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martedì 29 novembre 2011

UN PAESE, LA SVIZZERA, CHE PARE NON SIA AL SERVIZIO DELLE BIG BANKS!









22 Novembre 2011 Maurizio Blondet



La Banca Centrale Svizzera ha imposto a UBS e Credit Suisse (i suoi colossi troppo grandi per fallire) una severa cura dimagrante, obbligandoli a liberarsi di attività ad alto rischio e a restringersi, concentrandosi sulla normale attività di credito commerciale e gestione del risparmio.



L’occasione dell’intervento è stato il salvataggio della UBS, che nel 2008 ha ricevuto 6 miliardi di franchi svizzeri (5,2 miliardi di dollari) dallo Stato, e ha messo 60 miliardi di dollari di attivi a rischio presso un fondo garantito dalla Banca Centrale (il Credit Suisse aveva rifiutato l’aiuto pubblico, ed è stata obbligata a cercare capitale fresco, essenzialmente fornito dal fondo sovrano del Qatar).



Al contrario delle altre Banche Centrali (vedi Federal Reserve e BCE) che hanno finanziato a pié di lista le perdite incorse dalle loro banche in speculazioni azzardate senza porre condizioni, la Swiss National Bank ha obbligato UBS e Crédit Suisse a rivolgersi a revisori dei conti indipendenti, che hanno intervistato il personale per capire in che pasticci si erano cacciati per perseguire i loro bonus miliardari. S’è visto che la UBS s’era buttata a corpo morto nei derivati, non solo mantenendo i suoi CDO (Collateralized Debt Obligations, insomma tranches di mutui sub-prime cartolarizzati) con il rating AAA, ma comprandone da altre banche, per poi coprirli con Credit Default Swap.



I revisori indipendenti (che però le banche sotto esame hanno dovuto compensare a loro spese) hanno stilato un rapporto rivelando i dettagli più sanguinosi della speculazione. Questa informazione è stata resa pubblica.



Dopo ciò, la Banca Centrale svizzera ha dato la prima bastonata: forzando le due banche ad alzare la riserva obbligatoria (il cuscinetto di capitale proprio) al 19%, misura senza precedenti che da sola costa alle due banche un 18 miliardi di dollari ciascuna.



Seconda botta: ha obbligato UBS a delineare il proprio business per un ritorno al normale, tagliando a sangue le proprie attività come banca d’investimento: rinunciando alla metà dei suoi 300 miliardi di attività derivate, e ad uscire da industrie come la cartolarizzazione di cosiddetti attivi (securitization, ossia lo spaccio a terzi di debiti che qualcun altro sta pagando) e prodotti finanziari strutturati complessi. Come si legge in un comunicato della stessa UBS, «la banca d’investimento sarà meno complessa, tratterà meno Risk Weighted Assets, e richiederà sostanzialmente meno capitale per produrre profitti sostenibili agli azionisti». Il Credit Suisse ha promesso di fare lo stesso entro il 2014.



Ciò dimostra quanto vuota sia la minaccia dei bankster internazionali che, di fronte alle più timide proposte di regolamentazione, rispondono che si stabiliranno all’estero, nei Paesi dove la regolamentazione non c’è. Risulta che la UBS ha anche provato a spezzare la sua sezione d’investimento a rilocarla altrove, onde sfuggire all’occhio della Swiss National Bank: ma s’è accorta che la fuga era impraticabile. Per certe operazioni c’è bisogno di avere alle spalle una Banca Centrale credibile, e Giappone e Cina non amano nuovi arrivi stranieri; hanno scoperto che la nuova entità non riusciva a finanziarsi a tassi competitivi; e che occorre restare vicino ai clienti, e i trader devono restare fisicamente vicini ai venditori.



Insomma, la globalizzazione è una tigre di carta di fronte ad una risoluta volontà politica. Il regolatore elvetico ha spiegato che, dato che le due banche che si sono comportate irresponsabilmente avevano accumulato attivi pari al quintuplo (500%) del PIL svizzero, la messa sotto tutela era una priorità nazionale.






Maurizio Blondet

NICOLETTA NAPOLEONI "L'ITALIA FALLIRA' E TORNERA' ALLA LIRA"


Loretta Napoleoni (Roma, 1955) è un'economista e saggista italiana. Si è occupata in modo approfondito dello studio dei sistemi finanziari ed economici attraverso cui il terrorismo finanzia le proprie reti organizzative. Nata e cresciuta a Roma, vive da molti anni nel Regno Unito, a Londra.

IN UN' ITALIA CHE INVECCHIA A VISTA D' OCCHIO, I "CUCCIOLI" SI ABORTISCONO IN MANIERA SEMPRE PIU' DISINVOLTA.....

Il “nuovo” aborto tra pillole e leggi da evitare

Un breve pensiero: ci siamo resi conto che, il "Potere", per farci accettare meglio la sua volontà ha cambiato nome alle azioni ed alle cose?

Quella che un tempo si definiva guerra ora viene chiamata intervento umanitario, una pillola abortiva la si definisce contraccettiva.

Donne, ragazze:
 "L'unica cosa di valore sulla terra sono i bambini."



