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domenica 31 marzo 2013

C'E' CHI HA MESSO SUL TAVOLO DIVERSE PROFEZIE DI SANTI E BEATI LE HA ANALIZZATE ATTENTAMENTE E CI REGALA UNA SINTESI A DIR POCO INTERESSANTE, GRAZIE SIMONETTA!!!

 Ordine Mondiale: Lo sconvolgente segreto di Malachia sull'ultimo papa e la sede vacante di Roma


Attualità e Profezia(www.chiesadomestica.net - 31.3.2013) La spiegazione della profezia di san Malachia si nasconde nel modo della sua esposizione e nei capisaldi della dottrina della fede. Il nome PetrusRomanus indica che, dopo l'interruzione della successione dei papi che avviene con Gloria Olivae, ci sarà di nuovo un papa a Roma. San Nicola di Flue sembra proprio far riferimento a questo insegnamento profetico del vescovo irlandese Malachia, quando afferma che: “La Chiesa alla fine sembrerà essersi estinta, e la successione di Pietro sembrerà conclusa.” E così la Beata Emmerick, che vede "il trasferimento della chiesa", e del "nuovo papa" precisa: “Non è romano, ma è italiano. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima.” Ma il segreto del pontificato che va sotto il nome di Gloria Olivae è quello più nascosto e più grande - di Simonetta Castellano


Il testo della profezia di Malachia non afferma che Petrus Romanus sia immediatamente consecutivo al Gloria Olivae della lista ordinata dei motti latini. Anzi, proprio il fatto che le caratteristiche di questo pontificato siano esposte in modo diverso, cioè non con un motto come gli altri, ma con una vera e propria descrizione, collocata dopo l'interruzione della successione apostolica che arriva fino a Gloria Olivae, dice che ci sarà un intervallo di tempo tra il pontificato diGloria Olivae e quello di Petrus Romanus.

Nell'esposizione di Malachia, dopo il motto Gloria olivae, la successione ordinata dei papi si interrompe e inizia il capitolo della persecuzione finale della chiesa romana; profezia che si conclude con il testo:

« In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis. »
« Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine. »
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venerdì 29 marzo 2013

OTTIMA LA PETIZIONE DI "NO BIG BANKS" FIRMIAMO E DIFFONDIAMOLA


Il nuovo Parlamento dimostri che rappresenta i cittadini e non gli squali della finanza. 
I partiti dichiarino apertamente che chi ha favorito la svendita dell’Italia lavorando con le grandi banche speculative non potrà salire ai vertici delle istituzioni.

Chi fa parte del sistema che ha saccheggiato il nostro Paese come potrebbe diventare Presidente della Repubblica? Si apre adesso la partita più grossa: l’elezione del prossimo Capo dello Stato. 
Finora i nomi che girano sono tutti di quei signori autorevolissimi che a partire dagli anni Novanta sono passati dalle istituzioni repubblicane alle grandi banche speculative, e viceversa.

Per non parlare della speculazione che ha messo in ginocchio l’Italia dal 2011 in poi. Le grosse banche internazionali, forti dei fondi infiniti forniti dalle banche centrali,promuovono il mercato per indebolire gli Stati: mentre esigono l’austerità dalla gente, sanno di poter godere del privilegio del salvataggio pubblico quando i loro investimenti speculativi vanno male.
E’ la filosofia dell’iperliberismo, della scuola di Chicago che favorisce i grandi capitali privati a scapito del bene comune.
Il nuovo Parlamento dimostri che rappresenta i cittadini e non gli squali della finanza.
I partiti dichiarino apertamente che chi ha favorito la svendita dell’Italia lavorando con le grandi banche speculative non potrà salire ai vertici delle istituzioni
Per ogni nome si possono rintracciare legami ed esperienze con il mondo finanziario, questi sono solo alcuni dei nomi che circolano:
Mario Draghi, un curriculum eclettico: dal 1993 al 2001 è Presidente del Comitato Privatizzazioni, era direttore del Tesoro quando fu abolita la separazione bancaria, vicepresidente di Goldman Sachs, membro del Club dei 30, attuale Governatore della BCE.
Giuliano Amato, tra i suoi più recenti impegni ricordiamo che è  senior advisor di Deutsche Bank in Italia.
Romano Prodi, anch’egli vanta la “collaborazione” con una delle più importanti banche d’affari del mondo: la Goldman Sachs. 
Quanto scrisse il direttore Ambrose Evans-Pritchard del “The Telegraph” venne ripreso dal CorSera: Perche’ ci occupiamo tanto di Prodi, e per chi vuole rimandiamo direttamente all’articolo:

