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giovedì 28 maggio 2009

RIDUZIONE DELLA POPOLAZIONE MONDIALE.... IN QUALE MODO ???

Billionaire: Elite Want Two-Thirds Of The “Dumb People” Wiped Off The Planet

Miliardario : L' Elite Vuole i due terzi della "gente stupida" cancellato dal Pianeta 
Cari amici, non aggiungiamo  argomentazioni nostre, vi invitiamo a leggere, abbiamo tradotto molto artigianalmente il testo pubblicato ieri da Prison Planet, a voi trarne le dovute considerazioni.

Paul Joseph Watson

Prison Planet.com

Wednesday, May 27, 2009

Billionaire: Elite Want Two Thirds Of The Dumb People Wiped Off The Planet 270509top
Billionaire entrepreneur Kevin Trudeau, who has been constantly harassed and sued by the FTC for promoting alternative health treatments, told The Alex Jones Show yesterday that elitists and Bilderberg members who he had personally conversed with spoke of their desire to see “two thirds of the dumb people” wiped off the planet.
Kevin Trudeau imprenditore miliardario, che è stato costantemente molestato e citato dalla FTC per la promozione della salute, trattamenti alternativi. Ha detto ieri a Alex Jones che elitari e  membri del Bilderberg ,  che egli  aveva personalmente conosciuto conversando con loro, hanno parlato del desiderio di vedere sparire "i due terzi delle persone stupide" ......cancellate dal pianeta.
Trudeau admitted that he was in Greece recently and implied that he attended the Bilderberg Group meeting, while also stating that he personally knew many Bilderberg members who he “conversed with on a regular basis”.
Trudeau ha ammesso che è stato recentemente in Grecia e implicitamente  che ha partecipato alla riunione del gruppo Bilderberg, pur precisando che egli conosceva personalmente molti membri del Bilderberg che egli "conversa con loro  regolarmente".
Overpopulation is a primary concern of the elite, and it was the subject of a recent clandestine meeting of billionaire “philanthropists” in New York. Elitists veil their agenda with the humanitarian rhetoric of the need to naturally reduce world population by means of contraception and education, whereas in reality, as we have exhaustively documented, their program has its origins in the inhumane pseudo-science of eugenics which first flourished in Britain, and the ideology of racial and genetic superiority that was later adapted by the Nazis with the aid of Rockefeller funding.
La sovrappopolazione è una preoccupazione primaria dell' élite, ed è stato oggetto di una recente riunione clandestina dei miliardari "filantropi" a New York. L'Elite con velato  ordine del giorno e con la loro retorica umanitaria della necessità di ridurre la popolazione mondiale, naturalmente per mezzo di contraccezione e di istruzione, mentre in realtà, come abbiamo già esaustivamente documentato, il loro programma ha le sue origini nella disumana pseudo-scienza di eugenetica, che fiorì per prima in Gran Bretagna, e l'ideologia di superiorità razziale e genetica che è stata successivamente adattata dai nazisti con l'aiuto di finanziamenti Rockefeller.
“Some of the conversations you have on the 200 foot yachts off the coast of Monaco - you can’t believe what really goes on behind closed doors,” said Trudeau, noting that Alex Jones had exposed such issues in his documentary films, notably Endgame. The billionaire said that he had recently spent time in Monaco with Crown Prince Albert II.
"Alcune delle conversazioni  si sono avute sullo yacht di 200 piedi  al largo della costa di Monaco - non si può credere a quello che in realtà va avanti a porte chiuse" Trudeau ha detto, osservando che Alex Jones aveva esposto tali questioni nel suo film documentario, in particolare Endgame. Il miliardario ha detto che aveva di recente dedicato del tempo a Monaco al principe ereditario Albert II.
Trudeau stated that elitists he had talked to thought their plans were for the greater good of humanity but that they believed there were two classes of people on earth, the ruling elite and the “worker bees,” , and that the elite were defined not necessarily by money or power, but by their genetic ancestry.
Trudeau ha dichiarato che l'elite aveva parlato dei loro piani e sono stati pensieri per il bene dell'umanità, ma che a loro avviso, vi sono due categorie di persone sulla terra, " api operaie", e  le élite che comandano e che queste elite vengono definite, non necessariamente dal denaro o dal potere ma per la loro discendenza genetica.
Trudeau shockingly detailed conversations with elitists during which they brazenly admitted their desire for massive global population reduction.
Trudeau  ha riferito dettagliata,  incredibile, scioccante conversazione  con l'elite,  durante la quale sono ammessi sfacciatamente i loro desideri di massiccia riduzione della popolazione globale.
“I’ve been sitting on the boats off the coast of Barbados with the guys who basically said we need to get two-thirds of the dumb people off the planet - I’ve been in the meetings,” said Trudeau, adding that such words were not spoken in an evil manner, but in a “matter of fact” way under the pretext that such a thing would be for the good of planet earth.
"Sono stato seduto sulla barca, al largo delle coste delle Barbados, con dei soggetti che in fondo hanno affermato che è necessario ottenere una riduzione dei due terzi delle persone del pianeta - Sono stato nelle riunioni", ha detto Trudeau, aggiungendo che tali parole non sono state pronunciate in  malo modo  male, ma come  una "questione di fatto"  con il pretesto che una cosa simile sarebbe per il bene del pianeta terra.
Revealingly, Trudeau said that elitists see Alex Jones as an annoyance but tolerate him because they believe Jones as well as Trudeau himself are, “desensitizing people to these realities,” - which in a way works to their benefit.
Significativamente, Trudeau ha detto che l'elite vede Alex Jones come un fastidio, ma lo tollerano perché credono che Jones così come Trudeau, "sensibilizzano la gente a queste realtà", - in un modo che questo torni al vantaggio della stessa elite.
“I’ve been told that’s why I still get invited on the yachts,” added Trudeau.
"Mi è stato detto che questo è il motivo per cui sono ancora invitato sui loro yacht", ha aggiunto Trudeau.
Trudeau aid that the elite was divided into two camps, one larger faction that, “Categorically believes they are genetically superior than the rest of the population,” and another smaller faction, mainly comprising of younger people, that are feeding Trudeau information who, “Have come to the conclusion that some people are smarter than others, some people are more talented than others, some people are more motivated to work….but everyone should be allowed to succeed or fail based on their own choices or initiative….and that’s where there’s a split and a division right now at the highest levels,” said Trudeau.
Trudeau dice inoltre che  l'élite è  divisa in due sezioni, una  più  grande fazione che, " ritiene categoricamente che loro siano geneticamente superiori rispetto al resto della popolazione", e un'altra più piccola fazione, principalmente composta da giovani, i quali forniscono a Trudeau informazioni, essi dicono che , " Sono giunti alla conclusione che alcune persone sono più intelligenti di altre, alcune persone hanno più talento di altri, alcune persone sono più motivate a lavorare .... ma tutti devono avere la possibilità di successo o di fallimento sulla base delle proprie scelte o iniziative .... ed è su queste opinioni che  c'è una scissione e una divisione in questo momento ai più alti livelli ", ha detto Trudeau.
We would urge people to listen to the  full interview with Kevin Trudeau via You Tube , as it is packed with eyebrow-raising information about the mind set of the elite and their future agenda, particularly in relation to the economy.
Vorremmo invitare le persone ad ascoltare l'intera intervista con Kevin Trudeau attraverso You Tube, in quanto piena zeppa di informazioni circa il pensiero dell 'élite ed il loro futuro programma, in particolare per quanto riguarda l'economia.
Alternatively, support us by subscribing to Prison Planet.tv and get access to daily high-quality Alex Jones Show audio and video archives along with a plethora of other multimedia.
In alternativa, sosteneteci con la sottoscrizione a Prison Planet.tv per ottenere l'accesso  ogni giorno agli archivi audio e video di alta qualità  di Alex Jones  con una miriade di altre applicazioni multimediali.
fonte : http://www.infowars.com/billionaire-elite-want-two-thirds-of-the-dumb-people-wiped-off-the-planet/