di Assuntina Morresi 
Tratto da Il Sussidiario.net il 25 novembre 2011

Tramite 
SAFE - Salute femminile
Con la pubblicazione in Gazzetta del decreto dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), la settimana scorsa, si è concluso il percorso italiano per la commercializzazione della “pillola dei cinque giorni dopo”, la EllaOne, che sarà in vendita nelle nostre farmacie fra 4-5 mesi. Una pillola controversa, perché pur funzionando in modo del tutto analogo a quella abortiva Ru486 è stata registrata in Europa come contraccettivo, nella categoria bugiarda della “contraccezione d’emergenza”, un’espressione ambigua che nasconde aborti possibili, ma mai verificabili. In base a un parere positivo dell’Ema (l’agenzia di farmacovigilanza europea), la Commissione europea ne ha consentito la diffusione nei 27 paesi dell’Ue, attraverso la procedura centralizzata, che non prevede un esame del farmaco da parte delle singole nazioni, che hanno potuto decidere solamente le modalità di accesso al prodotto.
A fronte di tante polemiche, e di richieste al governo di intervenire per impedire l’ingresso in Italia di EllaOne, è bene quindi chiarire ancora una volta che, con le attuali normative, quando viene approvata la commercializzazione di un farmaco con procedura centralizzata, come in questo caso, nessun governo nazionale può intervenire per impedirlo. Per capire: chiedere al governo italiano di intervenire per non commercializzare un prodotto approvato all’Ema con procedura centralizzata, equivale a chiedere a un presidente di una regione di non commercializzare un prodotto autorizzato a livello nazionale. E d’altra parte, da alcuni anni in Italia non è il ministero della Salute a occuparsi di autorizzare e monitorare farmaci, ma l’Aifa, un’agenzia indipendente. La politica è estromessa da questo settore.
Uno spunto in più di riflessione, in un periodo in cui si invocano i cosiddetti “tecnici” aspettandoci da loro chissà quali effetti salvifici rispetto alla politica: dobbiamo essere consapevoli che ogni volta che una competenza viene tolta a istituzioni politiche e data a organismi tecnici “indipendenti”, nazionali o, peggio ancora, internazionali, poi è difficilissimo intervenire nel merito. Gli organismi tecnici e burocratici non rispondono direttamente ai cittadini, ma a logiche interne e di settore, e non per cattive intenzioni di chi ne fa parte, ma proprio per il modo in cui sono progettati e costruiti. Qualsiasi Authority, per definizione, è indipendente dalla politica.
La Ru486 è stata il primo e sarà sicuramente l’ultimo farmaco esplicitamente abortivo: le polemiche non aiutano le vendite, in questo settore. Con EllaOne l’aborto è incerto, mai verificabile e tantomeno lo si potrà quantificare, e per i contraccettivi non ci sono leggi da rispettare, di solito: la vendita è libera. La strada è definitivamente segnata: senza più confini fra contraccezione e aborto, una pillola vale l’altra. Funzionano tutte, purché presa ognuna al momento giusto - una prima del rapporto sessuale, altre poco dopo, altre ancora dopo un po’ - e a distinguerle saranno solo gli effetti collaterali. Con un disastro educativo, oltre che sanitario: se l’aborto e la contraccezione si confondono, il giudizio ne esce indebolito, e la prevenzione diventa quasi impraticabile.
Le leggi, a quel punto, regoleranno solo gli aborti tardivi, perché le pillole della “contraccezione di emergenza” non rientrano nella 194 - perché non è possibile formulare un certificato di gravidanza quando c’è un embrione formato ma non annidato in utero, visto che non esistono test in grado di accertarne la presenza - e l’obiezione di coscienza non sarà più un problema. Ci penseranno le donne, da sole, a procurarsi la pillola giusta, con grande sollievo dei compagni-partner-fidanzati-mariti.
Dobbiamo essere pronti ad affrontare l’aborto che cambia, quello nascosto e incerto, consapevoli di avere pochi strumenti a diposizione.



Primo: è importante che venga osservata la richiesta di test di gravidanza negativo, per avere la prescrizione di EllaOne. Come già detto, attualmente nessun test è in grado di verificare la presenza di un embrione formato ma non ancora annidato in utero. Ma quelli precoci a disposizione possono evitare che la pillola sia presa da donne con una gravidanza iniziale, di una-due settimane, per la quale ancora non c’è il ritardo del ciclo. E, inoltre, la richiesta di un test da eseguire in laboratorio veicola un messaggio di attenzione, di una pillola che va presa con precauzione, non di un farmaco immediatamente disponibile sullo scaffale, su semplice richiesta. Nella pratica, il ricorso a un test di gravidanza più serio, cioè che non si può semplicemente comprare in farmacia, ma che bisogna fare in laboratorio, potrà contribuire a evitare “l’abuso del fine settimana”, che costituisce ormai un fenomeno preoccupante soprattutto per le minorenni.
Secondo: è necessaria una produzione scientifica importante sia qualitativamente che quantitativamente, per poter argomentare - nelle sedi adeguate - gli effettivi meccanismi di funzionamento di questi contraccettivi “post-concezionali”. La battaglia, per essere efficace, va fatta all’interno delle società scientifiche e nei convegni nazionali e internazionali di settore.
Terzo: in parallelo, è necessaria un’informazione corretta, soprattutto ai giovani, nel territorio, possibilmente all’interno dei consultori pubblici, ma anche nell’ambito dei progetti di educazione all’affettività che possono essere proposti alle scuole (dove ormai entra di tutto). Un’informazione che non significa un elenco di notizie, pur corrette, ma un vero e proprio percorso educativo, innanzitutto alla responsabilità dei rapporti interpersonali.

MOVISOL E' DA MOLTO TEMPO CHE PUNTA IL DITO SULL'IMPERO BRITANNICO....

29 novembre 2011 (MoviSol) - Durante un dibattito parlamentare sul bilancio previsto per il prossimo anno, il 23 novembre il Ministro per le Risorse Umane dello Sri Lanka D.E.W. Gunasekara ha tenuto un discorso echeggiante l'analisi esposta dal Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e dal Global Times cinese.
"Questo bilancio", ha detto, "è presentato mentre il mondo intero è in uno stato di disordine economico. La crisi economica nata nell'ultima parte del 2007 negli Stati Uniti, la cittadella del capitalismo, dopo aver coinvolto l'Unione Europea sta allungando i suoi tentacoli sul resto del mondo…
"[La crisi] è sistemica, endemica e genetica. La crisi attuale, a mio avviso, è senza precedenti nella storia del capitalismo, superando nettamente la Grande Depressione del 1929. Benché dolorosa, ci consola il fatto che essa abbia generato della conoscenza, della consapevolezza, del radicalismo e un fervore rivoluzionario, come dimostra la reazione della gente, nel mondo. Faccio appello ai rappresentanti di entrambi gli schieramenti della Camera affinché considerino questa crisi in modo più serio e profondo.
"I creatori di questa crisi globale stanno cercando delle soluzioni politiche, mancando loro le soluzioni economiche, e lo fanno pensando di ricorrere alle aggressioni e alle offensive militari. Abbiamo visto questa tendenza in Afghanistan, in Iraq e in Libia. Ora essi puntano all'Iran e alla Siria, usando qualche pretesto. A mio parere, tutte queste minacce di crimini di guerra, le cosiddette violazioni dei diritti umani contestate allo Sri Lanka, sono tutte pretestuose. La decisione improvvisa di installare delle basi militari americane in Australia fa parte del gioco bellico. La storia ci fornisce le prove di come i responsabili delle crisi economiche del passato ricorsero alle guerre mondiali, come soluzioni politiche alle loro crisi economiche, con differenti pretesti".






29 novembre 2011 (MoviSol) - Con un messaggio letto durante la conferenza dello Schiller Institut del 19 novembre a Berlino, l'ex diplomatico iraniano Bijan Bahadorvand Shenhi ha reso un prezioso e vitale servizio, identificando la mano imperiale britannica attiva dietro la politica globale di "conflitti irrazionali e scontri a sangue" che sta minacciando lo scivolamento del mondo nella terza guerra mondiale.
"C'è un modo di dire assai popolare, tra gli iraniani, che [dice che] 'la mano dell'Inghilterra – o, come diciamo in persiano, 'kar inglise' – è dietro qualunque cosa accade negli affari politici e di governo", ha affermato. "La 'politica del divide et impera' è sempre stata il faro di guida della politica dell'Impero Britannico. In qualunque momento e ovunque troviate conflitti irrazionali e scontri a sangue, siano essi religiosi, etnici o regionali, allora e in quel luogo dovreste aspettarvi di trovare la mano manipolatrice del Grande Impero Britannico".
Dopo aver passato in rassegna la strategia imperiale britannica contro l'Iran per tutto il XX secolo, ha concluso:
"Forse gli iraniani sono tradizionalmente e storicamente collocati in una posizione migliore, per percepire gli impulsi o leggere i pensieri dell'Impero Britannico, [per cui] finché questa creatura vive, è possibile qualunque livello di danno o distruzione.
"Esso non conosce limiti. Gli europei e gli americani potrebbero non capire immediatamente che anche Hitler fu "Made in England", ma gli indiani, i cinesi, gli iraniani, gli africani profondamente feriti lo sanno e lo credono; sanno che l'Inghilterra fu dietro – o, come diciamo noi, 'kar kare inglise'. Facciamo un passo avanti ed evitiamo che questo golemscateni altre guerre e faccia affari con le guerre".
La trascrizione del discorso integrale apparirà sul numero dell'EIR Online del 2 dicembre 2011.

