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martedì 16 febbraio 2016

FORSE CHE NON CONVIENE A TUTTI DI RITORNARE A PREGARE? MA CON FEDE !!!



domenica 18 luglio 2010


LA FORZA DELLA PREGHIERA MISURATA DALLA SCIENZA.....FORSE CHE NON CONVIENE A TUTTI DI RITORNARE A PREGARE? MA CON FEDE !!!

La forza della preghiera ... apprezzata da misurazioni scientifiche

SCIENCE ET FOI n° 95 - APRILE 2010
J. Stovell1, uno studioso conosciuto per il suo ateismo, ha lavorato per anni nel campo dell'atomo. A tal fine, egli ha percorso delle vie fino ad allora sconosciute che hanno modificato le sue opinioni.
"Ero un ateo cinico che credeva che Dio non era altro che una rappresentazione della mente umana ... Un giorno, nel grande laboratorio di patologia di una clinica, mi apprestai a misurare le lunghezze d'onda e di forza delle radiazioni emesse dal cervello.
Volevamo esaminare ciò che accade nel cervello umano al momento del passaggio dalla vita alla morte.

lunedì 11 gennaio 2016

UN'ORA DI GUARDIA.....PARTECIPA ANCHE TU!!!

UN'ORA DI GUARDIA

PARTECIPA ANCHE TU!!!Quelli che fanno finta di difendere la famiglia
di Riccardo Cascioli 08-01-2016
Non c’è niente da fare. Ci vogliono convincere – almeno in casa cattolica – che il problema del ddl Cirinnà sulle unioni civili sia essenzialmente sulla stepchild adoption (letteralmente “adozione del figliastro”), soprattutto perché aprirebbe all’utero in affitto. 



Senato
Così in queste ore tutto il dibattito si è spostato su quest’ultima questione, grazie anche alla rumorosa intervista ad Avvenire del ministro dell’Interno nonché leader del Nuovo Centro Destra (NCD), Angelino Alfano. Egli ha chiesto addirittura che l’utero in affitto sia considerato un «reato universale da punire con il carcere». Ma così facendo ha ulteriormente concentrato l’attenzione su una conseguenza del ddl Cirinnà, distraendo dalla vera questione che – come abbiamo più volte ripetuto – è quella delle unioni civili. Una mossa non casuale: perché se fosse stralciato l’articolo 5 sulla stepchild adoption, alla fine Alfano voterebbe a favore pur se non totalmente soddisfatto della formulazione degli altri articoli. 

venerdì 27 febbraio 2015

ANGUERA: I MESSAGGI DELLA MADONNA SU TERREMOTI E VULCANI, LE ESORTAZIONI DI UNA MADRE VANNO ASCOLTATE E MESSE IN PRATICA



3.387 - 16 ottobre 2010

Cari figli, non temete. Io sono con voi. Coraggio. Depositate la vostra fiducia in Dio e vedrete la pace regnare sulla terra. Cercate forza nella preghiera e nelle parole di mio Figlio Gesù. Avvicinatevi al confessionale per ricevere il perdono del Signore. Camminate gioiosamente incontro al mio Gesù nell’Eucarestia. In Lui è la vostra piena felicità. Allontanatevi definitivamente da ogni male e servite il Signore. L’umanità è malata e ha bisogno di essere curata. Gli uomini si sono allontanati da Dio e l’umanità cammina in una triste cecità spirituale. Sono venuta dal cielo per offrirvi il mio Cuore Immacolato come rifugio per questi tempi di tribolazione. Ecco il tempo della grande battaglia spirituale. Fortificatevi nell’amore. Io intercederò presso il mio Gesù per voi. La terra tremerà a Tangshan. Un avvenimento simile accadrà in Iran. Sono giunti i tempi da me predetti. Pregate, pregate, pregate. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.



martedì 19 novembre 2013

GLI SCETTICI DIRANNO CHE I VENTI HANNO CAMBIATO DIREZIONE ......

tratto da meteoweb.eu lunedì 18 novembre 2013, 19:04 di F.F.

Mentre tutto quello che si riusciva a sentire era il boato del tornado che stava spazzando via ogni cosa intorno, Anthony Khoury, cattolico libanese di 21 anni, ha raccolto i suoi familiari in sala da pranzo e si è messo a pregare ad alta voce. Anthony, invocando il Signore, chiedeva che la furia del vento e della pioggia risparmiasse i suoi cari e la sua abitazione.
Contemporaneamente, ha registrato con il suo smartphone un video di quello che stava accadendo fuori dalla sua finestra.
Il video di soli 3 minuti ha emozionato l’America ed ha ormai fatto il giro del mondo: prima in lontananza, poi sempre più vicino, si distingue il tipico cono a piramide rovesciata dei tornado, mentre scarica a terra la sua enorme potenza distruttrice. Quando sembra che stia per avvenire il peggio, il tornado si allontana dall’abitazione di Anthony, risparmiandola.
Il video è stato inviato alla CNN e di colpo è diventato il simbolo della devastazione che ha colpito il Midwest statunitense. “Credo profondamente in Dio e ieri ho chiesto a lui di darmi la forza e il coraggio di affrontare questa prova e di salvarci“, ha dichiarato Anthony.

sabato 3 novembre 2012

URAGANO SANDY,MANIPOLAZIONE DELLA HAARP E SCIE CHIMICHE????



Atmospheric Scientists in aircraft take information from hurricanes for DHS Operation H.A.M.P. (HURRICANE AEROSOL AND MICROPHYSICS PROGRAM). DHS funds it. One of the functions of those planes is deploying aerosols. In 2010 the American Meteorological Society (AMS) presented discussion on how these aerosols were effective at decreasing and increasing the intensity of Hurricane KATRINA under DHS Operation H.A.M.P.