mercoledì 27 maggio 2009

VERSO IL CONTROLLO GLOBALE

Microchip sottocutanei, prelievi genetici, registrazione di dati : il nuovo ordine mondiale si prepara al controllo globale della popolazione. Controllo anche mentale.
fonte : (www.chiesadomestica.net - 28.11.2006) -


Periodicamente viene fatta girare a mezzo stampa la notizia che il microchip sottocutaneo sarebbe tanto utile: per difenderci dai terroristi, per iniettare dosi di medicinali, per informare la asl del nostro stato di salute, per segnalare dati clinici in caso di emergenza, perfino per defibrillare un attacco cardiaco in tempo reale. 
La tecnica di persuasione è quella ormai collaudata: fare leva sulla paura del dolore e della morte e sul desiderio di vita eterna per convincere l'opinione pubblica ad accettare qualunque tipo di innovazione senza alcuna riflessione. E così arrivare a controllare tutti, singolarmente.

(Aggiornamento CHD.net - 30.1.2007) - Registriamo un nuovo slogan di persuasione sul microchip nell'articolo AdnKronos del 29.1.2007: "Così ci semplifichiamo la vita" - Negli stati Uniti tra i giovani è trendy farsi installare piccolissimi microcircuiti che permettono ai sensori posti dietro la porta di casa di riconoscerti e farti entrare. In una discoteca spagnola i clienti entrano senza passare dalla cassa. A riconoscerli è sempre un chip indossato sotto la pelle." 


RASSEGNA NEWS

Siamo tutti sorvegliati speciali

(Il Tempo, 10.2.2005 ) -  «Senza una forte tutela del "corpo elettronico", vale a dire dell’insieme delle informazioni raccolte sul nostro conto, la stessa libertà personale è in pericolo e si rafforzano le spinte verso la costruzione di una società della sorveglianza, della classificazione, della selezione sociale» - di Cesare Martucci

È uno dei passi del discorso di presentazione della relazione 2004 dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali tenuto ieri dal suo Presidente Rodotà al Senato alla presenza del Capo dello Stato e dei massimi rappresentanti delle istituzioni. Si è trattato di un bilancio con una valenza del tutto particolare che ha guardato all’attività svolta nell’ultimo quadriennio in cui ha operato l’attuale Collegio che cesserà il suo mandato il 18 marzo.
L’introduzione sempre più diffusa nella vita di tutti i giorni di strumenti tecnologici in continua evoluzione è stata oggetto di continua attenzione da parte del Garante che di recente si è occupato dei videofonini.


L’Autorità ha infatti definito lecite le videochiamate per uso personale affermando altresì che è necessario il consenso dei soggetti ripresi nel caso in cui le immagini vengano diffuse anche attraverso internet e ha segnalato ai produttori la necessità di dotare i cellulari di nuove funzioni per rendere più evidente a terzi quando essi sono in funzione. Rodotà si è soffermato anche sulla video-sorveglianza osservando che le regole che concernono tali sistemi, confermate in una recente circolare del Capo della Polizia, servono non solo ad evitarne usi che interferiscano indebitamente sulla libertà delle persone, ma rappresentano altresì un contributo per evitare sprechi.


Sempre in tema di «Grande Fratello», Rodotà ha ricordato che i riferimenti fatti lo scorso anno ai microchip introdotti sotto la pelle delle persone e sulle etichettature di persone e prodotti controllabili a distanza con le tecnologie delle radiofrequenze (Rfid), giudicati da taluni come fantascientifici, si sono rivelate previsioni approssimate per difetto.


Altra questione che rende evidente come la protezione dei dati personali sia davvero affare di tutti è il questionario che milioni di titolari di utenze telefoniche fisse e mobili stanno ricevendo in questi giorni dai gestori per esprimere il consenso a comparire o meno sugli elenchi. «Mai s’era svolta nel nostro paese una consultazione di massa di queste dimensioni – ha rilevato Rodotà – e da essa sarà possibile trarre indicazioni importanti sul modo in cui ciascuno tende a percepire sé stesso nella società della comunicazione totale».