NON MI FIDO DI UN' EUROPA CHE HA CALPESTATO DIO, COSI' COME NON MI FIDO DEI "TECNOCRATI" ITALIANI SUCCUBI DELLA UE....



Un lettore ci ha inviato questo articolo di Giacinto Auriti, dell’aprile 2001; apparentemente datato, è invece attualissimo.
La redazione di effedieffe





Goethe affermava che «nessuno è più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo». Questo principio è particolarmente valido per il sistema monetario vigente. Il cittadino si illude di essere proprietario dei soldi che ha in tasca, mentre ne è debitore. La banca, infatti, emette la moneta solo prestandola, sicché la moneta circola gravata di debito. Il segno della schiavitù monetaria è data dal fatto che la proprietà nasce nelle mani della banca o, per meglio dire, del banchiere che emette prestando e prestare è prerogativa del proprietario. La moneta, invece, deve nascere di proprietà del cittadino perché è lui che, accettandola, ne crea il valore; tanto è vero che, se si mette un governatore a stampare moneta in un isola deserta, il valore non nasce perché, mancando la collettività, viene meno la possibilità stessa della volontà collettiva che causa questo valore. Come ogni unità di misura (e la moneta è la misura del valore) anche la moneta è una convenzione.
Quando la moneta era d’oro chi trovava una pepita se ne appropriava senza addebitarsi verso la miniera. Oggi al posto della miniera c’è la Banca Centrale, al posto della pepita un pezzo di carta, al posto della proprietà il debito. 
Non si può comprendere come sia stata possibile questa mostruosità storica (nata nel 1694 con la Banca d’Inghilterra e con l’emissione della sterlina) se non si muove dalla definizione della moneta  strumento (sterco) del demonio. La verità di questa definizione è stata avvertita anche da San Francesco d’Assisi quando vietava ai padri questuanti di ricevere oboli in moneta. Noi ora ne dimostreremo la piena fondatezza sulla base delle stesse parole di Satana che stanno nel Vangelo.
Satana, nel Vangelo, parla tre volte. Dopo il digiuno di Cristo nel deserto, Satana Gli dice: «Tramuta le pietre in pane». Per lo più queste parole sono interpretate nel senso di considerarle come tentazione in quanto Cristo era affamato e mangiare pane sarebbe stato motivo della tentazione. Questa interpretazione non è accettabile perché la tentazione è sempre relativa ad un peccato e mangiare pane dopo quaranta giorni di digiuno è moralmente ineccepibile. Dunque la giustificazione delle parole di Satana va intesa diversamente e chi ci dice come interpretare le parole di Satana è proprio Cristo quando, rispondendo a Satana, afferma (Matteo 4,4): «Sta scritto, non di solo pane vive luomoma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Ciò che sorprende in questa frase di Gesù è la novità della proposta, mai considerata dai teorici dell’interpretazione, di dedurre il significato delle parole non dalla loro espressione letterale, ma dalla bocca che le pronuncia. Quelle parole erano uscite dalla bocca di Satana; sicché per interpretarle esattamente va considerata l’ipotesi, peraltro assurda, che Cristo avesse accettato l’invito di Satana e trasformato le pietre in pane. In tal caso avrebbe potuto ben dire a Cristo: «Tu puoi mangiare pane per mio merito perché io Ti ho dato il consiglio di trasformare le pietre in pane». Quindi Cristo sarebbe stato trasformato da padrone a debitore del Suo pane. 
A ben guardare questa ipotesi si verifica puntualmente nell’emissione della moneta nominale. Quando la Banca Centrale emette moneta prestandola, induce la collettività a crearne il valore accettandola, ma contestualmente la espropria ed indebita di altrettanto, esattamente come Satana avrebbe fatto se Cristo avesse accettato l’invito di trasformare la pietra in pane. Se si mette al posto della pietra la carta, ed al posto del pane l’oro, al posto di Satana la banca, si riscontrano nella emissione della Sterlina oro-carta e di tutte le successive monete nominali, tutte le caratteristiche della tentazione di Satana.
Con la costituzione della Banca d’Inghilterra e del sistema delle Banche Centrali, tutti i popoli del mondo sono stati trasformati da proprietari in debitori ineluttabilmente insolventi del proprio denaro. La banca, infatti, prestando il dovuto all’atto dell’emissione, carica il costo del denaro del 200%. L’umanità è così precipitata in una condizione inferiore a quella della bestia. La bestia, infatti, non ha la proprietà, ma nemmeno il debito. È gran tempo ormai  che si comprenda che tutti possono prestare denaro tranne chi lo emette. Con la moneta debito l’umanità è stata talmente degradata che non a caso si è verificato il fenomeno del «suicidio da insolvenza» come malattia sociale che non ha precedenti nella storia. Ciò conferma la Profezia di Fatima: «I vivi invidieranno i morti». Non si possono valutare esattamente le tentazioni di Satana se non le si considerano nel loro contesto globale. Particolarmente significativa, in questo senso, è la terza tentazione (Matteo 4, 8-9): «… Gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro magnificenza, poi disse a Gesù: tutto questo io Ti darò. Se Ti prostri e mi adori». Adorare prostrati significa mettere Satana sull’altare al posto di Dio. Ciò spiega perché gli adoratori di Satana contestano fondamentalmente e necessariamente l’Eucarestia Cattolica.
La circostanza che il Protestantesimo si sia basato sulla contestazione dell’Eucarestia Cattolica ed abbia promosso la costituzione delle Banche Centrali come promotrici della moneta-debito parla da sè. Non a caso il parlamento inglese approva nel 1673 il Test Act: l’editto con cui viene dichiarata illegittima l’Eucarestia Cattolica e la Transustanziazione. Non a caso nel 1694 viene fondata la Banca d’Inghilterra che emette la sterlina sulla regola di trasformare il simbolo di costo nullo in moneta, inaugurando l’era dell’oro-carta. Non a caso nasce la subordinazione del potere religioso a quello politico quando il re d’Inghilterra diventa anche capo della religione protestante anglicana sovvertendo l’ordine gerarchico del Sacro Romano Impero per cui l’autorità politica era autonoma ed eticamente subordinata alla sovranità religiosa. Non a caso quando il Protestantesimo entra in Europa continentale non fonda una chiesa, ma una banca: la Banca Protestante il cui presidente, il Neker, diventa consigliere di Luigi XIV. Non a caso tutte le monarchie cattoliche della vecchia Europa si disintegrano perché si indebitano senza contropartita verso i banchieri per la moneta satanica da questi emessa a costo nullo e che gli stessi re avrebbero potuto emettere gratuitamente per proprio conto senza indebitarsi. 
Non a caso in Svizzera vige la regola di essere ad un tempo «banchieri» e «protestanti». Non a caso la differenza essenziale tra Sacro Romano Impero e Commonwealth Britannico è la moneta. Lì il portatore è proprietario delle moneta, qui è debitore. Non a caso, dopo aver tolto Dio dall’altare con la negazione dell’Eucarestia Cattolica e fondata la Banca d’Inghilterra, il Commonwealth raggiunge nel 1855 una estensione di 22 milioni e 750 mila chilometri quadrati. Oggi tutto il mondo è Commonwealth. Tutto il mondo è «colonia monetaria». Satana, principe di questo mondo, è una persona seria: mantiene le promesse fatte a fin di male. Dopo che il male è stato fatto concede ai suoi adoratori il dominio su tutti i popoli del mondo. Su queste premesse ci si spiega anche la tentazione di Satana quando esorta Cristo a gettarsi dalla cima del tempio della Città Santa. Chi è padrone di tutto il mondo e di tutto il denaro del mondo, o perché lo possiede o perché ne è creditore, non desidera sovranità e ricchezza perché già le possiede, ma ha sete di vanagloria. Si giustifica così anche questa tentazione.
Giacinto Auriti
Fonte >  Abruzzopress (numero 33) del 19 aprile 2001

