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martedì 9 luglio 2013

QUANDO I VESCOVI PERDONO LA BUSSOLA OVVIO CHE CRISTO AFFIDI IL SUO PROGETTO A "STRUMENTI" CHE GLI SI DEDICANO ANIMA E CORPO!

Il caso abruzzese 13.L'ubriacatura mediatica dei vescovi e il padrone in casa CEI

 da animamistica  09 Luglio 2013


Nei mesi che seguirono, mentre studiavo le materie del corso di formazione in comunicazione sociale della CEI, mi inoltravo alla scoperta dei percorsi mentali dei tecnici dell'istituzione ecclesiale, così lontani e oscuri per me che non ero avvezza alle logiche clericali e alle frequentazioni delle loro liturgie del potere, e mi facevo molte domande.

Della loro visione del mondo nuovo a venire e delle modalità della cosiddetta "nuova evangelizzazione", che i cristiani avrebbero dovuto attuare, prendevo conoscenza leggendo i documenti di questi percorsi di formazione interni all'istituzione, da loro progettati. E non riuscivo mai a capire fino in fondo. Percepivo sempre qualcosa di sfuggente; c'era sempre qualcosa che sembrava la cosa giusta, ma poi non si capiva in che modo si volesse concretizzarla.

Eppure dovevo capire, se volevo riuscire a trovare il modo di proporre ai vescovi il Sentiero.

lunedì 8 luglio 2013

I VESCOVI COSA TEMONO DI PERDERE, AD ASSECONDARE IL PROGETTO DI DIO SVELATO AI SUOI "STRUMENTI" IN TERRA???



 da animamistica  08 Luglio 2013


Gli anni andavano passando, e noi continuavamo la nostra guerra di trincea per cercare di mantenere in vita quanto avevamo fatto fino ad allora, e per seguire le indicazioni che Dio continuava a darmi.

Dal diario 20 settembre 2004.
Questa notte mi sono svegliata verso le 2,30. Sentivo una Voce che mi parlava dei problemi di finanziamento e di crescita della nostra missione. Ma non riuscivo a seguirla, ero molto stanca a causa della gravidanza, non volevo pensare a quei problemi e volevo a tutti i costi riprendere sonno, soprattutto temendo che il mio stato di stanchezza e di preoccupazione continuasse a gravare sul bambino. Mi accorgevo, però, che opponendo questa resistenza alla Voce, ottenevo solo di continuare ad essere disturbata senza capire, di non riuscire comunque a riaddormentarmi e di iniziare a sentire un mal di testa incalzante.

martedì 28 maggio 2013

CHISSA' SE I VESCOVI AVRANNO ORECCHIE PER UDIRE ED OCCHI PER LEGGERE???


  da versolaluce 27 Maggio 2013


Mi ha colpito quello che ho letto oggi. Un quotato sito di informazione cattolica, una firma nota, e un post con un genere di riflessioni mai sentito finora tra quei cristiani che non sono avvezzi alle barricate, che non si sentono "adulti" a tutti i costi, che sono, insomma persone normali, credenti pacati e desiderosi soltanto di avere guide serie a cui affidarsi.

Riflessioni sulla predicazione incoerente e sui comportamenti incongruenti dei vertici della gerarchia ecclesiastica e dei loro strumenti di comunicazione e di governo, domande tanto ragionevoli, quanto scomode sulla predicazione pro-lesbo della radio del Papa, sull'appoggio della conferenza dei vescovi italiani (Cei) al governo Letta (targato Bilderberg), su Bagnasco il presidente e su Bertone il segretario di Stato vaticano, che parlano di don Gallo come di madre Teresa di Calcutta.

Ne riporto qualcosa qui, per rimeditarle.


"... Però, e qui sta il punto, una tale premura pastorale sarebbe dovuta anche al resto del popolo di Dio, verso cui il primo compito sarebbe quello di indicare con chiarezza la Verità, la strada giusta..."

"... Un peccatore, consapevole di esserlo, ha bisogno di un Dio misericordioso non di un Dio complice: abbiamo bisogno di un Dio che è più grande di ogni peccato possiamo commettere, e ci dice “Và, sei perdonato, non peccare più, un’altra vita è possibile”. A cosa ci può servire un Dio che ci dice “Ma sì, non fa niente, continua così che ti voglio bene lo stesso”? ..."