Circa i rapporti tra il Garante e l’interesse generale dalla relazione è emerso che in un clima di buona collaborazione con la Presidenza del Consiglio molti sono i casi di «disattenzione» ministeriale, vale a dire di mancata consultazione in occasione del varo di norme suscettibili di incidere sulla privacy, passibili quindi di impugnazione e di successiva invalidazione. Un accenno, infine, alla carenza dell’attuale organico costituito da appena 87 unità che, ha osservato Rodotà, «pesa e rischia di pregiudicare la qualità del lavoro del Garante così come pesa l’erosione delle sue risorse, ridotte del 20% negli ultimi 4 anni».

Lo Stato vuole prendersi anche il Dna - di Stefano Zurlo

da Milano - http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=135820 

n. 277 del 23-11-2006

  Un disegno di legge approvato fra squilli di tromba da Palazzo Chigi e salutato con entusiasmo dai giornali. Finalmente, il prelievo del Dna potrà essere imposto a scippatori, stupratori, assassini e criminali di ogni risma. Un passo in avanti? Sì, a prima vista. Ma ora dal Tribunale di Milano si alzano critiche affilatissime. È il gip Giuseppe Gennari, autore di un saggio sull'argomento, a lanciare l'allarme: «Attenzione, il testo contiene all'articolo 1 una norma illiberale, di più liberticida: il prelievo dei campioni potrà essere imposto a chiunque. Non solo agli indagati o agli imputati, ma alle parti lese, ai testimoni, più in generale a tutti i cittadini. Almeno, chi ha scritto la norma avrebbe dovuto esplicitare il proprio pensiero, invece si liquida un argomento così importante in una riga e si ricorre al solito giro di parole per affermare che può essere sottoposta a prelievo anche una "persona diversa dall'imputato"» .

Nella relazione accompagnatoria, si spiega qual è l'obiettivo del governo: 

la norma - è scritto - dà alla magistratura e «alla polizia giudiziaria il potere di disporre il prelievo coattivo di capelli e saliva sia nei confronti dell'indagato che nei confronti di persona non sottoposta ad indagini (ad esempio la persona offesa o il testimone)».
Più chiaro di così. 

«Spiace - prosegue Gennari - constatare una mentalità inquisitoria nell'Italia del 2006. Nei Paesi anglosassoni, quelli che diciamo di voler imitare, non si fa così:  lì gli screening di massa, introdotti in modo surrettizio dal disegno di legge, si fanno sì ma su base volontaria. Il cittadino è invitato a collaborare: poi decide lui».

(da La Gazzetta del Mezzogiorno - 3/10/2005) - LA TORTURA ELETTRONICA - E’ la forma più sfumata e tecnologica, e Ares la annovera tra i tipi di tortura politica o di Stato. Le persone che la subiscono si definiscono "vittime di armi elettroniche mentali". 


Per la prima volta, una ricerca analizza il fenomeno nella sua globalità, dalle forme più evidenti a quelle più sottili e avveniristiche come i microchip. 

La ricerca, effettuata dall’Ares (agenzia di ricerca economico-sociale) basandosi su studi già esistenti, sentenze della magistratura e testimonianze, punta il dito sulla mancanza nel codice penale italiano del reato di tortura, nonostante in Parlamento giacciano da tempo ben otto proposte di legge. 

Tra i casi rilevati dalla ricerca, il controllo mentale tramite microchip, torture effettuate con ultrasuoni o altri strumenti elettronici a distanza. Alcune inchieste giudiziarie in corso sarebbero appunto collegate ai trattamenti di questo tipo subiti. Per gli interessati il fine perseguito dai torturatori (che restano ignoti ma sono ipotizzati tra i servizi speciali di sicurezza) sarebbe quello di annullare la personalità e le capacità di reazione. 

La ricerca dell’Ares, arricchita dalle testimonianze, sarà pubblicata nei prossimi mesi in un libro.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_cronache_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=144978&IDCategoria=10 

(da Il Messaggero, 10.2.2005 ) - Privacy / Allarme del Garante: controlli sempre più stretti sui cittadini Captate 600 miliardi di telefonate


ROMA «Troppi i dati conservati negli archivi, bisogna fermare la gogna elettronica». L’allarme viene lanciato dal garante per la privacy, Stefano Rodotà che ieri ... ha presentato la relazione annuale sull’attività dell’Authority. Il presidente ha anche sottolineato come «più di 600 miliardi di dati telefonici vengono conservati negli archivi delle società telefoniche assieme ai 300 milioni di sms scambiati ogni giorno». Tra i prossimi interventi a tutela della privacy la richiesta di una legge per disciplinare i microchip sottocutanei e i prelievi genetici.

(Adnkronos - 29.1.2007) - Chip sottopelle? "Intanto lo teniamo in tasca e ci semplifichiamo la vita" 
"E' il momento dell'uomo bionico o il chip sottopelle è soltanto la moda del momento che svela una nuova tecnologia che con le mode ha poco a che fare? 

  Giovanni Miragliotta, l'ingegnere a capo dell'Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, che si occupa del monitoraggio del mondo italiano dell'RFId: "Ci sono a Brescia e a Milano, solo per citare due casi, già abbonanamenti che permettono il riconoscimento del titolare che viaggia tramite chip basati sulla tecnologia RFId"'. 

Tornando al discorso del chip sottopelle, che la stessa Authority per la privacy ha giudicato inammissibile, Miragliotta ricorda come "in Italia c'era stato un progetto ospedaliero che prevedeva, in accordo con il Garante per la protezione dei dati personali, l'inserimento di chip nei tessuti per una categoria di malati, quelli in stato di incoscienza".