lunedì 28 novembre 2011

ANTONIO SOCCI PONE UNA DOMANDA:"DOV'E' FINITO IL CENTRO SINISTRA DEI CIAMPI, DEI PRODI, DEI D'ALEMA, DEGLI AMATO?"GIA'...DOV'E'?

La causa del possibile crollo e perché può salvarci il Papa…

Antonio Socci Da “Libero”, 27 novembre 2011
Dove sono finiti tutti i mistici dell’euro – economisti, giornalisti, politici, intellettuali – che dieci anni fa imperversavano su tutti i pulpiti per decantare le virtù taumaturgiche della moneta unica e “le magnifiche sorti e progressive” dell’Italia nell’euro?
Sarebbe interessante pure andarsi a rileggere gli scritti dell’attuale premier e dei tecnici che compongono la sua squadra di governo chiamata a evitare il disastro.
Io spero che ce la facciano, ma non ricordo che, a quel tempo, ci abbiano messo in guardia sull’euro. Anzi…
E dov’è finito il centrosinistra dei Ciampi, dei Prodi, dei D’Alema, degli Amato che da anni rivendica come proprio merito storico “l’aver portato l’Italia nell’euro”?
I post-comunisti per far dimenticare di essere stati antieuropei col Pci, quando si doveva essere europeisti, vollero primeggiare nello zelo sulla moneta unica sulla quale invece bisognava essere dubbiosi. Riuscendo così a sbagliare due volte.
D’altra parte la “religione dell’euro” non ammetteva dissidenti. Era un’ortodossia ferrea che rendeva obbligatorio cantare nel coro.
Dogma imposto
L’anticonformismo era considerato boicottaggio. Ricordate come venivano trattati da trogloditi o da reazionari provinciali i pochissimi che avevano l’ardire di esprimere dubbi sull’operazione euro?  .Continua a leggere.

MAGDI CRISTIANO ALLAM:"GLI EUROPEI E LA CHIESA CATTOLICA NON CONOSCONO L'ISLAM"

Toccherà ai cristiani fuggiti dall’islam salvare l’Occidente


DI MAGDI CRISTIANO ALLAM

da Il Giornale  28.11.2011


Ci salveranno i cristiani fuggiti dall’islam e rifugiati in Occidente. Le nostre Chiese si fanno in quat­tro per promuovere il dialogo con i mufti, gli ulema e gli imam al pun­­to da relativizzare il cristianesimo accreditando la tesi delle tre gran­di religioni monoteiste, rivelate e abramitiche, ma loro che cono­scono a memoria il Corano, la Sira (la biografia ufficiale di Maomet­to) e la Sunna (i detti e i fatti attribu­iti a Maometto), ci dicono esplici­tamente c­he si tratta di un’ideolo­gia demoniaca incompatibile conla nostra umanità. I nostri cardina­li, vescovi e sacerdoti tradiscono la fede nella verità assoluta in Cri­sto come sigillo della profezia e compimento della rivelazione al punto da concepire che la legitti­mazione dell’islam e la costruzio­ne d­elle moschee sia parte della lo­ro missione cristiana, ma loro che hanno subito sulla loro pelle le di­scriminazione, la persecuzione e il massacro perpetrati dai musul­mani ci condannano come aspi­ranti suicidi.
Ho conosciuto la scorsa settima­na a Bruxelles monsignor Charles- Clément Boniface Ozdemir, detto padre Samuel, della Chiesa siro­cattolica, nato in Turchia e cittadi­no belga, personaggio focoso e cari­s­matico che si è scontrato con la Cu­ria cattolica, ha vinto un processo intentatogli per diffamazione dell’ islam e ha partecipato alle elezioni locali con una propria lista. Lo scor­so 7 novembre avevo conosciuto a Parigi il gruppo di cristiani arabi che gestisce la televisione Al Hayat (La vita) la cui sede principale è a Se­attle nello Stato di Washington, par­tecipandocomeospiteallatrasmis­sione di punta Al Dalil (La prova). Sono due realtà che affrontano in modo diverso il rapporto con l’islam, ma concordano sia sul fatto che si tratta di un’opera del demo­nio sia ­sul fatto che la nostra missio­ne come cristiani è essenzialmente quella di conoscere e di far conosce­re la verità del Corano e di Maomet­to. Ed è evidente che sono loro a po­tersi assumere l’onere di questa missione dal momento che cono­scono l’arabo, hanno studiato i te­sti fondamentali dell’islam e han­no il coraggio di affermare pubbli­camente la verità finendo per con­vertire al cristianesimo molti mu­sulmani.
Ho incontrato padre Samuel nel mio ufficio nel Parlamento Euro­peo e sono rimasto subito impres­sionato dalla spontaneità e dalla chiarezza della sue posizioni di net­ta condanna dell’islam, definito una falsa religione opera del demo­nio, ispirato da un criminale asseta­to del sangue dei cristiani, degli ebrei, degli apostati e di tutti coloro che non si sottomettono all’islam complessivamentecondannatico­me infedeli. Afferma senza esitazio­ne che se lui aves­se scritto oggi il Co­rano sarebbe stato arrestato e con­dannato per apologia di odio, vio­lenza, morte, discriminazione, raz­zismo e terrorismo. Ha sostenuto in televisione che la proliferazione delle moschee è peggiore della pro­­liferazione delle centrali nucleari e che dietro a ogni islamico che si at­tiene rigorosamente al dettame del Corano e all’esempio di Maometto vi è un potenziale terrorista. È con­vinto che i musulmani in Europa non siano integrabili e che il loro ve­ro obiettivo è insediarsi, radicarsi per sottometterci all’islam. È con­trario ai matrimoni misti tra cristia­ni e musulmani. Ha avuto 45 fami­gliari uccisi dai musulmani e dice con convinzione: «Io li conosco be­ne. Sono falsi, ipocriti e perfidi. Di­cono di volere il dialogo e la convi­venza ma ciò che vogliono è costrin­gerci a sottometterci all’islam. Ta­req Ramadan ( il più celebre ideolo­go dei Fratelli Musulmani in Euro­pa) afferma che i musulmani «offro­no » l’islam agli europei ma non lo impongono. Hanno una lingua bi­forcuta per opportunismo. La dissi­mulazione delle loro reali intenzio­ni ( taqiya) è legittimata dal Corano e da Maometto».
A differenza del gruppo di cristia­ni arabi che gestisce la televisione Al Hayat e che sono convinti che l’islam un giorno finirà quando i musulmani conosceranno ciò che è scritto nel Corano e chi è stato Ma­ometto, che pertanto la nostra mis­sione è di far conoscere i testi fon­danti dell’islam ai musulmani, pa­dre Samuel non crede affatto in questa possibilità: «Anche se pren­dono atto che nel Corano si ordina di uccidere i non musulmani, loro l’accettano acriticamente perché l’ordine viene da Allah e Allah non può sbagliarsi». La conclusione a cui approda padre Samuel è cata­strofica: «Ci sarà una guerra civile in Europa. Di ciò non ho alcun dub­bio ». Questa guerra civile sarà cau­sata dalla volontà egemonica dei musulmani. «Noi siamo determi­nati a prepararci alla battaglia per difendere il cristianesimo. Gli euro­pei e la Chiesa cattolica non cono­scono l’islam. Purtroppo anche gli islamologi cattolici che ispirano le scelte della Chiesa sono filo-islami­ci. Per conoscere l’islam bisogna averci vissuto, essere dentro la real­tà dell’islam e il vissuto dei musul­mani. Noi cristiani fuggiti dall’ islam lo conosciamo bene. Saremo noi a difendere il cristianesimo in Europa e a salvare l’Europa dalla nuova dominazione islamica».