"... Il silenzio, addirittura la benedizione di un certo cammino, portano solo confusione e altre persone che si metteranno sulla strada sbagliata..."

"... per Radio Vaticana – che si autodefinisce “la voce del Papa e della Chiesa” – non c’è assolutamente alcun problema, nulla di strano nel fatto che una ragazza si apra all’amore con un’altra ragazza: eterosessuale o omosessuale non fa alcuna differenza, l’importante è l’amore, l’importante è provare. Sicuramente un bel messaggio per gli adolescenti: se anche la radio del Papa si piega all’ideologia omosessualista, cos’altro dobbiamo aspettarci? ..."

"... Prosegue Radio Vaticana, affermando che il film è “interpretato da due attrici formidabili (Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos), messo in scena con una fluidità che non fa avvertire lo scorrere del tempo, ricco di scene indimenticabili di esplosione dei sentimenti”. Esplosione di sentimenti? ..."

"... Non è un problema di moralismo, ma di giudizio: un frutto avvelenato può essere presentato benissimo, nel modo più accattivante possibile, ma resta sempre un frutto avvelenato. E questo va detto con chiarezza, ma ormai il giudizio sembra essere merce rara, anche lì dove ci si aspetterebbe di trovare l’ultimo appiglio, l’ultima resistenza alla mentalità mondana..."

"... Ed eccoci all’ultimo fatto: assemblea generale dei vescovi italiani, aperta lunedì scorso dalla prolusione del presidente della Cei (Conferenza episcopale italiana), cardinale Bagnasco. Come sempre, tanti i temi toccati, ma su tutti fanno notizia due messaggi che partono chiari: guai a chi minaccia il governo di larghe intese (l’Italia ha bisogno di stabilità politica) e preoccupazione per la disoccupazione (il lavoro è la prima emergenza del paese). Per carità, nulla da dire su questi argomenti: del resto, chi prenderebbe la parola per sostenere la necessità di aumentare la disoccupazione? Perciò, plauso generale..."

"... Solo che a noi era sembrato che ultimamente ci fosse qualche altro problemino per cui magari i cattolici dovessero preoccuparsi: ad esempio, su La Nuova BQ abbiamo parlato nei giorni scorsi della Strategia nazionale per la prevenzione dell’omofobia varata dal Dipartimento delle Pari Opportunità, un documento agghiacciante che vedrà presto luoghi di lavoro e, soprattutto, scuole trasformate in “campi di rieducazione” gestiti da gay e trans per convincere che maschio e femmina non esistono, esiste solo quello che in quel momento immaginiamo di essere. E’ l’ideologia di genere, quella che Benedetto XVI aveva pochi mesi fa definito come una delle più gravi sfide che la Chiesa ha davanti, perché è un attacco diretto al piano di Dio, alla Creazione.Cos’altro dovrebbe starci a cuore più di questo? Ma per la Cei non pare un problema, tanto che anche il quotidiano dei vescovi – pur avendo avuto quel documento in mano prima che fosse reso pubblico – ha deliberatamente scelto di non parlarne. Avranno senz’altro delle buone ragioni, ma che almeno ce le spieghino, così ci tranquillizziamo pure noi. 

(La Chiesa del silenzio, di Riccardo Cascioli, La Nuova Bussola Quotidiana 27.5.2013)

mercoledì 24 aprile 2013

LE UNIONI GAY AL PRIMO POSTO NEI PENSIERI DI UOMINI DI CHIESA? MA DI QUALE CHIESA???





di Riccardo Cascioli 23-04-2013



Riconosciamo le unioni delle persone dello stesso sesso, ma non chiamiamole matrimonio. L’ultimo a sostenere questa bizzarra posizione è stato l’arcivescovo Piero Marini, delegato pontificio per i Congressi Eucaristici, in una intervista rilasciata al quotidiano La Naciòn il 20 aprile a margine del Congresso Eucaristico in Costa Rica. 




