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sabato 31 marzo 2012

ABORTO, PENSATECI DONNE PRIMA DI SOTTOPORVI A IVG PENSATECI,PENSATECI,PENSATECI ! E DOPO....... NON FATELO!!!







28 Marzo 2012 - 20:51

(ASCA) - Roma, 28 mar - Possibile nuovo caso di malasanita' a Roma, al San Camillo. Una giovane donna era andata all'ospedale per un aborto e, dopo l'intervento e i controlli, e' stata dimessa ed e' tornata a casa. La mattina successiva la ragazza si e' svegliata per andare in bagno e, dopo aver abbassato gli slip, ha trovato il feto. Il caso e' stato denunciato dai legali della giovane donna, a Radio Radio, nel corso della trasmissione 'Lavori in Corso'. Come spiegato dal legale della donna, la Procura della Repubblica di Roma si e' gia' attivata procedendo al sequestro di ogni elemento necessario per chiarire quanto accaduto. A raccontare la storia della ragazza il legale, che ha spiegato che ''la nostra assistita si era recata all'ospedale per un'interruzione volontaria della gravidanza, avendo accertato una malformazione del feto. L'intervento sembrava essersi concluso regolarmente ma, rientrata a casa, ha trascorso la serata avendo dei dolori che pensava fossero 'normali'. La mattina successiva, andando in bagno, nel tirarsi giu' lo slip all'interno ha trovato il feto. Naturalmemte e' svenuta''.


La ragazza, sotto shock - come raccontato dal legale -, si e' quindi recata presso un altro ospedale dove e' stata ricoverata nuovamente per gli accertamenti. Questa quanto accaduto alla giovane donna la cui storia e' nella cartella clinica ''sequestrata, insieme ad altro materiale utile per le indagini. Il sequestro e' avvenuto non solo presso l'ospedale in cui e' stato fatto l'intervento, ma anche presso il secondo che l'ha presa in cura''.








di Assuntina Morresi 
Tratto da Avvenire del 22 marzo 2012
Tramite SAFE - Salute femminile

È la prima morte australiana dopo un aborto con la pillola Ru486. La notizia è stata resa pubblica nei giorni scorsi da un coroner, ma il fatto è accaduto nel 2010.

Salgono quindi a 26 le donne morte dopo aver abortito con la "kill-pill", e vanno anche ricordate dodici persone cui la Ru486 è stata somministrata al di fuori di protocolli autorizzati.

Oramai non fanno più notizia, come se fosse normale che ogni tanto qualche donna muoia per aborto farmacologico, e "dimentica" che con questo tipo di procedura si muore di più che con l'aborto chirurgico. La pillola abortiva, infatti, si assume entro le prime sette (o nove, in alcuni Paesi) settimane di gravidanza, e il paragone della mortalità va fatto con aborti chirurgici effettuati nello stesso periodo, perché un intervento abortivo è più pericoloso con l'avanzare della gravidanza. La mortalità dopo un aborto entro i primi due mesi di gestazione è da sette a dieci volte maggiore con la Ru486, rispetto a quella registrata nello stesso periodo, dopo aborto chirurgico.continua

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