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mercoledì 3 luglio 2013

QUANTO E' SPORCO IL VOLTO DELLA "SPOSA" DI CRISTO!!!





Nella serata di lunedì è arrivato il comunicato atteso ormai da qualche giorno: il direttore e il vicedirettore dello Ior, Paolo Cipriani e Massimo Tulli, si sono dimessi

Ior. Scarano poteva contare su Cipriani e Tulli

Monsignor Scarano, il contabile della Santa Sede arrestato per corruzione, poteva contare sui buoni rapporti con il direttore dello Ior Cipriani per mobilitare ingenti somme di denaro all'estero. Lo rivelano le intercettazioni...


Papa Benedetto XVI durante il pontificato ha visto e affrontato scandali senza precedenti: la pedofilia, i cosiddetti 'Vatileaks', le accuse allo Ior.
Gli abusi sui bambini da parte dei prelati sono un vero e proprio 'tornado' fin dall'inizio.

Rivelazioni da parte di uomini della chiesa, soprattutto negli Stati Uniti, erano partite già prima dell'arrivo di Papa Ratzinger, nell'aprile del 2005, al soglio pontificio ma negli anni successivi lo scandalo si ingigantisce e anche in America Latina e in Europa, soprattutto in Irlanda, emergono i crimini commessi da sacerdoti troppo spesso coperti dalla gerarchia.

sabato 22 giugno 2013

CAPIRE IL DRAMMA DELL'INIZIAZIONE SODOMITA!!!!!


I Dieci Comandamenti: il Carattere di una Nazione da rischiocalcolato 22 giugno 2013 Di FunnyKing




I Dieci Comandamenti: il Carattere di una Nazione di Vishal Mangalwadi.(traduzione di G.G.)

Partendo da “I Dieci Comandamenti” di Cecil B. DeMille del 1956 per arrivare al primo film di Indiana Jones “I predatori dell’arca perduta”, un futuro storico sarà ben in grado spiegare il declino dell’America. Quando l’Arca (dell’Alleanza) di Lucas-Spielberg viene finalmente aperta, le tavole dei Dieci Comandamenti sono ridotte in polvere. Dopo che i seminari Tedeschi e Americani (ovvero le istituzioni accademiche, dato che sia Indiana Jones sia il suo rivale che lavora per i Nazisti sono professori di Archeologia) hanno “predato” con successo l’Arca, un tribunale americano dopo l’altro, scuola dopo scuola, sala municipale dopo l’altra hanno cominciato a dismettere i monumenti dei Dieci Comandamenti, impacchettandoli e e riponendoli via in magazzini segreti, lontano dagli occhi del pubblico. E oggi gli anchor-men in America non sanno più né gli interessa sapere cosa fossero i Dieci Comandamenti e perché essi siano fondamenta indispensabili per la costruzione di grandi nazioni.

sabato 15 giugno 2013

CHIESA E LOBBY GAY- PEDOFILA: LA TESTIMONIANZA DI UN'ANIMA CHE, STRUMENTO DEL SIGNORE E DI MARIA, HA DEDICATO TUTTA LA SUA VITA ALLA DIFFUSIONE DELLA VERITA', ABBANDONANDO UNA PROFESSIONE DI SUCCESSO!!!!

Il sacerdozio pervertito contro Dio e contro gli uomini. Il caso abruzzese - da anima mistica



Tutto cominciò così. Era agosto del 2001. Una notte non riuscivo a prendere sonno, perchè agitata da una indefinibile sofferenza interiore. Rendendomi improvvisamente conto, dopo qualche ora, che si trattava di una sofferenza dovuta alla resistenza che stavo inconsapevolmente opponendo alla chiamata dello Spirito, esausta, mi arresi rispondendo a Dio con le parole di Samuele: “Signore, parla. Il tuo servo ti ascolta.”

Immediatamente, sentii chiarissima la Voce dello Spirito Santo risuonare dentro di me: “La volontà di Dio Padre è che tu ora vada a Penne.”



“Vi sono molti mali che il Signore Gesù vuole guarire. Si tratta della tua famiglia, fattene carico e sappi che i loro problemi sono i tuoi problemi. Se ti farai carico dei loro mali e ti adopererai come per i tuoi stessi mali, io ti assicuro luce e guarigione.”


