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venerdì 14 febbraio 2014

ARTICOLO COMPLETO, CHIARO, ESAURIENTE, GIUSTO PERCHE' ABBIAMO LA MEMORIA CORTA QUANDO INVECE DOBBIAMO ESSERE VIGILI E BEN DESTI


da http://francescoamodeo.net/ di Francesco Amodeo


Quando gli americani vengono a salvarci io sento sempre puzza di bruciato, la storia è piena di testimonianze di interessi made in Usa spacciati per aiuti filantropici al nostro paese. Non entro nei dettagli ma a buon intenditor poche parole.

Ultimo il caso del giornalista Alan Friedman che sembra essere venuto a smascherare il complotto ai danni del popolo italiano che di fatto dal 2011 ha favorito un governo non legittimato dal consenso popolare che a sua volta ha svenduto l’Italia all’Europa e ai suoi potentati finanziari. Se così fosse allora perché non ha voluto dire tutta la verità ? Perchè mettere fertilizzante sulle foglie se si sa bene che è la radice ad essere marcia ? Perchè fare credere a tutti che l’incontro tra Napolitano e Monti nel Giugno 2011 seguito poi dall’incontro tra Monti e Prodi e tra Monti e Carlo De Benedetti nell’agosto dello stesso anno siano davvero la prova del complotto ai danni del governo in carica e quindi di tutti gli italiani???

domenica 2 dicembre 2012

BURATTINI E BURATTINAI.....



.ed ora ci manca solo Prodi al Quirinale

Con l’annuncio a sorpresa della nomina del canadese Mark Carney a Governatore della Bank of England, Goldman Sachs completa il proprio dominio, virtualmente su tutte le principali economie europee.

La nomina di Carney è stata una sorpresa solo per coloro che si aspettavano che l’incarico fosse affidato a Paul Tucker, attuale Governatore deputato della Bank of England; ma non per noi, dato che già ad aprile scorso avevamo previsto che Carney sarebbe stato scelto per tale incarico.

Carney ha un curriculum di 13 anni passati in Goldmam Sachs e puòvantare di aver preso parte alla crisi finanziaria russa del 1998, esasperata dalla Goldman Sachs che metteva in guardia la Russia mentre, contemporaneamente, giocava contro la capacità del Paese di ripagare il proprio debito.

La nomina di Carney giunge dopo 6 mesi dalla sua partecipazione alla riunione Bilderberg del 2012 a Chantilly – Virginia, USA – annuale ritiro riservato ad congrega di un centinaio dei più potenti ricconi al mondo che d’abitudine mostrano in tale occasione il loro potere regale.

Il Guardian riferisce che Carney è «decisamente sconosciuto fuori dai ristretti circoli dei banchieri centrali e dei regolatori finanziari, ed è per questo motivo che la sua nomina ha colto molti di sorpresa – Malcolm Barr della JP Morgan incluso – che consideravano Paul Tucker il sicuro vincitore».

Il fatto che Carney sia canadese è stata certo una sorpresa per molti, ma rimane comunque persona sottoposta alla Regina d’Inghilterra, che ne ha confermato l’incarico, dopo esserle stato raccomandato dal Primo Ministro David Cameron.

La presenza di Carney alla riunione Bilderberg di quest’anno lo ha senza dubbio aiutato ha raccogliere i favori dell’élite globalizzatrice e ad assicurargli la nomina a Governatore della BoE, così come ha già aiutato altri luminari a salire ad alti incarichi. È il caso di Herman Van Rompuy,scelto come Presidente dell’Unione Europea esattamente alcuni giorni dopo aver partecipato alla cena Bilderberg.

L’ascesa di Carney a capo della BoE è anche l’ultimo tassello del grande puzzle della scalata Goldman Sachs per il controllo virtuale di tutte le grandi economie del continente europeo.

Lo scorso anno, l’ex commissario europeo Mario Monti è stato scelto per rimpiazzare Silvio Berlusconi, il Primo Ministro italiano democraticamente eletto. Monti è consulente internazionale della Goldman Sachs, Presidente Europeo della Commissione Trilaterale – creatura di David Rockefeller – e membro emerito del Bilderberg Group.

Alessandro Sallusti , direttore del quotidiano italiano Il Giornale, commentava così: «Questa è proprio la banda di criminali che ci ha portato al disastro finanziario». [noi italiani sappiamo che fine gli stanno facendo fare per questo genere di dichiarazioni, ndt]

Analogamente, quando il Primo Ministro greco George Papandreou ha osato suggerire che il popolo greco potesse esprimere il proprio parere tramite referendum, si è ritrovato sostituito in pochi giorni da Lucas Papademos, ex vice-Presidente BCE, visiting Professor ad Harvard, ed ex-economista senior alla Boston Federal Reserve.