Rispondendo a una domanda sulla laicità dello Stato, monsignor Marini – che è stato per molti anni cerimoniere di papa Giovanni Paolo II – ha detto testualmente: «E’ necessario riconoscere le unioni delle persone dello stesso sesso, perché ci sono molte coppie che soffrono perché non vedono riconosciuti i loro diritti civili; quello che non si può riconoscere è che questa coppia sia un matrimonio».

L’uscita di monsignor Marini è sconcertante, ma non è affatto sorprendente. Perché prima di Marini altri eminenti ecclesiastici si sono fatti portavoce di questa posizione, a dimostrazione che nella Chiesa sta prendendo piede una preoccupante cultura omosessualista. Il che non significa che chi sposa queste posizioni abbia necessariamente tendenze omosessuali, semplicemente manifesta una sudditanza al pensiero oggi dominante e cerca di trovare un compromesso tra questo e la dottrina della Chiesa.LEGGI TUTTO


lunedì 11 febbraio 2013

VESCOVI E POLITICA....DIMMI CON CHI VAI E TI DIRO' CHI SEI



http://www.ioamolitalia.it di Patrizia Stella  11/02/2013 

Ha suscitato parecchio sconcerto il ricevimento ufficiale che il Vescovo di Verona, Mons. Zenti ha riservato in Vescovado all’On. Mario Monti lo scorso 7 febbraio, non tanto per la sua persona, dal momento che ogni Vescovo è libero di ricevere tutte le persone che ritiene opportune, ma in quanto presidente abbastanza discusso di uno dei partiti per le prossime elezioni, sul cui programma politico presentato in una decina di punti scritti, non appare alcun riferimento ad alcun valore né etico, né morale, né religioso, ma solo vaghe proposte di carattere economico-finanziario assai discutibili, che lasciano oltretutto molto dubbiosi visti i disastrosi risultati dell’anno passato sotto il suo governo.

D’altra parte, uno come il prof. Monti, responsabile di una delle maggiori organizzazioni massoniche mondiali il “Club Bildeberg” e di altre ancora, come poteva presentare un programma in difesa della cultura etico-cristiana, sempre osteggiata da tutte le varie correnti massoniche? (vedasi libro di D. Estulin, il club Bildeberg, la storia segreta dei padroni del mondo. Ed. Arianna).

Se lo stesso Monti, come capo del governo tecnico, ha deciso di declassare la domenica, il “Giorno del Signore” e le altre feste religiose a giorno feriale qualunque, imponendo l’apertura full time di negozi ed esercizi, rendendo assai difficile alla gente di trovare il tempo per pregare comunitariamente nella Messa domenicale e di svagarsi con la propria famiglia, con quale coraggio poi le autorità ecclesiastiche, mentre lo appoggiano, si lamentano per le chiese sempre più vuote e le famiglie sempre più sfasciate e nevrotiche? E’ come lamentarsi del fuoco che brucia mentre si continua a buttare paglia!

L’obbligo di osservare il Terzo Comandamento: “Ricordati di santificare le feste” non è un optional qualunque, ma è un dovere vincolante della creatura nei confronti del suo Creatore! Se ci si illude di poter salvare l’Italia lavorando giorno e notte come dei poveri robot, a scapito del nostro rapporto con Dio nella celebrazione più importante per il cristiano che è la Santa Messa domenicale, ignorandosi l’un l’altro perché sempre di corsa in un affanno insensato, come salveremo la nostra dignità di persone e la nostra fede? Come sperare che l’economia vada bene, che tutti abbiano un lavoro dignitoso e che ci sia rispetto e amore per il prossimo, per i famigliari, per i colleghi, per i vicini ecc. quando noi stessi ci facciamo beffe dell’Amore di Dio, del suo aiuto, e della Sua Provvidenza?

Purtroppo sembra che quasi tutto il clero, almeno quello veronese, voti per la sinistra che si alleerà poi con Monti, perché hanno la stessa matrice materialista, cioè a tutto penseranno meno che a difendere i valori fondamentali tanto conclamati dal Papa e indispensabili anche per una sana società civile: rispetto della dignità della persona umana dal concepimento alla morte naturale,LEGGI TUTTO

martedì 10 gennaio 2012

UN PRESEPE CHE VIENE ALLESTITO LA VIGILIA DI NATALE E LA CURIA DI RIETI CHE FA UNA BEN MAGRA FIGURA! CHE GESU' PERDONI I SUOI FIGLI PREDILETTI!







