01/04/2012 VATICANO
Benedetto XVI celebra il rito della Domenica delle Palme, che dà inizio alla Settimana Santa, che coincide con la 27ma Giornata mondiale della gioventù. Ricevere da Cristo "lo sguardo della benedizione: uno sguardo sapiente e amorevole, capace di cogliere la bellezza del mondo e di compatirne la fragilità", perché Dio non prova "disgusto" per nessuna delle cose che ha creato. Ai giovani: la Domenica delle Palme è "il giorno della decisione, la decisione di accogliere il Signore e di seguirlo fino in fondo", come ha fatto S. Chiara, della quale si celebra gli 800 anni della sua conversione e consacrazione. "Lode", "ringraziamento" e "preghiera" per "stare in comunione profonda d'amore con Cristo che soffre, muore e risorge per noi". Un “saluto speciale” ai Comitati per la GMG di Madrid e di Rio de Janeiro.
Città del Vaticano (AsiaNews) - "Chi è per noi Gesù di Nazaret? Che idea abbiamo del Messia, che idea abbiamo di Dio? È una questione cruciale, questa, che non possiamo eludere, tanto più che proprio in questa settimana siamo chiamati a seguire il nostro Re che sceglie come trono la croce; siamo chiamati a seguire un Messia che non ci assicura una facile felicità terrena, ma la felicità del cielo, la beatitudine di Dio. Dobbiamo allora chiederci: quali sono le nostre vere attese? quali i desideri più profondi, con cui siamo venuti qui oggi a celebrare la Domenica delle Palme e ad iniziare la Settimana Santa?": questa domanda è il cuore dell'omelia che Benedetto XVI ha proclamato oggi in pazza san Pietro, nella celebrazione della Domenica delle Palme, che ricorda l'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, giorni prima di essere condannato, crocifisso e risorto.LEGGI TUTTO
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