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L'Europa vuole i dati di tutti i passeggeri - Il Vicepresidente Franco Frattini propone di raccogliere i dati sensibili di tutti i passeggeri che entrano e escono in aereo dall'Europa, al fine di combattere il terrorismo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-11-2007] - Secondo il Washington Post una proposta al vaglio della Commissione Europea potrebbe presto portare a una raccolta di dati senza precedenti che coinvolgerà quanti si sposteranno via aereo dentro il e fuori dal Vecchio Continente.
La proposta viene da Franco Frattini, Vicepresidente della Commissione Europea con delega a Giustizia, Libertà e Sicurezza. Si tratta in sostanza di raccogliere i dati di ogni passeggero, metterli a disposizione degli Stati membri dell'Unione e analizzarli per assegnare una "valutazione di rischio" per ogni persona: il tutto con il proposito di combattere il terrorismo.
Per essere valida in tutta Europa, ognuno dei 27 Stati membri dovrà approvare la proposta. A quel punto ogni singolo Stato provvederà a proteggere i dati raccolti secondo i propri sistemi.
"L'Unione è un potenziale obiettivo di attacchi terroristici almeno quanto gli Stati Uniti, e l'uso e l'analisi dei Passenger Name Records è un importante strumento per proteggere i nostri cittadini".
Con la definizione Passenger Name Records si intende una serie di dati sensibili registrati su ogni passeggero; si tratta di una pratica già in uso per coloro che entrano o escono dagli Stati Uniti. Simili legislazioni esistono per il Canada e l'Australia.
I dati raccolti, secondo la proposta, saranno 19 in tutto e andranno dai nomi, ai numeri telefonici, agli indirizzi e-mail e informazioni sulla carta di credito fino all'itinerario e ai nomi dei passeggeri accompagnatori. La conservazione di tutto questo materiale dovrebbe non essere inferiore ai 13 anni, periodo che potrebbe estendersi per quei dati usati in indagini criminali o operazioni di intelligence.
Non verrebbero invece posti in condivisione dati riguardanti razza, etnia, opinioni politiche o religiose, preferenze sessuali e salute.Le reazioni sono contrastanti. Al Dipartimento per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti sono favorevoli: "Sarebbe giusto che gli Europei chiedessero a noi le stesse informazioni che noi chiediamo a loro", dice Laura Keehner in riferimento alle leggi già vigenti per chi voglia entrare negli Usa.
Alcuni parlamentari europei, invece, non sono affatto d'accordo. L'olandese Sophie in't Veld, per esempio, teme che la proposta di Frattini "minerebbe la credibilità" della Ue, dal momento che "non abbiamo ancora prove sufficienti sull'effettiva utilità di questi dati nella lotta contro i terroristi". 

CHIP SOTTOPELLE ???

Anche questa è una notizia vecchia di oltre due anni ma, in 28 mesi è cambiato il mondo,facciamo in modo che non cambi in peggio,leviamoci dal torpore e incominciamo ad occuparci delle nostre vite.
Chip sottopelle? L’Authority per la privacy lo giudica inammissibile, eppure...

fonte : (www.chiesadomestica.net - 30.1.2007) - Infernale BlogNews - Un'occhiata alle notizie rivelatrici della devastazione programmata - di Simonetta Castellano

La notizia di Ign-AdnKronos: Chip sottopelle? "Intanto lo teniamo in tasca e ci semplifichiamo la vita". Negli stati Uniti tra i giovani è trendy farsi installare piccolissimi microcircuiti che permettono ai sensori posti dietro la porta di casa di riconoscerti e farti entrare. In una discoteca spagnola i clienti entrano senza passare dalla cassa. A riconoscerli è sempre un chip indossato sotto la pelle.(Adnkronos - 29.1.2007)

"Ci semplifichiamo la vita" è lo slogan diffuso per naturalizzare nell'opinione pubblica l'idea che sia meravigliosamente utile farsi installare addosso i microchip. Si sorvola, ovviamente, sul fatto che con un chip (sottopelle o in tasca) possiamo essere controllati totalmente, fin nei nostri pensieri. 

E così nei media giù con espressioni entusiastiche di ogni genere per conquistare tutte le nostre simpatie al microchip con cui l'oligarchia tecnocratica, che si è affermata ai vertici del potere mondiale, ci dominerà, anche mentalmente. 


Un chiaro esempio dello stile di comunicazione adottato sull'argomento microchip si trova in questo articolo della AdnKronos: "tra i giovani è trendy farsi installare piccolissimi microcircuiti", "risparmiandosi la fatica di inserire password", "niente chiavi dunque ma solo una mano che si avvicina all'uscio", "i clienti entrano senza passare dalla cassa", "impazza la Radio Frequency IDentification (RFId) la tecnologia hi-tech da impiantare: che permette il riconoscimento automatico di persone, ma anche oggetti e animali."

Che meraviglia, insomma, questo mondo nuovo, con il superuomo bionico imbottito di microchip che gli consentono di non fare più nessuna delle noiose fatiche quotidiane necessarie per muovere le braccia, le gambe, la bocca e tutto il resto per compiere i soliti gesti ripetitivi della vita ...

Addirittura - ci informano - si "sta cercando di far dialogare sistema nervoso e silicio in modo tale da trasmettere direttamente i comandi cerebrali in maniera digitale". Fantastico, così quando i nostri pensieri saranno direttamente veicolati in circuito digitale, l'autorità che possiede i bottoni di comando sarà in grado di interagire deliziosamente con la nostra mente e ci potremo finalmente risparmiare anche l'ultima fatica: quella di pensare. 

E, chiaramente, non appena sarà stata messa a punto questa estrema possibilità della tecnica, ci vorrà poco a spiegarci che ne è indispensabile l'adozione in massa per il bene della società umana e che il diritto alla privacy deve essere sacrificato, poichè si sa, non si può pretendere di fermare il progresso dell'umanità e non si può ancorare l'idea dell'uomo a quello che è stato nel passato o a quello che le irrilevanti leggi naturali definiscono.

