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lunedì 11 gennaio 2016

UN'ORA DI GUARDIA.....PARTECIPA ANCHE TU!!!

UN'ORA DI GUARDIA

PARTECIPA ANCHE TU!!!Quelli che fanno finta di difendere la famiglia
di Riccardo Cascioli 08-01-2016
Non c’è niente da fare. Ci vogliono convincere – almeno in casa cattolica – che il problema del ddl Cirinnà sulle unioni civili sia essenzialmente sulla stepchild adoption (letteralmente “adozione del figliastro”), soprattutto perché aprirebbe all’utero in affitto. 



Senato
Così in queste ore tutto il dibattito si è spostato su quest’ultima questione, grazie anche alla rumorosa intervista ad Avvenire del ministro dell’Interno nonché leader del Nuovo Centro Destra (NCD), Angelino Alfano. Egli ha chiesto addirittura che l’utero in affitto sia considerato un «reato universale da punire con il carcere». Ma così facendo ha ulteriormente concentrato l’attenzione su una conseguenza del ddl Cirinnà, distraendo dalla vera questione che – come abbiamo più volte ripetuto – è quella delle unioni civili. Una mossa non casuale: perché se fosse stralciato l’articolo 5 sulla stepchild adoption, alla fine Alfano voterebbe a favore pur se non totalmente soddisfatto della formulazione degli altri articoli. 

MASSIMO GANDOLFINI: "DDL CIRINNA' INIQUO,INGIUSTO,INUTILE"




tratto da http://www.tempi.it/ Gennaio 11, 2016 Caterina Giojelli

Cosa prevede la legge, l’inganno dell’affido rafforzato e il sostegno dei vescovi. Intervista a Massimo Gandolfini, portavoce del comitato “Difendiamo i nostri figli”


Il 26 gennaio inizia al Senato la discussione sulle Unioni civili a partire dal testo Cirinnà. Già il 20 giugno 2015 il comitato “Difendiamo i nostri figli” aveva portato in piazza a Roma un milione di persone e ora che ci si approssima all’ora X, il comitato ha indetto una nuova manifestazione. La data precisa ancora non c’è, ma dovrebbe cadere tra gli ultimi giorni del mese e i primi di febbraio. Intanto, facciamo il punto della situazione con Massimo Gandolfini, portavoce del comitato.

Gandolfini, perché tornate in piazza? Cosa chiedete? 

lunedì 15 giugno 2015

ALL'ATTENZIONE DEI DOCENTI ITALIANI :"Guai a chi scandalizza uno di questi piccoli, sarebbe meglio per lui che si mettesse una macina di mulino al collo e si buttasse in fondo al mare".

Educazione gender a scuola. La testimonianza di una mamma



Stop gender nelle scuole - RV




In piazza san Giovanni in Laterano a Roma il prossimo 20 giugno alle 15:30 con il comitato “Difendiamo i nostri figli”, ci saranno numerosi genitori provenienti da varie parti di Italia che lamentano l’indottrinamento gender subito a loro insaputa dai ragazzi nelle aule scolastiche. Tra loro c’èTiziana Piedimonte: sua figlia nella scuola media di Capaci ha partecipato ad un corso contro il bullismo e la discriminazione, ma senza che i genitori fossero avvertiti che la didattica era affidata ad organizzazioni gay (Lgbt). Ascoltiamo la testimonianza raccolta da Paolo Ondarza:

tratto da  http://www.losai.eu/

sabato 7 febbraio 2015

AVREMMO GRADITO UNA MAMMA COSI'?? FORSE LO AVREMMO CHIAMATO PAPA'??




CHI SIAMO

HRVATSKI
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ITALIANO
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PETIZIONE A: RAI

Conchita Wurst a Sanremo

conchita-wurst.jpg

020.000
19.888

19.888 persone hanno firmato. Aiutaci a raggiungere l'obiettivo 20.000firme.

By Fabio Tommasini · 02/06/2015


Tra pochi giorni il Festival di Sanremo ospiterà Conchita Wurst, nota drag queen austriaca.

L'artista, in molte occasioni, ha partecipato a eventi pubblici chepromuovevano il matrimonio tra persone dello stesso sesso e l'ideologia gender.

