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venerdì 5 aprile 2013

NON SO VOI, MA IO AMO CONOSCERE LE CAUSE DEL DISASTRO CHE STIAMO VIVENDO E LE VOGLIO CONOSCERE A 360°




Comunicazioni



1. Ringrazio l'Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo per avermi messo in grado di scrivere anche questo libro, che sono fiducioso sarà usato da Dio per salvare delle anime dall'errore della loro via in quanto le indurrà a rientrare in loro stessi e riconoscere la verità per uscire dal laccio del diavolo che le aveva prese affinché facessero la sua volontà; e per confermare potentemente nelle loro parole e opere tutti coloro che combattono strenuamente per difendere la verità confutando le false dottrine e smascherando le opere infruttuose delle tenebre, tra cui c'è appunto la Massoneria. Un ringraziamento anche a mio fratello Illuminato che mi è stato di grande aiuto nella stesura di questo libro confutatorio, come peraltro nella stesura di tutti gli altri che ho scritto.


2. Esorto tutti coloro che amano e temono Dio e che leggeranno questo libro a non rimanere in silenzio, ma a mettersi a suonare la tromba per mettere in guardia più fratelli possibili dalla Massoneria e dai suoi legami con le Chiese Evangeliche come anche dalla sua infiltrazione tra di esse e la sua influenza che non fa altro che annullare la Parola di Dio. Esorto anche tutti quei Cristiani che nel leggere questo libro scopriranno di essersi 'massonizzati', cioè di avere subito l'influenza diabolica della Massoneria, a ravvedersi e ad abbandonare ogni sentiero tortuoso, come anche la denominazione di cui fanno parte e che li ha massonizzati con la sua dottrina.

3. Questo libro viene da noi offerto gratuitamente perchè così ci ha ordinato di fare il Signore Gesù Cristo, e quindi incoraggiamo e approviamo la sua distribuzione gratuita da parte di chi lo leggerà mentre condanniamo con forza una sua eventuale messa in vendita da parte di chicchessia.

4. Non è necessaria alcuna autorizzazione per citazioni, e riproduzioni parziali di questo libro non importa in che forma avvengano, ma si invita a citare l'autore, il titolo e la data di pubblicazione del libro.

5. Per quanto riguarda le foto prese da libri, quotidiani, riviste o da siti internet, e che si trovano in questo libro, il loro uso viene fatto in accordo con la legislazione italiana che afferma: 'E' consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro' (Articolo 70 della legge sui diritti d'autore, 1bis - http://www.altalex.com/index.php?idnot=34610).

6. Le ricerche effettuate per la stesura di questo libro ci hanno portato a conoscere tante cose che prima ignoravamo - come per esempio simboli massonici, l'appartenenza di pastori o predicatori evangelici alla massoneria, o la collaborazione di denominazioni e associazioni evangeliche con la massoneria, ecc. - per cui è ovvio che adesso il nostro giudizio su talune persone o organizzazioni o eventi o altre cose è fatto anche alla luce delle cose che abbiamo scoperto nel corso delle nostre ricerche sulla Massoneria.

7. Chiunque, nel leggere questo libro, in particolare i capitoli che trattano i rapporti tra Massoneria e Chiese Evangeliche, si dovesse ricordare o sa di qualcosa di significativo o utile che ha visto o sentito lui stesso in merito a questo argomento, è invitato a scriverci o telefonarci.

Avvertimento


Amati nel Signore, quello che state per leggere è un libro confutatorio che da un lato vi scioccherà e addolorerà profondamente, ma dall'altro vi permetterà di conoscere il piano della Massoneria, ideato da Satana e da lui portato avanti in seno alla Chiesa, il cui scopo è quello di distruggere il Cristianesimo attraverso le Chiese Evangeliche.

In seno alla Chiesa infatti esistono tanti massoni sia 'con il grembiule' che 'senza il grembiule' - anche tra pastori e predicatori - i quali con la loro astuzia sono riusciti a far cadere tante Chiese sotto la diabolica influenza massonica, e le prove di questa influenza sono inequivocabili.

Se dunque la Chiesa che frequenti è una di quelle sotto la diabolica influenza della Massoneria, sappi che sei in grande pericolo e devi uscirtene immediatamente! Per capirlo però devi cominciare a leggere questo libro dall'inizio e non dai capitoli finali, perchè innanzi tutto devi capire bene cosa è la massoneria, quali sono i suoi insegnamenti, i suoi simboli, e i suoi obbiettivi e ideali.

Vi lascio dunque alla lettura, non prima però di dirvi di tenere bene a mente da subito le seguenti parole dette da un Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, 33° Grado del Rito Scozzese:

'Un uomo che, pur non essendo massone, condivide ed appoggia i nostri principi, è già un massone senza grembiule',

confermate da Albert Pike, pure lui un massone del 33° del Rito Scozzese, che disse:

'Si incontrano molti Massoni che non si sono mai sottoposti all'iniziazione'

e da Licio Gelli, ex capo della Loggia massonica segreta P2, che ha affermato:

'Ci sono più «fratelli senza grembiule» che non nei templi'


Presentazione


Roma, Dicembre 2012

Fratelli nel Signore, la Massoneria è una diabolica istituzione perchè predica un altro Vangelo, un Vangelo diverso da quello del Signore Gesù Cristo, che essa vuole far accettare a tutti gli uomini, tra i quali ci sono perciò anche i Cristiani, e quindi essa va smascherata e riprovata.