"Singular Polarity" -- simply a magnet with 1 pole rather than a north and south pole. 

"Perpetual Motion Generator" -- using 2 same pole magnetic unit - singular polarities against each other to create force away from each other continuously.

"Contrail vs chemtrail". (As Congress refers to them.)
Contrails dissipate to invisibility within seconds or minutes of being laid down because they are simply steam from the jet wash.
Chemtrails are mixtures of aerosols that are sprayed in the ionosphere with metals and chemicals such as aluminum and barium in tiny particulates. 1 reason being to create a mirror effect to bounce frequency off of, to pass frequency as far as 1/4 of the globe away. HAARP website explains this process.

"Infrasonic Undulation" Looks like frequency on a spectrograph. If you Google images - spectrograph, you will find pictures of frequency. You'll see sound waves in consistant patterns obviously man-made, electro-mechanically emitted. Chemtrail (already magneto-dynamic) becomes more dynamic when frequency is added to the mix to undulate (stir up) the system. "Infrasonic Undulation" through chemtrail is ELF waves stirring air deployed aerosols up. Hitting the metals etc... with high powered - low frequency disperses the metals throughout the storm, the moisture in the storm clings to those metals, Object 1 - move the metals, and you move the storm. Object 2 - decreasing and increasing the storm's intensity. DHS Documented during KATRINA. 

Which is why the new cloud name "Undulatus Asperatus." "Undulated (Stirred Up) Breathing Vapors" Stirred up by TTA frequency. Kind of reminds you of the NAZI's who insisted to their victims, "Now breath the vapors in deeply!!!" As they were locking them in the 'showers' to be gassed to death, doesn't it! I get the feeling that when they came up with that name, they were laughing at their many victims whom they dub the "sheeple."

TTA = Tesla Tech Array. HTA -- HAARP Type Array. 
(They use frequency to manipulate.) There are ground based TTA's (like HAARP n Arecibo) multi-million watt frequency emitters around the world along with countless Low Orbit SAC (AEHF) Satellites, booster antenna arrays, oceanic echo buoys, military, commercial and privately owned sea going vessels with TTA units (BTW ...ever heard of mass ocean animal deaths - burned bodies and the necropsy reports stating cause of death to be "Acustic Trama?") , in field military and mobile units, are all a part of the SAME Global TTA Network, under the auspices of the UN and NATO and are thereby complicit.

Decency dictates that having this technology we should use it to save lives and property but...UN Agenda 21 - population reduction from 7 Billion to 500 Million. It means the wholesale slaughter of 6.5 Billion people. 'The great culling' they call it. Impossible to believe until you do the research as to why. If you step into their economic shoes, you understand their rationale. The PTB n UN want Obama in office. UN is overseeing our election. May need Martial Law to suspend elections.

If our country's TTA is involved (and with FrankenStorm it is, because UN Treaty requires WE be the nation responsible under the UN "weather weapons" agreement) then our leader is at the helm of our TTA network. Working along side other countries' TTA's - this is a semi-global effort.
The reason???
UN Agenda 21 (Population Reduction) and attempt to suspend elections. With no electricty, floods, population displacement, damage etc... state of emergency - possibly even martial law.

We have several methods of changing things like this. 1. Prayer - the most powerful weapon in our arsonal. 2. Knowledge - researching and sharing. 3. Lobbying US and UN law makers to create laws to govern these technologies. 4. Our vote.
Right now this is the best list I can come up with.

giovedì 30 agosto 2012

DON VALENTINO VACCANEO: UN GRAZIE A DIO PER AVERCELO DONATO !


