di Mario Adinolfi 7 giugno 2014
L'IRRICEVIBILE DOCUMENTO POLITICO DEL GAY PRIDE
Oggi c'è a Roma il Gay Pride. Al di là dei carrozzoni e delle carnevalate, c'è un documento politico di richieste leggibile sul sito della manifestazione.
Gli Lgbt chiedono la legge cosiddetta antiomofobia (legge liberticida che renderebbe processabile l'autore di un libro come Voglio la mamma), il matrimonio omosessuale e la conseguente omogenitorialità (con figli nati nel caso dei gay da procedure come l'utero in affitto e comunque sopprimendo la figura materna: vogliono negare ai bimbi per legge il diritto ad avere una mamma), il "riconoscimento dei poliamori e delle relazioni aperte come differenti forme di affettività che ciascuna e ciascuno di noi può scegliere liberamente" (perché come è logico, se salta il matrimonio tra un uomo e una donna bisogna tutelare pure le attruppate a tre, a quattro, a otto). Tutto questo con una richiesta di premessa: un welfare che "superi radicalmente l’attuale impostazione familista", dunque meno soldi alle famiglie "normali" che tirano avanti la carretta e crescono i figli, per dirottarli su non si sa bene quale formula di tutela e a quali soggetti, basta che si "superi radicalmente" un welfare che sostenga i papà e le mamme, come se mai questo tipo di welfare si sia realizzato in Italia.
La famiglia italiana naviga nell'oro, superiamo "radicalmente" il "welfare familista", massì. Tutta questa massa di stronzate è contenuta nel "documento politico" del Roma Pride che va in scena oggi a Roma.