domenica 27 novembre 2011

HANNO SEQUESTRATO LA DEMOCRAZIA ED HANNO RUBATO IL FUTURO AI NOSTRI FIGLI !!!

di Ida Magli

Italiani Liberi | 23.11.2011

  Adesso che la dittatura si è instaurata ufficialmente e con il consenso di coloro che dovevano difendere la democrazia, possiamo trarre le conseguenze di quanto è accaduto con la sicurezza di essere nel giusto. Tutto questo era infatti già stato previsto più di un anno fa e reso pubblico con il libro intitolato appunto: “La dittatura europea”. L’unica differenza consiste nel nome di Monti invece di quello di Draghi, che avevo indicato come primo instauratore della dittatura dei banchieri soltanto perché non era ancora avvenuta la sua nomina a capo della Banca centrale europea, ma si trattava di nomi interscambiabili.
 Il Capo dello Stato finalmente respira l’aria a lui più congeniale. L’internazionalismo mondialista, che è stato sempre indispensabile ai banchieri,  sono stati però i comunisti a teorizzarlo e a perseguirlo per primi dal punto di vista politico. Per Lenin non esistevano né nazioni né città capitali: qualsiasi città poteva essere la capitale del mondo e nulla gli era più odioso del nazionalismo e delle patrie. Napolitano, dunque, procede senza remore, non essendo più l’Italia una repubblica parlamentare, a usare della sua autorità e del suo potere per additare la strada giusta dell’uguaglianza comunista. In primis, ovviamente, in odio all’Italia e all’italianità, la cittadinanza agli stranieri. La maggioranza degli Italiani non lo vuole? Suvvia, imparate ad essere giusti e buoni, perché è questo il compito della politica comunista: educare i cittadini. E poi, che importanza volete mai che abbia una cittadinanza? Per i dittatori d’Europa nulla o quasi, visto che hanno imposto con sfrontata  disinvoltura agli oltre 500 milioni di sudditi la cittadinanza europea ben sapendo che non è valida dato che l’Ue non è uno Stato. Coraggio, dunque, il più in fretta possibile verso il multiculturalismo e il mondialismo. Pagano i cittadini, mica i dittatori. L’importante è raggiungere lo scopo: cancellare gli Stati nazionali, privandoli di ogni potere. L’Europa à già a buon punto. Nessuno pensi che ci sia qualcuno fra i banchieri e i politici che si preoccupi delle questioni finanziarie, dei debiti pubblici, di quanto perde la Borsa o di quanto sale il famoso “spread”. Era questo che volevano: affondarci tramite il debito e ci stanno riuscendo a meraviglia. L’operazione si è dimostrata forse un po’ troppo lenta per i loro gusti: per questo hanno deciso di mettere l’acceleratore dissestando i governi. La prima a caderci è stata l’Italia.  L’operazione Monti serviva a questo. Nessuno Stato, infatti, è tanto debole quanto quello che, privo del governo legittimo, improvvisa  cariche politiche, riduce a marionette i rappresentanti votati dal popolo e inventa soluzioni alla giornata. E’ debole in sé, ma è ancor più debole agli occhi del mondo, inclusi ovviamente quelli dei mercati di cui si cercava la fiducia. E’ sufficiente il buon senso per capirlo: è troppo evidente. I banchieri e i politici europeisti ci hanno ingannato, atrocemente ingannato, cari Italiani, dicendo che ci saremmo salvati con “un uomo forte”, e gettandoci così allo sbaraglio di un’azione politica d’emergenza e priva di regole. Indebolire gli Stati svuotando la democrazia di ogni significato e di ogni potere è infatti il loro scopo: assediarli giorno per giorno, ora per ora, con il crescendo del panico per il debito è soltanto il loro strumento.
Ida Magli