La scelta di invitare Conchita a Sanremo è certamente provocatoria, ma in termini artistici non mi interessa. Con questa petizione, chiedo ai vertici RAI non di sospendere l'ospitata di Conchita (non ho niente contro nessun cantante), ma di vigilare il più possibile e di garantire che la sua performance non sia occasione di propaganda contro i valori della famiglia, propaganda pagata da noi contribuenti.

_____________________

Conchita Wurst: "Matrimony gay? Non capisco dove sia il problema" VIDEO

FIRMA SUBITO QUESTA PETIZIONE!






Voglio essere informato su questa campagna e sulle altre promosse da Fabio Tommasini
CitizenGO proteggerà la tua privacy e ti terrà informato su questa campagna e sulle altre.


No alla propaganda con soldi pubblici


Alla cortese attenzione della presidenza RAII,

mi è giunta notizia dell'ospitata di Conchita Wurst nell'imminente edizione del Festival di Sanremo.

Chiedo attenzione affinché l'occasione non si traduca in un momento di propaganda contro i valori della famiglia.
Cordialmente

martedì 24 giugno 2014

IO VORREI SENTIRE LA VOCE DI QUEL "CATTOLICONE" DI MATTEO RENZI!! SVEGLIAMOCI E VEDIAMO DI ESSERE TUTTI "SENTINELLE IN PIEDI"

tratto da http://www.tempi.it Giugno 24, 2014 di Benedetta Frigerio


Intervista al portavoce delle Sentinelle senesi Giampaolo Bianchi dopo la veglia del 21 giugno e il trattamento ricevuto da polizia, autorità e contestatori Lgbt: «I regimi totalitari si sono imposti esattamente così: lentamente»

«Segregate, imbavagliate, multate dalle autorità locali». Così le Sentinelle in piedi di Siena «hanno vissuto un vero e proprio anticipo di regime». Sono forti i toni del comunicato stampa del neonato movimento che si oppone all’approvazione del ddl Scalfarotto sull’omofobia. Giampaolo Bianchi, portavoce delle “Sentinelle” senesi, scese in piazza per una seconda veglia silenziosa lo scorso sabato 21 giugno, spiega a tempi.it: «Il disegno di legge prevede il reato di opinione per “omofobia”. Mi chiedo cosa accadrà una volta approvato se già ora che la norma è ferma al Senato cercano di espellerci dalla scena pubblica».

martedì 5 novembre 2013

ORRORE,ORRORE,ORRORE: A NESSUNO INTERESSA LA SORTE DEI NOSTRI BAMBINI?PER QUESTI BUROCRATI ESISTE SOLO IL SESSO?GENITORI, ALZIAMO LA TESTA, LA ROVINA FINANZIARIA CE L'HANNO GIA' PROPINATA, IMPEDIAMO LORO DI DISTRUGGERE I NOSTRI PICCOLI E LE NOSTRE FAMIGLIE!!!


di Gianni Lannes 5.11.13

 Henry Kissinger e David Rockefeller

Una civiltà umana può dirsi tale solo se tutela realmente i bambini. Dopo la legalizzazione della pedofilia in Europa ramificata nei parlamenti (alla voce Bruxelles), nei governi, nelle forze armate, nei servizi segreti, nelle magistrature e nelle multinazionali, ecco ora cosa accade. 






L’OMS detta legge: i piccoli corpi sono merce sessuale dalla più tenera età. Detto e fatto: corsi di masturbazione per bambini fino ai 4 anni, al bando la religione cattolica, ovvero le radici cristiane: è l’Oms a ordinarlo. Infatti è in fase di diffusione un vademecum in cui si tracciano le linee guida per la cosiddetta educazione sessuale ai giovani. Secondo il documento, sin dalla culla ora bisognerà insegnare ai bambini a vivere con serenità la propria sessualità, anche attraverso la masturbazione. 

martedì 24 settembre 2013

VILE AGGRESSIONE GAY AL CONVEGNO "VERSO L'ABOLIZIONE DELL'UOMO?" DOMENICA 22 SETTEMBRE A CASALE MONFERRATO, NE AVETE SENTITO PARLARE O LETTO SUI GIORNALI ???