Caro Don Valente,
non é possibile non dedicarti un pensiero, una montagna di ricordi .....nella parrocchia del Duomo di Alba.
Ti do del tu, anche se non l'ho mai fatto, considerata l'educazione al rispetto delle persone più anziane ed ai sacerdoti, ma tu molto più anziano di me non lo sei.
Chissà perché ti sento più vicino oggi di quanto non lo fossi prima che il Padre ti chiamasse a Se.
Sei stato il sacerdote della mia gioventù, vedevo in te un amico aperto ai problemi che in quegli anni 60 si vivevano, hai sempre appoggiato le iniziative in parrocchia anche se erano un po' fuori le righe perché all'epoca eravamo rigorosamente divisi: oratorio femminile ed oratorio maschile, i maschi potevano fare certe attività e le femmine no. La cosa non mi andava, mi stava stretta e quando attraverso il tuo intervento venne consentito  il campeggio estivo anche per le ragazze, a Niella Belbo, mi pareva di aver vinto un terno al lotto.
Fu un'esperienza straordinaria con un folto gruppo di ragazze adolescenti, le giornate nei boschi, il "rumore" della notte, il cerchio intorno al falò la sera, i canti e l'amicizia fra noi ragazze di cui ero la più vecchia con i miei 18 anni, era il 1965 se ricordo bene....
Ripetemmo quell'esperienza l'anno successivo a Lequio Beria, come scordare quel brutto temporale, con grandine misura noci, che buttò a terra tutte le tende, il mio timore per le ragazze più giovani che urlavano ed  avevano paura, poi giungesti tu da Alba con un gruppo di ragazzi e mi chiedesti se me la sentivo di andare avanti o se volevamo sbaraccare tutto e tornare a casa.
Tutte le ragazze furono per rimanere ed io con loro, nonostante il giusto timore dei genitori che da Alba erano saliti a Lequio per constatare com'era la situazione.
In poche ore col tuo lavoro e con quello dei ragazzi venne risistemato il campeggio e proseguimmo con la permanenza.....ricordo che spuntò un sole assai promettente in un cielo terso che si vede solo dopo la tempesta, con attorno quel profumo di erba che si sente dopo i temporali.
Tu c'eri sempre dove serviva una mano e risolvevi le situazioni più inverosimili.
Poi venne il 68 e col matrimonio cambiai parrocchia e mi dedicai alla famiglia ed ai figli e persi i contatti con "le mie ragazze" e con il "Duomo".
Si, ma gli anni passano e i bimbi crescono, anni 80 ed  un ricordo indelebile di mia figlia che non voleva  saperne di venire una settimana  a Saint Jacques, fui costretta a imporglielo, partì in lacrime ma ritornò con un sorriso largo come pochi e sono convinta che non ha mai dimenticato quei giorni con te in baita.....
Questo per dirti, caro Don Valente, che hai attraversato la mia gioventù lasciando la tua impronta, hai attraversato quella di mia figlia lasciandone una ancora più profonda, non per niente é da domenica scorsa che siamo entrambe molto sotto tono con una pena al cuore.....
Anni 90 sul finire, avvento di internet voglia di approfondire le Verità della Fede, voglia di conoscere di più e meglio Cristo, é tutto ad un tiro di clik ed occorre fare discernimento, la mia scoperta di nuovi profeti, attendibili o meno lo si vedrà dai frutti, la voglia di parlarne con te, non hai voluto sentire, sei stato granitico nei principi del Vangelo senza apertura alcuna ad "altro" e questo mi ha allontanata da te.
Ti ho incontrato in canonica il 2 agosto scorso, ho saputo solo dopo che il giorno successivo venivi ricoverato, ho visto che eri molto sofferente, ho capito che attorno a te avevi delle ostilità, che stavi vivendo una forte sofferenza fisica, non avevi voglia di parlare ma quando ti dissi che ero venuta per rispondere al tuo appello di ricerca casa per la comunità che volevi costituire, superasti la sofferenza dimostrando ancora la voglia di portare avanti questo tuo progetto, non ci sei riuscito....
Il 2 agosto, giorno del perdono di Assisi, avevi bisogno di un abbraccio, non ho saputo dartelo sempre a causa di quella  educazione al riserbo ed al rispetto, ma ho sentito di doverti mettere una mano sulla spalla e dirti : coraggio.....
Il Padre ha disposto diversamente ed ha interrotto i tuoi progetti.
Caro Don Valente, ti ho voluto bene, ti abbiamo voluto bene in tanti, così com'eri, burbero e tenero ma sincero sempre e privo di ambiguità.
Ringraziamo Dio per averti messo in mezzo a noi.
Pregherò perché tu sia avvolto dalla Misericordia di Dio. 

mercoledì 30 maggio 2012

UN'AMICA DA CARPI MI INVIA UN REPORTAGE FOTOGRAFICO, RISALE A PRIMA DEL SISMA DI IERI 29 MAGGIO

Si , la Stella del Mattino di Carpi brilla ancora, grazie a DIO tutto bene per Carpi ma non per la Diocesi che ha moltissime chiese quasi tutte fuori uso vedi allegata galleria fotografica...
Piange il cuore sapere che tante chiese sono in rovina...ma ringraziamo Dio che non è successo la mattina di domenica 20 maggio, quando erano piene di bimbi per le sante comunioni....!!! 
E' stata una vera grazia della Madonna ottenuta da DIO, speriamo che i cuori delle persone lo capiscano e ricostruiscano i luoghi di preghiera cominciando a convertirsi con una vita verso i valori essenziali elevando lo sguardo verso l'ALTO e il Padre Creatore che tutto sa e tutto Può.
Abbiamo il vescovo nuovo che si chiama FRANCESCO a lui va lo stesso manato di Gesù a San Francesco
" va e ricostruisci la mia CHIESA,.."
Restiamo unite con la preghiera del s. Rosario.
un caro abbraccio a presto

lunedì 2 gennaio 2012

SE SOLO CREDESSIMO DI PIU' ALLA POTENZA DELLA PREGHIERA!!!

Con il Rosario salviamo i bambini

di Andrea Zambrano

 da la Bussola Quotidiana



Mazzi




“CON la perseveranza salverete la vostra vita”. Andrea Mazzi, 45 anni (nella foto), una moglie e due figli, ingegnere della multiutility di Modena e si definisce "obiettore fiscale" perché non vuole “che lo Stato finanzi l'aborto con i miei soldi”, ha preso la frase evangelica e l’ha fatta propria. Però ci ha aggiunto qualcosa: “... Salverete anche la vita degli altri, specie se a rischio di non nascere”. Come? Seguendo alla lettera una frase profetica del suo padre spirituale, don Oreste Benzi. Eccola: «Ho trovato il modo per far cessare gli aborti in tutta Italia: andare a pregare di fronte agli ospedali». Mazzi racconta che quando nel 1998 il sacerdote riminese propose la cosa ai “ragazzi” della comunità Papa Giovanni XXIII era già chiaro fin da subito che per quell’intuizione profetica serviva principalmente la faccia tosta di chi sa di perdere tutto per trovare tutto. Così ogni lunedì a Modena e in altri giorni in altre 6 città (Rimini, Ancona, Faenza, Forlì, Bologna e Madrid) il servizio “Maternità difficile e vita” della comunità si ritrova da quasi 13 anni davanti agli ospedali per recitare il Rosario. L’ora è improba: alle 6.45.




Perché così presto?

«Perché quello è l’orario in cui le donne entrano in day hospital per abortire. 


Ma scusi, perché non vi trovate nelle cappelle degli ospedali?