C'è da scommettere che verremo ampiamente istruiti sui notevoli vantaggi che l'adozione di una simile tecnologia mentale comporterà per la "società", come ad esempio la garanzia dell'eliminazione definitiva di ogni conflitto sociale: poiché il circuito digitale mentale globale si incaricherà, dietro regolare autorizzazione legislativa, di far circolare nella mente di tutti i cittadini del mondo le stesse idee, discusse nel parlamento delle nazioni unite e opportunamente stabilite per legge. Infernale.

Ecco l'articolo integrale della AdnKronos, tutto da leggere.


L'ARTICOLO INTEGRALE DELLA ADNKRONOS

(Adnkronos - 29.1.2007) - E' il momento dell'uomo bionico o il chip sottopelle è soltanto la moda del momento che svela una nuova tecnologia che con le mode ha poco a che fare? 

Negli stati Uniti - racconta la Rete - tra i giovani è trendy farsi installare piccolissimi microcircuiti che permettono ai sensori posti dietro la porta di casa di riconoscerti e farti entrare. Niente chiavi dunque ma solo una mano che si avvicina all'uscio. 

Un giovane canadese addirittura nel suo blog racconta di due impianti e della sua ragazza che ha fatto lo stesso, risparmiandosi la fatica di inserire password sui personal computer. 

Oppure, è il caso di una discoteca spagnola: lì i clienti entrano senza passare dalla cassa. A riconoscerli è sempre un chip indossato sotto la pelle. In Gran Bretagna poi, Kevin Warwick, uno dei pionieri di queste ricerche, sta cercando di far dialogare sistema nervoso e silicio in modo tale da trasmettere direttamente i suoi comandi cerebrali in maniera digitale. 

Impazza insomma la Radio Frequency IDentification (RFId) la tecnologia hi-tech da impiantare: che permette il riconoscimento automatico di persone, ma anche oggetti e animali. 

In sintesi un microchip che contiene dati (tra cui un numero univoco universale scritto nel silicio) e una antenna che permette di ricevere e di trasmettere con radiofrequenze i dati. Una carta di identità sempre a vista, indistruttibile e a prova di truffe. 

E che domani secondo i profeti del cyborg potrebbe fare chissà cosa grazie a tecnologie come l'RFId. 

Interrogativi a cui Giovanni Miragliotta, l'ingegnere a capo dell'Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, che si occupa del monitoraggio del mondo italiano dell'RFId, preferisce però rispondere con grande cautela: ''Perché sono cose che colpiscono, ma è roba da fantascienza. Mentre noi siamo ingegneri. E ci sembra già un grande passo in avanti quello di potersi liberare dalla necessità dell'identificazione ripetitiva che contraddistingue il nostro quotidiano''. 

L'ingegnere del Politecnico spiega a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos, gli obiettivi attuali della RFId: ''Piuttosto che l'applicazione del chip sottopelle, su cui personalmente ho delle riserve, credo che l'RFId possa invece permettere di migliorare la qualità della vita''. 

Cioé, facendo un esempio: ''Quando mi reco in Comune per avere dei certificati, se ho un chip in una carta che tengo nel taschino potrei riuscire a non avere più bisogno della compilazione di tanti moduli, che mi chiedono sempre le stesse informazioni, per esempio anagrafiche, e rivolgermi direttamente allo sportello per ottenere ciò che mi serve''. 

Questo, aggiunge l'ingegnere del Politecnico, ''è quello che intendo per liberarsi dalla 'ripetitività della identificazione'''. 

''E questo vale in Comune, ma anche in tantissimi altri posti: dall'ospedale ai mezzi del trasporto pubblico. 

In Italia l'RFId è sviluppato, e ci sono, restando al sistema dei trasporti, a Brescia e a Milano, solo per citare due casi, già abbonanamenti che permettono il riconoscimento del titolare che viaggia tramite chip basati sulla tecnologia RFId''. 

Tornando al discorso del chip sottopelle, che la stessa Authority per la privacy ha giudicato inammissibile, Miragliotta ricorda come ''in Italia c'era stato un progetto ospedaliero che prevedeva, in accordo con il Garante per la protezione dei dati personali, l'inserimento di chip nei tessuti per una categoria di malati, quelli in stato di incoscienza''. Ma anche in questo caso ''il progetto è rimasto sulla carta''. 

Al di là delle realtà più di frontiera, più legate a cibernetica e uomo bionico, più da film che da laboratorio (attuale), Miragliotta punta l'attenzione sugli usi che già vengono fatti in Italia delle RFId.

L'Osservatorio del Politecnico infatti fa un monitoraggio continuo delle applicazioni. Presenti nel settore manufatturiero, dove permettono di 'taggare' i prodotti in lavorazione, e in quello agricolo, dove invece i chip permettono di identificare e raccontare la storia dei capi d'allevamento. 

Oppure ancora alcune stazioni sciistiche che danno ai loro clienti card con chip che permettono risalite e discese''. 

Oltre al monitoraggio l'Osservatorio analizza con le aziende interessate i casi d'uso di questa tecnologia, aiutando i manager a scegliere le strategie. ''Come nel caso della Dafne, consorzio farmaceutico che sta valutando con noi RFId per controllare i carichi di farmaci in lavorazione''. 

Una tecnologia che è di buon livello, in alcuni casi già utilizzata a regime, ma non ancora all'altezza degli Stati Uniti e del Giappone, dove le tecniche di identificazione col chip sono già più diffuse e soprattutto vengono associate alla possibilità di micropagamenti. 

''Negli Usa e in Giappone chi dispone del chip può fare anche dei micropagamenti che utilizzano il conto corrente di chi è già stato identificato correttamente dalla tecnologia a radiofrequenze. Ma si tratta -aggiunge- di realtà ancora sperimentali che avranno bisogno di tempo per essere messe a punto e diventare veramente utili''. (Adnkronos) 

CONTROLLI PER CHI VA IN USA

Cari amici,
lo so che è una vecchia notizia, ma ho scelto di postare alcune vecchie notizie perché insieme riflettiamo su cosa veramente serve ai cittadini e non su quello che limita la nostra libertà e viola la nostra privacy.
Ci viene detto che tutto ciò viene fatto per la tutela della nostra sicurezza.
Apriamo gli occhi e sturiamoci le orecchie……………….
Se non staremo attenti perderemo tutti i nostri diritti
Occhio a chi andremo a votare alle Europee,diffidiamo da chi ci vuole proteggere legandoci mani e piedi impedendoci poi di manifestare...........se passa il Trattato di Lisbona saranno guai seri per tutti. 