da La Nuova Bussola Quotidiana di Alfredo Mantovano 24-09-2013

Immaginiamo la scena. Una domenica sera di fine estate, una tranquilla città di provincia, un gruppo di associazioni di gay che riuniscono pacificamente i loro simpatizzanti per parlare della legge anti omofobia e per esporre le loro ragioni a sostegno dell’introduzione del matrimonio fra persone dello stesso sesso. Non fanno in tempo a iniziare: nella sala fino a quel momento serena irrompono militanti di organizzazioni ostili, i quali urlano, esibiscono t-shirt e cartelli offensivi, salgono sul palco dei relatori, costringono il convegno a interrompersi. Una vicenda così sarebbe andata subito fra i titoli di apertura dei tg serali, nelle prime pagine dei quotidiani del giorno successivo, qualche alta carica istituzionale si sarebbe precipitata sul posto per manifestare vicinanza agli organizzatori, il Senato si sarebbe riunito d’urgenza per approvare il prima possibile la legge anti omofobia nella versione più punitiva, e guai a chi avesse obiettato qualcosa. Dimenticavo: gli autori della vile aggressione sarebbero stati processati per direttissima.

Domenica 22 a Casale Monferrato non è andata esattamente così. Tre pacifiche associazioni ecclesiali, Alleanza Cattolica, Comunione e liberazione e Movimento per la vita, organizzano nell’auditorium San Filippo un convegno dal titolo Gender, omofobia, transfobia. Verso l'abolizione dell'uomo?, col patrocinio dell'Ufficio per la Pastorale della salute della diocesi di Casale. Presente un pubblico di 150 persone, saluta un sacerdote – don Luigi Cabrino – in rappresentanza della diocesi; introduce una signora, Margherita Garrone, benemerita dei Centri di aiuto alla vita. Relatori l’avv. Giorgio Razeto, dei Giuristi per la vita, e il prof. Mauro Ronco, di Alleanza Cattolica. Un convegno si studio e di approfondimento, al quale assiste il sindaco di Casale, l’ing. Giorgio Demezzi: che l’aria non sia delle migliori lo si coglie prima dell’avvio, quando relatori e pubblico sono accolti all’ingresso da un picchetto di persone che indossano magliette e reggono cartelli con rivendicazioni dei movimenti gay.

domenica 23 giugno 2013

E BRAVI I DUE PAOLO, REBUFFO E BARRAI.....EBBENE, LA BATTAGLIA CONTRO LE ADOZIONI GAY E' PIU' IMPORTANTE DEL "CONTANTE LIBERO" VOGLIAMO ALZARE LA TESTA E COMBATTERLA?

FANCULO A TUTTI COLORO CHE VOGLIONO LE ADOZIONI DI BAMBINI PER LE COPPIE DI GAY E LESBICHE di Paolo Barrai

DOMANDATEVI SE VORRESTE CHE VOSTRO FIGLIO VENISSE ADOTTATO DA QUALCUNA DELLE PERSONE IN QUESTE FOTO.....DOMANDATEVI SE VOSTRO FIGLIO SIA CONTENTO DI UNA TALE ADOZIONE..E POI...SPUTATE ADDOSSO A TUTTI COLORO CHE INVECE LO PRETENDONO...

UN APPLAUSO A PAOLO REBUFFO DI RISCHIO CALCOLATO PER IL CORAGGIO DI SCRIVERE L'ARTICOLO DI CUI SOTTO.  ...UNO DEI POCHI CHE HA IL CORAGGIO DI SCRIVERE QUELLO CHE LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE INTELLIGENTI PENSANO..MA NON HANNO IL CORAGGIO DI ESPRIMERE PER PAURA DI ESSERE CONSIDERATI MALE ...

martedì 18 giugno 2013

VI SIETE MAI CHIESTI PERCHE' QUESTO BLOG SI E' "ALLARGATO" A NEWS DI SPIRITUALITA'? PERCHE' ABBIAMO COMPRESO CHE IL "DISEGNO DI DIO" E' CONCATENATO ALLE VICENDE ATTUALI DI TUTTO IL GLOBO: ECONOMIA E FINANZA, MATRIMONI OMOSEX E ADOZIONI, BIOGENETICA AL FINE DI "CREARE" L'UOMO, ABORTO ED EUTANASIA AL FINE DI RIDURRE LA POPOLAZIONE! PUO' BASTARE? L'ELENCO POTREBBE CONTINUARE!