Papademos dirigeva la Banca Centrale greca proprio mentre supervisionava all’affare sui derivati concluso dal governo greco con la Goldman Sachs, affare che ha permesso alla Grecia di nascondere la vera dimensione del proprio colossale debito, conducendo quindi all’attuale crisi europea del debito.

Papademos e Monti sono stati piazzati con lo status di capi non eletti proprio perché, in questo modo – come ha fatto notare Stephen Faris sul Time Magazine – non sono direttamente responsabili verso il popolo. Una volta di più ecco quali sono le fondamenta dittatoriali ed anti-democratiche dell’Unione Europea. (Poco dopo, anche Mario Draghi – ex vice Presidente Goldman Sachs International – veniva nominato Presidente della Banca Centrale Europea).

All’inizio del crollo finanziario 2008, il Segretario del tesoro USA era un tale Hank Paulson – ex CEO della Goldman Sachs. Quando Paulson fu rimpiazzato da Tim Geithner, venne nominato consigliere capo Mark Patterson, lobbista per Goldman Sachs. L’attuale CEO Goldman Sachs Lloyd Blankfein ha visitato la Casa Bianca almeno 10 volte. La Goldman Sachs è stata il maggior finanziatore della campagna elettorale di Obama nel 2008.

Zero Hedge – che ha anch’esso aveva ben previsto la nomina di Carney alla BoE – fa osservare che: «È necessario comprendere una cosa soltanto: è Goldman Sachs che guida i giochi. Tutto il resto è secondario».

Come mostrato nell’immagine, le economie di Francia, Irlanda, Germania e Belgio sono anch’esse controllate da persone che hanno un legame diretto con la Goldman Sachs.


Il gigante bancario internazionale, noto per la sua corruzione e l’insider trading, esercita (ora più che mai) una massiccia influenza praticamente su tutte le principali economie occidentali del pianeta.

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla, revisione di Lorenzo de Vita

Fonte > Infowars


sabato 29 settembre 2012

GARAVAGLIA CORAGGIOSAMENTE DENUNCIA IL "GOLPE ITALIANO" ALTRETTANTO CORAGGIOSAMENTE PARAGONE MANDA ALCUNI MINUTI A L'ULTIMA PAROLA DEL 28.10.2012.....ITALIANIIIIII SVEGLIATEVI!!!!!



APPROFONDISCI  I DETTAGLI 

giovedì 27 settembre 2012



di: Gianni Petrosillo

MASSIMO GARAVAGLIA; Senatore della Lega Nord 




«Monti viene fatto senatore a vita il 9 di novembre. Il 10 siamo in commissione bilancio a chiudere la finanziaria in commissione, e quello stesso giorno vengono a interrogarci gli ispettori della BCE – della Banca Centrale [Europea] – e di Bruxelles, perché eravamo sotto inchiesta.
E ci interrogano: il presidente Giorgetti della Camera [Ndr. Giancarlo Giorgetti - presidente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati], me, Azzolini [Ndr. Antonio Azzolini - presidente della Commissione Bilancio del Senato], il presidente e il vicepresidente delle due commissioni.
Ci fanno tutto il loro bell’interrogatorio, alla fine l’ultima domanda è: “ma voi sosterrete il governo Monti?” Mi g’ha disi [tr. io gli ho detto]: “ma, vedremo. C’è un governo in carica, se cade vedremo chi verrà nominato e decideremo.” “No, no, no. Verrà fatto il governo Monti. Voi lo sosterrete? LEGGI TUTTO



mercoledì 9 maggio 2012

MARCO DELLA LUNA,GOLPE BANCARIO:"SE NON SI USA VIOLENZA NON SI REALIZZA IL REATO" MA.....