Ci sono pure i furbetti del  Presepino
di Riccardo Cascioli
04-01-2012





La nostra denuncia sull’eliminazione del presepe nella cattedrale di Rieti ha avuto una notevole eco nazionale, ma anche una sdegnata reazione della Curia di Rieti che accusa noi giornalisti di avere dato una notizia falsa e strumentalizzato la vicenda chissà per quali interessi. In altre parole - dicono in Curia - non è vero che è stato eliminato il presepe: semplicemente non si è fatto quello storico, tradizionalmente ubicato nella cappella di Santa Caterina ma se ne è proposto un altro, più semplice (un Presepino), sui gradini del presbiterio. E a dimostrazione della nostra cattiva informazione è stata messa su Internet una foto, prova inoppugnabile che il presepe nella cattedrale di Rieti c’è. LEGGI TUTTO

domenica 1 gennaio 2012

ABBIAMO UN PREMIER SOBRIO, ABBIAMO VESCOVI SOBRI.....MA STIAMO ANDANDO SEMPRE PEGGIO!!!




di Antonio Socci 30 DICEMBRE 2011 

Benedetto XVI, nella messa di mezzanotte di Natale, quest’anno, ha pronunciato un’omelia tutta incentrata su san Francesco per la sua meravigliosa “invenzione” del presepio, a Greccio, nell’anno 1223. Spiegando che quell’umile rappresentazione coglie il cuore del cristianesimo.

Incredibilmente, proprio quest’anno, il vescovo di Rieti, che è il vescovo di Greccio – cioè del luogo dove Francesco inventò il presepio – ha deciso: niente più storico presepio nella cattedrale.LEGGI TUTTO 

sabato 10 dicembre 2011

QUANDO I VESCOVI TACCIONO O PEGGIO CONDIVIDONO LE INGIUSTE "MANOVRE DI GOVERNO"

DIFENDESSERO LA FEDE IN GESU’ CRISTO (E I DOGMI) CON LA STESSA TENACIA CON CUI SI BATTONO PER ICI E OTTO PER MILLE…

di Antonio Socci 10 dicembre 2011



La campagna sull’ “Ici della Chiesa” è stata lanciata dai radicali per anticlericalismo, ma gli ecclesiastici hanno dato una risposta così disastrosa che alla fine la Chiesa – oltre a doversi piegare sull’Ici – ne ha ricavato pure un grande danno di immagine e di credibilità.

Parlavo di faziosità radicale. Scrive Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, che la scorsa estate i radicali presentarono un emendamento alla manovra-bis che voleva colpire esclusivamente “gli enti religiosi cattolici”.

In modo da negare “soltanto ad essi i benefici stabiliti dalla legge” per le opere “senza fini di lucro. Neanche citati tutti gli altri soggetti (altre religioni, associazioni laiche, patronati, realtà politiche e sindacali)”.

Questo, dice Tarquinio, dimostra che i radicali sono mossi da ostilità discriminatoria contro la Chiesa.

ERRORI

Ma perché una campagna radicale che per mesi l’opinione pubblica ha snobbato, d’improvviso è stata abbracciata da tanti diventando una polemica di massa contro la Chiesa?

Perché il governo Monti ha usato l’Ici per realizzare gran parte della sua stangata sulle famiglie e sui pensionati e perché la Chiesa – basti vedere l’Avvenire – è stata una sfegatata sostenitrice di tale stangata.

D’improvviso dal giornale dei vescovi sono spariti gli appelli accorati per il “quoziente familiare” che erano stati ripetuti nei mesi precedenti.

Che “a pagare siano ancora le famiglie”, come ha denunciato il Forum delle associazioni familiari, è diventato irrilevante: gli italiani – per il giornale dei vescovi – devono pagare e zitti.