 da animamistica 18 Giugno 2013



Dopo che il sistema di potere era riuscito a fermare il cammino di formazione spirituale che stavamo conducendo a Penne, Gesù mi aveva detto che non c'era da temere che gli uomini riuscissero a fermare il disegno per cui stavamo lavorando: il suo piano per risollevare le famiglie chiamandole a collaborare nell'amministrazione dei beni della chiesa sarebbe arrivato in porto se io non avessi arretrato davanti alla lobby dei poteri pervertiti che si opponevano alla Sua volontà. Quando sentii le Sue parole “sto lavorando qui a Roma adesso, anche per Penne”, ripensai al parere di Padre Onorio, la nostra guida spirituale, sul fatto che fosse necessario ormai nel nostro lavoro l'intervento di un vescovo: capii che il vescovo che ci avrebbe guidato a Penne sarebbe venuto da Roma. Ma la ricerca di un vescovo a Roma era per me un pensiero disperante. Percepivo soltanto vuoto, confusione, distanza.


Eppure, la Madonna continuava a dirmi "Spera! Spera nel Signore". E mi spiegava che era necessario procedere, seguendo la voce dello Spirito, perché è stato preparato da Dio un piano di salvataggio per le famiglie, strangolate da un sistema tirannico di poteri ecclesiastici e civili, e il riparo è proprio nella sua chiesa: le famiglie, camminando sul sentiero che Lei ci ha indicato, con la benedizione del Vicario di Cristo, entrano nella casa di Dio e assumono l'amministrazione dei beni spirituali e materiali preparati da Gesù per il suo popolo. In questo modo, le famiglie cristiane saranno al sicuro dalla devastazione che infuria sul mondo e saranno a loro volta guida, benedizione e riparo per tutti gli oppressi.

Sacerdozio pervertito. Il caso abruzzese
| 1.La premessa | 2.La nomina del prete pedofilo mandato per devastare | 3.La richiesta beffarda dell'Arcivescovo | 4.La posta in gioco: il piano di Dio per aiutare le famiglie con i beni della chiesa |

DIABOLICO TENTATIVO DI "CREARE" L'UOMO SOSTITUENDOSI A DIO


Staminali adulte e omogenitorialità di Lorenzo Bertocchi

Non servono cervelli particolarmente acuti per dire che le coppie dello stesso sesso hanno una sterilità intrinseca, eppure il desiderio di essere genitori sembra la prossima pressante rivendicazione del mondo omosessuale. In Francia, dopo l'approvazione della cosiddetta legge Toubira il dibattito si è già spostato su questa nuovo terreno di conquista. Per poter soddisfare il desiderio di genitorialità queste coppie devono far ricorso a tecniche di procreazione artificiale, quindi il presunto diritto al bambino, passa dalla più completa liberalizzazione delle tecniche di fecondazione assistita.

Oggi la realizzazione di questa vera e propria utopia si realizza attraverso la donazione di sperma nel caso di coppie lesbiche, mentre per le coppie gay occorre un utero da affittare. In entrambi i casi rimane il problema che poi questi bambini avranno sempre un padre e/o una madre naturale di cui presumibilmente non sapranno mai nulla. Ma questi sembrano problemi di poco conto visto che, nel mondo, queste tecniche sono già una realtà diffusa, tanto che esistono vere e proprie “filiere produttive”.

CI RENDIAMO CONTO CHE A COLPI DI "DIRITTI UMANI" STANNO DISTRUGGENDO LA SOCIETA'?

Archivio Articoli dell'Autore: Paola Binetti
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IL CASO/ C’è chi vuole "truccare" l’obiezione di coscienza per fare più aborti

Lo scopo dichiarato della legge 194, ci spiega PAOLA BINETTI, non è quello di garantire il diritto di aborto, ma piuttosto quello di arginare la pratica degli aborti clandestini.
13/06/2013
Paola Binetti

ADOZIONI GAY/ Cosa può pensare un bambino che perde il padre e si ritrova 2 madri?

