole abbattere anche in Italia ?
Da tempo sui mass media e da parte di una certa spericolata politica si vuole introdurre con una certa insistenza l’eutanasia, la quale unita con l’altra sorella l’eugenetica, costituiscono “forme” molto inquietanti che avversano le norme sul diritto alla vita ed alla morte e che violano quei principi fondamentali dei Trattati Internazionali, precipui nella n/s Costituzione, ma che costituiscono una presunta “ licenza di uccidere”, un attacco al dissolversi dei valori etici che distruggono la connivenza civile.
Il principio riconosciuto della vita umana è logico corollario della concezione cristiana della vita, ripetutamente confermato nel nostro tempo dal Magistero della Chiesa cattolica, dai Documenti Conciliari ed Episcopali e da una etica civile.
L’eutanasia, intesa nell’antichità quale morte dolce senza sofferenze, oggi viene definita nel bene e nel male intervento della medicina diretta ad attenuare i dolori della malattia e dell’agonia, ma in senso pratico significa procurare la morte per interpretare una pseudo pietà allo scopo di eliminare le sofferenze di bambini anormali, malati terminali, disabili, “azioni” dirette a non prolungare una vita ritenuta infelice.
Nella n/s vita quotidiana, pare, che si vada uniformando nelle strutture ospedaliere, quello che ho chiamato il “budget del ricoverato”, una “forma” di risparmio che restringerebbe i tempi di degenza del paziente, ancor più grave se applicata a persone incapaci di difesa, condensato nella Petizione alla quale il Parlamento non vuol dare una risposta ! Perché ?
http://digilander.libero.it/cristianiperservire/pdf/Petizione%20al%20Parlamento%20Italiano.pdf
http://digilander.libero.it/cristianiperservire/News2011/050911.htm
Questo “sistema”, se vero, è una significativa indicazione drammatica, che non ho nessuna remora a definire eutanasia, una omissione di soccorso “fuori” dall’ordinamento giuridico italiano, una”forma pratica di risparmio”,la cui eventuale applicazione il Parlamento, ripeto, deve chiarire la verità, anche e soprattutto, attesa dall’opinione pubblica, con risposta alla mia Petizione del 30 ottobre 2009, demandata col n.911 al Senato della Repubblica e col n.787 alla Camera dei Deputati !
L’eugenetica, corrente di pensiero molto antica consistente in “studi” per il miglioramento della razza umana, ha arrecato conseguenze significative sulla vita di molti popoli ed é una pratica biomedica prepotente ed arrogante che spianò la strada alle terribili selezioni della purezza della razza e del genere umano, tentate nell’ultimo conflitto mondiale, dove si sosteneva che la specie umana vada migliorata con qualsiasi mezzo, dagli aborti per eliminare i “figli imperfetti”, all’eutanasia per eliminare la vita “senza senso” .
Gli eugenisti di oggi sono quelli che :
in nome di una sorte di pietà, per nulla a che vedere con la “pietas cristiana”, dichiarano che la vita attaccata al respiratore va eliminata per non soffrire la malattia come vanno “insinuando”, anche, alcune trasmissioni televisive ; quelli che, forse, si ispirano al Malthus, un economista inglese che attribuiva alla sovrappopolazione il male e le miserie sociali ; quelli che riconoscono più il valore degli animali, che rispettiamo e che pongono l’uomo allo stesso livello, mentre, forse, è molto più importante valorizzare il genere umano . O sbaglio !
La vita e la famiglia sono i beni più preziosi che l’uomo possiede. Non li distruggiamo !
Anche il 20 dicembre 2011 ricorre l’ anniversario del 40° anno per il quale l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha voluto tutelare i diritti anche degli handicappati psichici, affermando che “L’handicappato mentale deve godere in tutta la misura possibile degli stessi diritti degli altri esseri umani “, tematiche ancora oggi di profonda attualità.
Fra questi diritti, vengono nuovamente riproposti e compresi il diritto alla vita, il diritto ad essere riconosciuto come persona e trattato come individuo prima che come “categoria”, il diritto ad avere una famiglia, il diritto alla migliore assistenza possibile medica, riabilitativa, re-introduttiva in ambito sociale se possibile, il diritto alla scuola, al lavoro ed altrettanti civici diritti.