La natura diabolica della Massoneria emergerà in maniera evidente man mano che analizzeremo i suoi insegnamenti, i suoi rituali, i suoi simboli e i suoi propositi, ma sappiate che essa viene astutamente presentata come un'opera di Dio a favore dell'umanità, infatti Foster Bailey (1888-1977) - massone del 32° grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato (quindi di un grado massonico molto alto) che era il marito di Alice Bailey (1880-1949) una nota occultista e spiritista del New Age - ha detto: 'La Massoneria non è fatta dall'uomo; è fatta da Dio .... La Massoneria è sopravvissuta ai secoli perchè nella verità e nei fatti noi siamo stati guidati dall'ispirazione e dall'intuizione, dalla Grande Loggia in Alto, i cui membri non sono dei Massoni morti, ma una Società vivente di Menti Illuminate, i Conoscitori del Piano di Dio' (Foster Bailey, The Spirit of Masonry [Lo Spirito della Massoneria], Hampstead London, Lucis Trust, 1972, pag. 119 - La casa editrice Lucis Trust fondata dai coniugi Bailey, originariamente si chiamava 'Lucifer Publishing Company' perchè i Bailey erano adoratori di Satana). E questa Grande Loggia in Alto sarebbe dunque la Loggia Madre di tutte le logge massoniche, e starebbe operando incessantemente per il progresso spirituale e morale dell'umanità appunto attraverso le logge massoniche!

Queste cosiddette Menti Illuminate di cui parla Foster Bailey, che sono anche definite 'i conoscitori del Piano di Dio', non sono altro quindi che spiriti maligni, che vengono presentati dagli occultisti e dagli spiritisti in questa maniera per non rivelare la loro reale natura che è malvagia, in quanto sono degli esseri spirituali al servizio di Satana.

Ecco perchè ho scritto questo libro contro la Massoneria, affinché voi fratelli nel Signore sappiate che cosa è veramente la Massoneria e cosa si propone di fare, e non vi lasciate quindi ingannare da tutti quelli che la presentano come una istituzione amica della Chiesa o addirittura una organizzazione Cristiana, e vi guardiate da essa e da tutti coloro che ne fanno parte o che provano simpatia verso di essa. Anche perchè - dovete sapere - la Massoneria è presente in mezzo alla Chiesa, perchè nelle Chiese Evangeliche sparse per il mondo ci sono tanti Massoni che talvolta sono anche pastori o conduttori di Chiese, ma soprattutto la Massoneria è presente in mezzo alla Chiesa con la sua filosofia. E quindi in mezzo alla Chiesa sono all'opera degli spiriti seduttori che da parte del diavolo diffondono il pensiero massonico.

La grazia del Signore Gesù Cristo sia con voi

Giacinto Butindaro

Nota bene: L'Indice (ci si va cliccando su 'Indice' in fondo alla pagina all'angolo destro) è oltre che incompleto anche parziale, per cui se volete sapere se una persona o una certa cosa o tematica e quante volte una persona o una certa cosa o tematica è presente nel libro dovete scaricarvi l'intero libro ed usare la funzione cerca e trova.


