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venerdì 31 gennaio 2014

DECRETO BANKITALIA SBARRA LA STRADA AD UNA RI-NAZIONALIZZAZIONE DELLA NOSTRA BANCA NAZIONALE OGGI IN MANO A BANCHE PRIVATE


 da NoBigBanks  31 gennaio 2014 

Più che decisioni potremmo definirle rinunce.

Il Governo ha finito per allinearsi all’ideologia della grande finanza e dei suoi rappresentanti nelle banche centrali e nella altre istituzioni sovranazionali, avendo scartato l’opzione Roosevelt, che prevedrebbe invece il ricorso a istituti pubblici attorno a cui aggregare le risorse disponibili come modo di aggirare i paletti inflessibili dei parametri di Maastricht.

Che cosa è stato deciso?

C'E' QUALCOSA DI NUOVO OGGI......ANZI D'ANTICO!!!!



29 gennaio 2014 (MoviSol) -
Pubblichiamo una lettera aperta di Claudio Giudici, che si rivolge al segretario del PD Matteo Renzi in qualità di presidente di un'associazione di tassisti di Firenze.

Matteo così non cambiamo verso!Caro Matteo,è indubbio che la proposta politica che stai avanzando stia suscitando un grande entusiasmo nella pubblica opinione. L'Italia ha infatti bisogno di ritornare ad avere fiducia in un futuro che obbligatoriamente dovrà cambiare. Personalmente però, in qualità di piccolo imprenditore fiorentino e di legale rappresentante del 4390 Taxi Firenze, non intravedo nella tua proposta l'elemento di novità, di discontinuità che servirebbe.

Nell'ultimo ventennio, più volte abbiamo detto no alla politica dei due tempi: il primo tempo dedicato alla messa in ordine dei conti, il secondo tempo dedicato allo sviluppo. Tuttavia, abbiamo sempre attuato il primo tempo, chiedendo sacrifici agli Italiani, ma non abbiamo mai attuato il secondo. Anzi, questo secondo tempo, se analizziamo oggi i dati relativi ai consumi interni che segnano livelli record negativi dal dopoguerra ad oggi, è stato proprio precluso dal mettere “a posto” i conti, tanto che oggi non abbiamo né i conti in ordine, né crescita.

martedì 14 maggio 2013

GIUSTAMENTE DELUSO L'AMICO ANDREW SPANNAUS PER IL PREMIO ALLO "SQUALO SOROS" CON SOLDI PUBBLICI!!!!!!


tratto da NOBIGBANKS
vicinolontano soros.aspx
Sembra che la nostra denuncia abbia creato un po’ di nervosismo tra i sostenitori dello speculatore Soros in visita a Udine in questi giorni. Abbiamo accennato ad alcuni aspetti politici, economici e anche filosofici della sua opera, che non possono che suscitare una giusta indignazione in chi ha a cuore gli interessi della gente. Stamattina sul Messaggero Veneto si trova una rassegna di alcune non-risposte alla nostra denuncia.

Premiereste uno scassinatore di banche per farvi spiegare come si proteggono le banche?

Ci rispondono: “Siccome vogliamo mettere i riflettori sui problemi delle rapine, abbiamo deciso di aiutare i rapinatori”.

Soros premiato col Terzani 11 maggio 2013
Ma in fondo, visto che sulla stampa si è fatta confusione anche sui nomi dei promotori di NoBigBanks, chiamandoci
Olivo e Spannau (invece di Oliva e Spannaus) forse si capisce perché non si afferra appieno la natura dello squalo Soros.
Ma andiamo con ordine.
Alessandro Verona, presidente dell’associazione Vicino/lontano che assegna il premio: 

“Il fatto che qualcuno metta in discussione la scelta del premio è positivo, vuol dire che siamo riusciti nel nostro intento primario di tirare fuori le contraddizioni del mondo contemporaneo”.
Ah, certo. Era solo una provocazione. Mettiamo in mostra le contraddizioni, soprattutto dentro le loro teste, potremmo dire.

Angela Staude Terzani:

Soros è “uno che il denaro guadagnato speculando l’ha in buona parte rimesso in circolo…
Lo reinveste sì, nei suoi progetti per la droga, l’eutanasia e soprattutto per indebolire gli stati nazionali. Anche i suoi amici alla Bce reinvestono i soldi… nella speculazione, mentre chiedono a tutti noi i sacrifici continui.

vicino lontano per soros
Il sindaco di Udine Furio Honsell afferma che questo premio “ci permette di parlare da un’angolazione  non banale dello strapotere della finanza“.