«Don Benzi lo ripeteva sempre: “Noi dobbiamo rendere pubblico quello che avviene nel silenzio degli ospedali”. Il fatto è che la società è anestetizzata. Che cosa accadrebbe se un giornale domani titolasse a sei colonne: “Ieri cinque bambini uccisi nell'ospedale della nostra città”. Direbbe una cosa vera?»


Sì, vera, ma scomoda. Eppure non si fa...

«Lo vede che la nostra società è addormentata? Un motivo della preghiera pubblica è questo. La preghiera è una forma di denuncia pubblica di una grave ingiustizia che si sta compiendo, noi preghiamo Dio ma anche la società affinché cessi».


Esclusivamente pubblico. Una provocazione.

«No. Siamo spinti dalla preghiera come principale dimensione spirituale. L’immagine è molto semplice: sotto la croce c’era Maria, che non poteva far nulla per togliere suo figlio da quel supplizio, ma stava lì e pregava. Ecco, noi facciamo lo stesso. Siamo lì, nell’ora in cui questi bambini vengono uccisi: non possiamo impedire la loro morte, ma stiamo vicino a loro e preghiamo per loro, ci ricordiamo di loro e delle loro madri, anch'esse vittime». 


L’ideologia dominante parla di autodeterminazione della donna: guai a chi tocca questo principio. Faccio l’avvocato del diavolo: come vi permettete di giudicare la scelta di queste donne? «Lo abbiamo sempre detto pubblicamente: non siamo contro le donne, non giudichiamo nessuno. Anzi, la nostra preghiera nasce sempre dalla constatazione del fatto che tutti siamo complici e quindi che la prima necessità è quella della nostra conversione».


Che cosa volete ottenere?

«Preghiamo per le mamme di questi bambini sperando che qualcuna vedendoci pregare possa ritornare sui suoi passi e decidere di accoglierli. Non siamo su un piedistallo a giudicare le “donne peccatrici”, questo lo pensano i tanti che ci attaccano e ci ostacolano anche con la violenza e la forza». 


Addirittura? 

«Cominciarono quando don Oreste era ancora in vita. Nel ’99 a Rimini venne a pregare anche il sindaco, così nacque un movimento che andò avanti per un certo periodo».


Che facevano?

«Osteggiavano la preghiera. A Bologna arrivarono con gli striscioni per buttarci fuori dai marciapiedi del Sant’Orsola. Altre volte chiamavano i carabinieri. Lo sa cosa disse loro don Oreste?»


No.

«“Ma guardate che i bambini li stanno uccidendo là, dentro l’ospedale, non qua”».


Contestazioni sulla sua pelle?

«A Modena c'è sempre stato chi ha criticato questa preghiera, abbiamo avuto una forte attenzione mediatica anche perché siamo piuttosto numerosi (agli inizi eravamo una cinquantina). Nell’ultimo anno gli attacchi sono diventati più forti». 


Da parte di chi?

«Principalmente L’Udi (Unione donne in Italia), area cosiddetta “femminista”, oggi vicina a Sel».


Campagne mediatiche ostili?

«Non solo, attacchi diretti. Un anno fa c’è stato un “salto di qualità”, hanno alzato il tiro».


Perché?

«Dapprima hanno fatto un reclamo alla polizia municipale sostenendo che creavamo confusione e molestavamo le persone. Gli agenti sono venuti e hanno riscontrato l’infondatezza della segnalazione. Quindi hanno diffuso un comunicato dicendo che avremmo molestato una donna che si recava in ospedale, ma si erano basati su una telefonata anonima che loro sostenevano di aver ricevuto: così ci hanno accusato pubblicamente di una cosa assolutamente infondata. Non proprio carino...»


Come andò a finire?

«Con un nulla di fatto, ovviamente. L’Udi lo ha detto pubblicamente: “vogliamo che i “pregatori” se ne vadano” e per questo “andremo fino in fondo”, fino a quando cioè non troveranno il modo di farla smettere».


Ci sono mai andati vicini?

«Noi non ci siamo mai fermati, e dire che di ostacoli ne hanno messi sulla strada. Le ho già detto dell’assemblea pubblica?»


No...

«Dopo il comunicato hanno organizzato un incontro pubblico per chiedere alle istituzioni di avviare una serie di azioni per impedirci di pregare. Lì hanno rivelato che da anni hanno una forma di attenzione periodica su di noi».


In che modo?

«Di tanto in tanto vengono a controllare quello che facciamo».


Ma voi continuate a pregare anche se siete sotto controllo dei "guardiani della rivoluzione"? 

«Certo, l’unica cosa che abbiamo fatto è stato togliere temporaneamente alcuni cartelli che spiegavano le ragioni della nostra iniziativa per far risaltare meglio che siamo solo un gruppo di preghiera e non facciamo manifestazioni politiche. Così è rimasta solo la croce. Ma c’è anche un altro gruppo».


Quale?

«A ruota dell’Udi si sono mossi anche gli autonomi e i collettivi anarchici. A Modena c’è il Guernica, poi c’è un coordinamento donne di Rifondazione comunista, insieme hanno messo in campo azioni per attaccare la preghiera. Lo scorso aprile sono venuti due volte e con i megafoni, mentre noi pregavamo, ci hanno urlato ogni sorta di “complimento”». 


E voi?

«E noi continuavamo a pregare...! Soltanto un amico si staccò dal rosario per scattare una foto e documentare la cosa». 


Immagino, non l’avesse mai fatto...