 di Marco Della Luna
 Circola una recente denuncia penale che sta facendo sognare molte brave persone, ma che rischia di infliggere una grossa delusione. Per una ragione tecnica. Però non disperate, perché resta una possibilità di azione – correggendo il tiro.
Nel 2005, nella prima edizione del mio saggio €uroschiavi, formulai una denuncia penale per crimini di assoggettamento dell’Italia al potere straniero ed eversione della Costituzione mediante la cessione a privati e a potenze esterne (BCE) della sovranità monetaria. Indicavo come autori dei fatti i vertici politici e le autorità monetarie. Ipotizzavo i reati di cui agli art. 241, 283 e 416 bis (associazione mafiosa). Tra l’altro, scrivevo:
«Attentato all’indipendenza dello Stato (art. 241 CP): [I]. Chiunque commette un fatto diretto a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza dello Stato, è punito con l’ergastolo.
Questo reato potrebbe essere stato commesso da quei governanti che illegittimamente hanno donato la sovranità monetaria prima alla Banca d’Italia e poi alla BCE, e sottoponendo così la Repubblica al potere indipendente e sovrano di organismi privati e, il secondo, addirittura esterno alla Repubblica stessa. La denominazione di “istituto di diritto pubblico” applicata recentemente alla Banca d’Italia è ingannevole e non cambia le cose: per quanto le norme statutarie siano formulate dallo Stato, la gestione e la proprietà sono totalmente autoreferenziali e private.
Attentato contro la costituzione dello Stato (art. 283 CP):  [I]. Chiunque commette un fatto diretto a mutare la Costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall’ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni.
Questo reato potrebbe essere stato commesso da quei governanti che illegittimamente hanno concorso a istituire il sistema di dominio della finanza privata sullo Stato. »
Qualcuno raccolse il mio suggerimento e presentò una denuncia su questo schema. Ma nel 2006 le istituzioni reagirono prontamente, e si misero al sicuro, con una legge che ha sanato il loro operato passato e futuro. Così l’opera di eversione costituzionale e di sottoposizione dell’Italia a poteri esterni è potuta progredire.
Come hanno fatto, tecnicamente? Hanno modificato il Codice Penale introducendo, nelle fattispecie di reato applicabili, il requisito dell’elemento della violenza. Se non si usa violenza, non si realizza il reato di attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato, o alla Costituzione, etc. E quanto, da parte delle istituzioni, si sovverte la Costituzione o si assoggetta lo Stato a poteri esterni, lo si fa con leggi e trattati, non con la violenza. Così coperti, nello stesso anno, 2006, hanno riformato lo Statuto della Banca d’Italia, per legittimarne la completa privatizzazione.
Ecco, ad esempio, il testo dell’art. 241 nella formulazione modificata (sopra ho riprodotto quella originale precedente):
«C.p. art. 241. Attentati contro l’integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato.
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato [c.p. 4] o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni.
La pena è aggravata se il fatto è commesso con violazione dei doveri inerenti l’esercizio di funzioni pubbliche.»
Recentemente, l’avv. Paola Musu e il giornalista Paolo Barnard, promotore in Italia della Modern Money Theory, hanno reso noto di aver sporto denuncia penale contro i vertici dello Stato per reati contro l’ordine costituzionale e l’indipendenza dello Stato, commessi attraverso la cessione della sovranità monetaria e politica al sistema bancario privato, o perlomeno a guida privata, intorno a cui ruota l’Euro.
I denuncianti individuano i colpevoli “in particolare nelle persone del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, dei ministri in carica, dei membri del Parlamento che hanno votato le succitate misure di svuotamento democratico dello Stato italiano e della nostra Carta Costituzionale, ciascuno nelle persone attualmente e medio tempore in carica in relazione all’arco temporale interessato, nonché tutte le altre persone eventualmente coinvolte.”
I reati che essi ravvisano sono i seguenti:
241 c.p. attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato;
270 c.p. associazioni sovversive;
283 c.p. attentato contro la Costituzione dello Stato;
287 c.p. usurpazione di potere politico;
289 c.p. attentato contro gli organi costituzionali;
294 c.p. attentato contro i diritti politici del cittadino;
304 c.p. cospirazione politica mediante accordo;
305 c.p. cospirazione politica mediante associazione.