“Il governo sta facendo gli interventi giusti, quelli che devono essere fatti” recitava l’editoriale di mercoledì scorso. Sono provvedimenti “sostanzialmente equi” e tale manovra ora deve essere “sostenuta dai cittadini”.

Sulla stessa prima pagina di Avvenire, sempre mercoledì, c’era un altro editoriale, firmato dal direttore, il quale però si opponeva a qualunque sacrificio da parte della Chiesa sostenendo che i trattamenti di favore sull’Ici non esistono.

CONFUSIONE

Sennonché, proprio nelle stesse ore, il Segretario di Stato vaticano, cardinal Bertone, diceva cose sull’Ici e la Chiesa che suonavano come una smentita di Avvenire: “E’ un problema particolare: da studiare e da approfondire”.

Non solo. Giovedì c’è stata un’altra dichiarazione, stavolta di Andrea Riccardi, presidente della Comunità di S. Egidio, appena nominato ministro nel governo tecnico, che ha detto: “La Chiesa dovrebbe pagare l’Imu in caso di attività commerciali”.

Come “dovrebbe”? Non lo sta facendo già? Se il ministro – che si presenta come “supercattolico” – dice che “dovrebbe pagare” si evince che qualche problema c’è.

Il ministro ha poi aggiunto che bisogna vedere “caso per caso, se c’è stata mala fede si intervenga”.

Tutto questo ha alimentato la confusione e i sospetti della gente. Allora proviamo a fare chiarezza.

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martedì 6 dicembre 2011

ANTONIO SOCCI SOLLECITA L'INTERVENTO DELLA CHIESA, PERCHE' QUESTO ASSORDANTE SILENZIO DEI VESCOVI???


Non tacere più, Madre Chiesa, ma grida forte e difendi i tuoi figli.