Quelli citati sono anniversari poco ricordati dalle nostre Istituzioni, ( occupate come sono in inutili e dannose litigiosità davvero sorprendenti e di poca statura morale !), perché nessuno si interessa della situazione dei cittadini “disabili”, del mondo della sofferenza, in quanto è una “situazione” che non interessa nessuno e nessuno si interessa della “situazione” .
Dobbiamo considerare che in Italia insiste una esaltazione di un “relativismo” senza limiti, un “feroce disinteresse” ambedue inerenti anche la sicurezza dei cittadini, perché non bisogna dimenticare i folli gesti quasi quotidiani compiuti da menti psichicamente instabili,“condizione” che non abbiamo visto nei Programmatici del Governo Monti ritenendo prioritari questi gravi ed urgenti disagi sociali, adottando le misure legislative carenti da ben 33 anni !
In Italia persiste vergognosamente una lacuna legislativa verso la disabilità !
Una legge-quadro di riordino dell’assistenza psichiatrica, il cui ultimo provvedimento legislativo era racchiuso nel Testo Unificato e condiviso da tutte le forze politiche “Burani-Procaccini”, sparito dall’Agenda Parlamentare fin dall’aprile 2005 e ce lo dovrebbe spiegare l’allora Presidente della Camera dei Deputati Onorevole Pier Ferdinando Casini “difensore” della famiglia,dimentico, che esiste anche, la famiglia del disabile ! Da quell’epoca il “buio” sul disagio psichico !
Nel dibattito sul “Piano di Stabilità 2011”di recente discussione parlamentare, nessuno ha riconosciuta l’urgenza di interventi legislativi e finanziari nei confronti di cittadini italiani affetti da disturbi psichiatrici, delle loro famiglie e per la sicurezza di tutti i cittadini.
Intanto il Governo Monti ci “costringe” suo malgrado, a sacrifici di “vario genere”, mentre si potrebbe risparmiare intensificando i controlli per possibili evasioni fiscali nei porti turistici dove sono alla fonda barche, barchette, barconi ed ogni natante, sospendere le spese inutili di rappresentanza, della “casta”, per le operazioni militari all’estero, telefonini, auto blu, spreco di luci accese nei Ministeri, liquidazioni milionarie, corruzioni, uomini dedicati alla politica coinvolti in “situazioni pericolose” e via dicendo, oh! ma quante ce ne sono sia nei colli che nelle pianure !!!
Ma i sacrifici li devono sostenere solo gli “italiani “medi”, quelli che pagano più tasse, specialmente i pensionati che hanno “versato” nella loro vita i contributi, specie sanitari, ed oggi si devono pagare le medicine e se non hanno soldi o sono anziani con malattie gravi o incurabilidevono soccombere! ( vedi sopra quanto sta accadendo negli ospedali,se vero! )
Non posso che terminare questo mio dire con la classica “sinfonia” dalla Turandot di Giacomo Puccini : “Nessun dorma” !
Ancora una volta l’opinione pubblica, il mondo della sofferenza e quello cattolico, vogliono ricordare quelle norme di difesa, ampiamente disattese dalla politica e dai Governi, per una più equa ripartizione delle priorità tutelando sempre più i diritti morali e sociali dell’uomo, sia prima e sia dopo la nascita fino al suo naturale declino, dei disabili fisici e degli handicappati psichici rievocati in questo “63° Anno della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo” , nel“40°Anno della Dichiarazione dell’handicappato mentale”e nella trascorsa“Giornata Internazionale delle persone con disabilità” che si celebra oggi 3 dicembre 2011.
E con le parole del Beato Giovanni Palo II° : “Andiamo avanti con speranza “!
http://digilander.libero.it/cristianiperservire
Come ogni anno, anche il 10 dicembre 2011, ricorre il 63° anniversario della “Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo”, Giornata dedicata al ricordo e per la difesa di due diritti d’importanza fondamentale nazionale ed internazionale :
La vita ( art.3 ), e la famiglia (art.16).
Sono tutele di rilevanza etica, per le quali ancora oggi in Europa si discute la grande valenza del provvedimento, malgrado la vibrante “raccomandazione” all’osservanza di quelle norme che l’ONU adottò il 10 dicembre 1948.
Questi principi sono fondamentali sull’applicazione dei diritti umani ed individuali, quali il diritto alla vita, alla libertà, ad una esistenza dignitosa, alla sicurezza individuale, coesioni prevalenti nella n/s Costituzione, e la“Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo” è stata emessa, soprattutto, dopo i drammatici eventi verificatesi nella seconda guerra mondiale.