Lo stesso argomento del sig. Verona. Volevamo solo parlarne, davvero…


I sottoscritti Olivo e Spannau – conosciuti anche come Oliva e Spannaus – ammettono di essere piuttosto delusi. Vi abbiamo sfidato sui contenuti portati avanti da Soros e voi potete solo rispondere che almeno vi dà l’occasione di parlare di temi importanti?
Sù, un po’ di coraggio signori. A nostro avviso avete fatto un bel pasticcio. Difendete la vostra scelta, se potete. (Rimandiamo alla nostra lettera SOROS: QUANDO LO SQUALO SI TRAVESTE DA FILANTROPO )
Ciò che dispiace è che per ‘spacciare’ tanta confusione l’associazione Vicino/lontano è sostenuta, tra gli altri, stando a quel che si legge sul loro sito, anche dal finanziamento pubblico della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Udine, della Fondazione Crup e di alcune associazioni di categoria, oltre che da sponsor privati


***

Legge Glass-SteagallSalviamo la Gente. 
Riformiamo le Banche. 
Processiamo i Banchieri. Ristabiliamo la Legge Bancaria del 1936 abolita nel 1993.

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mercoledì 16 gennaio 2013

IL PD A BRACCETTO CON MONTI PER ALTRI ANNI DI AUSTERITA' ???


http://nobigbanks.it 16.01.2013
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Il Governo tecnico è finito, per fortuna, ma le forze dietro ad esso stanno facendo di tutto per garantire la  prosecuzione  della stessa linea che ha dominato in Italia e in Europa negli ultimi anni. 


Si tratta della linea dell’austerità e del mercato controllato dagli squali della finanza, per intenderci, e del blocco preventivo di ogni iniziativa che metterebbe in discussione il dominio della Troika (BCE, FMI, Unione Europea).

Così in Italia gli esponenti del PD sentono già il fiato sul collo. Da quella che sembrava una vittoria elettorale scontata ora si è passati ad una situazione molto meno chiara: è in forse la maggioranza al Senato, e quasi sicuramente si tratterà di fare un accordo con le forze che ora fanno riferimento a Mario Monti.

Un giorno Bersani va all’attacco, solo per rimangiarsi le parole subito dopo, parlando di collaborazione con il centro.
E’ evidente la paura di chi vede svanire il proprio potere ancora prima di arrivare a Palazzo Chigi. 
E dunque come in un film che ripercorre gli anni Novanta, il centrosinistra che dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – cercare di attuare una politica meno pesante dei Tagli & Tasse del Governo dei banchieri, si mette di nuovo a rincorrere l’approvazione del mondo della finanza.

Lo vediamo per esempio nell’intervista rilasciata al Financial Times da Stefano Fassina.
(ripresa qui dal sito di Gad Lerner: 
Fassina, reo di mettere in discussione ogni tanto i presupposti del liberismo finanziario, è stato attaccato dallo stesso Monti come un “conservatore” che vuole bloccare le riforme. Che fare?
Hanno pensato bene di rassicurare le forze internazionali dicendo che il PD non oserà andare contro l’austerità folle del Fiscal Compact, e nemmeno è da pensare che il PD disattenderà il solenne impegno del pareggio di bilancio. Ricordiamo quanto scrivemmo:Fiscal compact e MES: la follia continua (ma sottovoce)



Siamo già a questo punto? Si capisce perché lo fanno, ma per essere credibili ci vorrà un po’ più coraggio. 
Fassina si ricorda di sottolineare l’importanza degli investimenti, ma qualsiasi governo che cerchi di attuare davvero il Fiscal Compact si troverà con la stessa situazione di oggi: calo del Pil, famiglie stremate, servizi tagliati.

Non ci sono alternative ad un cambio di rotta. O si mettono delle regole serie per bloccare la finanza predatrice – a partire dalla separazione tra banche ordinarie e quelle speculative – insieme ad una politica di investimenti veri nelle infrastrutture e nell’innovazione, o ci sarà poco da fare.
Chiunque pensi di aggiustare il timone dell’Italia prendendo ordini dalla Troika si illude alla grande.
E’ ora di smetterla con le illusioni e trovare il coraggio di cambiare. 
Il sistema della finanza speculativa rimarrà in piedi solo fintanto che glielo permettiamo.

***

giovedì 3 gennaio 2013

LA RICETTA DELLA NONNA IN CUCINA.....E PERCHE' NON LA RICETTA DEL NONNO ROOSEVELT IN ECONOMIA?



Basta trattarci da imbecilli. Basta subire passivamente dalla mattina alla sera una serie ininterrotta di bugie, falsità, menzogne che all’unisono vengono raccontate da tutti i media,opinionisti improvvisati, economisti mediocri ed al soldo del potentato di turno, incapaci di metterci in guardia prima che si verificasse la crisi ed ora tutti pronti a dire quali sono le giuste vie di uscita dalla stessa.

Ma che credibilità avete?...cosa volete suggerire da dietro le vostre cattedre ?