Musu e Barnard pare non si siano accorti del suddetto “dettaglio”. La loro denuncia espone fatti che erano reati prima di quella legge del 2006, ma ora non lo sono più (tranne i reati riferibili agli artt. 287 e 294, che però non credo siano realizzati).
Quindi la loro denuncia difficilmente avrà il seguito sperato. Però aspettate prima di gettare la spugna.
L’istituzione di un apparato di potere come il Sistema Europeo delle Banche Centrali o, peggio, come il Meccanismo Europeo di Stabilità, costituisce, sostanzialmente, una eversione radicale delle costituzioni democratiche di molti paesi coinvolti e la loro sottomissione a un potere esterno, autocratico, non democratico. Per il Codice Penale italiano, però, tale attività non integra più i reati suddetti né quello di Alto tradimento (art. 90, 2° comma, della Costituzione, a carico del capo dello Stato). Non integra i detti reati, perché, dal 2006, tutte quelle fattispecie di reato richiedono anche l’elemento della violenza, che è stato introdotto dalla Legge 24/02/2006 n. 85, denominata“Modifiche del Codice Penale in materia di reati di opinione.” In realtà il legislatore non mirava ad aumentare la libertà di opinione, ma a legittimare l’attentato alla libertà e all’indipendenza dello Stato, la sovversione del suo ordinamento, l’eversione dell’ordine democratico, che erano in via di esecuzione.
Riformulando quegli articoli, si  sapeva dove si voleva arrivare: a proibire la rivoluzione ma a legittimare il colpo di Stato, il colpo di palazzo – cioè legittimare la violazione della costituzione da parte del potere costituito. Quindi chi compie una violenza estrema ma usando armi legislative, agisce nel lecito; chi per contro, reagendo contro quella violenza estrema, che subisce sulla propria vita, dignità, libertà, compie una violenza minima, come incendiare cassonetti, ma illecita, quello sì, quello commette reato. Però ha ancora il diritto di suicidarsi. Questo diritto non glielo hanno ancora tolto, né tassato.
Che fare, a questo punto?
Le cose cambierebbero se pm e giudici iniziassero a considerare come violenza, ai fini della ravvisabilità dei predetti reati, anche quella compiuta mediante manipolazioni dei mercati e altri mezzi finanziari, le manovre per far impennare lo spread o crollare i titoli di Stato, e simili. Perciò tecnicamente consiglio a chi si diletta nel presentare simili denunce, di spiegare, nelle loro denunce e memorie aggiuntive, che sussiste l’elemento della violenza, e in che cosa consiste.
Ma c’è qualcosa di ancora più interessante, specialmente in questo periodo di crescente tassazione, di suicidi fiscali, e di riluttanza del potere politico a tagliare la spesa pubblica parassitaria – 60 miliardi solo per tangenti, scrive la Corte dei Conti. Tra sprechi e creste, almeno 70 miliardi se ne vanno ogni anno nelle voci gonfiate di spese per acquisti di beni e servizi.  E almeno altrettanti per appalti pure gonfiati. Dovevano fare la spending review, dovevano applicare i costi standard per porre fine alla moltiplicazione per 5 dei costi da Milano a Palermo, e ora finiscono per concedere, forse, 2,2 miliardi di risparmi, poi forse altri 2. Cioè la politica dice: io faccio buchi nei bilanci perché spreco e rubo, e siccome sprecare e rubare è mio interesse, non smetto di farlo, e i buchi che apro li dovete colmare voi cittadini con le tasse, e se non vi va bene potete suicidarvi.
Però à chiaro che buona parte, gran parte, di quei 140 miliardi di sprechi e ruberie va ad organizzazioni mafiose che manovrano gli appalti e i subappalti assieme alla politica.
E allora si può studiare di denunciare per concorso esterno in associazione mafiosa coloro che, come ministri, pubblici amministratori e funzionari di controllo, pur vedendo come molte spese pubbliche sono gonfiate per procurare profitti alla criminalità organizzata, omettono e hanno omesso di impedire tali illeciti, e continuano a mandare avanti quella spesa a spreco e mangerie, e magari ne traggono benefici in termini di voti nelle elezioni.
08.05.12
Marco Della Luna

domenica 29 aprile 2012

PIERO OSTELLINO: IL GOVERNO MONTI SI ISPIRA A "UN REGIME TOTALITARIO DI SOCIALISMO REALE"



(di Gennaro Malgieri su L’Occidentale del 27-04-2012) 
Il governo dei tecnici, sceso in cinque mesi a livelli di impopolarità imbarazzanti posto che era stato chiamato a raddrizzare i conti economici del Paese, si affida all’ultima risorsa disponibile da parte di coloro che falliscono la missione che si sono data o che gli è stata assegnata. Mostrare indifferenza per i bisogni della gente e caricare la comunità nazionale di pesi tali da essere insopportabili. Chi non si adegua ne subirà le conseguenze. E’ l’anticamera dello Stato di polizia. Ed ha perfettamente ragione Piero Ostellino nel sostenere che il governo Monti si ispira ad “un regime totalitario di socialismo reale”. Non diversamente, nella sostanza, di quanto avveniva nella Ddr, al netto delle brutalità del regime, com’è ovvio.

L’editorialista ed ex-direttore del Corriere della sera ha affidato la sua denuncia di liberale indignato al Foglio ed ha rincarato la dose in un’intervista a Libero nella quale, tra l’altro, sostiene: “Io lavoro per il Corriere e in cambio del mio lavoro percepisco uno stipendio. Se alla fine del mese mi mancano i soldi, non vado dall’amministratore a chiederne altri, me li faccio bastare. Il governo, se a luglio scopre che quanto ha incassato con l’Imu non basta, aumenta la tassa. E’ una cosa giuridicamente improponibile, politicamente vergognosa. E moralmente è una schifezza”.