Mario Monti, International Advisory nel ’93-94 di Groupe Paribas e Bank Austria, nel periodo 1980-1994 è nel cda di Banca Commerciale Italiana e Assicurazioni Generali (stranamente le informazioni sul suo cv sono spezzettate nei diversi siti, a questo link p.e.), il sito della Bocconi lo indica quale International Advisory di Goldman Sachs, vanta anche la presidenza della Trilateral Europe. Goldman Sachs e Trilateral propongono la filosofia della scuola di Chicago rappresentata entusiasticamente in Italia da Emma Bonino e dai radicali.

A QUELLI CHE NON CREDONO, A QUELLI CHE CREDONO DI NON CREDERE ED A QUELLI CHE CREDONO: BUONA PASQUA !


MARCO DELLA LUNA: LE FALSE TEORIE UE ED I PARTITI COLLABORAZIONISTI SONO LA ROVINA DEI PAESI DEBOLI D'EUROPA



DI MARCO DELLA LUNA
tratto da ilcorrieredelleregioni.it

UE e BCE impongono una carestia monetaria che manda in rovina i paesi deboli, e la giustificano con false teorie

L'Italia e altri paesi soffrono sì di inefficienza e corruzione, ma soprattutto di carenza di liquidità, per pagare i debiti esistenti e per fare investimenti. Non c'è abbastanza denaro per pagare i debiti, quindi i debiti vanno in default, le banche stringono i cordoni, la liquidità si restringe ancora di più, la domanda interna cade, la recessione accelera, i capitali fuggono all'estero a vantaggio dei paesi forti come la Germania, e la situazione degli altri paesi precipita a vite.

UE e BCE negano la liquidità necessaria ad andare avanti, affermando che creare e immettere nuovo denaro produrrebbe inflazione. 

Ciò è falso e contraddittorio. 

Innanzitutto, va chiarito che il denaro che usiamo oggi – consistente al 92% in credito bancario e all'8% in cartamoneta stampata dalle banche centrali – non ha valore intrinseco, ma legale, e non ha costi né limiti oggettivi di produzione (infatti le banche centrali lo creano in grandi quantità senza garantirlo con oro né coprirlo con ricchezza reale da esse generata o posseduta), quindi non vi è ragione di non crearne quanto serve all'economia reale.

In secondo luogo, le banche centrali ne creano moltissimo (migliaia di miliardi), ma lo danno alle banche commerciali per attività finanziarie, speculative, che non vanno a sostenere l'economia reale, ma a destabilizzare la società e a frodare i risparmiatori e i futuri pensionati. 

In terzo luogo, è falso che l'immissione di denaro nuovo scateni inflazione: non la scatena se va a pagare debiti esistenti per prestazioni reali (ad es., i 70 o 90 miliardi di debiti della pubblica amministrazione verso imprese private) o a far produrre più beni e servizi reali, perché questi beni e servizi reali prodotti in più vanno a bilanciare la moneta creata in più, quindi si ha più offerta di beni e servizi e più offerta di moneta, in parallelo.