01 gennaio 2007
Caselle di posta e carte di credito tenute per sempre sotto controllo
Conti ed email controllate per chi va in Usa
Il Daily Telegraph legge i documenti dell'accordo che regola l'ingresso dei passeggeri che in aereo partono dall'Europa
LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Le caselle email e le transazioni delle carte di credito dei citttadini dell'Unione europea che volano negli Usa potranno essere passate al setaccio dalle autorità americane. Lo scrive il quotidiano britannico Daily Telegraph, che ha avuto accesso ai documenti relativi all'accordo tra Ue e Usa che da quest'anno regola l'ingresso dei passeggeri provenienti dall'Europa. Fornendo il numero di carta di credito e l'email alla compagnia aerea che vola negli Usa, il passeggero apre di fatto i propri dati personali alle autorità americane, che potranno vedere tutte le transazioni o i messaggi, anche non relativi al viaggio in questione. Il quotidiano ha ottenuto i documenti dal ministero dei Trasporti britannico, grazia alla legge sulla libertà di informazione.
PREOCCUPAZIONE - A preoccupare le associazioni per le libertà civili c'è anche il fatto che la misura è unilaterale, ovvero Washington si è solo limitata a promettere di "incoraggiare" le aerolinee americane a fare lo stesso con i paesi europei. Il ministero per la sicurezza nazionale americano ha detto esplicitamente che userà questi dati non solo contro il terrorismo, ma anche indagando su altri reati. Se un cittadino europeo vorrà opporsi, afferma il Telegraph, dovrà farlo in una corte americana, il che rende qualsiasi salvaguardia della privacy di fatto inesistente. Shami Chakrabarti, direttore dell'organizzazione per i diritti umani Liberty, si è detto «inorridito» dalla notizia: «È la rinuncia ai diritti delle persone che viaggiano negli Usa». Dopo un lungo braccio di ferro iniziato con le richieste Usa di informazioni sui passeggeri (con la minaccia di mettere al bando dagli aeroporti americani le compagnie che non li consegnassero), nello scorso ottobre l'Ue ha accettato le richieste. Risultato: gli Usa hanno ora accesso a 34 tipi di informazioni sui passeggeri in mano alle compagnie aeree. Molte sono normali, ma alcune sono particolarmente sensibili; che tipo di pasti vengono ordinati in base alla fede religiosa, o se un passeggero in passato non si è presentato al volo dopo aver comprato il biglietto. Anche per le leggi americane, chi vuole accesso a questi dati ha bisogno di norma del consenso di un magistrato, ma questo non varrà per i passeggeri degli aerei europei.


sabato 23 maggio 2009

AMERICA ESEMPIO DI DEMOCRAZIA E LIBERTA ???


God bless Father Norman Weslin!!!

Grande testimonianza del sacerdote americano Pro-life

arrestato nel campus della
Università Cattolica  (!)
Notre Dame - Indiana
Il video è ovviamente in inglese ma,non sono necessarie le parole, bastano le immagini per capire.................

venerdì 22 maggio 2009

CINA : UN SOLO FIGLIO, PENA SANZIONI


22/05/2009 12:08

CINA

Figlio unico: inasprite le sanzioni per i migranti

Multe più elevate per chi ha più di un figlio. I migranti sono oltre 150 milioni, il 70% in età feconda, ed è difficile un controllo perché non sono residenti nelle città dove lavorano. Sempre più contestata dalla popolazione questa politica che ha causato 90 milioni di figli unici.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Sono state inasprite le multe per i migranti che violano la legge del figlio-unico. Finora la sanzione era commisurata al reddito medio nel loro villaggio natale, in genere povere comunità rurali con redditi molto inferiori a quelli cittadini. Ieri il Consiglio di Stato ha comunicato che le multe saranno commisurate al reddito effettivo nella città dove i migranti lavorano, molto più elevato.
Dalla fine degli anni ’70 in Cina ogni coppia può avere solo un figlio. Ne sono consentiti due in alcuni casi, come per i rurali con una figlia femmina e le minoranze etniche. Ma i migranti non risultano residenti nella città dove lavorano e abitano tutto l’anno e non usufruiscono di servizi sociali come sanità e scuola pubblica. Essi perciò approfittano di questo minor controllo per violare la legge e avere più di un figlio. Secondo i dati ufficiali, ci sono oltre 150 milioni di migranti, di cui il 70% è in età feconda.
La nuova normativa, approvata il 29 aprile e in vigore dal 1° ottobre, prevede giorni di vacanza retribuita per chi si fa sterilizzare. Ai migranti sono anche riconosciuti nuovi vantaggi: contraccettivi gratis.
Pechino insiste che questo controllo è essenziale per contenere l’incremento demografico. Di fatto la legge crea squilibri fisiologici ed ha favorito l’aborto selettivo, poiché le famiglie preferiscono avere un figlio maschio. Ma cresce il malcontento diffuso e a gennaio la stessa Commissione nazionale per la pianificazione familiare ha rivelato che dalle sue indagini risulta che “il 70,7% delle donne cinesi desidera avere due o più figli”. Nel Paese ci sono circa 90 milioni di bambini figli unici e si prevede che entro pochissimi decenni un limitato numero di giovani dovrà sostenere un elevato numero di anziani.