Ineccepibile. Così come la sua denuncia più “politica”. Ostellino, infatti, rincara la dose e dice: “Quello che sta succedendo in Italia è che, per via fiscale, ci stanno requisendo le libertà civili. Hanno cominciato coi rendiconti bancari: ogni anno le banche manderanno i rendiconti di ciascun italiano all’Agenzia delle entrate. Ora ci sono controlli sulle utenze telefoniche. Questa è un’invasione nella vita degli italiani”.

domenica 26 febbraio 2012

I FRUTTI SONO PESSIMI E "QUELL'ALBERO" VA TAGLIATO ...GIA' ....I CATTOLICI ORA SANNO CHE IL GOV.MONTI NON FA I LORO INTERESSI!!!


Antonio Socci 26 febbraio 2012
Appena fu dato l’incarico a Monti io, da queste colonne, gli detti fiducia. Non avevo pregiudizi. Ma mi ricredetti quasi subito. E avvertii che per molti la luna di miele con i “tecnici”  sarebbe diventata una luna di fiele (come già mostrano i fischi a Napolitano).
In effetti a cento giorni dalla sua nascita tutti i sostenitori del governo (a partire da PD e PDL) si accorgono di aver ottenuto l’opposto esatto di quanto avevano sempre voluto o promesso agli italiani.  
Comincio dai cattolici che si fecero usare, col convegno di Todi, per instaurare il nuovo potere: ora si beccano la reintroduzione dell’Imu, forse perfino per asili e scuole (“è il tracollo dell’istruzione cattolica”, dicono i salesiani).
Eppure il giornale della Cei, “Avvenire”, che è stato il più entusiasta nel sostenere Monti, aveva sempre negato che vi fossero motivi per rivedere le norme (la Chiesa già pagava dove non c’erano attività di culto o assistenziali).
Adesso il governo allarga i casi di tassazione con la scusa di dover eliminare gli “aiuti di stato”. L’asilo parrocchiale deve pagare l’Imu altrimenti è aiuto di stato.
Però non sono ritenuti “aiuto di stato” quelli di cui hanno scritto Alesina e Giavazzi, “i circa 30 miliardi di sussidi pubblici alle imprese” (Corriere della sera, 11 dicembre 2011).
Perché – chiedono i due economisti – tutti quei miliardi “sono intoccabili” e nessuno ne parla?
Ancor più curiosa è stata, venerdì 24 febbraio, la nota furbesca della Presidenza del Consiglio con cui si annunciava che le maggiori entrate dall’Imu della Chiesa sarebbero state destinate ad alleggerire la pressione fiscale. Promessa odiosetta perché alimenta lo sciocco sospetto che se siamo tartassati è colpa della Chiesa.
La trovata serviva a coprire la vera notizia di quelle ore: infatti il governo si stava rimangiando la promessa di abbassare le tasse col gettito recuperato dalla lotta all’evasione. Quindi per la Chiesa c’è un doppio danno e la beffa.
Ma a parte l’Imu e le scuole cattoliche c’è molto altro nelle politiche di questo governo che va contro i cattolici. C’è il bombardamento delle famiglie (con la reintroduzione dell’Imu sulla prima casa, l’aumento di Iva, affitti, tasse e benzina) e c’è l’insensibilità verso gli ultimi e la solidarietà dimostrata fra l’altro dalla cancellazione dell’Agenzia per il terzo settore, dall’inserimento delle donazioni alle onlus nel redditometro e dalla politica verso i disabili (lo slogan della loro manifestazione del 21 febbraio era: “no allo sterminio dei nostri diritti”).
La scure che si abbatte sulla solidarietà e l’assistenza ai più poveri e bisognosi, lascia invece indisturbato, in gran parte, l’enorme spreco dell’acquisto dei cacciabombardieri F35 a cui la Chiesa è contraria.
Il bilancio insomma per i cattolici è disastroso. Oltretutto per loro, che si fecero usare a Todi come  liquidatori del governo di centrodestra, è finito il dialogo privilegiato con quest’area sui temi eticamente sensibili: ne sono un segno il blocco della legge sulle dat e il varo alla Camera del divorzio breve.
E già, certe dichiarazioni ministeriali sui cosiddetti “diritti civili”, hanno fatto suonare un campanello di allarme sui media cattolici.
Anche il Pd è rimasto “fregato” dal governo Monti. Per anni – in odio a Berlusconi – hanno invocato “una destra normale, europea, moderna”.
Eccoli accontentati: una vera destra moderna, di banchieri e tecnocrati che se ne infischiano sia degli elettori che dei lavoratori e dei sindacati, che spazzano via le “intoccabili” pensioni di anzianità, alzano l’età della pensione e diminuiscono i soldi.
Tecnocrati che vogliono spazzar via il “sacro” articolo 18 sui licenziamenti e perfino sostituire la cassa integrazione straordinaria con un temporaneo sussidio di disoccupazione.
Bastava uno solo di questi provvedimenti, fino a ottobre, per scatenare la rivolta di piazza. E oggi la sinistra non solo deve digerirli, ma perfino votarli e applaudirli. Con un governo che irride la speranza del posto fisso dei giovani precari.
Addirittura Draghi – uno dei sostenitori, con Napolitano, del governo Monti – annuncia trionfante la morte del “modello sociale europeo”. Ecco “la destra” che volevano.
E’ arrivata e sta spazzando via il famoso “stato sociale”, con trent’anni di conquiste sociali. Grazie ai voti del centrosinistra.
Dieci anni fa gli apprendisti stregoni – dagli Usa all’Europa – spalancarono le porte del commercio mondiale alla Cina, fregandosene della concorrenza sleale di quel sistema semischiavistico: dicevano che così avrebbero “occidentalizzato” la Cina, invece hanno “cinesizzato” l’Occidente e ora tutti rischiamo di diventare sudditi senza diritti.