I dolori erano svaniti non appena la Voce aveva iniziato a parlare, così compresi che ormai accettare le esigenze della missione era per me una necessità vitale. Allora, chiesi cosa dovessi fare, come dovessi procedere. 
Mi rispose: “Tu devi solo andare ed ascoltare. Ci sarò Io in te a raccogliere le miserie e a donare la salvezza.
Nei mesi successivi, feci alcuni viaggi a Penne in provincia di Pescara, per andare a pregare nelle chiese della mia infanzia e stare ad ascoltare cosa lo Spirito volesse dirmi. E le comunicazioni interiori mi tracciarono davanti un cammino a sorpresa.



QUI PUOI VEDERE LA PUNTATA DI -SERVIZIO PUBBLICO PIU'- SU 


mercoledì 12 giugno 2013

"VERRA' TOLTO OGNI VELO, TUTTO VERRA' ALLA LUCE" UNA DOZZINA DI ANNI FA MI RIMASE IMPRESSO QUESTO MESSAGGIO, CHE DIRE? PARE PROPRIO CHE MOLTI VASI DI PANDORA SIANO STATI SCOPERCHIATI!!!


 da versolaluce  12 Giugno 2013



Bergoglio: “Nella Curia ci sono persone sante, davvero, ma c’è anche una corrente di corruzione. Si parla di una ‘lobby gay’, ed è vero, esiste. Noi dobbiamo valutare cosa si può fare”. Si è espresso così il Vescovo di Roma, durante l’incontro con i rappresentanti della Confederazione latinoamericana e dei Caraibi dei religiosi e delle religiose (Clar), svoltosi in Vaticano il 6 giugno scorso, secondo quanto si legge sul sito cattolico latinoamericano 'Reflection and Liberation'.

La notizia è riportata da www.ilfattoquotidiano.it nell'articolo La denuncia di papa Francesco: “In Vaticano esiste una potente lobby gay” di Francesco Antonio Grana dell'11 giugno 2013, nel quale si legge:

Bergoglio ha ammesso l’esistenza di una “lobby gay” in Vaticano, riconoscendo, inoltre, che esistono numerose difficoltà che ostacolano la riforma della Curia romana dove è presente anche una “corrente di corruzione”.

martedì 28 maggio 2013

SI ALZA FORTE E CHIARA LA VOCE DEI CATTOLICI CONTRO IL CARD.BAGNASCO


(di Ariel S. Levi di Gualdo su Papalepapale.com)

La sfida dell’obbedienza nella fede: per un prete, proteggere un vescovo, vuol dire tutelare la continuità stessa del mistero sacramentale della Chiesa
Non nascondo disagio all’idea che Angelo Bagnasco sia il presidente di quei Vescovi d’Italia che a loro volta sono vescovi nostri. Rendendo però grazie ai doni dello Spirito Santo che molti sacerdoti hanno accolto veramente all’atto sacramentale della loro ordinazione, la nostra grazia di stato ci permette di separare l’uomo dall’ufficio apostolico che è chiamato a ricoprire, accettando e facendo nostra la sfida che spesso si pone dinanzi a noi: obbedire in coscienza e libertà anche le diverse mezze figure che popolano il collegio episcopale, nelle quali risiede il deposito della pienezza del sacerdozio apostolico e per questo meritevoli di sacro rispetto, non per ciò che umanamente sono, ma per ciò che rappresentano sul piano metafisico per l’ineffabile ministero sacerdotale istituito dal Signore Gesù. Ciò rende anche i vescovi più limitati e inadeguati dei legittimi continuatori della catena apostolica e come tali oggetto di dovuta venerazione, all’occorrenza anche di protezione; dovesse costare la nostra stessa vita, perché per un prete, proteggere un vescovo, vuol dire tutelare la continuità stessa del mistero sacramentale della Chiesa.

ANDREA GALLO: UNA PUBBLICA VERGOGNA DEL SACERDOZIO CHE HA SPOSATO TUTTO CIÒ CHE ERA IN CONFLITTO CON LA MORALE LA TEOLOGIA E LA DOTTRINA DELLA CHIESA

mercoledì 8 maggio 2013

UNA LOBBY OMOSESSUALE CRESCIUTA ALL'INTERNO DELLA CHIESA.....

"Europa-Vaticano tra Astinenza e Sodomia" PDF

Un file gratuito scaricabile e stampabile per sapere cosa è veramente la sodomia che infesta i vertici delle istituzioni. Una Raccolta di articoli di cronaca e di commento biblico ai segni dei tempi sulla centralizzazione perversa del potere mondiale.