In quarto luogo, è demenziale difendere il potere d'acquisto della moneta con metodi che abbattono l'importo dei redditi e che fanno anzi venir meno redditi – ossia che le autorità monetarie mantengano invariato il potere d'acquisto astratto dell'Euro, se per far ciò adoperano misure recessive che mi fanno perdere il posto di lavoro, o mi fanno ridurre lo stipendio nominale.

In quinto luogo, la policy delle autorità monetarie europee, di fatto, non ha difeso il potere d'acquisto astratto dell'Euro, ma lo ha ridotto notevolmente. 

L'Eurozona è una grande arena darwinistica dove i più forti sopravvivono; i partiti politici italiani sono complici o conniventi

In sostanza, il potere monetario europeo gestisce l'Eurozona come una grande arena darwinistica, dove si combatte per la vita e per la morte: lascia in essa una quantità di moneta insufficiente, cioè che non basta ai bisogni di tutti, in modo che i paesi membri competano, sbranandosi l'un l'altro, per sottrarsela a vicenda; i più forti, come la Germania, riescono ad attrarre le disponibilità monetarie dei più deboli, e i più deboli soccombono, cioè vengono sottomessi e sottoposti a take-over e impoverimento dai più forti (cioè i loro assets strategici vengono comperati a basso prezzo). In più, tutti i paesi dell'Eurozona sono in competizione coi mercati speculativi finanziari, che tendono a sottrarre loro liquidità attraendola con maggiori rendimenti (sicché le banche stanno togliendo denaro dall'economia reale, pubblica e privata, per giocarla nella bisca finanziaria). Quindi l'Eurozona è come un Colosseo in cui, sotto gli occhi degli odierni Cesari, i gladiatori combattono tra di loro, e in aggiunta agli esseri umani ogni tanto si organizzano irruzioni di leoni affamati che attaccano questo o quel gladiatore. I Cesari acclamano ora la libertà di mercato,, ora l’economia sociale di mercato, sempre l’europeismo. 

I partiti italiani, con poche eccezioni, hanno collaborato a questo spietato piano darwinista.

Se non si tolgono di mezzo quelle forze politiche collaborazioniste e se non si denuncia questo piano, se non si mette in discussione la permanenza sotto la BCE e l'Unione Europea nell'arena darwinistica dell'Eurozona ,allora non si fa nulla di serio, nulla di idoneo a salvare il Paese da una fine praticamente già decisa e – credo – inevitabile, salvi interventi esterni.

Marco Della Luna
25.03.2013
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CIPRO: UNA SERIE DI OTTIMI ARTICOLI DA "IL SUSSIDIARIO.NET"


ADDIO EURO/ Bagnai: come uscirne (senza danni) per non farsi rapinare dall'Europa
28/03/13

ADDIO EURO/ Bagnai: come uscirne (senza danni) per non farsi rapinare dall'Europa

INT. Alberto Bagnai
Il caso Cipro dovrebbe insegnarci molto, ci spiega ALBERTO BAGNAI. Paul Krugman ha torto quando dice che l'isola dovrebbe uscire adesso dall'euro: lo avrebbe dovuto fare molto tempo fa
CASO CIPRO/ Il salvataggio dei poteri forti fa vincere le banche
28/03/13

CASO CIPRO/ Il salvataggio dei "poteri forti" fa vincere le banche

INT. Mario Lettieri
Per MARIO LETTIERI, occorre ripensare la separazione tra le banche d’investimento e quelle che tutelano solo i risparmi dei cittadini, con provvedimenti uniformi a livello europeo
CASO CIPRO/ Ecco come i russi hanno fregato l’Europa
27/03/13

CASO CIPRO/ Ecco come i russi hanno "fregato" l’Europa

Mauro Bottarelli
Molti russi, spiega MAURO BOTTARELLI, hanno avuto sei giorni lavorativi per ritirare la gran parte dei loro soldi. Adesso le principali banche cipriote restano chiuse per mancanza di fondi
DIARIO DA CIPRO/ Vi racconto un paese fallito che non smette di cercare se stesso
26/03/13