Bombardati da una simile mole di falsità, chi può dunque stupirsi che ancora si dia credito al mediocre Monti, autoproclamatosi salvatore della Patria, promettendogli l’appoggio ed il voto alle prossime elezioni.

Poiché non risponde al mio modo di vedere le cose, dilungarmi in lunghe lunghissime e prolisse elucubrazioni, spesso senza né capo né coda, vorrei sottoporvi quale punto di partenza un grafico che dovrebbe iniziare a svelare una delle grandi bugie raccontate dai media,dal Prof. Monti, dalla BCE, dal FMI, sulla necessità per un paese di realizzare Avanzi di Bilancio quale precondizione per lo sviluppo e la crescita.LEGGI TUTTO

domenica 2 dicembre 2012

MONTI PENSA CHE GLI ITALIANI NON ABBIANO ANCORA CAPITO?


tratto da http://nobigbanks.it/ novembre 30, 2012 

Qualche giorno fa Mario Monti ha deciso di alzare il tiro: non solo tasse in più, tagli agli enti locali, misure pesanti che (purtroppo) rappresentano un inasprimento della lunga tradizione d’austerità inaugurata negli anni Novanta con i primi governi tecnici che dovevano rispettare i parametri europei.
Ora si va oltre la quantità, si intende cominciare a intaccare la natura del sistema.

Di questo passo – dice Monti – il sistema sanitario nazionale non sarà più sostenibile.
Le reazioni in Italia sono state immediate, ma il messaggio è stato comunque lanciato, e c’è già chi loda Monti per il suo modo di affrontare le “verità difficili”.

Certo, se l’economia si contrae del 2-3% ogni anno è fuor di dubbio che non ci si potrà permettere lo stato sociale ancora per molto. 
Quel benessere che ancora c’è in molte parti d’Italia comincerà a scemare. 
Già ora i risultati delle condizioni imposte dalla BCE cominciano a cambiare: le iniziali previsioni di uno stop alla recessione l’anno prossimo si rivelano false, come ci si poteva facilmente immaginare: il 2013 sarà come il 2012, non c’è trippa per gatti. 
Sempre meno lavoro, sempre più proteste. Cresce la rabbia e cresce il pericolo di una deriva difficilmente controllabile.

E così Monti ha deciso di dare una anticipazione della prossima fase, forse sarà proprio lui a guidarla ancora grazie alla miopia dei leader politici che lo abbracciano pensando di salvarsi?
Deve cambiare il sistema, secondo Monti. 
Non sarà più lo Stato che si occupa del benessere della gente. 
Si passerà ad un nuovo modello: il mercato, l’efficienza, fee for service. Cioè chi ha più soldi potrà permettersi di vivere bene; il numero crescente di bisognosi dovrà sperare nella carità e nella fortuna. Non ci sono più garanzie.

L’Italia non spende di più degli altri paesi per la sanità e per il welfare in generale. 
La spesa italiana è in linea o anche al di sotto della spesa sociale in Francia e Germania. 
Il problema non è che il modello attuale non funziona più. 
E’ che il progetto di Monti, Draghi e dei grandi interessi finanziari internazionali ha un’altra faccia.

Non più stati che guardano al bene comune, ma strutture sovranazionali che garantiscono il dominio degli interessi della presunta élite.

Per riuscire nel disegno hanno bisogno di eliminare alcuni ostacoli, primo tra tutti devono demolire lo Stato-nazionale.

A giudicare dalla campagna stampa in corso, sono a buon punto. Ma la gente in Grecia, in Spagna, in Irlanda, e pure in Italia sta cominciando a rifiutare questo trasferimento di sovranità.
Con opera menzognera hanno fatto passare il sillogismo che lo stato nazionale è fonte di ogni egoismo, portatore di guerra e di disordine. Ma la verità storica è un’altra: gli stati democratici e liberi non hanno mai avuto interesse ad entrare in guerra.

La ragione è evidente: con la pace di Westfalia che pose fine nel 1648 alla guerra dei trent’anni si sancì il principio cardine del bene comune: la pace tra le nazioni sovrane da allora in poi avrebbe dovuto tener conto dell’interesse altrui. 
Risulta evidente che chi chiede il superamento degli Stati nazionali ed il trasferimento di sovranità a organismi sovranazionali – così come sta avvenendo con l’Ue – riflette una questione molto seria: Westfalia è di ostacolo all’affermazione della visione imperiale che è propria di una società globalizzata, con mercati aperti e flussi di merci, di persone, di denari che girano liberamente senza patria, funzionali agli ambienti finanziari che non intendono render conto ad alcuno.

Non più cittadini di una repubblica che ha a cuore il benessere dei suoi cittadini, ma individui trattati come bestie. 
Ci stanno conducendo per mano su questo scenario. Del resto, la tempesta degli spread ha fatto precipitare nel terrore per interi lunghi mesi gli italiani: una guerra psicologica.