www.italianiliberi.it

Roma, 23 novembre 2011

di Ida Magli

Italiani Liberi | 21.11.2011

  
    Ringraziare tutti coloro che hanno mandato la loro adesione alla proposta di uscire dall’euro non sarebbe possibile date le nostre piccole forze. Voglio però esprimere almeno la mia gioia personale nel toccare con mano quanti siano gli Italiani che si sentono Italiani, che amano la Patria e sono pronti a compiere sacrifici per salvaguardarne la libertà e l’indipendenza. Posso aggiungere che ne ero sicura? Che ne sono stata sempre tanto sicura da scrivere un libro intitolato in base a  questa assoluta sicurezza: “Omaggio agli Italiani”? Siete voi, voi che ci leggete, che ci scrivete, che custodite nel vostro cuore, anche quando non lo dite, la passione tutta italiana del non essere soggetti a nessuno, coloro cui ho offerto il mio omaggio. Ve lo ripeto oggi. So che non c’è differenza fra noi e l’Italiano “Dante Alighieri” quando rivolgeva la sua furia contro i predatori dell’Italia con la potenza dei suoi versi; che non c‘è differenza fra noi e  l’Italiano “Giuseppe Garibaldi” quando scriveva con sdegno: “Non riconosco a nessuno il potere di cambiare la cittadinanza di un popolo” (*); che non c’è differenza fra noi e l’Italiano Giuseppe Verdi quando scriveva, con l’Italia nel cuore, i suoi mirabili Inni alla libertà.  Sono loro i nostri “Rappresentanti”.
Molti di voi ci hanno anche espresso la loro preoccupazione per la difficoltà dell’impresa. Infatti, anche se siamo ormai in tanti, anche in altri siti del web, a discutere delle questioni legate alla sovranità monetaria e del ritorno alla lira, quello che manca è un modo concreto, realistico, che non comporti (se non in ultima istanza) operazioni eversive della legalità, per abbandonare l’euro e l’l’Ue. Naturalmente i maggiori traditori, quelli che hanno in pratica chiuso ogni via d’uscita, sono stati i parlamentari di maggioranza che hanno votato un “Sì” illegittimo tanto quanto è illegittimo il governo Monti. Prima di questa votazione avevamo progettato, insieme al carissimo “crociato” curatore del nostro sito, di mettere alla gogna i traditori pubblicando i loro nomi e invitando ad escluderli da qualsiasi altra elezione. Come è difficile “pensare”, “credere” al tradimento della patria! Non avremmo mai immaginato che avrebbero tradito in massa. Invece così è stato. Comportamenti che ispirano un tale ribrezzo che non si riesce nemmeno a trovare le parole per definirli, fanno però intravedere l’immensità della loro miseria morale, l’abisso della loro vigliaccheria. Prendiamo atto che in Italia non esiste più rappresentanza parlamentare e che sono state svuotate di senso tutte le istituzioni democratiche.
  C’è però un filo logico che ha guidato i politici fino a questo punto: è lo stesso filo logico con il quale è stata costruita l’unione europea. Finzione, finzione, finzione. Come dice il Prof. Caracciolo: “l’Europa è un bluff”. Tutto è finto nell’Ue: le istituzioni, le banche, i comportamenti, i nomi, indicano cose che non esistono, oppure  mascherano quelle che esistono.

Esiste un Parlamento? Lo eleggiamo e lo paghiamo, questo è certo, ma non risulta che abbia deliberato la guerra alla Libia. Quella l’ha deliberata Sarkozy, ossia un tizio che non ricopre nessuna carica nell’Ue.

Esiste un ministro degli Esteri dell’Ue? E’ stato nominato e lo paghiamo, questo è certo, ma dal dicembre 2010, data della sua nomina, evidentemente l’Ue non ha svolto nessuna operazione con l’Estero visto che non si è mai sentito fare il nome della Signora Baronessa Ashton per nessuna impresa, tanto meno per quella libica.

E la Banca centrale europea? Quella sì che lavora! Peccato, però che lungi dall’essere “europea”, appartiene a dei ricchissimi privati, quali i Rosthschild, i Rockfeller, la Regina d’Inghilterra ed altre nobili teste che non hanno nulla a che fare con noi. Tutta l’unione europea è costruita come un castello di carte, privo di realtà perché privo dei popoli, del loro nome, del loro lavoro, della loro storia, della loro civiltà; ed per questo – bisogna sottolinearlo ancora una volta – è per questo che la moneta non vale nulla, che l’Europa non vale nulla.

E’ inutile fare manovre di migliaia di miliardi, è inutile aver gettato via la libertà, l’indipendenza, la democrazia: sia l’euro che l’Ue sono “vuote” come ben sanno i politici e gli investitori, e pertanto crolleranno. Non sono mai state sottoposte alla volontà e al giudizio degli elettori: per questo sono vuote. Non appena il capo del governo greco ha soltanto alluso alla possibilità di indire un referendum, tutti hanno tremato e l’hanno costretto a rinunziarvi. In cambio (!) è stato nominato capo del governo un banchiere, ex vice della Bce. Ma lo sa benissimo anche Silvio Berlusconi il quale ha sempre ratificato i trattati europei, incluso il più importante, quello di Lisbona, alla chetichella, in orari notturni, senza praticamente discussione e senza che i cittadini ne sapessero nulla. Il suo tradimento verso l’Italia è tutto concentrato lì, nell’aver tenuto mano alla finzione europea. Il servilismo nei confronti dell’Europa, però, non gli è servito a farsi stimare, anzi. I banchieri disprezzano i sottomessi; amano soltanto chi rischia, chi ha l’impudenza e la sfrontatezza di giocare anche quello che non possiede: inginocchiarsi davanti a loro serve soltanto a farsi calpestare. Ha fatto il suo servizio ed è stato buttato via.
Adesso, però, che facciamo? E’ evidente che, senza andare alle elezioni, è quasi impossibile cambiare la situazione legalmente. Aspettiamo ancora qualche giorno. Gli Italiani Liberi sono in contatto con diversi movimenti per l’uscita dall’euro. In particolare io sono in contatto con Magdi Cristiano Allam che lavora moltissimo in questa direzione, che ha fatto preparare da tecnici le linee economiche di massima per l’uso della lira e che ha preso posizione pubblicamente per l’uscita dell’Italia dall’Europa. Noi non siamo in grado, da soli, di organizzare una manifestazione a Roma, come ha proposto qualcuno dei nostri firmatari, perché non possediamo né le forze né il denaro per farlo in modo significativo, ossia con molta gente. Continuiamo però ad accumulare firme, intenzioni e proposte: ce ne serviremo appena potremo affiancarci ad altri, ovviamente informandovi e chiedendo la vostra opinione e il vostro consenso.
Ida Magli

21 novembre 2011
*Io ho chiesto due volte, con una raccomandata al ministro dell’Interno Maroni, che mi venisse tolta la cittadinanza europea, una cittadinanza che rifiuto e che è illegittima (una finzione anch’essa) in quanto l’Ue non è uno Stato. Non ho ricevuto nessuna risposta.

sabato 26 novembre 2011

LA RICERCA PIU' CLICCATA OGGI SUI MOTORI DI RICERCA DAGLI ITALIANI: "COSA FARE SE CADE L'EURO?" UNA RISPOSTA.....

Soldi all’estero conviene?

Scritto il 25 novembre 2011 alle 14:36 da gremlin
Forse non tutti sanno che non solo non si fa peccato ad aprire conti all’estero in valuta diversa dall’euro, ma è anche legale. L’importante è trasferire denaro, sia per contanti che per vie contabili, nel rispetto delle norme valutarie e antiriciclaggio.

L’argomento torna d’attualità (purtroppo) anche per il piccolo investitore in quanto l’ipotesi di una distruzione dell’area euro fra pochi anni ha ripreso consistenza.
Obiettivi

Poichè faremo tutto nel rispetto delle norme, l’obiettivo non è quello di evadere il fisco.