DIARIO DA CIPRO/ "Vi racconto un paese fallito che non smette di cercare se stesso"

INT. Gaia Zaccagni
I ciprioti, racconta GAIA ZACCAGNI, stanno lottando tutti insieme. In piazza ci sono sia gli operai sia gli avvocati che cercano di andare al di là dei singoli interessi. C'e solidarietà 
CASO CIPRO/ Forte: l'Italia pagherà per un altro errore della Germania
26/03/13

CASO CIPRO/ Forte: l'Italia pagherà per un altro errore della Germania

INT. Francesco Forte
Per FRANCESCO FORTE, bastava stabilire che la Bce deve sorvegliare le banche di tutta Europa. Se non lo si è fatto è perché la Germania si è opposta in quanto i controlli le davano fastidio
FINANZA/ Cipro, la polpetta avvelenata per l’Italia
26/03/13

FINANZA/ Cipro, la "polpetta avvelenata" per l’Italia

Mauro Bottarelli
Per il salvataggio del sistema bancario di Cipro è stato raggiunto un accordo che, spiega MAURO BOTTARELLI, complica non di poco la situazione di paesi europei come l’Italia
CASO CIPRO/ Synghellakis (Bbc): così la Germania vuol dare una lezione all’Italia
25/03/13

CASO CIPRO/ Synghellakis (Bbc): così la Germania vuol dare una lezione all’Italia

INT. Teodoro Andreadis Synghellakis
Per ANDREADIS SYNGHELLAKIS, i 17 miliardi di cui ha bisogno Cipro sono una somma molto esigua per le possibilità dell’Ue. La Germania vuole quindi più che altro dare un segnale politico
FINANZA/ La nuova moneta per salvare Cipro (e Italia)
24/03/13

FINANZA/ La nuova moneta per salvare Cipro (e Italia)

Giovanni Passali
La situazione critica di Cipro, spiega GIOVANNI PASSALI, è solamente figlia di un sistema bancario ancora malato nonostante il tempo passato dallo scoppio della crisi
FINANZA/ Borghi: per Cipro (e Italia) è meglio fuggire dall’euro
23/03/13

FINANZA/ Borghi: per Cipro (e Italia) è meglio fuggire dall’euro

INT. Claudio Borghi Aquilini
La situazione di Cipro resta ancora complicata. Si cerca una soluzione entro il fine settimana. Secondo CLAUDIO BORGHI AQUILINI, a Nicosia converrebbe uscire dall’euro
FINANZA/ Le altre bombe Cipro sparse per il mondo
22/03/13

FINANZA/ Le altre "bombe Cipro" sparse per il mondo

Mauro Bottarelli
Cipro non è l’unico Paese con un elevato squilibrio tra depositi bancari e Pil. Cosa potrà succedere ora dopo il caso scatenatosi a Nicosia? L’analisi di MAURO BOTTARELLI
CASO CIPRO/ Così l’Italia può evitare lo scippo dell’Europa
22/03/13

CASO CIPRO/ Così l’Italia può evitare lo "scippo" dell’Europa

Ugo Bertone
Mentre si cerca un piano alternativo per sbloccare la situazione di Cipro, resta il fatto che è stato infranto un tabù pericolosamente per l’Italia. Il commento di UGO BERTONE
CIPRO/ Una base russa nel Mediterraneo o fantapolitica?
21/03/13

CIPRO/ Una base russa nel Mediterraneo o fantapolitica?

