di Marco Della Luna
La nota corporation del gioco d’azzardo e delle slot machines era stata scoperta, da un alto ufficiale della Guardia di Finanza, aver evaso somme enormi di tasse, e doveva allo Stato 98 miliardi – ripeto: miliardi. Il governo – questo governo di larghe intese e larghi inciuci – ha ridotto il pagamento a 600 milioni – meno di un centesimo!!! L’alto ufficiale è stato rimosso. Sommiamo questa vicenda al fatto che giochi d’azzardo e slot machines accettano, anzi esigono, il contante: quindi sono un mezzo ideale per giganteschi riciclaggi e rilavaggi monetari di soldi di ogni – dico ogni – provenienza: nero, droga, armi, corruzione, prostituzione – , buoni per ogni forza politica e sindacale democratica e responsabile. Ovvio che chi gestisce questi giochi fa comodo a tutta la casta e non solo ad essa; ovvio che possa comandare alla politica e agli uffici che redigono i provvedimenti normativi; ovvio quindi che nella “legge di stabilità” non sia stata introdotta la semplicissima misura di imporre l’identificazione dei giocatori e l’uso del pos, proibendo l’uso del contante, nel gioco d’azzardo e con le slot machines: l’establishment che detiene il potere politico difende i suoi traffici e le sue fonti di reddito: ditelo ai nuovi, ai quarantenni, a Renzi e Letta, e vediamo se faranno inserire questa misura nel decreto Mille Proroghe, come han promesso di fare per rimediare ad altre due sconcezze minori. Se non lo fanno, ditegli quel che si meritano, in parlamento, sui giornali, nelle piazze.