  10. Capitolo 10 - Massoneria, Illuminati e Gesuiti 

L'ordine degli Illuminati


L'Ordine degli Illuminati è il nome di una società segreta bavarese del secolo XVIII. Venne fondato a Ingolstadt (Germania) il 1 maggio del 1776 dal Gesuita Johann Adam Weishaupt (1748-1830 - di origine ebraica e quindi convertito al Cattolicesimo), che era docente di diritto canonico all'Università dei Gesuiti di Ingolstadt, assieme agli studenti Anton von Massenhausen (1758-1815) e Max Merz (1758-1807). Adam Weishaupt professava idee occulte infatti sosteneva che «ogni uomo capace di trovare in se stesso la Luce Interiore... diventa eguale a Gesù, ossia Uomo-Re...», e che Dio è ogni cosa: «...tutte le religioni si fondano sull'impostura e le chimere, che tutte finiscono per rendere l'uomo debole, strisciante e superstizioso, che tutto, nel mondo, è materia e che Dio e il mondo non sono che un'unica cosa». La società subì una riorganizzazione con l'affiliazione nel 1780 del barone Adolf von Knigge (1752-1796), il quale conosceva i rituali massonici e suggerì quindi a Weishaupt una riorganizzazione. L'organizzazione della setta era simile a quella massonica, aveva struttura piramidale e diversi gradi di iniziazione a cui corrispondeva una consapevolezza progressiva dei segreti della setta e un maggiore potere. Solo gli adepti dei gradi superiori erano a conoscenza dell'ultimo scopo dell'Ordine, del vero illuminismo, questi capi parlavano di questo scopo agli altri adepti, senza mai dire in che cosa consistesse. Questa massoneria illuminata aveva anche tre gradi inferiori a cui potevano accedere tanti adepti che in realtà non venivano iniziati sui veri segreti della setta, ma allo stesso tempo costituivano quella parte dell'Ordine che si infiltrava dappertutto nella società. La maggior parte dei membri appartenevano già ad altre società segrete e ricoprivano posizioni di prestigio nel clero, nella nobiltà, nella magistratura, nell'esercito, in ambito culturale, oppure erano rinomati avvocati. Anche molti personaggi illustri si associarono all'Ordine degli Illuminati. Pare che tra gli Illuminati figurava anche il compositore massone Wolfang Amadeus Mozart, il cui Flauto Magico è pieno di allusioni massoniche e illuministiche, essendo un'opera pro-Illuminati.
Weishaupt, che era soprannominato Spartacus, avendo compreso il vantaggio che avrebbe avuto dall'aderire alla Massoneria, in quanto avrebbe ottenuto il consenso dei numerosi massoni sparsi per tutto il mondo, dal 1777 assieme ai suoi compagni Illuminati aderì alla loggia massonica Theodore del Buon Consiglio di Monaco. Anche gli altri membri della setta si infiltrarono velocemente nelle logge che alla fine del 1700 si stavano diffondendo un po' in tutta Europa e a queste diedero un forte impulso rivoluzionario. Nel 1782 poi ci fu il Congresso di Wilhelmsbad che sancì in maniera ufficiale l'alleanza dell'Ordine degli Illuminati con la Massoneria. A quello storico Congresso c'erano i rappresentanti di circa 3 milioni di membri appartenenti a società segrete europee, e i rappresentanti degli Illuminati riuscirono a far adottare i piani organizzativi che gli Illuminati avevano formulato (Gary Allen, «Illumunism, The Great Conspiracy», American Opinion, [June, 1976], pag. 47-49), e per questa ragione se ne andarono via completamente soddisfatti dall'esito.
Ma qual'era l'obbiettivo di questo Ordine? Essenzialmente quello di creare un unico governo mondiale portando le nazioni all'eliminazione di ogni forma di governo e di religione già esistente. In altre parole, creare un nuovo ordine mondiale. E per portare a compimento questo loro progetto usavano la dissimulazione, infatti Weishaupt ebbe a dichiarare: 'Esso [l'Ordine degli Illuminati] non deve mai apparire con il proprio nome, bensì occultarsi sotto il nome di un'altra società. Le logge inferiori della Massoneria sono intanto il velo più conveniente al nostro grande oggetto, perchè il mondo è già abituato a non aspettarsi dai massoni nulla di grande e che meriti attenzione. Inoltre, al nostro scopo meglio si adatta la forma di società erudita o letteraria, e se la Massoneria non fosse esistita, questo è il mascheramento che si sarebbe dovuto adottare. E potrebbe essere non soltanto un costume, ma anche un potente strumento nelle nostre mani. Instituiremo società e centri letterari, che saranno tutti sotto la nostra direzione, sostenendoli con le nostre opere, per piegare l'opinione pubblica a nostro piacere' (citato in Arthur Goldwag, Il Libro che la Massoneria non ti farebbe mai leggere, Newton Compton Editori, Roma 2011, pag. 237). In altre parole, gli Illuminati decisero di servirsi dei massoni per raggiungere il loro obbiettivo, e difatti Johann Adam Weishaupt ebbe a dichiarare anche: 'I massoni, devono esercitare l'autorità sugli uomini di ogni stato, di ogni nazione, di ogni religione, dominarli senza alcuna costrizione esterna, tenerli uniti con legami durevoli, ispirando a tutti uno stesso spirito, diffondere ovunque uno stesso spirito, nel massimo silenzio e con tutta l'operosità possibile, dirigere tutti gli uomini sulla terra per lo stesso fine. E nell'intimità delle società segrete che si deve conoscere come preparare l'opinione" (Emmanuel Barbier, Les Infiltrations maconniques dans d'Eglise, Ed. Desclée de Brouwer et Cie, Paris 1910, p. 3).

Capitolo 10 - Massoneria, Illuminati e GesuitiLa banconota del dollaro americano contiene sul suo retro il simbolo degli Illuminati, cioè la piramide (tronca) con l'occhio onniveggente in cima ad essa, e con la data della nascita dell'Ordine degli Illuminati scritta in numeri romani sulla base della piramide, e con la scritta in latinoNovus Ordo Seclorum che significa 'nuovo ordine delle epoche'. 'Annuit Coeptis' significa invece 'Egli favorisce le nostre imprese'.

mercoledì 3 aprile 2013

SBAGLIANO COLORO CHE PENSANO PAPA EMERITO BENEDETTO XVI A FAVORE DEL N.W.O. A CERNOBBIO NEL 2001 DISSE: "MA NON DIVERRA' IN REALTA' , UN ORDINE MONDIALE CON QUESTI FONDAMENTI, UN' UTOPIA DELL' ORRORE?" SI LO STA DIVENTANDO!!!!!!


Cosa è l'Europa? Cosa può e deve essere nel quadro complessivo della situazione storica, nella quale ci troviamo all'inizio del terzo millennio cristiano? Dopo la seconda guerra mondiale la ricerca di una identità comune e di una meta comune per l'Europa è entrata in una nuova fase.