MORIRE DI FAME NEL XXI SECOLO

PERCHE' ESISTE UNA FAME GALOPPANTE NEL XXI SECOLO E COME SRADICARLA

di Éric Toussaint e Damien Millet


Mentre i paesi ricchi si preoccupano delle conseguenze della crisi finanziaria, nei paesi poveri la fame continua ad uccidere. Il programma del millennio predisposto dall’ONU doveva sconfiggerla ma, in realtà, la carestia progredisce. Le cause di questo dramma sono da cercarsi nelle politiche pubbliche dettate dal FMI e dalla Banca Mondiale, nella speculazione e nel fenomeno del debito, osservano Damien Millet e Éric Toussaint del CADTM (Comitato per l’Annullamento del Debito del Terzo Mondo).


Come spiegare che ci troviamo di fronte alla fame nel XXI secolo? Un abitante del pianeta su sette soffre di fame cronica.

Le cause sono conosciute: una profonda ingiustizia nella distribuzione delle ricchezze e una minoranza ristretta di grandi proprietari che possiede la maggior parte delle terre.Secondo la FAO (1) nel 2008 circa 963 milioni di persone soffrivano la fame. Queste persone appartengono paradossalmente alla popolazione rurale: sono per la maggior parte produttori agricoli che non possiedono proprietà o non hanno abbastanza terra, né i mezzi per valorizzarla.


Cosa ha provocato la crisi alimentare del 2007-2008?


È necessario sottolineare che nel 2007-2008, il numero di persone che soffrivano la fame è aumentato di 140 milioni. Questo drammatico aumento è dovuto all’esplosione del prezzo dei prodotti alimentari (2). In molti paesi i prezzi al dettaglio sono cresciuti all'incirca del 50%, in alcuni casi anche di più.

  Perché questo aumento? È importante capire cosa è successo negli ultimi tre anni per rispondere a questa domanda e quindi formulare politiche alternative adeguate.

  Da un lato, le istituzioni del Nord del mondo hanno aumentato i loro aiuti e le sovvenzioni per gli agro-carburanti (chiamati a torto «biocarburanti», dal momento che non hanno niente di bio).Improvvisamente è diventato redditizio sostituire le colture alimentari con le colture foraggiere e di semi oleosi, o deviare una parte della produzione di cereali (tra cui mais e grano) verso la produzione di agro-carburanti.

  Dall’altro lato, dopo lo scoppio della bolla immobiliare negli Stati Uniti e di conseguenza nel resto del mondo, la speculazione dei grandi investitori (fondi pensione, banche di investimento, hedge fund) si è rivolta verso i mercati delle borse merci dove si negoziano i contratti sulle derrate alimentari (principalmente le tre borse degli Usa specializzate nei contratti a termine dei cereali: Chicago, Kansas City e Minneapolis). È perciò urgente per i cittadini mobilitarsi per impedire per via legale la speculazione sugli alimenti. Benché la speculazione al rialzo sia finita a metà 2008 e che i prezzi sul mercato a termine siano tornati ai livelli precedenti, i prezzi al dettaglio non hanno avuto la stessa tendenza. La stragrande maggioranza della popolazione mondiale dispone di redditi molto bassi e subisce ancora oggi le drammatiche conseguenze dell’aumento dei prezzi degli alimenti del 2007-2008. Le decine di milioni di perdite di posti di lavoro annunciate per il 2009-2010 su scala mondiale aggravano la situazione. E' quindi necessario che le autorità pubbliche esercitino un controllo sui prezzi alimentari per farli abbassare.

L’aumento della fame nel mondo non è dovuta per il momento al cambiamento climatico. Ma questo aspetto avrà conseguenze molto negative sulla produzione soprattutto in certe regioni del mondo, in particolare nelle zone tropicali e subtropicali, mentre la produzione agricola nelle zone temperate dovrebbe risentirne in misura inferiore.


È possibile eliminare la fame?


Sradicare la fame è di fatto possibile. Le misure fondamentali per raggiungere questo obiettivo vitale, passano da una politica di sovranità alimentare e dall’attuazione di una riforma agraria.Questo significa nutrire la popolazione grazie alla sforzo dei produttori locali, limitando le importazioni e le esportazioni.

È necessario che la sovranità alimentare sia al centro delle decisioni politiche dei governi. È necessario basarsi sulle aziende agricole familiari utilizzando tecniche destinate a produrre alimenti denominati «bio» (o «organici»). Ciò consentirà anche di disporre di un’alimentazione di qualità: senza OGM, senza pesticidi, senza erbicidi, senza fertilizzanti. Ma per raggiungere questo obiettivo è necessario che più di 3 miliardi di contadini possano accedere alla terra in quantità sufficiente e lavorarla essi stessi invece di arricchire i grandi proprietari, le multinazionali del settore agroalimentare e i commercianti. Bisogna inoltre che essi dispongano, grazie all’aiuto pubblico, dei mezzi per coltivare la terra (senza impoverirla).

  Per fare questo, è necessario realizzare una riforma agraria, purtroppo non ancora attuata per esempio in Brasile, in Bolivia, in Paraguay come in Perù, in Asia o in alcuni paesi dell’Africa. Tale riforma agraria deve prevedere la redistribuzione delle terre, estromettendo le grandi proprietà terriere private, e fornire un appoggio pubblico al lavoro degli agricoltori.

È importante sottolineare che il FMI e soprattutto la Banca Mondiale hanno enormi responsabilità nella crisi alimentare poiché essi hanno consigliato ai governi del Sud del mondo di eliminare i silos di cereali che servivano ad alimentare il mercato interno in caso di carenza di offerta e/o di forte aumento dei prezzi. La Banca Mondiale e il FMI hanno spinto i governi del Sud a sopprimere gli istituti di credito pubblico per i contadini e hanno spinto questi ultimi nelle grinfie di creditori privati (spesso grandi commercianti) o di banche private che praticano tassi da usura. Questo ha provocato l’indebitamento massiccio dei piccoli contadini in India, in Nicaragua, in Messico come in Egitto o in numerosi paesi dell’Africa sub-sahariana. Secondo le indagini ufficiali, il sovraindebitamento che colpisce i contadini indiani è la causa principale di suicidio dei 150.000 contadini nel corso degli ultimi anni. È l’India, appunto, un paese dove la Banca Mondiale si è adoperata con successo per convincere le autorità a eliminare le agenzie di credito pubbliche per gli agricoltori. E non è tutto: durante gli ultimi quarant’anni, la Banca Mondiale e il FMI hanno anche spinto i paesi tropicali a ridurre la loro produzione di grano, riso o mais per rimpiazzarli con colture da esportazione (cacao, caffè, tè, arachidi, fiori). Infine, per accresce l'appoggio alle grandi società dell’agrobusiness e dei grandi paesi esportatori di cereali (cominciando dagli Stati Uniti, Canada e Europa occidentale), hanno spinto i governi del Sud ad aprire le loro frontiere alle importazioni di cibo che beneficiano di sovvenzioni massicce da parte dei governi del Nord, fenomeno che ha provocato il fallimento di numerosi produttori del Sud e una forte riduzione della produzione alimentare locale.