giovedì 17 novembre 2011

ANCHE "MOVISOL" IL MOVIMENTO ITALIANO DI LAROUCHE DENUNCIA IL GOLPE, MOVISOL HA ANCHE DELLE PROPOSTE VISITATE IL SITO

16 novembre 2011 (MoviSol) - Il 7 novembre, il presidente di MoviSol Liliana Gorini e il prof. Paolo Savona, presidente del Fondo Interbancario di Garanzia, sono stati ospiti della trasmissione "Che aria tira" su Radio Padania, dedicata ai temi attuali della crisi dell'euro e dell'Italia. Entrambi sono stati interpellati sulla opportunità per l'Italia di uscire dall'euro e se fosse vero che il 50% dello spread tra i titoli italiani e quelli tedeschi fosse dovuto a Berlusconi. Sia Gorini che Savona hanno respinto questo giudizio, e secondo Gorini "uscire dall'euro sarebbe l'unico modo per Berlusconi di salvare il proprio governo ed evitare un governo tecnico imposto dalla BCE", ma ci vorrebbero statisti come De Gasperi, De Gaulle o Roosevelt. "Nessuno tra gli attuali governi europei ha il coraggio di fare quello che LaRouche dice da anni: una riforma alla Glass-Steagall, ma l'Italia può farlo ora, ribellandosi al ricatto della BCE".
Savona si è detto d'accordo che "esistono alternative" alla svendita dei beni nazionali, che "l'ideale sarebbe certamente regolare severamente il mercato dei derivati, che è stato la causa degli attacchi speculativi sui titoli di stato", ma ha giudicato "troppo duro" il giudizio di MoviSol sulla "dittatura della BCE". In questo momento, essendo sotto attacco, per l'Italia sarebbe impossibile uscire dall'euro, ha detto Savona. "Io sono stato il primo a porre il problema, un anno fa, offrendo il petto nudo", ha detto Savona, e una volta passato l'attacco speculativo sarebbe sicuramente il caso di riproporlo.
Entrambi il presidente di MoviSol e l'ex ministro si sono detti contrari ad un governo tecnico. "Io feci parte di un governo tecnico", ha detto Savona, aggiungendo che però non lo ritiene una scelta giusta. "Se il governo tecnico fallisce, la gente perderà la fiducia in tutto, dopo averla persa nella politica". Un governo tecnico fallirà sicuramente, ha detto Gorini, perché le decisioni non sono prese dal governo italiano ma dalle banche, a cominciare dalla BCE.
Il Segretario nazionale di MoviSol Andrew Spannaus è stato tra i relatori al BlogEconomyDay II tenutosi a Castrocaro Terme (Forlì) sabato e domenica scorsi. L'incontro ha messo insieme numerosi blogger indipendenti che si occupano soprattutto di finanza e risparmi, insieme ad un pubblico di oltre 300 persone sul posto e molti altri che hanno seguito via internet. Spannaus, che aveva partecipato anche all'incontro inaugurale l'anno scorso in Piemonte, ha portato una prospettiva di interventi immediati per stabilizzare la situazione italiana ed europea attraverso la separazione delle funzioni bancarie, e un ritorno alla sovranità nazionale. Gran parte dei partecipanti si sono espressi a favore dell'uscita dell'Italia dall'euro e un ritorno ad una politica di crescita economica vera, in opposizione al governo dei banchieri in via di formazione, visto come una succursale delle grandi banche d'affari a livello internazionale.

INDIGNADOS E VOCI AUTOREVOLI, TUTTE CONVERGONO SULLA STESSA AFFERMAZIONE: GOLPE DEI BANCHIERI, QUINDI "VOX POPULI VOX DEI" !!!