«Un autonomo lo ha minacciato: “Se scatti un’altra foto, ti spezzo le gambe”. Ma noi abbiamo sempre mantenuto uno stile mite e non violento: abbiamo anche dato loro una lettera e ci siamo resi disponibili per un incontro, che però loro hanno rifutato. Alcuni giorni dopo hanno fatto anche una manifestazione davanti al consultorio e una in piazza».


Contestazioni a parte, c’è qualche risultato?

«Sì, abbiamo tante belle storie a “lieto fine”. Una volta una mamma a Rimini si stava recando ad abortire e poi...»


...e poi?

«E poi il miracolo della preghiera. Entrammo in contatto, le parlammo del bambino che aveva dentro di sé, la incoraggiammo che i suoi problemi si sarebbero potuti risolvere. Lei scoppiò a piangere e decise che non avrebbe abortito. E dopo settimane di angoscia provò finalmente un grande sollievo».


Che cosa le avete detto?

«Che è giusto dare al proprio bambino la possibilità di nascere e di conoscere la vita». 


Questo è bastato a convoncerla?

«Non c’era bisogno di convincerla. Lei, come ci raccontò successivamente, sentiva già che doveva dare una possibilità al suo bambino, lui non aveva colpe e non doveva pagare per i suoi sbagli».


C'è qualche donna che cambia idea e torna indietro a ringraziare come nei casi evangelici dei miracoli? 

«Sì, tante. Addirittura a volte succede che qualcuna decida nonostante il nostro aiuto di abortire e poi ci ringrazi perché “almeno voi ci avete provato ad aiutarmi”. La preghiera raggiunge gli angoli più disparati. Ho ancora negli occhi quello che accadde ad una coppia ghanese».


Che cosa?

«Una mamma ci aveva notato durante il Rosario, le lasciammo un volantino. C'era una foto di un bambino nel grembo e la scritta “Why don't you let me live?” (perché non mi lasci vivere?). Salì in reparto e lasciò quel volantino su un comodino della stanza dove c’erano le donne in attesa di abortire. A fianco c'era una coppia di ghanesi. Lei non avrebbe voluto abortire, ma lui l’aveva convinta a farlo. Quando però lui guardò il volantino, rimase folgorato. Guardò la moglie e le disse: “Ma cosa stiamo facendo?”. Si alzarono di scatto e se ne andarono. Dopo pochi minuti sarebbe arrivato l'infermiere a prendere la donna per portarla in sala operatoria». 


Folgorati?

«Sì. Abbiamo offerto loro un percorso di affiancamento, ma dopo un po’ abbiamo capito che preferivano muoversi autonomamente. E abbiamo perso i contatti».


Intanto una vita era stata salvata...

«Un paio di anni dopo andiamo a trovare in ospedale un'altra mamma ghanese e vi troviamo una sua amica: era la donna che scappò a pochi passi dall'aborto, Ci riconobbe. Mi disse una frase che non dimenticherò mai: “Ogni volta che guardo mio figlio penso a voi e a quello che avete fatto per me”. Certe storie ti riempiono il cuore, ma facendo questa attività devi confrontarti anche con tanti lutti». 


Che cosa dice la Chiesa locale?

«La Chiesa deve essere il punto di riferimento. Don Oreste prima di dare avvio a questa preghiera, ne parlava sempre prima con il vescovo di quella diocesi. Così è stato anche a Modena, e anche il nuovo vescovo è a conoscenza di questa nostra iniziativa. Quando sono partiti gli attacchi alla preghiera il settimanale diocesano ha avviato una raccolta di firme a nostro sostegno».


Come reagiscono i medici e gli infermieri?

«Dentro agli ospedali c'è un grande disagio in chi opera nei vari percorsi per arrivare all'aborto. E' un disagio interiore che si oggettiva nel fatto che sono sempre di più le obiezioni di coscienza. 


Non c'è il rischio che siano di comodo? Di chi dice: “Ma chi me lo fa fare?”».

«Quella che è cresciuta molto in questi ultimi anni è un’obiezione di coscienza “da saturazione”. Posso testimoniare con i miei occhi e le mie orecchie: ci sono medici, ostetriche e infermieri che non ne possono più di fare aborti. Capiscono di essere solo ingranaggi di un’orrenda macchina di morte e che non possono andare avanti per sempre a farsi scudo dietro al fatto che c'è una legge da applicare. Certe cose le vedono meglio di altri e faticano a tenerle nascoste perché li costringono a interrogarsi su quello che vedono». 


Che cosa vedono?

«Soprattutto l'aborto in fase avanzata, è un piccolo parto. Il bambino nasce vivo ma non ha gli organi pronti per respirare e muore entro qualche ora, salvo casi come quello di Rossano Calabro (aborto alla 26esima settimana, il feto vivrà per un giorno dimenticato dal personale sanitario). Una volta terminato, quelle stesse ostetriche si girano nel letto a fianco e devono assistere un altro bambino, nato alla stessa settimana di gestazione, o poco più, che sta lottando per sopravvivere e si fa di tutto per salvarlo».


Dunque con il feto delle stesse dimensioni...

«E vedono l'orrore! L'orrore di una prassi ospedaliera che di fronte a due neonati uguali lascia morire chi non è destinato a vivere. Un operatore ospedaliero un giorno si recò in cella frigorifera e vide un feto che ancora respirava. E' l'orrore che si aggiunge all'orrore». 


Avete conosciuto medici o paramedici che sono diventati obiettori?

«Sì, Un'operatrice ci ha raccontato di una frase che si dicono tra colleghe: “Andremo tutte all'inferno”. Loro lo sanno che è un mestiere tremendo, parlo ovviamente di coloro che fanno parte dell'equipe che segue gli aborti. Di altri sappiamo che sono andati molto in crisi.Dentro gli ospedali c'è un dramma fortissimo. E in tanti arrivano a dire: “Non ce la faccio più”. Anche da questo nasce la Ru 486, che ha lo scopo di aggirare il problema...»