In sintesi, è indispensabile realizzare la sovranità alimentare e la riforma agraria. È necessario abbandonare la produzione di agro-carburanti industriali e bandire le sovvenzioni pubbliche a coloro che li producono. Bisogna ricreare nel Sud degli stock di riserve alimentari pubbliche (in particolare di cereali: riso, grano, mais),(ri)creare degli organismi pubblici di credito agli agricoltori e ristabilire una regolazione dei prezzi degli alimenti. È importante garantire che le popolazioni con un basso reddito possano beneficiare di prezzi bassi per alimenti di qualità. Lo Stato deve garantire ai piccoli produttori agricoli prezzi di vendita sufficientemente elevati per permettere loro di migliorare nettamente le condizioni di vita. Lo Stato deve anche sviluppare i servizi pubblici nelle zone rurali (salute, istruzione, comunicazioni, cultura, «banche» di sementi). I poteri pubblici sono perfettamente in grado di garantire allo stesso tempo prezzi sovvenzionati ai consumatori e prezzi di vendita sufficientemente alti per i piccoli produttori agricoli per far sì che essi dispongano di redditi adeguati.

La lotta contro la fame non è parte di una lotta ben più vasta?


Non si può pretendere seriamente di lottare contro la fame senza indagare le cause fondamentali che hanno portato alla situazione attuale. Il debito è una tra queste, e le parole spese su questo tema, anche nel corso dei G8 e G20 degli ultimi anni, nascondono male il fatto che il problema rimane intatto. La crisi globale che colpisce oggi il mondo aggrava la situazione dei paesi in via di sviluppo di fronte all’indebitamento e nuove crisi del debito nel Sud stanno preparandosi. Il debito ha portato i popoli del Sud, spesso dotati di risorse umane e ricchezze naturali considerevoli, a un generale impoverimento. Il debito è un saccheggio organizzato al quale è urgente porre fine. 

Infatti, il meccanismo infernale del debito pubblico è un ostacolo fondamentale alla soddisfazione dei bisogni umani primari, che comprendono l’accesso ad una nutrizione sufficiente. Senza alcun dubbio, la soddisfazione dei bisogni primari deve prevalere su qualsiasi altra considerazione, geopolitica o finanziaria. Sul piano morale, i diritti dei creditori, rentier o speculatori non possono competere con i diritti fondamentali di sei miliardi di cittadini, calpestati dal meccanismo implacabile che rappresenta il debito.

È immorale chiedere ai paesi impoveriti da una crisi globale, di cui essi non sono per niente responsabili, di destinare una grande parte delle loro risorse per rimborsare creditori agiati(che essi siano del Nord o del Sud) piuttosto che per soddisfare i loro bisogni fondamentali. L’immoralità del debito deriva anche dal fatto che è spesso contrattato da regimi non democratici che non hanno utilizzato le somme ricevute nell’interesse delle loro popolazioni e hanno organizzato appropriazione indebita di denaro, con il tacito o attivo accordo degli Stati del Nord, della Banca Mondiale e del FMI. I creditori dei paesi più industrializzati hanno prestato con cognizione di causa a dei regimi spesso corrotti. Essi non hanno il diritto di esigere che i popoli rimborsino questi debiti immorali e illegittimi.

  In breve, il debito è uno dei principali meccanismi per i quali nasce una nuova forma di colonizzazione a scapito dei popoli. Si aggiunge ai danni storici procurati dai paesi ricchi: schiavitù; sterminio delle popolazioni indigene; dominazione coloniale; saccheggio di materie prime, della biodiversità, del know-how dei contadini (per creare brevetti in favore del profitto delle multinazionali del Nord di prodotti agricoli del Sud, come per il riso basmati indiano) e dei beni culturali; fuga di cervelli. È arrivato il momento di sostituire la logica di dominazione con una logica di redistribuzione delle ricchezze secondo un criterio di giustizia.



Il G8, il FMI, la Banca Mondiale e il Club di Parigi impongono la loro verità, la loro giustizia di cui essi sono allo stesso tempo giudici e parte in causa. Di fronte alla crisi, il G20 ora cerca di porre nuovamente il FMI, oramai screditato e delegittimato, al centro del gioco politico e economico. È necessario porre fine a questa ingiustizia che avvantaggia gli oppressori del Nord e del Sud del mondo.


Éric Toussaint è presidente del CADTM Belgio (Comitato per l’Annullamento del Debito del Terzo Mondo). La sua ultima pubblicazione è: Banque du Sud et nouvelle crise internationale, CADTM/Syllepse, 2008.


Damien Millet è segretario generale del CADTM Francia. La sua ultima pubblicazione è: Dette odieuse (con Frédédric Chauvreau), CADTM/Syllepse, 2006. .


Note:

(1)- Organismo dell'ONU per l'alimentazione e l'agricoltura.

(2)- «Retour sur le causes de la crise alimentarie mondiale» di Damien Millet e Eric Touissant 07.09.2008


Fonte: www.voltairenet.org/article159911.html



Tradotto per Voci Dalla Strada da Vittorio Balducci

fonte:http://www.vocidallastrada.com/2009/05/perche-esiste-una-fame-galoppante-nel.html