Tutti i Trattati Internazionali inerenti la politica pubblica, sono rivolti a riconoscere la persona quale membro precipuo della società, la quale soprattutto, incarna la sua identità nella formazione famiglia, malgrado i segnali di intensa fragilità e pur tra crescenti difficoltà di capacità di tenuta sempre più labile e debole, la famiglia resiste ancora in questo contesto culturale, a dispetto di quanti “dicono a parole di difendere” ! ( Oh! quanti ce ne sono ! )
In questa società che si dibatte in serie difficoltà economiche, morali, politiche, violenze in famiglia, negli stadi di calcio, disagio giovanile, droga, eutanasia strisciante, depressione ecc. ecc. “mali” di cui soffre la n/s società, se si distrugge la famiglia, ma come si può riconquistare quei valori morali indispensabili che si tenta e si vuole abbattere anche in Italia ?
Da tempo sui mass media e da parte di una certa spericolata politica si vuole introdurre con una certa insistenza l’eutanasia, la quale unita con l’altra sorella l’eugenetica, costituiscono “forme” molto inquietanti che avversano le norme sul diritto alla vita ed alla morte e che violano quei principi fondamentali dei Trattati Internazionali, precipui nella n/s Costituzione, ma che costituiscono una presunta “ licenza di uccidere”, un attacco al dissolversi dei valori etici che distruggono la connivenza civile.
Il principio riconosciuto della vita umana è logico corollario della concezione cristiana della vita, ripetutamente confermato nel nostro tempo dal Magistero della Chiesa cattolica, dai Documenti Conciliari ed Episcopali e da una etica civile.
L’eutanasia, intesa nell’antichità quale morte dolce senza sofferenze, oggi viene definita nel bene e nel male intervento della medicina diretta ad attenuare i dolori della malattia e dell’agonia, ma in senso pratico significa procurare la morte per interpretare una pseudo pietà allo scopo di eliminare le sofferenze di bambini anormali, malati terminali, disabili, “azioni” dirette a non prolungare una vita ritenuta infelice.
Nella n/s vita quotidiana, pare, che si vada uniformando nelle strutture ospedaliere, quello che ho chiamato il “budget del ricoverato”, una “forma” di risparmio che restringerebbe i tempi di degenza del paziente, ancor più grave se applicata a persone incapaci di difesa, condensato nella Petizione alla quale il Parlamento non vuol dare una risposta ! Perché ?
http://digilander.libero.it/cristianiperservire/pdf/Petizione%20al%20Parlamento%20Italiano.pdf
http://digilander.libero.it/cristianiperservire/News2011/050911.htm
Questo “sistema”, se vero, è una significativa indicazione drammatica, che non ho nessuna remora a definire eutanasia, una omissione di soccorso “fuori” dall’ordinamento giuridico italiano, una”forma pratica di risparmio”,la cui eventuale applicazione il Parlamento, ripeto, deve chiarire la verità, anche e soprattutto, attesa dall’opinione pubblica, con risposta alla mia Petizione del 30 ottobre 2009, demandata col n.911 al Senato della Repubblica e col n.787 alla Camera dei Deputati !
L’eugenetica, corrente di pensiero molto antica consistente in “studi” per il miglioramento della razza umana, ha arrecato conseguenze significative sulla vita di molti popoli ed é una pratica biomedica prepotente ed arrogante che spianò la strada alle terribili selezioni della purezza della razza e del genere umano, tentate nell’ultimo conflitto mondiale, dove si sosteneva che la specie umana vada migliorata con qualsiasi mezzo, dagli aborti per eliminare i “figli imperfetti”, all’eutanasia per eliminare la vita “senza senso” .
Gli eugenisti di oggi sono quelli che :
in nome di una sorte di pietà, per nulla a che vedere con la “pietas cristiana”, dichiarano che la vita attaccata al respiratore va eliminata per non soffrire la malattia come vanno “insinuando”, anche, alcune trasmissioni televisive ; quelli che, forse, si ispirano al Malthus, un economista inglese che attribuiva alla sovrappopolazione il male e le miserie sociali ; quelli che riconoscono più il valore degli animali, che rispettiamo e che pongono l’uomo allo stesso livello, mentre, forse, è molto più importante valorizzare il genere umano . O sbaglio !
La vita e la famiglia sono i beni più preziosi che l’uomo possiede. Non li distruggiamo !