Solo riconoscendo la concezione imperiale che orienta le scelte dei tecnocrati per giungere ai vagheggiati Stati Uniti d’Europa si potrà contrastare questo lento declino regressivo sul piano dei diritti e della civiltà.

Nobigbanks.it crede nella capacità di orientare al meglio le persone per cambiare il corso degli eventi.
Niente è segnato.
E’ il sistema che non funziona. E’ collassato e gli stessi suoi difensori sanno che devono correre ai ripari.
La gente è stanca e chiede di cambiare.
Per questo occorre riformare la finanza, e salvare la gente.
Separando le banche e creando un istituto pubblico in grado di garantire gli investimenti produttivi, assicureremo la ripresa dell’economia privata sana, così che potremo invertire la rotta e produrre ricchezza e benessere in grado di finanziare lo stato sociale in misura maggiore e migliore di quanto già non sia.
Per riprenderci il futuro dovremo ripristinare la separazione bancaria piena, erigendo una muraglia tra i circuiti bancari e creditizi che coinvolgono famiglie e imprese dell’economia reale; una muraglia che ci difenda dalla bisca dei mercati finanziari, oramai irrimediabilmente compromessi.

Ma per cambiare il sistema, dovremo trovare ispirazione dai grandi uomini che si sono distinti nell’affermare i valori repubblicani scontrandosi con le forze oligarchiche: Alexander Hamilton, Abramo Lincoln e FDR sono alcuni dei nomi cui Nobigbanks.itfa riferimento, si tratta di veri e propri padri del pensiero contemporaneo che hanno avuto il coraggio di sfidare il sistema ma anche l’intelligenza di non cadere nelle manipolazioni.

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giovedì 15 novembre 2012

I CINQUE PUNTI DI NINO GALLONI VENGONO ACQUISITI DA ALFONSO MARRA E DA MAGDI CRISTIANO ALLAM



di Antonino Galloni 14/11/2012 10:37:25

1. NETTA SEPARAZIONE TRA I SOGGETTI CHE OPERANO SUI MERCATI FINANZIARI SPECULATIVI E LE BANCHE CHE DEVONO ASSICURARE IL CREDITO ORDINARIO ALLE IMPRESE ED ALLE FAMIGLIE (questo è il primo punto che comporta tassi di interesse il più possibile bassi – le banche non guadagnano solo sulla differenza tra interessi attivi e passivi, ma soprattutto sull’acquisizione di somme dai mutuatari e dai prenditori – in quanto la principale garanzia per le banche stesse è la solidità e non la catastrofe del debitore)

2. RIPRISTINO DELLA SOVRANITA’ MONETARIA DEGLI STATI CHE LA POSSONO ANCHE DELEGARE, MA NON CANCELLARE (quindi, o l’euro completa il suo percorso attuale – che si è differenziato dopo il 2011 dal progetto originario – per favorire lo sviluppo, i grandi investimenti infrastrutturali e gli ammortizzatori sociali oppure è meno peggio ritornare alle valute nazionali)

3. POLITICA DEL DEBITO PUBBLICO FINALIZZATA A RIDURRE IL PESO DEGLI INTERESSI SULLA SPESA: OFFERTA DI TITOLI A BREVE TERMINE CON TASSI ENTRO IL 2% E ACQUISTABILI ANCHE CON TITOLI A PIU’ LUNGO TERMINE; SPOSTAMENTO DEL DEBITO FUORI DAL PERIMETRO DELLO STATO CON LA FORMAZIONE DI UN FONDO DI GARANZIA ALIMENTATO CONFERENDO IL PATRIMONIO IN USO ALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI; VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO PUBBLICO MEDIANTE AFFITTI DA UTILIZZARE PER RIDURRE IL DEBITO (a regime si libereranno oltre 80 miliardi di euro all’anno che sono la differenza tra il gettito fiscale e quanto lo Stato e gli enti locali restituiscono all’economia)

4. RIPOSIZIONAMENTO DELLO STATO TRA L’ILLEGALITA’ CHE DEVE VENIR COLPITA COL MASSIMO DELLA FORZA E L’IRREGOLARITA’ CHE DEV’ESSERE AFFRONTATA E RISOLTA ATTRAVERSO LA COOPERAZIONE TRA CITTADINI E FUNZIONARI IN UN’OTTICA DI AMICIZIA CON LE ISTITUZIONI CHE, NEI POSSIBILI CONFLITTI TRA LETTERA DELLA LEGGE E SPIRITO DEL DIRITTO, VENGANO MESSE SEMPRE IN CONDIZIONIE DI POTER SCEGLIERE QUEST’ULTIMO (si tratta di un passaggio fondamentale per la democrazia anche ai fini della rapidità nelle autorizzazioni e nelle procedure in genere)