PAOLA BINETTI commenta la decisione della Corte europea per i diritti umani che afferma la legittimità, da parte di una coppia omosessuale, di adottare il figlio di uno dei due partner
21/02/2013
Paola Binetti

ADOZIONI GAY/ I genitori A e B, il pensiero unico e l'arroganza del potere

Sembra che il tema principale al centro del dibattito politico internazionale sia rappresentato dalle nozze gay e dalle adozioni degli omosessuali. Il commento di PAOLA BINETTI
12/11/2012
Paola Binetti

PAPA/ Binetti: aborto, eutanasia e famiglia, Benedetto toglie ogni "alibi" ai politici

Il Papa ha ricevuto ieri a Castelgandolfo il presidente del''Internazionale democratico cristiana. Affrontati i temi della famiglia e della vita. PAOLA BINETTI
23/09/2012
Paola Binetti



martedì 14 maggio 2013

OMOSESSUALI, GIU' LE MANI DAI BAMBINI E DALLE SCUOLE!!!!!!!!!!!



di Tommaso Scandroglio 14-05-2013

Il documento “Verso una Strategia nazionale per combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” a firma del Dipartimento delle pari opportunità e del suo ufficio UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali),  il cui contenuto è stato qui sintetizzato dal Direttore l'11 maggio, presenta un’infinità di lati oscuri e inquietanti.


Uno dei tanti è dato dal fatto che il documento non nasconde il tentativo di attuare un vero e proprio golpe di Stato bianco. Ecco cosa si legge: l’intento della Strategia “nel contrasto alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere […] è, dunque, quello di contribuire alla attuazione di un piano di misure sul piano amministrativo, che, al di là di un quadro normativo incompleto, possa essere di supporto alle politiche nazionali e locali nella materia in questione nel rispetto degli obblighi assunti a livello internazionale ed europeo”. vale a dire che se una legge non c’è ancora che ad esempio legittimi i “matrimoni” omosessuali o che sbatta in galera chi pensa che l’omosessualità è condizione contro natura, ci penseranno gli enti locali – comuni, province, regioni - a “legiferare” attraverso il diritto amministrativo e la prassi. Ed infatti quali sono gli ambiti privilegiati in cui intervenire per diffondere la cultura “gender”? Scuola, lavoro, media e sicurezza-carceri. Esclusa l’area dei mezzi di comunicazione di massa, gli altri ambiti sono quelli che classicamente spettano come competenza alle amministrazioni locali.

Va da sé che tale strategia non può essere lasciata all’estro e all’arbitrio del singolo sindaco o del singolo presidente della regione: occorre coordinare gli sforzi. Ed ecco che veniamo a sapere che da tempo esiste “Ready”: una “rete nazionale delle pubbliche amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere”. Trattasi di una pubblica amministrazione ombra, cioè sconosciuta ai più (e quindi non pubblica), una sorta di servizio segreto gender dedito alla cripto rivoluzione omosessualista. Una rete che agisce in modo carsico mentre l’etero signor Rossi è ignaro di tutto; ignaro, come vedremo tra qualche riga, che il proprio figlio dovrà giurare fedeltà ai “valori” gay e che avrà docenti abilitati all’insegnamento da associazioni omosessuali; ignaro che se dice una parola in più sull’omosessualità potrà essere denunciato sul posto di lavoro e magari perderlo; ignaro che non farà carriera dal momento che gli omosessuali saranno privilegiati perché discriminati.

Ma la rete Ready è solo uno dei tanti tentacoli di questa “gaia” piovra. Infatti si prevede l’istituzione anche di un “Tavolo di lavoro di coordinamento interistituzionale” il quale servirà come interfaccia tra le amministrazioni locali e ben sei ministeri, la Conferenza delle regioni e province autonome e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. E’ previsto inoltre un tavolo di lavoro con i sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Ugl) e con dieci sigle del mondo del lavoro: Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti, etc. Si spera che ne facciano parte persino l’Ordine dei giornalisti e la Federazione Nazionale Stampa Italiana. Tutti sono coinvolti in questa rivoluzione di velluto e paillettes, anche i “centri scout, palestre, asl, Università della terza età e Università popolari”. Qui siamo al complotto per un nuovo ordine nazionale-europeo pan-omosessualista che non risparmia niente e nessuno.

Questa Spectre arcobaleno chiamata Ready forse ha già prodotto risultati notevoli. A lei potremmo addebitare l’istituzione in numerosi comuni italiani del registro per le coppie di fatto anche omosessuali; l’introduzione del doppio libretto, maschile e femminile, per gli studenti transessuali che frequentano il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Torino, di Bologna ed ultimamente di Padova; la possibilità che la compagna omosessuale della partoriente lesbica possa aver al polso un braccialetto con scritto non “padre” ma “partner”, come è avvenuto a gennaio presso l’ospedale di Padova; e l'introduzione del voto di genere nelle elezioni amministrative, già legge a Bologna e in Sicilia.

