da chicago blog
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gerardo Coco.
Il 6 settembre scorso il Governatore della BCE, Mario Draghi ha reso pubblico il piano per salvare l’euro e il mercato gli ha, per il momento, creduto. Gli indici di borsa spagnolo e italiano hanno guadagnato, rispettivamente il 4.9% e 4.3, mentre quello statunitense il 2%. (Ma anche l’oro è salito e questo dovrebbe far riflettere).
Il piano denominato Outright Monetary Transactions (OMT) va nella giusta direzione, o si dimostrerà essere un altro espediente per tirare a campare? Questa domanda è legittima dopo che i pesanti interventi della banca centrale tipo LTRO 1 e 2 sono risultati inefficaci (per giunta durante la loro applicazione si è avuta una colossale fuga di capitali dalla Spagna, Francia, Italia e Grecia).
Prima di immaginare se il suo impatto sui mercati sarà duraturo, riassumiamone i contenuti. Secondo l’OMT che letteralmente significa transazioni monetarie dirette, la BCE acquisterebbe, nel mercato secondario un “ammontare illimitato” di titoli con scadenza massima di tre anni con l’obiettivo di sostenerne le quotazioni, abbassare il rendimento e, pertanto, ridurre il costo di indebitamento agli emittenti.
Il programma di acquisto viene applicato solo ai paesi che aderiranno ai piani di salvataggio dell’attuale fondo EFSF e quelli del suo successore l’ESM, ancora da approvare.
L’OMT, secondo Draghi non comporta conseguenze inflazioniste perché gli acquisti vengono “sterilizzati”. Quando una banca centrale acquista titoli di debito crea inflazione. Aumenta, infatti la base monetaria (denaro in circolazione e deposti delle banche presso la banca centrale). Ma il programma non avrebbe tale conseguenza perché l’aumento di liquidità verrebbe compensato dalla simultanea diminuzione di liquidità che risulterebbe vendendo altri titoli alle banche stesse. In altre parole la BCE acquista dalle banche titoli da uno a tre anni e, contemporaneamente, vende loro certificati a brevissimo termine (EuroT bills) riassorbendo la liquidità creata dagli acquisti.
Da questo punto di vista l’effetto netto dell’operazione è nullo mentre quello positivo è la rimozione dal bilancio delle banche dei titoli sovrani a rischio.
In sostanza avviene questo: la BCE investe nelle banche e le banche investono nella BCE e non si verificano eccessi di liquidità.
In conclusione l’OMT aiuta i paesi a finanziarsi a costi minori, soprattutto Spagna e Italia, anche se Draghi non li ha menzionati esplicitamente.
Il ruolo della BCE sarà quello di un investitore privato: essa quindi rinuncia allo status di creditore privilegiato e anche questo ha rassicurato il mercato.
Altra caratteristica è che non è posto un tetto (cap) ai rendimenti. Questo, come ha giustamente evidenziato Oscar Giannino serve a prevenire la speculazione sui rialzi e ribassi dello spread. Tuttavia va anche osservato che tale metodologia, tecnicamente, potrebbe diminuire la potenzialità del programma limitando l’azione della BCE.
Tutta questa parte relativa alla “monetizzazione” rappresenta “la carota” dell’intervento: riduce i tassi di interesse e finanzia la spesa dei governi che il mercato non finanzierebbe mai.
Nel suo abilissimo intervento il governatore ha assicurato definitivamente i mercati sulla irreversibilità dell’euro: “L’OTM ci permetterà di risolvere le gravi distorsioni nel mercato dei bond che originano, in particolare, da paure infondate degli investitori sulla reversibilità dell’euro”.
Draghi con l’espressione “ammontare illimitato” sa di aver usato la parola magica, quella che, da sola, basta a domare gli spread.
Significa, infatti, che per prevenire turbolenze il governatore userà il bazooka. E anche questo ha convinto i mercati.
Ma che vuol dire “illimitato”? Dopo tutto ciò che in natura avviene è limitato. Ma il denaro creato dalle banche centrali onnipotenti sembra non sottostare a questa regola. La parola ha, infatti spaventato il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, l’unico nel Consiglio direttivo della BCE ad aver votato contro il programma . Weidmann, pensa, infatti che il programma potrebbe sfociare (e come darli torto?) in una illimitata monetizzazione del debito e dunque nell’inflazione. Infatti la sterilizzazione può funzionare nel caso di ammontari limitati, ma non di trilioni di euro.
L’impegno ad acquisti illimitati è tuttavia condizionato al rispetto dei target fiscali fissati dalla Troika (UE, BCE, FMI). Se un paese vuole monetizzare il proprio debito occorre dunque che richieda formalmente di aderire al piano di salvataggio condizionato, impegnandosi a risanare i conti pubblici e attuare le riforme strutturali. Insomma l’OMT è un programma che costa caro: l’idoneità bisogna guadagnarsela e può essere revocata in caso di inadempienza. Questa parte rappresenta “il bastone” del programma.
Funzionerà questa tecnica? I dubbi ci vengono quando riflettiamo bene sull’operazione seguendo il percorso che fa il denaro.
Abbiamo visto che l’essenza dell’operazione è che la BCE investe nelle banche e le banche investono nella BCE.
Ma il denaro che le banche “investono” è lo stesso che era stato loro prestato dalla BCE sulla base dei titoli che davano in garanzia per ottenere prestiti. Le banche, indirettamente sono state finanziate dagli stati sovrani.
Il denaro, nell’eurozona, fa sempre lo stesso percorso circolare!! Inoltre la maggior parte delle banche sono illiquide (come nel caso della Spagna, Francia e Italia): dove trovano il cash da investire nella BCE per “sterilizzare”? E sopratutto dove trovano quello per finanziare l’economia reale di cui il governatore sembra non preoccuparsi? Semplicemente il denaro non esiste perché come continuiamo a ripetere la crisi non è di liquidità ma di insolvenza generale e le manovre della banca centrale per quanto sofisticate non possono risolvere questo problema. L’OMT è un progetto a vuoto e la liquidità dovrà essere “creata”, non sterilizzata.
Consideriamo la clausola di condizionalità. Nessun paese in difficoltà ha mai rispettato le misure di austerità (tagli alla spesa pubblica e riduzione del debito). Ora non c’è motivo di credere che le rispetti in futuro. In altri termini “il bastone” non funzionerà. E allora l’OMT si trasformerà in un assegno in bianco per i governi. Quando, infatti, le cose peggioreranno per la Spagna, che sta diventando un’altra Grecia e sarà impossibilitata a conformarsi ai livelli di austerità richiesti dalla Troika, La BCE dovrà interrompere il programma di acquisti. Ma a quel punto la situazione esploderebbe. Ecco che la sterilizzazione non servirà più a nulla e il termine “illimitato” significherà stampare denaro ad libitum. Poniamo che il primo sostanzioso intervento richieda un trilione di euro. A quel punto la BCE monetizzando tale cifra avrà raggiunto la spettacolare dimensione di metà del PIL di tutta l’eurozona e con altri due e tre interventi potrebbe ingoiarsela tutta. Non sarà che la strada indicata della banca centrale ci porti in un territorio ignoto? Non sarà la stessa dello strano coniglio che porta Alice ad entrare nella sua tana e a precipitare in un buco profondo e oscuro?
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