di Antonio Socci
C’è qualcosa di sorprendente – per me, cattolico – nel silenzio della Chiesa di fronte a quello che sta accadendo in Italia e in Europa (come di fronte alla sanguinosa guerra alla Libia o ai tamburi di guerra che arrivano dal Medio Oriente attorno alle armi nucleari iraniane).
I vescovi e la Santa Sede ci hanno abituato a un grande interventismo (per molti perfino esagerato).
E’ dunque strano che da settimane non si sia sentita una parola su una crisi che rischia di travolgere l’Europa e il mondo intero e che ha come epicentro l’Italia.
Eppure è la più grave crisi dalla seconda guerra mondiale (nemmeno l’invito – che mi ero permesso di fare – a un’iniziativa di preghiera per l’Italia è stata raccolta).
LA MAZZATA
Lo scenario è cupissimo. Personalmente ho visto di buon occhio la nascita di questo governo, sperando in una grande pacificazione nazionale e nel risanamento economico (sono stato fra i pochi, su questo giornale, a sostenerlo).
Mi auguro ancora che riesca.
Ma devo riconoscere che ormai la delusione è grande non solo per le cadute di stile, l’arroganza o i tempi sbagliati. Soprattutto perché si annunciano provvedimenti disastrosi per gli italiani e per l’economia in generale.
Le famiglie del nostro Paese stanno per essere colpite da una mazzata di dimensioni inaudite da parte dello Stato e i vescovi italiani – che continuamente e giustamente alzavano la loro voce fino a un mese fa chiedendo il “quoziente familiare” e “la crescita” – non proferiscono parola.
Sembrano intimiditi dai professori. Ma spennare così i contribuenti con irpef e ici non sembra una performance da “luminari”: sarebbe stato capace qualsiasi politicante.
Da “scienziati” tanto celebrati ci si aspettava che finalmente tagliassero gli sprechi, non la sanità (che è già al lumicino). Dovevano andare a tassare i conti correnti in Svizzera (come hanno fatto Germania e Francia) e non dissanguare ancor più i contribuenti onesti che già sono messi in ginocchio dal fisco.
Avrebbero dovuto finalmente mettere a reddito (magari a garanzia del debito) l’enorme patrimonio pubblico, non affamare le famiglie e colpire i malati, deprimendo ancora di più l’economia.
D’altra parte se questi “professori” fossero economisti così bravi non sarebbero stati a suo tempo così entusiasti dell’euro magnificandolo come la via del paradiso. Quando invece è stata la via dell’inferno.
Adesso sono stati chiamati a sistemare le cose. Ma il timore è che costoro non siano i medici, bensì la malattia. Anche perché è il rigore monetarista che ha creato il problema, non può essere dunque la soluzione.
FINE DELLA LIBERTA’ ?
La nascita del governo dei tecnici è già stato un colpo alla democrazia (a proposito: dove sono coloro che hanno strillato finora contro il “porcellum” e il parlamento dei nominati? Com’è che si fanno piacere un governo di non eletti da nessuno?).
Ma ora vi si aggiunge un colpo pure alla libertà civile ed economica, perché l’ulteriore vessazione fiscale (oltretutto con misure poliziesche) porta a una drastica riduzione della libertà.
Lo Stato è sempre più padrone delle nostre vite, dei nostri beni, del nostro lavoro e questo è drammatico.
Dov’è la Marcegaglia che strillava contro la pressione fiscale e che ogni giorno protestava per la “crescita”? E’ in corso un formidabile passaggio di ricchezza dalle famiglie (dai loro risparmi) verso altre destinazioni. E gli italiani sono indifesi.
Tutte le polemiche sulla casta (concentrate solo sulla politica) hanno portato a questo: nessuna riduzione dei privilegi e in più una nuova casta tecnobancaria che domina con una democrazia sospesa. Pure il Pdl tace e acconsente.
In questa generale mancanza di dibattito, di posizioni critiche, il silenzio dei vescovi italiani si nota poco. Ma c’è e pesa.
Io non condivido naturalmente il malizioso sospetto di chi insinua che la Cei starebbe coperta per evitare che il governo apra il dossier “ici degli enti ecclesiastici” e “otto per mille”.
Ma proprio perché non credo a queste insinuazioni mi aspetto che i vescovi facciano sentire fragorosamente la loro voce.
Non è “Avvenire” che ha celebrato il presunto “ritorno” dei cattolici alla politica grazie al convegno di Todi? Non è a Todi che è stato abbattuto il precedente governo?
LA BEFFA DI TODI
Ebbene, ieri, proprio il protagonista di Todi, cioè il leader della Cisl Bonanni – che fu arbitrariamente considerato per l’occasione la voce ufficiale del mondo cattolico – è apparso deluso dal governo tecnico che se ne infischia di lui e della Cisl.
Quelli di Todi sono stati cattolici “usa e getta”. Oggi non servono più.
Il “Corriere della sera”, che con “Repubblica” considerò la dichiarazione di Bonanni come il colpo di grazia della Chiesa sul governo Berlusconi, ieri ricordava “crudelmente” che col governo di centrodestra Bonanni aveva il filo diretto: praticamente la Cisl pesava enormemente.
Oggi meno del due di briscola. E questa è la “vittoria” di Todi.
Fra le pochissime voci critiche c’è quella di Giuseppe de Rita, con il Rapporto Censis.
Ha denunciato che la crisi viene dal “non governo della finanza globalizzata”, che siamo ormai “etero diretti, vista la propensione degli uffici europei a dettarci l’agenda” e che la politica è “prigioniera del primato dei poteri finanziari”.
In sostanza i cittadini non contano più nulla: “in basso il primato del mercato, in alto il primato degli organismi apicali del potere finanziario”. Così muore la democrazia e anche l’economia perché “la finanza certo non fa sviluppo”.
Sembra una denuncia pesantissima, ma è stata pressoché ignorata. Pure in casa cattolica benché De Rita sia da sempre il sociologo di riferimento della Chiesa italiana (anno scorso c’è stato perfino qualche movimento ecclesiale che ha fatto, del precedente Rapporto Censis – che nel 2010 era grigio e astruso – un argomento di riflessione pubblica: oggi nulla di nulla).
Impressiona pure che l’insieme dei vescovi europei e la Santa Sede che così fortemente hanno chiesto il richiamo alle “radici cristiane” nella Costituzione europea assistano oggi in totale silenzio al possibile disfacimento dell’Europa stessa.


scritto da: FRUIMEX alle ore 21:11 | link | commenti
categorie: chiesa, antonio socci, vescovi, cei