5. PROMOZIONE DI TUTTE QUELLE TECNOLOGIE PER L’ENERGIA, L’ALIMENTAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO E LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI CHE GARANTISCONO EMISSIONI NOCIVE NEI LIMITI DELLE NORMATIVE IN VIGORE, EMISSIONI GENOTOSSICHE (CANCEROGENE) ZERO, MINIMIZZAZIONE DEI COSTI (questo è l’aspetto più importante e difficile del programma perché, oltre ad avvicinare la piena occupazione, implicherebbe il rivoluzionamento degli attuali assetti geopolitici a livello internazionale e la negazione dell’intesa tra delinquenza e classe politica a livello locale/nazionale).

lunedì 15 ottobre 2012

NOBIGBANKS:" MONTI CERTAMENTE SAPRA' CHE ERA IN VIGORE LA LEGGE GLASS-STEAGALL NEGLI USA MA HA PREFERITO NON AFFRONTARE LA QUESTIONE IN PUBBLICO"



Nel corso di una conferenza stampa a Milano venerdì pomeriggio, il Presidente del Consiglio Mario Monti ha confermato in pieno l’incapacità degli economisti liberisti anche solo di capire le politiche necessarie per salvare l’economia reale.
All’incontro con i giornalisti della Stampa Estera è stato chiesto a Monti: che senso ha continuare a pompare liquidità nel sistema quando le risorse non arrivano mai all’economia reale?
E poi, specificamente, gli è stato chiesto se ritiene necessario un ripristino della separazione tra le banche ordinarie e banche speculative.

Dopo qualche giro di parole sulle regole in Europa e il ruolo positivo di Mario Draghi, il grande professor Monti – che ha guidato la Bocconi per più di 17 anni – ha ammesso di non capire bene l’argomento: “Sulla questione della separazione tra le banche commerciali e le banche d’investimento… non l’ho particolarmente approfondita”.

Dunque, l’esempio della saggezza economica, l’esperto che ha convinto buona parte degli italiani della necessità di diventare più poveri per placare l’attacco dei mercati, mostra chiaramente che neanche capisce come affrontare i meccanismi della speculazione finanziaria che hanno provocato la continua crisi internazionale.

Certo, può darsi che non abbia detto il vero. Che in realtà egli sappia bene cos’è la separazione bancaria, certamente saprà che era in vigore la Legge Glass-Steagall negli USA e vi era la specializzazione bancaria in Italia – abbandonate in entrambi i casi negli anni Novanta – ma ha preferito non affrontare la questione in pubblico.

Infatti Monti è parso un po’ infastidito, e cercava le parole giuste per rispondere ad una domanda che evidentemente non si aspettava.

Forse non voleva “legittimare” l’argomento, come se ignorarlo potesse in qualche modo frenare l’inevitabile spinta verso le vere riforme strutturali che serviranno a salvare le famiglie e le imprese. Forse preferisce non parlare di soluzioni di questo tipo, sapendo che l’obiettivo suo e degli altri esperti economici sempre più sovranazionali si basa su un modello molto diverso: quello del liberismo finanziario, dove sono i grossi interessi finanziari a dettare legge, e dove i politici devono rispondere alle richieste del cosiddetto libero mercato.
Magari non ci vuole dire perché è contrario, e si rischierebbe di alimentare le critiche contro il tipo di interventi perseguiti dal suo esecutivo.

Il sospetto è forte, perché nei suo commenti introduttivi Monti si è lasciato sfuggire un’altra considerazione, in merito alla sua nomina a Commissario Europeo per la Concorrenza quasi vent’anni fa, ma che descrive anche l’atteggiamento con cui ricopre la sua carica attuale.

“Ho detto di sì, perché era interessante avere un modo di fare policy senza far parte di un sistema…”. Monti non è riuscito a concludere la frase, essendosi chiaramente reso conto che rischiava una gaffe clamorosa.

Ma non ci vuole molto a capire il senso: si aveva il potere di cambiare le cose evitando le polemiche politiche, senza dover rispondere alla popolazione, senza far parte di un sistema propriamente democratico.

Il Governo dei tecnici fa questo: sfrutta il momento della paura per imporre delle soluzioni che altrimenti sarebbero ben difficili da far accettare, se non altro perché non funzionano.
Una cosa è chiedere i sacrifici quando c’è una prospettiva di miglioramento. Altro è difenderli e dover chiedere il sostegno della popolazione quando gli interventi mostrano la loro inefficacia.

Forse i principali partiti politici italiani ci andranno dietro ancora per un po’ di tempo, anche sotto la spinta della nuova Tangentopoli.
Ma per quanto tempo la gente continuerà ad accettare le promesse di chi o è ignorante, o disposto a mentire per tenere un piedi un sistema finanziario che saccheggia l’economia reale?