Dopo le due guerre suicide, che nella prima metà del ventesimo secolo avevano devastato l'Europa e coinvolto il mondo intero, era divenuto chiaro, che tutti gli Stati europei erano perdenti in questo terribile dramma e che si doveva fare qualunque cosa per evitare la sua ulteriore ripetizione. L'Europa era sempre stata in passato un continente di contrasti, sconvolto da molteplici conflitti. Il secolo diciannovesimo aveva poi portato con sé la formazione degli Stati nazionali, i cui interessi contrastanti avevano dato una dimensione nuova alla contrapposizione distruttiva. L'opera di unificazione europea era determinata essenzialmente da due motivazioni.

Di fronte ai nazionalismi che dividevano e di fronte alle ideologie egemoniche, che avevano radicalizzato la contrapposizione nella Seconda guerra mondiale, la comune eredità culturale, morale e religiosa dell'Europa doveva plasmare la coscienza delle sue nazioni e dischiudere come identità comune di tutti i suoi popoli la via della pace, una via comune verso il futuro. Si cercava una identità europea, che non doveva dissolvere o negare le identità nazionali, ma unirle invece a un livello di unità più alto in una unica comunità di popoli.

La storia comune doveva essere valorizzata come forza creatrice di pace. Non vi è alcun dubbio che presso i padri fondatori dell'unificazione europea l'eredità cristiana era considerata come il nucleo di questa identità storica, naturalmente non nelle forme confessionali; ciò che è comune a tutti i cristiani sembrava comunque riconoscibile al di là dei confini confessionali come forza unificante dell'agire nel mondo.

Non sembrava neppure incompatibile con i grandi ideali morali dell'illuminismo, che avevano per così dire messo in risalto la dimensione razionale della realtà cristiana e al di là di tutte le contrapposizioni storiche sembrava senz'altro compatibile con gli ideali fondamentali della storia cristiana dell'Europa. Nei singoli particolari questa intuizione generale non è mai stata ben chiarita del tutto con evidenza; in questo senso sono rimasti qui dei problemi, che esigono di essere approfonditi. Nel momento degli inizi tuttavia la convinzione della compatibilità fra le grandi componenti dell'eredità europea era più forte dei problemi, che esistevano al riguardo.

A questa dimensione storica e morale, che stava all'inizio della unificazione europea, si univa però anche una seconda motivazione. Il dominio europeo sul mondo, che si era espresso soprattutto nel sistema coloniale e nelle conseguenti connessioni economiche e politiche, con la fine della Seconda guerra mondiale era definitivamente concluso: in questo senso l'Europa come insieme aveva perduto la guerra.

Gli Stati Uniti d'America campeggiavano ora sulla scena della storia mondiale come potenza dominatrice, ma anche il Giappone sconfitto divenne una potenza economica di pari livello, e finalmente l'Unione Sovietica rappresentava con i suoi Stati satelliti un impero, sul quale soprattutto gli Stati del terzo mondo cercavano di appoggiarsi in contrapposizione all'America e all'Europa occidentale. In questa nuova situazione i singoli Stati europei non potevano più presentarsi come interlocutori di pari livello. L'unificazione dei loro interessi in una struttura europea comune era necessaria, se l'Europa voleva continuare ad avere un peso nella politica mondiale.

Gli interessi nazionali dovevano unirsi insieme in un comune interesse europeo. Accanto alla ricerca di un'identità comune derivante dalla storia e creatrice di pace, si poneva l'autoaffermazione di interessi comuni, vi era quindi la volontà di divenire una potenza economica, ciò che rappresenta il presupposto della potenza politica.

Nel corso dello sviluppo degli ultimi cinquant'anni questo secondo aspetto dell'unificazione europea è divenuto sempre più dominante, anzi, quasi esclusivamente determinante. La moneta comune europea è l'espressione più chiara di questo orientamento dell'opera di unificazione europea: l'Europa si presenta come un'unità economica e monetaria, che come tale partecipa alla formazione della storia e reclama un suo proprio spazio.

Karl Marx ha proposto la tesi secondo cui le religioni e le filosofie sarebbero solo sovrastrutture ideologiche di rapporti economici. Ciò non corrisponde totalmente alla verità, si dovrebbe piuttosto parlare di un'influenza reciproca: atteggiamenti spirituali determinano comportamenti economici, situazioni economiche influenzano poi e loro volta retroattivamente modi di vedere religiosi e morali.

Nell'edificazione della potenza economica [dell'] Europa - dopo gli inizi di orientamento più etico e religioso - era determinante in modo sempre più esclusivo l'interesse economico. Ma ora si rivela nondimeno in modo sempre più chiaro che all'edificazione di strutture e di imprese economiche si accompagnano anche decisioni culturali, che all'inizio sono presenti in modo quasi irriflesso, ma poi esigono con forza di essere chiarificate in modo esplicito. Le grandi conferenze internazionali come quelle del Cairo e di Pechino sono espressione di una tale ricerca di criteri comuni dell'agire,sono qualcosa di più che una manifestazione di problemi. Le si potrebbero definire come una sorta di concili della cultura mondiale, nel corso delle quali dovrebbero venire formulate certezze comuni ed essere elevate a norme per l'esistenza dell'umanità.