Augusto Lodolini
AUGUSTO LODOLINI analizza lo scontro tra Cipro e UE alla luce di possibili sviluppi di geopolitica, per il momento ancora poco probabili, ma la reazione russa non è da sottovalutare
FINANZA/ Spagna e Francia: non c’è solo Cipro a far tremare l’Europa
21/03/13

FINANZA/ Spagna e Francia: non c’è solo Cipro a far tremare l’Europa

Mauro Bottarelli
Il giorno dopo la bocciatura del piano di salvataggio da parte del Parlamento di Cipro, la Borse hanno chiuso in rialzo. Perché? Prova a rispondere MAURO BOTTARELLI
CASO CIPRO/ 2. Gentili: il chiodo fisso della Germania affonda l’Europa
21/03/13

CASO CIPRO/ 2. Gentili: il "chiodo fisso" della Germania affonda l’Europa

INT. Guido Gentili
Sembra quasi impossibile, ma su un Paese che rappresenta una minuscola parte del Pil europeo, la moneta unica sta rischiando tantissimo. L’analisi di GUIDO GENTILI

mercoledì 27 marzo 2013

BANCHE GRANDI PIU' DEL PIL DEI RISPETTIVI PAESI....UN GRAFICO CHE OGGI VA PER LA MAGGIORE

Le banche di Cipro restano chiuse fino almeno a giovedì e tutti i bonifici, trasferimenti e prelievi sono limitati al minimo. Nemmeno in Egitto, Tunisia e Libia durante le rivolte le banche sono rimaste chiuse tanto e neanche in Argentina nel 2001 quando chiusero una settimana. Ai depositanti con più di 100mila euro è stato detto poco fa che gli confischeranno il 40% dei soldi. 


Intanto il ministro delle finanze di Cipro ha detto oggi che è assurdo persino pensare di uscire dall'Euro, della serie moriremo per l'Euro. (..“It would be catastrophic to even talk or entertain the idea and much less exit the euro zone,” Sarris said in a Bloomberg Television interview with Ryan Chilcote in Nicosia today. “Our place is in Europe, our place is in the euro zone and we will do whatever it takes to stay there.”..)

Forse è per questo che la Russia non ha ancora offerto niente a Cipro, con un deficiente del genere come ministro delle finanze...
A proposito, sicuramente è una coincidenza, ma ieri Berezosky è stato trovato impiccato nella sua casa di campagna, come Edmond Safra (un suo collega diciamo) nel 2000 era morto soffocato nella sua casa di Montecarlo...

Cipro è un eccezione ? Sicuramente è un caso limite, però non è l'unico paese ad avere un sistema bancario 6 o 7 volte il PIL. In questo grafico manca la Svizzera, le cui banche sono 8 volte il PIL, ma il Lichtenstein ha banche che sono 27 volte il PIL, il triplo di Cipro e Irlanda, Malta e Olanda hanno banche di dimensioni simili a quelle di Cipro. Dire ora di colpo: "...bisogna ridurre della metà le dimensioni delle banche di Cipro..." è assurdo, perchè non quelle irlandesi, di Malta, svizzere, del Lichtenstein.... In questo modo poi avrai altre perdite entro un anno...
La storia di Cipro non dovrebbe essere finita qui, ci sarà un qualche altro colpo di scena.


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POTREBBE FUNZIONARE UN' USCITA DALL'EURO DI FRANCIA E ITALIA? SE SI, COSA NE SAREBBE DELLA GERMANIA?


Heiner Flassbeck, grande economista tedesco, intervistato da wallstreetjournal.de, fa una dura analisi sullo stato della crisi e attacca: il rigorismo merkeliano sta affondando l'Europa, saranno i sud Europei ad uscire mettendo nei guai i tedeschi. Da wallstreetjournal.de

La Germania non ha permesso che il costo del lavoro per unità di prodotto crescesse. Con questa politica ha violato le regole del patto di stabilità e crescita, ci racconta in un'intervista l'economista tedesco Heiner Flassbeck .

Herr Flassbeck, sui mercati finanziari c'è grande nervosità per il modo in cui Cipro dovrà essere salvato. Si teme che i risparmiatori corrano a ritirare il denaro dai conti. Cosa pensa di cio' che sta accadendo?

Estremamente irragionevole. Come accade ogni volta con i cosiddetti salvataggi. Non sono sistematici, perché non affrontano il vero problema.