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LYNDON LAROUCHE CONTESTA LA UE



12 ottobre 2012 (MoviSol) - Il rapporto sulla separazione bancaria che è sul tavolo della Commissione Europea dal 3 ottobre, stilato dal cosiddetto gruppo Liikanen, è una frode. Sulla base di un rapporto preliminare sulla proposta UE, il commento di LaRouche è stato: "L'Europa ha una versione da ring-fencing o un cosiddetto sostituto per la legge Glass-Steagall. Non funziona. È un suicidio più lento".

Salutato e lodato dai media dell'establishment come "una nuova Glass-Steagall", il rapporto propone in realtà uno schema di ring-fencing che presenta falle tanto ampie che lascerebbero passare anche il monte Everest. Stilato sotto la direzione del governatore della banca centrale finlandese Erkki Liikanen, il rapporto è un chiaro tentativo di cooptare la crescente pressione politica e popolare contro la bolla speculativa e la richiesta di una separazione bancaria e delle norme per il credito come quelli prescritti dalla legge Glass-Steagall voluta da Roosevelt nel 1933. Gli aspetti principali, in sintesi, sono:
Le banche di deposito saranno autorizzate ad avere il 25% del bilancio o fino a 100 miliardi in attività finanziarie. Oltre questa percentuale, verranno suddivise in due entità legalmente separate, una banca commerciale ed una banca d'affari, sotto lo stesso tetto, per impedire che i depositi vengano utilizzati per finanziare attività a rischio. Alla holding non verrà concesso di trasferire denaro da una banca all'altra.
Anche se dovesse funzionare la separazione sotto lo stesso tetto, il rapporto dice che la banca commerciale potrà ugualmente offrire ai propri clienti un'intera gamma di prodotti derivati. I derivati usati per la gestione del rischio, le vendite e gli acquisti di titoli per gestire il portafoglio di liquidità ed il ricorso alle options sui tassi di cambio e di intesse o swap per coprire i rischi speculativi veranno consentiti per le banche di deposito, sostiene il rapporto. "Mentre permette che continui la copertura di rischio e la cartolarizzazione, la proposta lascia alle banche di deposito sufficiente spazio e flessibilità per servire i clienti societari e così finanziare l'economia reale", afferma il rapporto. 
Questo significa che le banche di deposito continueranno, tra le altre cose, a vendere contratti swap fraudolenti a enti locali e imprese, insieme ad altri titoli tossici!
Per attuare questa non soluzione, dovrà prima entrare in funzione il supervisore unico per l'Unione Europea, nell'ambito dell'unione bancaria. Come per dire: prima di affondare nella merda, se ne ingoia una cucchiaiata.
La Commissione Europea è ora tenuta a stilare una legge sulla base del rapporto Liikanen, e potrebbe rendere ancor più permissive le disposizioni che contiene.

sabato 4 agosto 2012

E SE FOSSE IMPARARE QUALCOSA DALLA PICCOLA ISLANDA???



August 3, 2012 • 2:58PM 
In the wake of the LaRouchePAC mobilization for the U.S. Congress to pass Glass-Steagall legislation, Iceland has introduced Glass-Steagall legislation into the parliament. According to an article by Omar R. Valdimarsson, on
Businessweek.com"The Icelandic lawmaker who presented the motion, Alfheidur Ingadottir, says the best way to stop banks creating asset bubbles is to pass laws akin to the 1933 Glass-Steagall Act, which separated commercial and investment banking in the U.S. for more than six decades." 
The article referenced the fact that Glass-Steagall has been gaining international traction, citing the recent case of the conversion of Sandy Weill, from the "shatterer of Glass-Steagall," to a leading advocate. LaRouchePAC has been the leading the international mobilization for Glass-Steagall, which mobilization has been echoed by a slew of international statements of endorsement, including a string of recent editorials.  The Businessweek article quotes the CEO of Straumur Investment Bank hf Petur Einarsson:“If commercial and investment banking aren’t separated now, we might have to wait a long while before such an opportunity presents itself again...”

lunedì 11 giugno 2012

OGGI I MEDIA CI FANNO VEDERE UN "SIMPATICO" NAPOLITANO CHE SCENDE NEGLI SPOGLIATOI MA...... A MIRANDOLA, I TERREMOTATI NON HANNO POI COSI' APPLAUDITO IL PRESIDENTE!!!


8 giugno 2012 (MoviSol) – All'arrivo a Mirandola il Presidente della Repubblica è stato accolto dai cartelli del Movimento Solidarietà indicanti le ricette per uscire dalla crisi e per ricostruire l'Emilia.