La cultura gender per mettere radici deve trovare terra buona e feconda. In questo senso gli adulti sono ormai una battaglia persa, “legati ad una cultura che prevede soltanto una visione etero normativa”, cioè imprigionati nell’idea retriva che un uomo possa e debba amare una donna e viceversa. Occorre invece intervenire – sempre muovendosi all’interno della Pubblica Amministrazione - sulle nuove leve, le quali sono sprovviste di filtri critici particolari. Ecco allora che la Spectre gay, come ogni servizio segreto che si rispetti, riesce ad inserire i propri emissari nei posti che contano ed infatti si prevede l’“accreditamento delle associazioni LGBT [lesbiche, gay, bisessuali e transessuali], presso il MIUR [Ministero per l’istruzione, l’università e la ricerca], in qualità di enti di formazione”. Detto in altre parole: le associazioni LGBT potranno entrare in classe per indottrinare i bambini e porre alcuni criteri di arruolamento del personale docente. Fuori gli omofobici quindi. Inoltre la formazione su queste tematiche rientrerà nel Piano nazionale di aggiornamento e si prevedono crediti formativi: quindi se lo studente non ripeterà a voce alta che è favorevole all’omosessualità non passerà l’anno.LEGGI TUTTO

domenica 12 maggio 2013

VOGLIAMO RENDERCI CONTO ED APRIRE GLI OCCHI????



Aprile 2, 2013 Benedetta Frigerio


Andy Cannon, 23enne inglese, ha voluto raccontare la sua storia ai media rinunciando all’anonimato. Il calvario cominciato a 8 anni, i silenzi e una sentenza arrivata solo dopo due lustri.

Nonostante le sue denunce di abusi, i servizi sociali lo rispedirono a casa dalla coppia che lo aveva adottato, esprimendo persino ammirazione per i due genitori gay. Andy Cannon, allora, aveva solo 9 anni. Oggi, che ne ha 23 anni, ha voluto raccontare la sua storia ai media rinunciando all’anonimato.

POLITICAMENTE CORRETTI. Il ragazzo inglese ha spiegato di non avere nulla contro gli omosessuali, ma ha posto i suoi interrogativi senza mezzi termini: «I servizi sociali avrebbero dovuto essere lì per evitare che questo accadesse, invece hanno preferito mettere tutto a tacere». Perché? La colpa per lui è del «pensiero politicamente corretto per cui preferirono lasciare liberi i due ed evitare loro ogni ripercussione. Credo che se mio padre adottivo fosse stato eterosessuale le mie denunce sarebbero state ascoltate subito».

LA SOFFERENZA. Il ragazzo, adottato a 8 anni, dopo un anno di convivenza cominciò ad essere abusato: «Per questo cercai di suicidarmi almeno sei volte. Ho avuto un esaurimento circa quattro anni fa e ci sono ancora dei giorni in cui penso che la mia ragazza avrebbe una vita migliore senza di me». Ai tempi degli abusi i servizi sociali gli diagnosticano erroneamente una malattia mentale e gli prescrissero degli psicofarmaci. Inutilmente, verrebbe da dire, visto che il bambino fuggì di nuovo da casa e tornò a ripetere le denunce contro il padre adottivo.

SCUSE INUTILI. Solo dopo dieci anni, all’emergere di nuove prove, la coppia omosessuale è stata condannata a due anni e mezzo di carcere. Naturalmente, ha continuato il ragazzo, «ero felice quando mi hanno finalmente ascoltato e papà e John sono stati mandati in prigione». L’errore di valutazione dei servizi sociali è stato definito dai giudici «folle e grossolano» e il giovane è stato risarcito con 25 mila sterline, ma, ha detto, «la loro condanna è stata una passeggiata rispetto a quello che è successo a me».
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sabato 4 maggio 2013

GIANFRANCO AMATO:"I RAPPORTI TRA CONVIVENTI OMOSESSUALI DEVONO TROVARE LA PROPRIA REGOLAMENTAZIONE NELL'AMBITO DELLE POSSIBILITA' CONCESSE DAL DIRITTO PRIVATO"