Dal suo punto di vista, qual'è il vero problema di Cipro?

Lo stesso di tutti i paesi del sud Europa, vale a dire: non sono piu' competitivi. Il problema centrale di ogni sistema monetario è che deve dimostrare di poter funzionare. E funziona solamente se produce crescita e sviluppo. E questo non è il caso europeo.

La gente perde la fiducia nella moneta non solo in caso di iperinflazione, ma anche se l'unico risultato è la disoccupazione di massa. E' necessario normalizzare i flussi di reddito e farli tornare positivi. Se non si risolve questo problema, sarà impossibile risolvere gli altri, cioè i debiti o il problema dei risparmiatori a Cipro.LEGGI TUTTO

SEMPRE SCHIETTA E MOLTO LUCIDA IDA MAGLI.....




di Ida Magli
ItalianiLiberi  21.03.2013 

In un recente passato, che appare però lontanissimo, era stata promessa agli Italiani l’elezione diretta del capo dello Stato. Naturalmente non se n’è fatto nulla. In una cosa sola i nostri governi, quali che siano le loro ideologie e i loro orientamenti politici, sono tutti “montiani”: decisi e rapidissimi soltanto nell’aumentare le tasse. Per tutto il resto tempi biblici in attesa che svanisca anche il ricordo delle promesse fatte. Dunque niente elezione diretta del Presidente. Ma c’è invece chi lo sceglie per noi e senza chiedere il permesso a nessuno: quel Potere che in silenzio ha progettato e imposto l’unificazione europea, che ha progettato e imposto la moneta unica e che continua a presiedere a tutte le vicende più importanti dei singoli Stati i quali obbediscono anch’essi nel più assoluto silenzio. Sono uomini di cui non conosciamo altro che le facce e i nomi dei loro messi, di quelli mandati a mettere in atto la loro volontà, ma che possiamo riconoscere a colpo sicuro da un solo comune connotato: l’andamento disastroso di tutte le loro imprese, il fallimento di ciò che realizzano.

Di fronte ai nomi ventilati in questi giorni dai giornali come possibili Presidenti: Amato, Prodi, D’Alema, ci potremmo domandare quanti voti avrebbero preso se gli Italiani fossero stati chiamati a votare. Sicuramente nessuno, o quasi. Sono stati già abbondantemente bocciati in precedenza e di conseguenza i loro nomi vengono indicati da un potere estraneo alla democrazia e che li impone esclusivamente in funzione del progetto euro finanziario che deve fare da apripista al governo finanziario mondiale. Non abbiamo sentito fino ad ora reazioni di nessun genere da parte dei politici: davanti al Potere nascosto dietro all’Europa nessuno parla. Abbiamo però già assistito a suo tempo all’esaltazione come Capo dello Stato di Ciampi, entusiasta fautore dell’euro in coppia con l’astutissimo Prodi con il quale ha provveduto a svendere e a spogliare di quasi tutti i suoi beni l’Italia pur di riuscire a farla entrare nello spazio paradisiaco dell’euro. Ne deduciamo che il compenso stabilito sia sempre lo stesso: prima dimostri di essere un servo fedelissimo del Potere finanziario europeo e mondiale, adempiendo al compito che ti è stato assegnato quali che siano le sofferenze e i danni che apporti alla tua patria e ai tuoi concittadini, poi diventi presidente della Repubblica. Lo stesso ragionamento, mutati i compiti e le situazioni, vale per gli altri nomi. La presidenza della repubblica italiana è appaltata al Bilderberg.