La politica della negazione o della concessione di aiuti economici è una forma di imposizione di tali norme, al riguardo delle quali ci si preoccupa soprattutto del controllo della crescita della popolazione mondiale e dell'obbligatorietà universale dei mezzi previsti per questo scopo. Le antiche norme etiche della relazione fra i sessi, come vigevano in Africa nella forma delle tradizioni tribali, nelle grandi culture asiatiche come derivate dalle regole dell'ordine cosmico e nelle religioni monoteistiche a partire dal criterio dei dieci comandamenti, vengono dissolte attraverso un sistema di norme, che da una parte si fonda sulla piena libertà sessuale, dall'altra però ha come contenuto fondamentale il "numerus clausus" della popolazione mondiale e i mezzi tecnici predisposti allo scopo. Una tendenza analoga si riscontra nelle grandi conferenze sul clima.

In entrambi i casi l'elemento che spinge a ricercare norme è il timore di fronte al carattere limitato delle riserve dell'universo. In entrambi i casi si tratta da una parte di difendere la libertà del rapporto umano con la realtà, ma dall'altra di arginare la conseguenza di una libertà illimitata. Il terzo tipo di grandi conferenze internazionali, l'incontro delle potenze economiche dominanti per la regolazione dell'economia divenuta globale è diventato il campo di battaglia ideologico dell'era postcomunista. Mentre da una parte tecnica ed economia sono intese come veicolo della libertà radicale degli uomini, la loro onnipresenza con le norme ad essa inerenti viene ora avvertita come dittatura globale e combattuta con una furia anarchica, nella quale la libertà della distruzione si presenta come un elemento essenziale della libertà umana.


Che cosa significa tutto questo per il problema dell'Europa? Significa che il progetto orientato unilateralmente alla costruzione di una potenza economica ora di fatto produce da se stesso una specie di nuovo sistema di valori, che deve essere collaudato per saggiarne la sue capacità di durata e di creare futuro. La Charta europea recentemente approvata potrebbe essere caratterizzata come un tentativo di trovare una via di mezzo fra questo nuovo canone di valori e i valori classici della tradizione europea.

Come una prima indicazione sarà certamente di aiuto. Ambiguità in punti importanti mostrano nondimeno in modo evidente la problematicità di un tale tentativo di mediazione. Una discussione di fondo sulle questioni soggiacenti non potrà essere evitata. Ciò non è possibile naturalmente nel quadro di questa relazione. Vorrei soltanto cercare di precisare un po' meglio i problemi che si tratterà di affrontare.

I padri dell'unificazione europea dopo la Seconda guerra mondiale - come abbiamo visto - erano partiti da una fondamentale compatibilità dell'eredità morale del cristianesimo e dell'eredità morale dell'illuminismo europeo. Nell'illuminismo la concezione biblica di Dio era stata mutata in una duplice direzione sotto l'influsso della ragione autonoma: il Dio creatore e sostentatore, che continuamente sostiene e guida il mondo, era divenuto colui che semplicemente aveva dato inizio all'universo. Il concetto di rivelazione era stato abbandonato.

La formula di Spinoza "Deus sive natura" potrebbe essere considerata per molti aspetti come caratteristica della visione dell'illuminismo. Ciò significa però pur sempre che si credeva ad una specie di natura divinamente plasmata e alla capacità dell'uomo di comprendere questa natura e anche di valutarla come istanza razionale. Il marxismo aveva invece introdotto una rottura radicale: l'attuale mondo è un prodotto dell'evoluzione senza una sua razionalità; il mondo ragionevole l'uomo deve solo farlo emergere dal materiale grezzo irragionevole della realtà.

Questa visione - unita alla filosofia della storia di Hegel, al dogma liberale del progresso e alla sua interpretazione socio?economica - condusse all'attesa della società senza classi, che doveva apparire nel progresso storico come prodotto finale della lotta delle classi e così divenne l'idea morale normativa ultimamente unica: è buono ciò che serve all'avvento di questa condizione di felicità, è cattivo ciò che vi si oppone.

Oggi ci troviamo in un secondo illuminismo, che non solo ha lasciato dietro di sé il "Deus sive natura", ma ha anche smascherato come irrazionale l'ideologia marxista della speranza e al suo posto ha postulato una meta razionale del futuro, che porta il titolo di nuovo ordine mondiale e ora deve divenire a sua volta la norma etica essenziale. Resta in comune con il marxismo l'idea evoluzionistica di un mondo nato da un caso irrazionale e dalle sue regole interne, che pertanto - diversamente da quanto prevedeva l'antica idea di natura - non può contenere in sé nessuna indicazione etica. Il tentativo di far derivare dalle regole del gioco dell'evoluzione anche regole del gioco per l'esistenza umana, quindi una specie di nuova etica, è in verità assai diffuso, ma poco convincente.

Crescono le voci di filosofi come Singer, Rorty, Sloterdijk, che ci dicono che l'uomo avrebbe ora il diritto e il dovere di costruire un mondo nuovo su base razionale. Il nuovo ordine mondiale, della cui necessità non si potrebbe dubitare, dovrebbe essere un ordine mondiale della razionalità. Fin qui tutti sono d'accordo. Ma cosa è razionale? Il criterio di razionalità viene assunto esclusivamente dalle esperienze della produzione tecnica su basi scientifiche. La razionalità è nella direzione della funzionalità, dell'efficacia, dell'accrescimento della qualità della vita.