(di Gianfranco Amato su La Nuova Bussola Quotidiana 30-04-2013)

Il nostro ordinamento non contempla nessun riconoscimento giuridico pubblico alle unioni tra persone dello stesso sesso, in quanto tale forma di convivenza non appare idonea a creare quella «famiglia naturale» cui si riferisce espressamente l’art. 29 della Carta Costituzionale. Ne rappresenta un impedimento insormontabile la sua oggettiva sterilità e la sua inconfutabile impossibilità procreativa. Del resto, la società in ogni tempo e in ogni cultura tutela il matrimonio tra un uomo ed una donna, perché esso, ed esso soltanto, fondando la famiglia è in grado di garantire l’«ordo succedentium generationum».

Un documento redatto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede il 3 giugno 2003 – a firma dell’allora Prefetto cardinal Joseph Ratzinger – intitolato Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persona omosessuali, contiene un’interessante osservazione sul punto. Affrontando il tema delle argomentazioni di carattere giuridico, in quel documento si sottolinea:

«Non è vera l’argomentazione secondo la quale il riconoscimento legale delle unioni omosessuali sarebbe necessario per evitare che i conviventi omosessuali perdano, per il semplice fatto della loro convivenza, l’effettivo riconoscimento dei diritti comuni che essi hanno in quanto persone e in quanto cittadini. In realtà, essi possono sempre ricorrere – come tutti i cittadini e a partire dalla loro autonomia privata – al diritto comune per tutelare situazioni giuridiche di reciproco interesse. Costituisce invece una grave ingiustizia sacrificare il bene comune e il retto diritto di famiglia allo scopo di ottenere dei beni che possono e debbono essere garantiti per vie non nocive per la generalità del corpo sociale».

Proprio qui sta il punto nevralgico della questione: i rapporti tra i conviventi omosessuali possono e devono trovare la propria regolazione nell’ambito delle possibilità concesse dal diritto privato. I giuristi sanno bene, peraltro, che praticamente tutti quei diritti generalmente invocati dai partner di una unione di fatto possono essere attivati tramite il diritto volontario e senza alcuna necessità di introdurre per via legislativa nuovi istituti.

E’ un falso problema, ad esempio, la questione successoria, in quanto attraverso il testamento è possibile trasmettere il proprio patrimonio a chi non avendo vincoli legali e/o familiari col testatore sarebbe escluso dalla successione legittima. Oggi nulla vieta, peraltro, al convivente omosessuale di ricorrere agli strumenti del diritto volontario stipulando una polizza assicurativa o una pensione integrativa a beneficio del partner, o stipulando un contratto di comodato d’uso vita natural durante, ovvero costituendo un usufrutto d’immobile.

E’ un falso problema il subentro nel contratto di locazione della casa di comune residenza, in quanto tale contratto può ben essere stipulato congiuntamente dai due partner, e in ogni caso già la giurisprudenza costituzionale è intervenuta riconoscendo il diritto di successione nel contratto di locazione a seguito della morte del titolare a favore del convivente (Corte Costituzionale sent. n. 404/1988). Così come è un falso problema la possibilità di visita in carcere del partner, oggi concessa anche ai conviventi grazie ad espresse disposizioni dell’ordinamento penitenziario (art. 18 della legge 26 luglio 1975, n.354, e art. 37 del regolamento di esecuzione D.P.R 30 giugno 2000, n. 230).

Per quanto riguarda le visite in ospedale oggi già quasi tutti i regolamenti interni dei nosocomi contemplano la possibilità di accesso ai conviventi. E’ un falso problema, inoltre, la risarcibilità del convivente omosessuale per fatto illecito del terzo (ad esempio in un incidente stradale), poiché la giurisprudenza ha ormai pacificamente riconosciuto tale diritto (Tribunale di Milano 12 settembre 2011, n. 9965), secondo il consolidato orientamento della Suprema Corte di Cassazione (Cass., sez. unite Civ., sentenza 26972/08, Cass. III sez. pen. n. 23725/08).

Numerose sono, del resto, le disposizioni normative che attribuiscono diritti specifici alle «persone stabilmente conviventi».

Basti citare, ad esempio, la possibilità di richiedere la nomina di un amministratore di sostegno (art. 408 e 417 c.c.), la facoltà di astensione dalla testimonianza in sede penale (art. 199, terzo comma, c.p.p.), la possibilità di proporre domanda di grazia (art. 680 c.p.), e così proseguendo.