Come accompagnate le donne che si avvicinano a voi?

«Anzitutto bisogna riconoscere, come diceva don Oreste che dietro ad una donna che vuole abortire, c'è sempre qualcuno che la fa abortire. L'aborto è un pensiero estraneo alla donna, è indotto.Dal padre del bambino...?»


Certo: ricatti, violenza e inviti pressanti sono sempre più frequenti, ma non ci sono solo i compagni. Ad esempio? 

«L'atteggiamento ostile del datore di lavoro, l'ambiente circostante con le pressioni dei genitori o tutori che fanno leva su ragazze minorenni o donne con problemi psichici».


E gli assistenti sociali?

«Ci sono assistenti sociali che di fronte a casi di povertà si permettono di dire: “Pensaci bene, hai già altri bambini...”. E poi ci sono le spinte dei medici».


Che invitano ad abortire?

«Certi responsi di esami prenatali sono tremendi, perché identificano il malato con la malattia. Come si fa a dire a una donna: “Signora, lei aspetta un down?”. E a questo punto tante volte è il medico stesso a suggerire l’aborto. Senza neanche offrire alla coppia la possibilità di incontrare famiglie che hanno bambini con lo stesso problema, per capire realmente di cosa si tratta».


Quindi oltre che una mentalità abortista c'è anche una sorta di induzione sociale all'aborto, come se la donna dovesse affrontare un protocollo ulteriore?

«Altroché. Ecco perché ora l'urgenza è fare campagna di sensibilizzazione su questo tema. Fino ad ora abbiamo visto le campagne sulla libertà della donna di abortire, ma la verità è che loro abortiscono perché non vedono davanti a sé alcuna alternativa, hanno pressioni micidiali attorno che le spingono a farlo». LEGGI TUTTO


lunedì 7 novembre 2011

LA SCIENZA HA MISURATO LA POTENZA DELLA PREGHIERA....COSTA NULLA, SE FATTA COL CUORE PORTEREBBE BENEFICI INIMMAGINABILI...

Cosa fare di fronte al disastro


Antonio Socci  

Libero, 6 novembre 2011 

Alluvioni e disastri materiali (due in dieci giorni) si sommano a alluvioni e disastri economici e finanziari e tutti insieme, proprio nelle stesse ore, sconvolgono questa povera Italia, “nave senza nocchiero in gran tempesta”, facendo dilagare insicurezza, angoscia, paura del futuro, smarrimento.