Lo sfruttamento della natura, che vi è connesso, diviene sempre più un problema a motivo dei disagi ambientali che stanno divenendo drammatici. Con molta maggiore disinvoltura avanza frattanto la manipolazione dell'uomo su di se stesso. Le visioni di Huxley divengono decisamente realtà: l'essere umano non deve più essere generato irrazionalmente, ma prodotto razionalmente. Ma dell'uomo come prodotto dispone l'uomo. Gli esemplari imperfetti vanno scartati, per tendere all'uomo perfetto, sulla via della pianificazione e della produzione.

La sofferenza deve scomparire, la vita essere solo piacevole. Tali visioni radicali sono ancora isolate, per lo più in molte maniere attenuate, ma il principio di comportamento, secondo cui è lecito all'uomo fare tutto ciò che è in grado di fare, si afferma sempre di più. La possibilità come tale diviene un criterio per sé sufficiente. In un mondo pensato in modo evoluzionistico è anche di per sé evidente che non possano esistere valori assoluti, ciò che è sempre cattivo e ciò che è sempre buono, ma la ponderazione dei beni rappresenta l'unica via per il discernimento di norme morali. Ciò però allora significa che scopi più elevati, presunti risultati ad esempio per la guarigione di malattie, giustificano anche lo sfruttamento dell'uomo, se solo il bene sperato appare abbastanza grande.

Ma così nascono nuove oppressioni, e nasce una nuova classe dominante. Ultimamente, del destino degli altri uomini, decidono coloro che dispongono del potere scientifico e coloro che amministrano i mezzi. Non restare indietro nella ricerca diviene un obbligo cui non ci si può sottrarre, che decide esso stesso la sua direzione.

Quale consiglio si può dare all'Europa e al mondo in questa situazione? Come specificamente europea in questa situazione appare oggi proprio la separazione da ogni tradizione etica e il puntare solo sulla razionalità tecnica e le sue possibilità. Ma non diverrà in realtà un ordine mondiale con questi fondamenti un'utopia dell'orrore? Non ha forse bisogno l'Europa, non ha forse bisogno il mondo proprio di elementi correttivi e partire dalla sua grande tradizione e dalle grandi tradizioni etiche dell'umanità? L'intangibilità della dignità umana dovrebbe diventare il pilastro fondamentale degli ordinamenti etici, che non dovrebbe essere toccato.

Solo se l'uomo si riconosce come scopo finale e solo se l'uomo è sacro e intangibile per l'uomo, possiamo avere fiducia l'uno nell'altro e vivere insieme nella pace. Non esiste nessuna ponderazione di beni che giustifichi di trattare l'uomo come materiale di esperimento per fini più alti. Solo se noi vediamo qui un assoluto, che si colloca al di sopra di tutte le ponderazioni di beni, noi agiamo in modo veramente etico e non per mezzo di calcoli. Intangibilità della dignità umana - ciò significa allora anche che questa dignità vale per ogni essere umano, che questa dignità vale per ciascuno che abbia un volto umano e appartenga biologicamente alla specie umana.

Criteri di funzionalità non possono qui avere alcun valore. Anche l'essere umano sofferente, disabile, non ancora nato è un essere umano. Vorrei aggiungere che a questo deve essere unito anche il rispetto per l'origine dell'uomo dalla comunione di un uomo e di una donna. L'essere umano non può divenire un prodotto. Egli non può essere prodotto, può solo essere generato. E perciò la protezione della particolare dignità della comunione fra uomo e donna, sulla quale si fonda il futuro dell'umanità, deve essere annoverata fra le costanti etiche di ogni società umana.

Ma tutto questo è possibile solo, se acquisiamo anche un senso nuovo per la dignità della sofferenza. Imparare a vivere significa anche imparare a soffrire. Perciò è richiesto anche rispetto per il sacro. La fedeltà nel Dio creatore è la più sicura garanzia della dignità dell'uomo. Non può essere imposta a nessuno, ma poiché è un grande bene per la comunità, può avanzare la pretesa del rispetto da parte dei non credenti.

E' vero: la razionalità è un contrassegno essenziale della cultura europea. Con questa, da un certo punto di vista, essa ha conquistato il mondo, perché la forma di razionalità sviluppatasi innanzitutto in Europa informa oggi la vita di tutti i continenti. Ma questa razionalità può divenire devastante, se essa si separa dalle sue radici e innalza a unico criterio la possibilità tecnica di poter fare. Il legame con le due grandi fonti del sapere - la natura e la storia - è necessario. Ambedue gli ambiti non parlano semplicemente di per sé, ma da entrambi può derivare un'indicazione di cammino. Lo sfruttamento della natura, che si ribella a un utilizzo indiscriminato, ha messo in movimento nuove riflessioni circa le indicazioni di cammino, che derivano dalla natura stessa. Dominio sulla natura nel senso del racconto biblico della creazione non significa utilizzazione violenta della natura, ma la comprensione delle sue possibilità interiori ed esige così quella forma accurata di utilizzazione, nella quale l'uomo si mette al servizio della natura e la natura a servizio dell'uomo. L'origine stessa dell'uomo è un processo insieme naturale ed umano: nella relazione fra un uomo e una donna l'elemento naturale e quello spirituale si uniscono nello specificamente umano, che non si può disprezzare senza danno.