L’unico vero nobile obiettivo è quello di proteggere i propri risparmi, con un po’ di retorica aggiungo che è pure un diritto costituzionale.
Considerazioni (fantastiche?)

Da cosa dovrei proteggere i miei attuali euri? ovvio, dall’euro stesso o meglio dalla sua scomparsa e relativa sostituzione con una “nuova lira” che si dà per certo che sarà largamente SVALUTATA rispetto alle valute rifugio tradizionali, 
 in primis e poi “nuovo marco tedesco”, USD, AUD, Rand, Real, corone norvegesi e altro. Scenari alternativi, come l’euro di serie A e serie B oppure l’euro che continua ad esistere e solo l’Italia torna alla valuta lira, producono sempre lo stesso risultato: forte svalutazione.

La forte svalutazione nel corso degli anni produrrà effetti positivi sulla crescita economica per aumento delle esportazioni di beni e servizi (quindi maggiore competitività, aumento fatturati, ecc. e si spera anche aumento dell’occupazione) ma sul breve periodo produrrà una consistente perdita di potere d’acquisto e contrazione dei consumi.

Tanto per semplificare, immaginate oggi uno stipendio di 1.200 euro e un litro di benzina a 1,50 litro; il giorno della conversione in lire lo stipendio potrebbe essere convertito al vecchio tasso di cambio di 1936,27 e diventare due milioni e trecentomila circa ma la benzina aumenterà parecchio perchè il petrolio è comprato in dollari usa e la lira sarà svalutata anche contro USD. La benzina è un esempio, tutto quanto è importato (auto tedesche!) costerà molto di più.

Convertire oggi euri in franchi svizzeri non mi risolverà il problema della perdita duratura di potere d’acquisto ma al momento della dèbacle avrò attenuato il colpo. Supponiamo che oggi converta diecimila euro in franchi svizzeri, al tasso di cambio di 1,22 avrò sul conto estero circa 12.200 chf. Il giorno della dèbacle 10.000€ nell’ipotesi cui sopra diventerebbero 19.326.270 lire. Supponendo una svalutazione del 30% contro franco svizzero i miei 12.200 chf varrebbero ora 25 milioni di lire anzichè 19 milioni.
Normativa e obblighi fiscali

La materia è complessa, qui mi limito solo ad alcuni cenni. Innanzitutto diciamo che si può portare con sè (contanti) o trasferire (bonifico) senza obblighi di dichiarazione fino a 9.999,99 euro. Oltre questa cifra scatta la burocrazia che prevede pene severe per chi non ottempera ai vari obblighi dichiarativi; il trasferimento di una somma pari o maggiore di diecimila deve avvenire obbligatoriamente per via bancaria o postale. Il Legislatore vuole innanzitutto sapere se detieni all’estero somme pari o superiori a 10 mila euro e poi, nei casi previsti come ad esempio per conti fruttiferi, applica la tassazione prevista sugli interessi. Per quanto riguarda gli obblighi di monitoraggio fiscale del conto corrente detenuto all’estero, l’art. 4 del D.L. 28 giugno 1990, n. 167, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 1990, n. 227, prescrive l’obbligo di compilazione del modulo RW della dichiarazione dei redditi da parte anche delle persone fisiche. Gli interessi percepiti devono essere riportati nell’apposita sezione del quadro RM e il contribuente deve autoliquidare l’imposta sostitutiva con la medesima aliquota di ritenuta a titolo d’imposta che sarebbe stata applicata dal sostituto d’imposta se il conto corrente fosse stato detenuto in Italia, quindi 27%.

Utile sapere che per tutti gli impieghi in attività finanziarie sussiste la presunzione di redditività dettata dall’art. 6 del D.L. n. 167/1990 in misura pari al tasso ufficiale medio di riferimento vigente nel relativo periodo d’imposta, a meno che nella dichiarazione non venga specificato che si tratta di redditi la cui percezione avverrà in un successivo periodo d’imposta e fatta salva la possibilità da parte del contribuente di opporre la prova contraria. Per dimostrare la non produttività di reddito occorre ottenere dalla banche estere documenti o attestazioni da cui risulti tale circostanza.

Ricordo che il quadro RW è un quadro non reddituale della dichiarazione annuale delle persone fisiche cioè di un quadro che non serve ai fini del calcolo del reddito imponibile ma solo ad evidenziare ai fini fiscali i dati inerenti alle seguenti operazioni:

* trasferimenti da e verso l’estero di denaro, certificati in serie o di massa o titoli attraverso non residenti, senza il tramite di intermediari residenti (art. 2 del DL 167/90);

* investimenti all’estero o attività estere di natura finanziaria attraverso cui possono essere conseguiti redditi di fonte estera imponibili in Italia (art. 4 comma 1 del DL 167/90);

* trasferimenti da, verso e sull’estero che nel corso dell’anno hanno interessato gli investimenti all’estero e le attività estere di natura finanziaria (art. 4 comma 2 del DL 167/90).
Convertire euro in valute rifugio conviene?LEGGI TUTTO

RISCHIAMO DAVVERO UNA TERZA GUERRA MONDIALE ???