Il golpe dei banchieri, nuovi lanzichenecchi, nuovi brenni che non vedono l'ora di comprarsi l'Italia



La sarabanda di sabato scorso organizzata dalla sinistra contro il nemico-tiranno Berlusconi, quando stava per arrendersi, e gettare la spugna, andando a rassegnare le dimissioni al Quirinale,per un attimo mi ha ricordato la scena delle Cronache di Narnia, quando il re Aslan, si consegnava tra gli scherni agli sgherri della perfida Strega Bianca Jadis, per poi essere immolato sulla Tavola Bianca. Certo Berlusconi non è Aslan come lo intendeva il grande romanziere inglese C. S. Lewis, lo ho anche scritto, il mio ideale capo di Stato è il beato Carlo d'Asburgo, però tra Vendola e Berlusconi, so chi devo scegliere senza esitazioni. Per la Sinistra, il Terzo Polo, Casini, Fini e Co e forse anche per tutti quei deputati di prima nomina che devono salvare il proprio vitalizio fino alla fine legislatura, un governo Monti fa comodo, ma è importante in questo momento ricordare alcune cose, per comprendere meglio cosa sta succedendo. E come altre volte occorre un po' di pazienza per seguirmi.
"Una volta i Golpe li facevano, o li tentavano, i militari. Oggi li fanno i banchieri", scrive Gaiani su labussolaquotidiana. it. In tutto questo caos l'unico elemento chiaro è che stiamo assistendo al crollo della democrazia, cioè della legittimità dei governi eletti dai popoli di guidare alcuni Paesi. E questo sembra più chiaro proprio in questi giorni."L'obiettivo di mesi e mesi di feroci attacchi mediatici alla "casta" politica. Intendiamoci. La classe politica è indifendibile e non brilla per parsimonia, capacità e competenza ma benché i suoi difetti siano noti da tempo solo recentemente attaccarla è diventato lo sport nazionale più diffuso. Le ragioni di questo assedio alla legittimità dei (pur spesso impresentabili) rappresentanti del popolo sembrano più chiare oggi alla luce di quanto sta accadendo in Grecia e in Italia dove governi di espressione politica diversa (Centrodestra a Roma, Centrosinistra ad Atene) vengono fatti crollare e rimpiazzati dal direttorio politico-economico franco-tedesco composto da esponenti della grande finanza e della burocrazia dell'Unione Europea".
Tra l'altro è paradossale che a "sostenere questa espropriazione del popolo - scrive Riccardo Cascioli - siano proprio quelli che in questi anni si sono battuti per il ritorno delle preferenze nel sistema elettorale. A cosa serve dare la preferenza se poi tanto la legittimità di un governo sarà decisa altrove?"
La classe politica italiana ha gravi colpe, soprattutto l'opposizione, non solo ha consentito questa nuova forma d'invasione straniera ma, forse, di esserne in qualche modo complice. Le opposizioni e parte della stessa ex maggioranza non hanno fatto altro che ripetere che l'Europa (parola pronunciata sempre con tono solenne, come faceva Romano Prodi quando ci fece entrare nell'euro a suon di tasse) voleva le dimissioni di Silvio Berlusconi. Nessuno che abbia avuto il coraggio di rispondere che i governi italiani vengono fatti cadere dagli elettori italiani, non dalle banche, dagli speculatori e dai burocrati di Bruxelles. Invece sono tutti in ginocchio davanti a loro, divinità supreme capaci di cooptare le massime istituzioni del Paese, leader politici e opinionisti. Nella migliore tradizione italiana, già nei secoli scorsi ci siamo divisi nel sostenere gli interessi stranieri in casa nostra fedeli al motto "Franza o Spagna purché se magna". (Gianandrea Gaiani, Il Golpe dei banchieri, 11. 11. 11 Labussolaquotidiana. it).
In questo momento è importante ricordare che "chi ci impone regole, governi e programmi economici non brilla per competenza e autorevolezza. Però pretende che il governo italiano cada e si svenda tutto perché "lo vuole l'Europa, lo vogliono i mercati"Entità sovranazionali, quasi mistiche sull'altare delle quali dovremmo sacrificare la nostra certo imperfetta democrazia? Giova ricordare che la costruzione dell'Europa non ha mai avuto molto a che fare con il consenso popolare. Nessuno ha mai chiesto agli italiani e a molti altri popoli del Vecchio continente se volessero o meno l'adesione all'Unione o all'euro. La Ue non è riuscita neppure ad avere uno straccio di Costituzione poiché quella messa a punto è stara bocciata negli unici due referendum indetti in Olanda e Francia. Poco amate dagli elettori europei (che eleggono i parlamentari nazionali da inviare a Strasburgo ma non i membri della Commissione) le elefantiache e costosissime caste che guidano la Ue e la Bce detestano referendum e suffragi popolari".(Ibidem)
Infatti appena la Grecia ha "osato" proporre un referendum per chiedere ai cittadini se volevano i sacrifici per restare nell'euro o se preferivano lasciare l'allegra combriccola."È stato "fucilato" simbolicamente da Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, quest'ultimo lo ha anche insultato in un fuori onda forse casuale o forse no. Pochi giorni dopo il premier greco è stato costretto a dimettersi dalla defezione (casuale?) di quattro deputati del suo partito e a guidare il nuovo governo (ovviamente tecnico) è stato chiamato un banchiere, Lucas Demetrios Papademos, ex governatore della Banca Centrale greca ed ex numero due della Bce. Dovrà gestire un programma di austerity nel quale ai tagli sociali si affiancheranno privatizzazioni, vendita di imprese e persino di isole. Merce in saldo con le borse (e i debiti pubblici) di oggi. Ottimi affari in vista per la grande finanza, i grandi investitori, gli speculatori e i grandi gruppi internazionali, soprattutto quelli franco-tedeschi perché le banche di Parigi e Berlino detengono buona parte del debito greco".
E l'Italia? Nonostante rappresenti l'ottava potenza economica mondiale non viene trattata meglio. Anche Berlusconi ha avuto i suoi "traditori" e i suoi "avvertimenti". Come l'attacco borsistico a Mediaset (meno 12% in un sol giorno) che ha "consigliato" il premier di ritirare l'idea di posticipare le dimissioni e ad appoggiare la candidatura di Monti, nominato poche ore dopo senatore a vita dal Quirinale.
Ma perchè questo accanimento contro l'Italia? Per colpa di Berlusconi? No. Noi per l'alta finanza siamo un boccone più appetibile di quello ellenico. "I francesi forse non sono riusciti a prendersi i nostri ricchi contratti in Libia per ottenere i quali hanno scatenato la guerra più stupida della storia ma contano ora di potersi comprare a prezzi di saldo le nostre migliori aziende. Il governo tecnico dovrà privatizzare in tempi rapidi i beni dello Stato, cioè svendere i "gioielli di famiglia" ai nuovi lanzichenecchi e ai Brenno del XXI secolo. Che non vedono l'ora di acquistare per un tozzo di pane quote e società di Eni, Finmeccanica, banche e altri gruppi fino a oggi temibili concorrenti per quei Paesi che solo chi è in affari con loro può continuare a chiamare partner".
Hanno detto che andare alle elezioni ora sarebbe stato disastroso, ma in tutta Europa si è votato, ha detto Ferrara a Radio Londra. "E se per caso"queste condizioni"si ripetessero alla fine naturale della legislatura, cosa si farebbe, si sospenderebbero le elezioni fino a nuovo ordine?"