Così anche le esperienze storiche dell'uomo, che si sono riflesse nelle grandi religioni, sono fonti permanenti di conoscenza, di indicazioni per la ragione, che interessano anche colui che non può identificarsi con nessuna di queste tradizioni. Riflettere prescindendo da esse e vivere senza prenderle in considerazione, sarebbe una presunzione, che alla fine lascerebbe l'uomo disorientato e vuoto.

Con tutto questo non si è data nessuna risposta conclusiva all'interrogativo circa i fondamenti dell'Europa. Si è voluto semplicemente tracciare le linee del compito, che ci sta davanti. Lavorarci è urgente.

Joseph Ratzinger

martedì 23 ottobre 2012

IL DEBITO PUBBLICO? E SE FOSSE CANCELLARLO? IL PROF.ZIBORDI PUNTUALIZZA....



  • di Giovanni Zibordi 22 Ottobre 2012  23:20
  • Qui c'è un equivoco di fondo: non è nell'interesse di chi dirige le Banche Centrali e non è assolutamente nell'interesse dell'establishment finanziario cancellare il debito! Il debito è il loro business, vivono di debito, è la base del loro potere. Voi scrivete come se gli interessi dei banchieri e quelli della maggioranza della gente fossero simili, cioè siccome ridurre il debito sarebbe una buona cosa, voi ragionate come se automaticamente anche per l'elite finanziaria di Greenspan, Bernanke, Draghi, Goldman dovrebbero essere una cosa buona. Non è come nei film dove ci sono alcuni cattivi, ma alla fine anche la maggioranza della gente che conta in America è dalla parte del bene, come Churchill e Roosevelt...

    E' anzi il contrario. Fino a quando possono spingono in tutti i modi per creare sempre più debito/credito, Greenspan raccomandava negli anni della bolla immobiliare di indebitarsi di più con i mutui ARMS, dove paghi quasi niente i primi anni e poi arriva la mazzata dopo. Questo era il capo della FED e dichiarava che la cosa da fare per le famiglie erano i mutui ARMS, quelli che sono poi andati in default! Bernanke anche oggi giustifica sempre il QE dicendo che consente alle famiglie di indebitarsi facendo più mutui...

    E' solo perchè ad un certo punto nel 2009 in questo modo (come era successo negli anni '20) gli è scoppiato tutto in mano e c'era il rischio che saltasse tutto come nel 1931-1933 che sono stati costretti, e solo in parte, a rivelare il trucco. E' solo perchè costretti dal crac di Lehman e di metà delle banche occidentali, perchè erano nel panico, che hanno dovuto dal 2009 lanciare l'"Alleggerimento Quantitativo" e stampato moneta scambiandola con bonds. 

    Non a caso hanno dato questo nome in codice incomprensibile ("quantitative easing") e offuscato quello che stavano facendo, dando appunto al pubblico l'impressione che fosse uno "stampare moneta" e quindi pericoloso, che andava tenuto al minimo necessario e poi appena possibile fermato. Finora hanno sempre dichiarato che prima o poi i bonds che compravano in questo modo li avrebbero rivenduti sul mercato. Se avessero dichiarato :"...ehi.. si può cancellare il debito scambiandolo con moneta elettronica emessa dal governo... non ve lo avevamo detto finora, scusate tanto, ci eravano dimenticati forse, ma è possibile cancellare il debito ..." sai cosa succede.... poi i profitti di Wall Street e della City sparirscono...

    Se fossero costrette a stampare moneta e ritirare e cancellare debito pubblico sarebbe una catastrofe per Wall Street e la City di Londra, per Morgan, Goldman, JP Morgan, Barclay's, SocGen, Paribas, Citigroup e i grandi fondi hedge. Cioè sarebbe un disastro totale per tutto il circo della finanza internazionale che fa il grosso dei suoi soldi non con le azioni, ma CON IL DEBITO

    Se ora cominciano a venire fuori discussioni in cui si parla (tra le righe) di cancellarli è perchè la situazione è rimasta molto grave e non sanno come uscirne, prova ne sia che il debito totale non si riduce e anzi gli asset (impieghi) della banche europee sono AUMENTATI DI 2MILA MILIARDI negli ultimi 3-4 anni ! E' perchè sono con le spalle al muro che ora stanno pensando di cancellare un poco di debito

    L'elite finanziaria globale si regge sul Debito, pubblico e privato, e non ha nessun interesse a ridurlo stampando moneta da parte dello stato. E' solo perchè siamo in una situazione di emergenza che in parte e in modo parziale sono stati costretti a farlo 

    ===========
    [Rest] 
    Sì, sì me ne sono accorto, ma perchè non lo fanno sparire il debito, è questo che non capisco. Perchè ai giapponesi non è venuta l'idea di fare il giochetto col computer?
    Possibile che dal 1995 non gli sia mai venuto in mente?
    Hanno il 95% del debito nelle loro mani, più di così! Che diano il buon esempio
    ===============

    Per quanto riguarda comunque il punto che lei solleva sui giapponesi, questi hanno meno problemi di noi e degli USA e UK perchè il 99% dei loro bonds sono in mano a istituzioni locali (fondi, poste, banche...) e famiglie giapponesi (grazie al fatto che non hanno deficit esteri cronici) e perchè i bonds giapponesi rendono tra 0.1% e 0.9% al massimo, per cui non c'è molta differenza tra continuare a tenerli nel bilancio della Bank of Japan o cancellarli formalmente. Cioè i giapponesi scambiano (di fatto) saldi in Yen presso la Bank of Japan che rendono 0% con saldi presso la Bank of Japan che rappresentano JGB (titoli di stato) che rendono ad esempio 0.6%. La differenza a quel punto è talmente piccola che non hai un gran bisogno di fare il passo ulteriore e dire che questi ultimi ora sono stati cancellati, il che vuole dire che sono tutti saldi che pagano 0%.