UN'IMMAGINE CHE VALE PIU' DI MILLE PAROLE


domenica 5 maggio 2013

IL VOLTO SPORCO DELLA DIOCESI DI ROMA, LA BABILONIA DEI SETTE COLLI!!!

 
tratto da http://www.corrispondenzaromana.it (di Emanuele Barbieri) 

Uno dei problemi che Papa Francesco dovrà affrontare è quello dell’immoralità dilagante del clero che dalla periferia della cristianità giunge al cuore della Curia romana. La stampa laicista mette l’accento sul fenomeno della pedofilia, fingendo di ignorare che questo male affonda le sue radici nella piaga ben più vasta e ramificata della sodomia.





Due sacerdoti, l’italiano don Ariel Stefano Levi di Gualdo, che nel dicembre 2011 ha dato alle stampe la sua opera E Satana si fece Trino (Ed. Bonanno), e il polacco don Dariusz Oko, docente della Pontificia Università Giovanni Paolo II di Cracovia, che nell’estate del 2012 ha pubblicato Con il Papa contro la omoeresia (http://www.conciliovaticanosecondo.it/2012/12/22/con-il-papa-contro-lomoeresia/), hanno recentemente sollevato il dibattito sull’esistenza di una vera e propria lobby omosessuale che esercita, in maniera sempre più coercitiva, una forte influenza dentro la Chiesa, anche ai livelli più alti delle responsabilità ecclesiastiche. La piaga di quella che è stata definita omoeresia, omomafia, omosessualizzazione della Chiesa, è ormai nota e il problema comincia ad essere affrontato da diversi siti cattolici e da studiosi come lo psicologo Roberto Marchesini nella sua opera Omosessualità e Magistero della Chiesa (SugarCo Edizioni, 2013) in cui l’articolo di don Oko è riportato integralmente in appendice.

Lo scenario è nauseante, fatto di potenti intrecci che coinvolgono prelati e sacerdoti di dubbi costumi, seminari, abbazie, monasteri, dove è pacificamente praticata una vita sessuale tendente all’effeminatezza. In queste istituzioni, talvolta storiche, gli elementi sani rischiano di esser stritolati.

In questa situazione di drammatico degrado ecclesiale arrivano sempre più numerose le segnalazioni di seminari e case di formazioni dove si diffondono pratiche sessuali in grave e aperto conflitto con l’etica cattolica, tollerate se non favorite o perfino talora sollecitate dai superiori. Una fotografia della generale corruzione del clero ce la dà la diocesi di Roma, se è vero essa è immagine della Chiesa nella sua universalità. Il Vicario Generale di Sua Santità sembra voler dare di sé l’immagine di persona inflessibile su certi fenomeni, ma di fatto poi, stando a quanto narrano e documentano numerosi sacerdoti e seminaristi, le punizioni esemplari ricadano solo sui deboli, mentre i potenti godono di una impunità ai più alti livelli. In un suo editoriale del 14 gennaio 2013, il direttore della “Nuova Bussola quotidiana”, Riccardo Cascioli, solleva un quesito rimasto senza risposta: «Tutti ricordiamo anche l’inchiesta del settimanale “Panorama” nel luglio 2010 sulle notti brave di alcuni preti gay a Roma. Fu un’inchiesta che generò giustamente scandalo e il vicario della diocesi di Roma, il cardinale Agostino Vallini fece affermazioni durissime contro questi sacerdoti, invitandoli a uscire allo scoperto e abbandonare il sacerdozio: eppure non se ne è saputo più niente, non ci sono state sanzioni di alcun genere sebbene alcuni dei responsabili fossero identificabili» (http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-nemico–dentro-5591.htm).

Levi di Gualdo nel suo libro, che a distanza di oltre un anno dalla pubblicazione non è stato mai smentito, ricorda, da parte sua, una denuncia, da lui presentata contro la palese immoralità del parroco di una importante basilica romana. Il Vicario Generale per la Diocesi di Roma reagì dichiarando Levi di Gualdo persona non gradita nell’ambito pastorale romano e lasciando che il prete immorale rimanesse al suo posto. Episodio che il sacerdote ha nuovamente riferito di recente in un’intervista in cui dichiara, tra l’altro, che «nella Chiesa è in atto un golpe omosessualista» (http://www.lanuovabq.it/it/articoli-nella-chiesa–in-atto-un-golpe-omosessualista-5590.htm).