Oltre alla proposta di separare le banche (come stabilì nel 1933 la famosa legge Glass-Steagall) ed emettere credito produttivo nazionale (meglio se tramite una banca nazionale capace di investire direttamente nelle infrastrutture e nelle imprese strategiche), i cartelli contenevano i riferimenti alle figure storiche esemplari della costruzione o della rinascita della nostra nazione: Giuseppe Verdi e Camillo Cavour, per il nostro Risorgimento e la liberazione dalle macchinazioni dell'impero britannico; Franklin Delano Roosevelt, per la ripresa dalla Grande Depressione del 1929 e la liberazione dalla minaccia nazista; ed Enrico Mattei, per la ricostruzione post-bellica.

Pochi istanti dopo aver alzato il primo cartello, il responsabile per l'Emilia Romagna Flavio Tabanelli è stato provocato da uno dei carabinieri che già lo avevano sott'occhio. Il carabiniere l'ha prima spinto sul petto e si è sentito chiedere "Perché mi mette le mani addosso?". In seconda battuta il militare gli ha gettato a terra il cartello. Al che, Tabanelli ha chiesto platealmente perché stesse calpestando un cartello per nulla offensivo, ma contenente dei suggerimenti politici ed economici.

I terremotati presenti hanno immediatamente espresso solidarietà e il carabiniere si è visto costretto ad allontanarsi.

Tabanelli ha quindi spiegato ai cittadini che il movimento previde la crisi finanziaria sin dai primi anni Novanta, già definendo i derivati finanziarii come il cancro dell'economia a livello globale, e dal 1997 chiede che i governi si riuniscano per decretare la fine di questo sistema finanziario fallito e rifondarlo in senso creditizio, in modo che si torni ad investire nelle imprese e nelle infrastrutture a livello planetario.

Intervistato da numerosi giornalisti, Flavio Tabanelli ha affermato che la separazione tra banche ordinarie e banche d'affari permetterebbe al governo di:
proteggere soltanto le banche autorizzate a raccogliere i risparmi ma vincolate a finanziare le infrastrutture e le imprese;
vagliare i debiti che, come nel caso eclatante della Grecia, sono attribuiti ai Paesi che si vuole colpire con l'austerità;
chiedere ai grandi creditori ragione dei titoli vantati, pronti a cancellare tutti quelli di origine illegittima (gioco d'azzardo finanziario, derivati, ecc.);
emettere i nuovi crediti produttivi, nella piena certezza che non finissero nuovamente fagocitati nel sistema speculativo del profitto a breve.

A chi gli ha chiesto un commento sulle lacrime di commozione del Presidente Napolitano ha immediatamente ribattuto che egli ha commesso un errore ben grave, nel fare Primo Ministro un Mario Monti che "sarà un buon contabile e avrà amicizie in alto, ma in fatto di economia fisica è incompetente", perché durante la Grande Depressione "Roosevelt in cento giorni mise le basi per la ripresa economica", mentre Monti non si differenzia dai governi precedenti, visto che "da cinque anni si dorme" e "si salvano le banche che hanno speculato".

Stiamo mettendo "125 miliardi nel fondo di stabilizzazione di un euro destinato ad implodere", ha proseguito Tabanelli, mentre, raggiunto dalle prime notizie del sisma, il 20 maggio Monti disse che non ci sarebbero stati molti soldi per intervenire. Questo significa che la ricostruzione dell'Emilia non è un problema locale. Sui terremotati, anzi, incombe l'incapacità dimostrata ben prima del sisma da politici impotenti davanti ai cosiddetti "poteri forti" dell'oligarchia finanziaria e incapaci di intervenire nella crisi della nostra Repubblica.

Ha anche ricordato la pluridecennale arretratezza delle infrastrutture attorno al gioiello del distretto biomedico, sorto più con capitali esteri che in virtù di una strategia creditizia nazionale: in passato fu tolta la ferrovia di collegamento con Finale Emilia e con Modena; lo scalo ferroviario di Mirandola è stato sostituito da un parcheggio dopo che la stazione è stata declassata a "fermata"; da quarant'anni si aspetta invano la superstrada cispadana al servizio dei paesi della "Bassa" e nulla si fa per ovviare al collegamento stradale con Modena, un percorso di trenta chilometri che sostituisce il letto, pieno di curve, di un antico torrente.

Alcuni manifestanti si sono dati a fischi e frasi insultanti, nei confronti del Presidente e dei rappresentanti delle istituzioni locali. Si spera che questi sappiano fare le dovute distinzioni e riconoscano il valore costruttivo delle proposte strategiche del Movimento Solidarietà.

Rassegna stampa

A differenza delle testate che hanno parlato soltanto dei fischi e degli insulti, alcune hanno riportato più o meno fedelmente il messaggio:

Modena Online riferisce che «Qualcuno ha anche esposto dei cartelli: [...] "Separare le banche e emettere credito e dare ossigeno alle pmi", "Ci vuole un Roosevelt per far rinascere le piccole e medie imprese"...»