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Rozzano MI, 14 novembre 2011 Domenico Bonvegna


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lunedì 14 novembre 2011

MOLTE SONO LE VOCI AUTOREVOLI CHE VOGLIONO SCUOTERE GLI ITALIANI! CI RIUSCIRANNO???

 

 di MAGDI CRISTIANO ALLAM

   11/11/11





In Italia si sta consumando un colpo di stato finanziario che imporrà alla guida del governo l’economista Mario Monti voluto dalla Banca Centrale Europea, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Commissione Europea di cui ha fatto parte. Monti non è stato eletto dagli italiani e paradossalmente è stato scelto proprio perché non dovrà rispondere del proprio operato agli italiani.

A perpetrare questo crimine politico nei confronti della nostra democrazia è un’ampia coalizione di congiurati eccellenti: dal Presidente della Repubblica Napolitano al Presidente della Banca Centrale Europea Draghi, dal Governatore della Banca d’Italia Visco al Presidente della Confindustria Marcegaglia, dal Segretario del Partito Democratico Bersani all’Udc di Caltagirone-Casini, dal Presidente tutt’altro che imparziale della Camera Fini alla maggioranza dei parlamentari che non avendo maturato la pensione sono contrari allo scioglimento delle Camere, dall’insieme degli organi di stampa asserviti ai poteri finanziari forti al Michele Santoro resuscitato a tempo debito con “Servizio Pubblico”.

La nostra Costituzione che dice che l’Italia è una Repubblica parlamentare è stata fatta a pezzi e Napolitano ha trasformato l’Italia in una Repubblica presidenziale dove ormai ha assunto nelle sue mani il potere esecutivo decidendo anticipatamente chi dovrà guidare l’Italia, nominando in modo discutibile nel merito e nella tempistica Monti senatore a vita. quasi si trattasse di un prezzo da pagare ai poteri finanziari forte per convincerli della sua determinazione ad accondiscendere alle loro richieste.