La giurisprudenza riconosce, infine, la possibilità a conviventi omosessuali di stipulare, nell’ambito dell’autonomia negoziale disponibile, accordi o contratti di convivenza, purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico (art. 1322 del Codice civile) e non contrastino con norme pubbliche, l’ordine pubblico o con il buon costume. Si tratta in genere di accordi di natura patrimoniale che rientrano nella disponibilità delle parti (ad esempio la scelta e le spese per l’abitazione comune; la disciplina dei doni e delle altre liberalità; l’inventario, il godimento, la disponibilità e l’amministrazione dei beni comuni; i diritti acquistati in regime di convivenza, ecc.).

A nulla vale, del resto, l’obiezione secondo cui limitare l’ambito di regolazione dei rapporti giuridici al solo diritto privato implicherebbe un onere di attivazione da parte dei conviventi omosessuali, che verrebbero così discriminati rispetto alle persone unite in matrimonio. A prescindere da quanto già evidenziato sul riconoscimento pubblico delle unioni omosessuali, ciò che fa specie è constatare come proprio i cultori dell’autodeterminazione e dell’autonomia della persona – fondamento del pensiero cosiddetto “laico” – siano i più accaniti sostenitori di tale obiezione. Per questo appare davvero paradossale che i propugnatori di una visione liberal del comportamento umano arrivino a chiedere insistentemente l’intervento dello Stato nella gestione dei rapporti privati, anziché invocare tutti quegli strumenti che consentono l’espressione della piena autonomia e della responsabilità dei singoli.

lunedì 1 ottobre 2012

RUPERT EVERETT: "NON RIESCO A PENSARE A NIENTE DI PEGGIO CHE ESSERE TIRATO SU DA DUE PAPA'"


(di Giuliano Guzzo su Camparie de Maistre del 17-09-2012) 

L’accusa di omofobia è giochino astuto: zittisci subito l’interlocutore, facendolo passare per intollerante, e qualsivoglia argomento passa in secondo piano. Una strategia dialettica assai efficace quindi, ma fino ad un certo punto.
Può infatti capitare che questa si riveli del tutto inapplicabile. Soprattutto quando, per esempio, sono proprio dei gay dichiarati a schierarsi contro le tesi del mondo omosessualista, prima fra tutte quella inerente la famiglia e la presunta equivalenza tra la famiglia tradizionale e quella omosex, in stile Elton John.

Un caso di questi è quello di Richard Waghorne, ricercatore in filosofia politica e commentatore su diversi quotidiani anglosassoni, il quale non ha esitato – pur essendo dichiaratamente gay – a schierarsi contro il matrimonio omosessuale: «Il matrimonio tradizionale viene ostacolato in nome del popolo gay, con conseguenze per le generazioni future [...] i bambini devono essere cresciuti da un uomo e una donna […] non mi sento minimamente discriminato per il fatto che non posso sposare una persona dello stesso sesso»[1].

Del tutto simile è la posizione di Andrew Pierce, opinionista del Daily Mail giunto persino a criticare il proprio premier,David Cameron, accusandolo – con riferimento al matrimonio gay – di portare avanti «arrogantemente […] una questione che scalda i cuori ai suoi compagni nella elite metropolitana, ma che non interessa i sentimenti di milioni di persone normali che, come ha dimostrato un sondaggio dopo l’altro, sono contrari ad essa». Non contento, Pierce ha scelto di rivolgersi direttamente a Cameron con una domanda davvero interessante: «Signor Cameron, io sono omosessuale, e mi oppongo al matrimonio gay. Sono un bigotto?» [2].

Il bello è che adesso, a rafforzare queste tesi, ci si è messo anche un pezzo da novanta della galassia gay: Rupert Everett.L’attore – che fece outing 20 anni fa, quando la cosa aveva effettivamente un che di scandaloso e ben prima dei vari Tiziano Ferro e Cecchi Paone – ha infatti scelto di intervenire nel dibattito sulla famiglia gay e sulla sua presunta idoneità a crescere dei figli. Sparando a zero con affermazioni che sarebbe eufemistico definire inequivocabili: «Non riesco a pensare niente di peggio che essere tirato su da due papà» [3]. LEGGI TUTTO