Anche il 20 dicembre 2011 ricorre l’ anniversario del 40° anno per il quale l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha voluto tutelare i diritti anche degli handicappati psichici, affermando che “L’handicappato mentale deve godere in tutta la misura possibile degli stessi diritti degli altri esseri umani “, tematiche ancora oggi di profonda attualità.
Fra questi diritti, vengono nuovamente riproposti e compresi il diritto alla vita, il diritto ad essere riconosciuto come persona e trattato come individuo prima che come “categoria”, il diritto ad avere una famiglia, il diritto alla migliore assistenza possibile medica, riabilitativa, re-introduttiva in ambito sociale se possibile, il diritto alla scuola, al lavoro ed altrettanti civici diritti.
Quelli citati sono anniversari poco ricordati dalle nostre Istituzioni, ( occupate come sono in inutili e dannose litigiosità davvero sorprendenti e di poca statura morale !), perché nessuno si interessa della situazione dei cittadini “disabili”, del mondo della sofferenza, in quanto è una “situazione” che non interessa nessuno e nessuno si interessa della “situazione” .
Dobbiamo considerare che in Italia insiste una esaltazione di un “relativismo” senza limiti, un “feroce disinteresse” ambedue inerenti anche la sicurezza dei cittadini, perché non bisogna dimenticare i folli gesti quasi quotidiani compiuti da menti psichicamente instabili,“condizione” che non abbiamo visto nei Programmatici del Governo Monti ritenendo prioritari questi gravi ed urgenti disagi sociali, adottando le misure legislative carenti da ben 33 anni !
In Italia persiste vergognosamente una lacuna legislativa verso la disabilità !
Una legge-quadro di riordino dell’assistenza psichiatrica, il cui ultimo provvedimento legislativo era racchiuso nel Testo Unificato e condiviso da tutte le forze politiche “Burani-Procaccini”, sparito dall’Agenda Parlamentare fin dall’aprile 2005 e ce lo dovrebbe spiegare l’allora Presidente della Camera dei Deputati Onorevole Pier Ferdinando Casini “difensore” della famiglia,dimentico, che esiste anche, la famiglia del disabile ! Da quell’epoca il “buio” sul disagio psichico !
Nel dibattito sul “Piano di Stabilità 2011”di recente discussione parlamentare, nessuno ha riconosciuta l’urgenza di interventi legislativi e finanziari nei confronti di cittadini italiani affetti da disturbi psichiatrici, delle loro famiglie e per la sicurezza di tutti i cittadini.
Intanto il Governo Monti ci “costringe” suo malgrado, a sacrifici di “vario genere”, mentre si potrebbe risparmiare intensificando i controlli per possibili evasioni fiscali nei porti turistici dove sono alla fonda barche, barchette, barconi ed ogni natante, sospendere le spese inutili di rappresentanza, della “casta”, per le operazioni militari all’estero, telefonini, auto blu, spreco di luci accese nei Ministeri, liquidazioni milionarie, corruzioni, uomini dedicati alla politica coinvolti in “situazioni pericolose” e via dicendo, oh! ma quante ce ne sono sia nei colli che nelle pianure !!!
Ma i sacrifici li devono sostenere solo gli “italiani “medi”, quelli che pagano più tasse, specialmente i pensionati che hanno “versato” nella loro vita i contributi, specie sanitari, ed oggi si devono pagare le medicine e se non hanno soldi o sono anziani con malattie gravi o incurabilidevono soccombere! ( vedi sopra quanto sta accadendo negli ospedali,se vero! )
Non posso che terminare questo mio dire con la classica “sinfonia” dalla Turandot di Giacomo Puccini : “Nessun dorma” !
Ancora una volta l’opinione pubblica, il mondo della sofferenza e quello cattolico, vogliono ricordare quelle norme di difesa, ampiamente disattese dalla politica e dai Governi, per una più equa ripartizione delle priorità tutelando sempre più i diritti morali e sociali dell’uomo, sia prima e sia dopo la nascita fino al suo naturale declino, dei disabili fisici e degli handicappati psichici rievocati in questo “63° Anno della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo” , nel“40°Anno della Dichiarazione dell’handicappato mentale”e nella trascorsa“Giornata Internazionale delle persone con disabilità” che si celebra oggi 3 dicembre 2011.
E con le parole del Beato Giovanni Palo II° : “Andiamo avanti con speranza “!
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