Adesso, però, che abbiamo fatto una lunga e dura esperienza della quasi assoluta mancanza d’intelligenza che caratterizza i soci del Bilderberg e i loro emissari, montiani o meno, testimoniata chiaramente dai disastri che seguono alle loro imprese, sarà bene che i politici guardino in faccia la realtà. Anche a voler prescindere dai fatti che abbiamo sotto gli occhi (è di questi giorni il macroscopico pasticcio combinato a Cipro) non sono pochi gli analisti finanziari che prevedono un possibile crac dell’euro per il secondo trimestre e, se non un crac, delle difficoltà sempre più gravi nella gestione dell’economia in Europa. Sarebbe davvero poco “divertente” trovarsi fresco di nomina a capo della Repubblica e mandare in giro per il mondo a rappresentare gli Italiani proprio uno dei responsabili del crac.

Ida Magli
21 Marzo 2013


 

SE "SILVIA" SEGNALATA DA VALDO VOLESSE FARSI VIVA CERCHEREMO DI AIUTARLA


SENZA LAVORO, SENZA SOLDI E SENZA CASA


tratto da Valdo Vaccaro 26 marzo 2013

COME MANTENERSI SANI MANGIANDO ALLA MENSA DEI POVERI?

Caro Valdo, ho una domanda triste, ma molto urgente. Cosa consigli a chi è senza lavoro, senza soldi e senza casa, ed è costretto a nutrirsi di ciò che rimedia occasionalmente da qualche parente o in qualche mensa dei poveri? Come mantenersi sani in quelle condizioni? Quello che si trova il più delle volte è solo pasta e carne della peggior specie, che io non posso assolutamente mangiare.

SFRUTTATA, DENUTRITA E VULNERABILE

Così sono totalmente denutrita. Oltretutto sono stata sfruttata come una bestia. Mi sono presa 6 infezioni fortissime negli ultimi 2 mesi, grazie alla mancanza delle più elementari norme igieniche di buon senso (da parte altrui e non mia).

DIMAGRITA DI 7 CHILI, PRIVA DI APPETITO E CARICA DI ESAURIMENTO

Ultimamente sono dimagrita di 7 chili, ed avevo un peso normale. Non riesco a mangiare più niente. Ho un esaurimento tale che riesco a malapena ad alzarmi dal letto. Rispondi in fretta, per favore.
Silvia

*****

RISPOSTA

LA TUA È UNA EMERGENZA GRAVE

Ciao Silvia. Prima cosa cerca immediatamente aiuto e telefona o comunque contatta qualche parente o un istituto di assistenza in grado di ospitarti per almeno un paio di settimane. Se riesci a mantenerti in forma decente fino a metà aprile, è probabile che le condizioni climatiche saranno tali da rendere meno gravi e precarie le tue condizioni. Col freddo che c'è in questi giorni non puoi certamente stare in quelle condizioni. Avrai bisogno di essere tenuta al caldo e di essere rifocillata, oltre che rimessa in ordine, curata e rincuorata.

ANCHE NELLE CONDIZIONI PIÙ SOBRIE SI RIESCE A TROVARE QUALCOSA DI VALIDO

Per quanto concerne le mense dei poveri, se ti danno della pasta, saranno anche in grado di darti in alternativa al ragù del succo di pomodoro. Tale pasta, preceduta da un piatto di lattuga o radicchio, e un goccio di olio e limone, più tozzo di pane, dovrebbe poterti sfamare. Chiaro che un passato di verdura o un piatto di patate, o un piatto di gnocchi, o una pizza, più qualche mandorla e qualche fico secco a completamento ci vorrebbero.

IL DISCORSO SALUTE, DIETA SANA, EDUCAZIONE A UN MINIMO DI BENESSERE VA ESTESA A TUTTI

Importante in ogni caso non abbattersi e non perdere di vista la voglia di venirne fuori. Il fatto di esserti rivolta a qualcuno è già un segnale positivo. Non sono organizzato per assisterti direttamente. Non so dove tu sia e cosa tu possa fare di buono. Segnalo il tuo messaggio sul blog. Qualcuno saprà sicuramente darti indicazioni e dritte più valide e concrete. Chi è in gravi difficoltà non può essere lasciato in abbandono. Hai diritto, anche legalmente, ad essere assistita da qualche struttura.

Valdo Vaccaro