Possibile che proprio nel 150° anniversario della costruzione dello stato unitario degli italiani si debba rischiare il baratro quando tutti sanno, nel mondo, che la nostra è un’economia forte? I disastri naturali arrivano esattamente nei giorni più cupi ad alimentare smarrimento e depressione.
Fra i flutti minacciosi del mare in tempesta, tutti cerchiamo la stella polare per ritrovare la rotta e tutti guardiamo al timone, che sembra abbandonato a se stesso. Ma soprattutto tutti ci chiediamo cosa ognuno di noi possa fare, perché di certo ognuno di noi può fare qualcosa, anche senza rimetterci un euro.
Questa, fra l’altro, è la felice intuizione del signor Giuliano Melani che ha invitato tutti gli italiani a comprare, lunedì prossimo, i titoli pubblici dello Stato (il risparmio degli italiani è fra i più alti nel mondo).
Una strada semplice e facile, ma geniale (e pure conveniente) per una prima uscita dal rischio fallimento. E’ noto infatti che il Giappone è enormemente più indebitato di noi: lì il rapporto debito/pil è addirittura al 223 % e quello fra deficit e pil è al 7,50 %.
Ma il Giappone non incorre nelle punitive speculazioni del mercato e nelle umiliazioni di altre potenze proprio perché tutto il debito pubblico è allocato nelle mani dei risparmiatori giapponesi.
Dunque il “teorema Melani” dovrebbe farci aprire gli occhi. Più in generale dovremmo capire che impegnarsi (utilmente) invece che (inutilmente) indignarsi è il primo passo di una riscossa civile e di un soprassalto di dignità nazionale.
Anche perché è ben difficile confidare nei politici e nelle élite (considerata pure la disastrosa prova che stanno dando oggi, come nel passato).
Costoro dovranno cambiare radicalmente per riguadagnarsi la nostra fiducia. Ma anche noi dovremo cambiare.
La “malattia” italiana attuale è anzitutto una malattia spirituale e morale, perché il Paese ha tutte le risorse materiali per tappare le falle apertesi nella nave e riprendere la navigazione.
Occorrono qualità umane (disinteresse, dedizione al bene comune, sapienza, dignità, senso di responsabilità, spirito di sacrificio, onestà e solidarietà) più ancora che risorse finanziarie.
Lo ha sottolineato ieri lo stesso presidente della Repubblica quando ha detto che per uscire dalla crisi bisogna “ritrovare la strada della coesione sociale e nazionale”.
Ha aggiunto: “Bisognerà cambiare molte cose nel modo di governare, produrre e lavorare, vivere e comportarsi di tutti noi”, “indispensabile sarà lo spirito di sacrificio e lo slancio innovativo, affrontando anche decisioni dolorose che potranno apparire impopolari”.
Napolitano ha concluso: “L’Italia non può trovare la sua strada in un clima di guerra politica. È indispensabile riavviare il dialogo tra campi politici contrapposti”.
Quello che serve è una rinascita spirituale e morale, perché le risorse economiche per far fronte ai problemi ce le abbiamo già. Ma allora a chi rivolgersi per ritrovare energie morali che possano far cambiare la mentalità di una classe dirigente e di un popolo? A chi guardare?
Anche la Chiesa è chiamata a dare il suo prezioso contributo per il suo millenario rapporto di maternità col nostro popolo. Ma qual è il primo contributo che i cattolici possono dare al bene comune?
C’è anzitutto la loro operosità (la si vede in atto anche a Genova in queste ore), c’è la carità, che sostiene tante situazioni di sofferenza e di bisogno. La loro è una presenza preziosa e indispensabile anche fra i giovani.
Ma il primo contributo dei cristiani al bene di tutti – ci ha spiegato il papa – è la fede, che si esprime anzitutto con la preghiera e che sta alla base anche della carità.
Il popolo cristiano lo sa. Vorrei dunque girare al cardinale Bagnasco, presidente della Cei, e a tutta la Chiesa italiana, l’appello che mi è stato rivolto da tanti lettori che mi hanno scritto, perché venga indetta in tutte le chiese del paese una grande giornata di preghiera per l’Italia.
Magari con qualche gesto solenne alla santa casa di Loreto (perché l’Italia è la seconda patria della Regina del Cielo) e presso i nostri santi protettori, ad Assisi, alla tomba di san Francesco, e a Santa Maria sopra Minerva, a Roma, dove è sepolta santa Caterina.
So che ad alcuni sembrerà illusorio l’appello alla preghiera, ma il problema è che sembrerà fuori luogo anche a tanti ecclesiastici e a tanti “cattolici impegnati”, i quali credono che il contributo che i credenti possono dare al bene comune sia anzitutto un discorsetto sociologico (o magari qualche convegno che permetta a certuni di mettersi in luce per prenotarsi poltrone o ricollocarsi per salvare posizioni di potere).
Invece il vero e più prezioso tesoro che i cristiani portano al bene comune è anzitutto la preghiera e la conversione. Perché la benedizione di Dio – come disse il Papa quando esplose la crisi finanziaria negli Stati Uniti e crollarono imperi finanziari – è l’unica certezza che non viene meno, che non tradisce, che protegge, che illumina e porta pace e bene per tutti.
L’antico popolo d’Israele vinceva le sue battaglie contro i nemici quando Mosè teneva le mani alzate in preghiera. Così anche la Chiesa sa, da sempre, che la preghiera è una forza potentissima. Basti dire che Benedetto XVI – sulla scia di Giovanni Paolo II – nei giorni scorsi ha di nuovo messo in relazione il crollo incruento delle dittature comuniste del 1989 con la preghiera dei cristiani e dei martiri.
E la Madonna – a Fatima e a Medjugorije – ha ripetuto che la preghiera ha perfino il potere di fermare o allontanare le guerre (anche se certe élite cattoliche sembrano ignorarlo).
Infatti nel Motu proprio con cui indice l’ “Anno della fede”, Benedetto XVI scrive: “Capita non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune”.
Mentre “questo presupposto non è più tale”. Se qualche cattolico non crede nell’immensa forza della preghiera la fede manca anzitutto a lui.
Chi aveva molto chiaro tutto questo era un uomo, don Luigi Giussani, che pure aveva insegnato a una generazione di cattolici a impegnarsi negli ambiti sociali, culturali, civili e politici.
Quindici anni fa, nel 1996, quando l’Italia attraversò un’altra crisi – ma molto meno grave di quella attuale – don Giussani lanciò, come iniziativa pubblica, proprio un gesto di preghiera alla Madonna di Loreto e ai Santi Patroni per la salvezza del nostro Paese.
Si spiegò con queste parole in un’intervista alla Stampa:
“la situazione è grave per lo smarrimento totale di un punto di riferimento naturale oggettivo per la coscienza del popolo, per cui il popolo stesso venga spinto a ricercare le cause reali del malessere e a salvarsi così dagli idoli. Questo smarrimento comporta una inevitabile, se non progettata, distruzione dello stato di benessere, che risulta così totalmente minato nella tranquillità del suo farsi. Perché riprendere, bisogna pur riprendere!”.
Sembrano parole pronunciate oggi. Nei grandi cristiani il realismo fa a braccetto con il totale affidamento a Dio (non con le chiacchiere sociologiche).
Del resto nella storia delle nostre città e del nostro popolo, per secoli, l’incombere delle avversità (epidemie, guerre, terremoti, alluvioni, carestie) ha sempre indotto la nostra gente a raccogliersi nelle chiese e affidarsi alla Madonna e ai santi della nostra terra.
E gli innumerevoli santuari e le tante immagini votive ricordano quante volte il popolo è stato soccorso, quante volte sono state scongiurate tragedie e quante volte sono stati illuminati coloro che potevano determinare il bene o il male di tutti.
Antonio Socci
Libero, 6 novembre 2011

venerdì 4 novembre 2011

ABBIAMO "UNO STRUMENTO" E NON LO USIAMO O NON LO SAPPIAMO USARE BENE! QUESTI SONO I TEMPI PER RITORNARE A PREGARE!!!