Anche il sacerdote polacco Dariusz Oko è dello stesso avviso del confratello italiano ed a conferma di certe dinamiche scrive nel suo articolo: «Quando un vicario tenta di difendere i giovani dalle molestie sessuali di un parroco è proprio lui, e non il parroco, ad essere richiamato all’ordine, vessato ed infine trasferito. Per aver svolto con coraggio il proprio dovere costui si ritrova a vivere esperienze dolorose» (cit. pag. 13). Se questi fatti, diversi dei quali resi pubblici e ancora in attesa di smentita fossero veri, la situazione ecclesiastica di Roma e delle diocesi italiane è a dir poco spaventosa.

Quel che più impressiona è che tutti, pur sapendo, tacciono, persino dinanzi a una denuncia, giungendo all’aberrazione di punire l’innocente proteggendo il colpevole. Ma se Roma è paradigma della Chiesa universale, a Roma una realtà è più di ogni altra cartina di tornasole, l’Almo Collegio Capranica, conosciuto per essere il più antico e prestigioso Istituto di formazione sacerdotale dell’Urbe e dell’orbe, l’unico dipendente direttamente dalla Santa Sede che provvede alla nomina del suo rettore. Già negli anni ‘70 il periodico “Il Borghese” pubblicò un dossier sulla generale immoralità regnante in questo Istituto; dossier che costò la testa dell’allora rettore fatto vescovo. Sostituito il rettore e placate sul momento le acque, tutto tornò però presto tale e quale a prima.

L’ultimo tentativo di moralizzazione fu fatto nei primi anni 2000 con il rettorato di uno spigoloso sacerdote marchigiano, ora in servizio presso la Santa Sede, che cercò di portare un po’ d’ordine e decenza. Si dimise dopo meno di due anni, su pressione di certi ambienti curiali che non tolleravano il suo desiderio di far pulizia. La situazione, ad oggi, non sembra cambiata.

Questo Istituto è un paradigma perfetto: una facciata di aulica nobiltà fatta di secolari tradizioni e un dietro le quinte fatto di notti brave dei seminaristi che, una volta liberi e dismesso il clergyman d’ordinanza, possono entrare e uscire a tutte le ore del giorno e della notte. Quindi incontri particolari tra seminaristi, ma anche tra prelati più o meno potenti in cerca di compagnia. Amicizie molto intime tra alunni, sia seminaristi che sacerdoti, sono all’ordine del giorno fino alla costituzione di vere e proprie coppiette omosex, il tutto senza troppo bisogno di nascondere. All’interno di questo blasonatissimo seminario basta avere un po’ di confidenza con qualche seminarista per sapere chi è “fidanzato” con chi e quali siano i nomignoli al femminile con cui è chiamato questo o quel seminarista, questo o quel sacerdote.

Per giustificare questo stato di depravazione, chi governa questo microcosmo seminariale invoca il principio dell’autoformazione della Pastores dabo vobis (n. 69) e del Direttorio su La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana, stravolti però in senso tutto quanto liberal. Il documento Orientamenti e norme per i seminari (n. 73) riconosce sì come necessaria al processo formativo la capacità all’autoformazione del candidato al sacerdozio, ma non declinata secondo una prassi libertaria che finisce col farsi poi de facto libertina.

Se poi si considera che questo ambíto istituto è una vera e propria “fabbrica” di vescovi, nunzi apostolici e cardinali, come non rabbrividire? 
Si dirà: è un caso isolato dovuto a particolarissime condizioni. In realtà è molto di più: è un paradigma. Si tratta infatti del più antico e titolato istituto, direttamente dipendente dalla Santa Sede, preposto alla formazione sacerdotale. Non vogliamo generalizzare, ma viene da chiedersi: se tanta è la sporcizia nel collegio la cui direzione dipende immediatamente dalla Prima Sede, cosa accadrà negli altri dipendenti dalle sedi secondarie? Quella sporcizia denunciata dal cardinale Ratzinger durante la Via Crucis del 2005 sommerge la Roma dei seminari e dei collegi, a partire proprio dal più prestigioso ed esclusivo. Preghiamo dunque perché il nuovo Papa trovi la forza di iniziare la pulizia morale che tutti invocano dalla diocesi di cui, fin dal giorno della sua elezione, si è proclamato con fierezza vescovo. (Emanuele Barbieri)