Queste stesse citazioni approssimative sono riportare sull'edizione odierna di Qui Modena, a fianco della fotografia del cartello.

YouReporter.it contiene una videoregistrazione completa della protesta, ripresa anche dal sito del Corriere della Sera.

MO24.it, al minuto 4, riprende Tabanelli mentre espone il principio della Legge Glass-Steagall.

Il video de La Repubblica fa intravvedere la conclusione dell'episodio in cui Tabanelli subisce la provocazione del carabiniere, suscitando lo sdegno dei cittadini. Sull'edizione cartacea di oggi si legge: «un ragazzo issa un cartello contro le banche, un poliziotto glielo atterra con una manata, basta questo per far traboccare la pentola», a fianco della fotografia che ritrae integralmente la coppia di cartelli.
In un secondo paragrafo, dopo aver giustamente elogiato la protezione civile perché «sa rimettere in piedi le persone in tempi rapidissimi, ma non puntellare in fretta una economia terremotata», prosegue: «"Ci vuole un Roosevelt per le imprese" diceva uno di quei pericolosissimi cartelli di protesta sbattuti a terra dalla polizia. In questo sì, il piccolo Stato ha bisogno del grande Stato».

Il Corriere di oggi riporta sì la fotografia del cartello ma confonde l'esponente di MoviSol con la «decina di leghisti e militanti dei centri sociali che lo hanno fischiato tra Bologna, Mirandola e Crevalcore, ma che sono stati zittiti dagli applausi dei terremotati».

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giovedì 17 maggio 2012

DIAMO UNA MANO A NOBIGBANKS PER LA SEPARAZIONE BANCARIA E IL CREDITO PRODUTTIVO


InGlass-Steagall su maggio 14, 2012 a 5:35 PM
La Commissione europea ha appena rilasciato le proprie previsioni per l’Italia che, guarda caso, prevedono la necessità di ulteriori interventi sul bilancio dello stato per poter raggiungere l’obiettivo del pareggio nel 2013.
Speriamo che nessuno si sorprenda.

Noi lo diciamo da tempo: i tagli e le tasse non funzionano;non si arriva al pareggio di bilancio attraverso l’austerità. Si peggiora solo la situazione perché la gente ha meno soldi da spendere, gli investimenti vengono meno. In breve, la politica del pareggio di bilancio porta dritto alla recessione, non deve sorprendere che poi peggiorino ancora i conti pubblici.
It’s not rocket science, come dicono gli americani, non dovrebbe essere difficile capirlo. Ma evidentemente i professori, i tecnici, e i politici che li scimmiottano, sono cosìinquadrati nella politica monetarista e liberista che non riescono a comprendere la realtà.
In loro difesa, sono decenni che sono stati abbandonati i principi dell’economia sana quindi si può capire che non ne hanno quasi gli strumenti, ma la vera domanda è un’altra.
i Ministri Passera e Fornero
L’esempio del Ministro Fornero (rimandiamo al link del post Fornero: il lavoratore paghi subito, ma la finanza non si tocca.) non promette bene. Nonostante le lacrime per le conseguenze dei tagli sulla gente, ha continuato sulla strada dell’austerità. Ha superato la sua reticenza umana, per andare avanti con le teorie liberiste senza remore.
Nel frattempo Monti sembra sempre più preoccupato. L’economia frena, i cittadini non ci credono più. Il gradimento del governo tecnico scende molto rapidamente e non è difficile capire che toccherà punti ancora più bassi dopo le prime scadenze dell’IMU.
Ora il professore comincia a parlare di investimenti, di come evitare l’ulteriore aumento dell’IVA.
Non ci prenda per fessi però, cercando di fare vedere che vuole stimolare l’economia mentre lui – e in modo spiccato il Ministro Passera – continuano ad insistere che la “crescita” vera arriverà dalle liberalizzazioni, che creeranno competizione e dinamicità.
La realtà dimostra il contrario, che le riforme strutturali di questo tipo mirano semplicemente ad aprire nuovi settori dell’economia agli squali della finanza, colpevolizzando chi ha un reddito decente e non accetta il modulo della guerra tra poveri.
Tra BCE, FMI e i nuovi organismi ancora peggiori in discussione ora (l’ESM per esempio) si continua a dare soldi praticamente gratis alle banche per fare guadagni facili con la speculazione in derivati e in titoli di stato, senza mai intervenire nell’economia reale.

Non funziona, e pure i dati ufficiali lo dimostrano.
Se vogliamo cambiare direzione prima che sia troppo tardi, occorrono le vere riforme: separazione bancaria e credito produttivo.


Vi invitiamo a usare per Twitter gli hashtag#separazionebancaria, #nobigbanks.
Teniamo sempre dritta la barra: “Salviamo la Gente, Riformiamo la finanza”.
Dateci mano a diffondere la campagna di raccolta firme per