    Ma tutte le Banche Centrali esitano a farlo e anzi non vorrebbero farlo e solo se proprio costrette forse, in parte, lo faranno, cominciando dagli inglesi che sono quelli più in difficoltà. Non vogliono proprio farlo perchè a quel punto quasi tutti si accorgerebbero che non esisteva nessuna ragione per emettere titoli di stato (e spingere tutti a fare mutui gonfiando una bolla immobiliare che poi scoppia..). E che al posto di tutto questo debito sarebbe meglio se il governo invece creasse un tot di moneta l'anno col il deficit...




lunedì 22 ottobre 2012

IL DEBITO PUBBLICO? E SE FOSSE CANCELLARLO?


  • Loro lo Sanno che il Debito Pubblico si Può Cancellare

    di Giovanni Zibordi 21 Ottobre 2012 23:03

    Questo mese le pubblicazioni economiche più importanti al mondo parlano della semplice e radicale soluzione del debito pubblico che qui si propone da due anni, cioè SEMPLICEMENTE DI CANCELLARLO, di farlo sparire nel bilancio della Banca Centrale (per sempre). Niente finanziarie di tasse, sacrifici, aumenti di IVA e accise, posti di blocco della GdiF, vendite di beni pubblici... una semplice MANOVRA CONTABILE CHE NON COSTA UN EURO. 

    Non è questione di una teoria "MMT" e Mosler, lo sanno tutti, sotto sotto, a Londra e a New York, al Fondo Monetario, al Wall Street Journal, al Telegraph, al Financial Times, alla City di Londra che il debito pubblico è un gioco di prestigio, un imbroglio e il governo lo potrebbe cancellare quando vuole. Alcuni pensano che proponga "teorie". Errore: qui mi limito ad informare il popolo di quello che si sa nei piani alti.

    Il 16 ottobre sul Wall Street Journal: "La Tentazione della Gran Bretagna: cosa succederebbe se la Banca di Inghilterra cancellasse semplicemente i 400 miliardi di debito pubblico che ora detiene.." ("..What would happen if the Bank of England simply canceled the nearly £400 billion of government debt that it holds?..")

    Qualche giorno fa Gavyn Davies sul Financial Times, editoriale titolato: "La Banca Centrale cancellerà il debito pubblico ?" (Will central banks cancel government debt?). Questo Davies è l'ex capo economista di Goldman Sachs e cita Lord Turner (capo della FSA, la Consob inglese, che avrebbe detto in privato che una soluzione fattibile (Tuner ha poi cercato di smentire quando è apparso riportato sul Guardian)

    Oggi sul Telegraph Ambrose Evans-Pritchard cita il report di due ricercatori al Fondo Monetario uscito ad agosto (di cui avevo parlato) che dimostra anche matematicamente che se lo stato stampa moneta in misura sufficiente, può eliminare sia il debito pubblico che il credito bancario e il risultato come PIL, reddito e il resto sarebbe ottimo. 

    Oggi su BusinessInsider.com Joe Weisenthal cita un trader a Londra che gli parla della possibilità che la Banca di Inghilterra, che ha già comprato 1/4 del debito pubblico inglese, semplicemente lo mandi al macero e dica al governo che non le deve più niente. People Are Talking About A National Debt Solution That Might Actually Make Your Brain Hurt

    Come ha scritto Warren Mosler e spiegato al convegno di Rimini ieri, lo stato non ha bisogno di finanziarsi emettendo debito, la prova è che in Inghilterra da cinque anni stanno quatti quatti ritirando il debito pubblico con una pura manovra contabile, senza aumentare tasse e fare austerità, senza vendere beni pubblici, semplicemente scambiando Gilt con Sterline. E negli ultimi giorni Wall Street Journal, Financial Times e Telegraph parlano del fatto la Bank of England può ora semplicemente cancellarli con un colpo di tastiera...paf !... e 400 miliardi di titoli di stato non esistono più...

    Nonostante sia ovvio che funzioni così e sia facile da spiegare, nonostante che qui si riportino esempi su esempi nella storia, nella letteratura economica e persino nell'establishment finanziario attuale del fatto che funzioni così, lo stesso tanta gente ha paura di pensare con la propria testa e accetta un idea solo quando appare su Repubblica, Corriere e in TV. Come titola Joe Weisenthal"...una soluzione al problema del debito che fa sì che il tuo cervello ti faccia male"

    LO SANNO TUTTI A QUEL LIVELLO, ma il pueblo italiano e spagnolo (ad esempio anche i nostri vari antitrader, hobi50, traderoscar, vincenzoS...qui sul forum) va menato per il naso con la favola del "dobbiamo pagare i debiti" (dello stato)
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