21 novembre 2011 (MoviSol) - Alla luce del pericolo di un attacco militare contro Iran e Siria, Helga Zepp-LaRouche, presidente del Movimento Solidarietà tedesco (BüSo) ha rilasciato un urgente appello a tutti i governi affinché dichiarino pubblicamente che non parteciperanno in alcuna circostanza a tale attacco.
Il suo appello inizia citando il Gen. Joseph P. Hoar (a riposo), ex Comandante in Capo del Comando Centrale statunitense, sul pericolo che un attacco militare contro l'iran possa "accadere un mattino: ci sveglieremo e l'attacco sarà stato condotto". Subito dopo, Nikolai Makarov, Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe, ha ammonito che la Russia potrebbe essere trascinata in un conflitto nucleare regionale, che potrebbe degenerare in una guerra nucleare su vasta scala. Inoltre alcuni ufficiali dell'esercito americano hanno messo in guardia dalle "conseguenze incalcolabili" che avrebbe un attacco all'Iran, così come l'hanno fatto numerosi specialisti del Medio Oriente che temono la terza guerra mondiale.
"Quando una minaccia è così terribile, così inimmaginabile da superare la normale comprensione umana, la psiche umana tende a rimuovere tale realtà, per auto-difesa. E l'idea che si arrivi ad una terza guerra mondiale in cui vengono utilizzate armi di distruzione di massa fa certamente paura. Con la guerra contro la Libia, e ora le minacce contro Siria ed Iran, molti comprendono che si prospetta qualcosa di terribile. Sperimentano un effetto déja vu, avendo sentito la stessa propaganda durante i preparativi per la guerra in Iraq, ed ammettono di non voler guardare o ascoltare le notizie al telegiornale, perché si tratta solo di preparativi a delle vere e proprie ostilità.
"Ma è meglio per noi pensare l'impensabile, giacché soltanto se gli individui ed i governi saranno capaci di immaginare, nei dettagli, le conseguenze di una guerra globale che includa l'uso di armi ABC (atomiche, battereologiche e chimiche), saremo in grado di effettuare il cambiamento di rotta per evitare il pericolo di guerra, cinque minuti prima della mezzanotte. E' un fatto che esistono forze che credono che la riduzione della popolazione causata da tale guerra, fino a uno o due miliardi di persone, sia un risultato auspicabile. Ma che vita sarebbe per coloro che sopravvivono? (…)
"Lo scopo di questo appello è risvegliare l'opinione pubblica, e fare appello a coloro che hanno una posizione influente, affinchè facciano tutto il possibile per evitare questa guerra. Facciamo appello ai governi affinché emulino il ministro degli Esteri danese Villy Sosndal, e dichiarino pubblicamente che il loro paese non parteciperà, in nessuna circostanza, ad una guerra contro Siria ed Iran. In secondo luogo, andrà eliminata l'intera dinamica che porta al pericolo di guerra, ovvero il collasso del sistema finanziario transatlantico, e dell'Euro in particolare".
A questo punto la signora LaRouche descrive la spinta dell'UE verso l'iperinflazione trasformando la Banca Centrale Europea nel prestatore di ultima istanza per le banche. E sottolinea che il "cambiamento di regime" è diventata "l'arma sperimentata contro qualsiasi governo europeo che si rifiuti di ridurre i livelli di vita della popolazione del 50%, e di ridurre la loro longevità adottando tagli ai programmi sanitari e sociali" come in Irlanda, Portogallo, Grecia, Italia ed ora Spagna.
La democrazia è stata gettata dalla finestra dall'UE e sostituita da dittature delle banche. "L'Europa che abbiamo ora è un impero" come dimostra la sua politica verso la Libia.
La creazione di un'unione monetaria tra nazioni differenti si è dimostrata un fallimento. Di conseguenza, conclude la signora LaRouche, dovranno essere annullati tutti i trattati dell'UE, da Maastricht a Lisbona, ridando alle nazioni europee la sovranità sulla valuta e la politica economica. Dovranno essere concordati cambi fissi, per mettere fine alla speculazione sulle valute e sui risparmi della gente. Infine, dovrà essere adottata una riforma bancaria sulla linee della legge Glass-Steagall (separazione tra banche d'affari e banche ordinarie).
E invece di seguire un corso suicida di scontro con Russia e Cina, l'Europa dovrebbe "concludere accordi di cooperazione a lungo termine, dai 50 ai 100 anni, con queste ed altre nazioni su progetti futuri quali la sicurezza energetica e delle materie prime, vasti progetti infrastrutturali e di gestione delle acque, di inverdimento dei deserti, espansione dell'agricoltura per una popolazione mondiale in aumento, e di ricerca sugli effetti del tempo galattico sul nostro paese, e per la ricerca spaziale".

In attesa dell'appello integrale, rimandiamo il lettore alle stesure inlingua inglese e in lingua tedesca.


CHI E' IVAN DRAGICEVIC?  UNO DEI SEI VEGGENTI DI MEDJUGORJE


Messaggio della Vergine dato a Ivan Dragicevic il 17 Novembre 2011 nella Cattedrale di Vienna

"Cari figli, oggi vi invito alla preghiera. In modo speciale perché Satana vuole la guerra*, vi invito di nuovo, miei piccoli figli, pregate, pregate  perché Dio vi dia la pace. Siate testimoni per ogni persona in questo mondo, e siate i portatori della pace del Signore. Io sono con voi e prego davanti a Dio per ogni persona che si trova qui. E voi, non abbiate paura perché chi prega  non ha paura del male e non ha l'odio nel cuore. Grazie, cari figli, per essere tornati e aver seguito la mia chiamata."

giovedì 24 novembre 2011

USCIRE DALL'EURO E' IL MALE MINORE ???

Per salvarci non ci resta che tornare alla cara vecchia lira




da Il Giornale
Se è corretto che l’avvento del governo Monti in Italia e del governo Papademos in Grecia corrisponde a un colpo di stato finanziario imposto dalla Banca Centrale Europea (Bce), dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e dalla Commissione dell’Unione Europea sottomessa al direttorio della Francia e della Germania che sono i principali Paesi creditori dell’Italia e della Grecia; se è corretto che l’economia italiana è fondamentalmente sana e che l’Italia, al pari del resto del mondo, sta pagando le conseguenze del crimine perpetrato dai poteri finanziari forti che hanno messo sul mercato un ammontare di prodotti derivati pari a 700.000 miliardi di dollari, denaro virtuale che non ha riscontro con i beni prodotti, contro un Pil (Prodotto Interno Lordo) mondiale di 60.000 miliardi di dollari che corrisponde al valore della ricchezza reale dell’insieme degli stati del mondo; se è corretto che nel 2000, prima dell’adesione all’euro, gli italiani stavano meglio di quanto non stiano oggi mettendo a confronto i dati concernenti il reddito pro-capite a prezzi costanti, l’occupazione reale, le esportazioni delle nostre imprese e la bilancia dei pagamenti; se tutto ciò è corretto allora è arrivato il momento di valutare seriamente e prendere successivamente e rapidamente la decisione di riscattare la nostra sovranità monetaria, che significa tornare a battere moneta in Italia uscendo dall’euro, come presupposto inevitabile per salvaguardare la nostra sovranità nazionale, affinché non ci si ritrovi sempre più succubi di un’Europa centralistica e autoritaria egemonizzata dalla Germania e sempre più in balia dei poteri finanziari forti che ci schiavizzeranno riducendoci, al pari dei cinesi capital-comunisti, in semplici produttori di materialità per far crescere illimitatamente il Pil, la cui ricompensa corrisponderà alla possibilità di consumare il più possibile, scardinando la nostra civiltà laica e liberale dalle radici giudaico-cristiane svuotandola di qualsiasi presenza di spiritualità, valori non negoziabili  LEGGI TUTTO



 

OCCORREVA VEDERLO DUE ANNI ORSONO....FORSE SIAMO ANCORA IN TEMPO !!!

QUELL' "ALBERO" CHE DOVREBBE DARE BUONI FRUTTI ......HUMHUMHUM PARE CHE ABBIA CATTIVE RADICI...


mercoledì 23 novembre 2011

LA FINE DELL'EURO ???

Cls Bank, cuore del mercato mondiale delle valute, avvia gli stress-test sulla fine dell'euro

di Vi to Lops  - Il Sole 24 Ore - 





Le big bank si preparano alla fine dell'euro. E il mercato più liquido al mondo, quelle delle valute, fa gli stress test sul proprio sistema informatico. Il punto è capire se sia in grado di reggere all'onda d'urto che si abbatterebbe sul mercato con un disfacimento della valuta unica e il contestuale ingresso di 17 monete nazionali, quelle dei Paesi attualmente agganciati all'euro.
Lo ha annunciato alla Dow Jones una fonte vicina a Cls Bank, definita «la spina dorsale del mercato mondiale delle valute»  LEGGI TUTTO