La forza della preghiera ... apprezzata da misurazioni scientifiche

SCIENCE ET FOI n° 95 - APRILE 2010

tratto da CESHE, il "Circolo storico e scientifico"

J. Stovell1, uno studioso conosciuto per il suo ateismo, ha lavorato per anni nel campo dell'atomo. A tal fine, egli ha percorso delle vie fino ad allora sconosciute che hanno modificato le sue opinioni.
"Ero un ateo cinico che credeva che Dio non era altro che una rappresentazione della mente umana ... Un giorno, nel grande laboratorio di patologia di una clinica, mi apprestai a misurare le lunghezze d'onda e di forza delle radiazioni emesse dal cervello.
Volevamo esaminare ciò che accade nel cervello umano al momento del passaggio dalla vita alla morte. A tal fine, abbiamo scelto una donna con tumore al cervello alle soglie della morte. Questa donna era totalmente sana di mente: la sua abituale serenità e amabilità colpivano, ma, fisicamente, la sua condizione era gravissima. Noi sapevamo che stava morendo, e lo sapeva anche lei: questa donna era credente. Poco prima della sua morte, abbiamo posto nella sua stanza un apparecchio registratore molto sensibile per le misure cerebrali e sul letto un microfono per sentire le sue ultime parole; poi ci appostammo in una stanza attigua alla sua.
Eravamo nove scienziati scettici, tra i quali io ero certamente il più indurito; attendavamo, attenti, davanti ai nostri strumenti. L’ago dell’apparecchio, a zero, poteva raggiungere 500 gradi a destra in posizione positiva e 500 gradi a sinistra in posizione negativa. Per dare un'idea, la diffusione di un posto-radio i cui programmi erano diffusi con una forza di 50 kilowatt, in breve un’emissione capace di coprire tutto il globo, faceva segnare all’apparecchio una misura positiva di 9 gradi.
Gli ultimi istanti di vita della malata arrivarono. Improvvisamente, la sentimmo pregare e lodare Dio: Gli chiedeva di perdonare a tutti quelli che erano stati ingiusti con lei nella sua vita; poi disse: “Io so, Signore, che Tu sei l'unica vera fonte di forza per tutte le creature, e che lo resterai”; Lo ringraziava per la forza con la quale l’aveva sostenuta durante la vita, e per la certezza che aveva di appartenere a Gesù; che, malgrado le sue sofferenze, il suo amore per Lui non aveva mai vacillato. E, al pensiero che i suoi peccati le sarebbero stati perdonati per il Sangue di Gesù, una gioia indescrivibile irradiava dalle sue parole: ella, infatti, brillava di gioia all’idea che presto poteva vedere il suo Salvatore!
 “Commossi, restammo davanti alle nostre apparecchiature, dimenticando, a dire il vero, ciò che volevamo esaminare. Di colpo, mentre la donna continuava a pregare, sentimmo suonare il nostro strumento e vedemmo che l'ago arrivava a 500 gradi in positivo e continuava a basculare al limite massimo: la forza di irradiazione doveva superare la nostra scala. Abbiamo fatto per la prima volta una grande scoperta: il cervello di una donna morente che era in unione con Dio dispiegava una forza 55 volte più forte di qualsiasi lunghezza d'onda delle emissioni radio!
“Per condurre più lontano i nostri esperimenti, scegliemmo questa volta un uomo, anche lui malato. Una volta installato il nostro dispositivo, quando lui cominciò a reagire, fu grugnendo e bestemmiando; la differenza era tale che lo sentimmo abusare del Nome di Dio in un modo infame ...  E, di nuovo, il nostro apparecchio squillò: fummo davvero sorpresi di costatare che questa volta l'ago si trovava in negativo di 500 gradi, e bloccato al punto limite!
"È dunque con tali misurazioni che abbiamo potuto stabilire in modo certo quello che accade nel cervello umano quando si viola uno dei 10 comandamenti.

Così è stabilita con delle misure scientifiche appropriate, e in modo inconfutabile, la forza positiva dell'unione con Dio, e quella negativa del rinnegato ... Capimmo rapidamente che chi orienta la sua vita sulle vie di Dio e all’unione con Lui irradia di vita divina con effetti misurabili, ma chi trasgredisce uno dei comandamenti divini irradia degli effetti contrari, negativi, superiori all’abituale natura umana: in breve, una forza che possiamo chiamare satanica.
"In un batter d'occhio, la mia concezione atea del mondo si è spezzata: il ridicolo della mia incredulità divenne sempre più chiaro. Oggi, io so... Ho imparato a vedere in Gesù Cristo il mio Salvatore; io so che l'aureola che gli artisti hanno spesso dipinto attorno al capo di Gesù non è una fantasia artistica ma una realtà: questa forza liberatrice usciva un tempo da Gesù, e ancora oggi si irradia da Lui …
"E tu, caro amico, come reagirebbe per te l'ago dello strumento? Se sai che mostrerà una forza negativa, ti supplico, torna a Gesù che ci ha detto: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e Io vi darò riposo."
Questo testo risale al 1965, ma è'ovviamente confermato da studi più recenti.
Ecco, per esempio, degli estratti del professor Boguslav Lipinski, Boston (USA), del rapporto sulla misurazione dell’energia spirituale associata alla preghiera
Il Prof. Lipinski è specializzato in fenomeni bio-elettrici e svolge delle ricerche sulle malattie cardiovascolari a Boston; egli ha studiato le radiazioni in riferimento al principio di Einstein sull’unità dell’energia, sia essa elettromagnetica, nucleare, gravitazionale, ecc. Egli tenta di chiarire perché il dispositivo che registra delle energie di ordine fisico reagisce anche a fenomeni spirituali legati a dei luoghi santi e alla preghiera.
Il suo strumento di registrazione è comunemente destinato, nell'industria nucleare, a testare le radiazioni ionizzanti degli schermi: è un elettroscopio modello BT 400 BIOTECH, Canada ... L'unità di misura è il miliardo per ora (mR/h), la scala di misurazione è logaritmica e va da 0 a 1 milione di mR/hr. Le letture usuali vanno di solito da 0 a 15 mR/hr.
Risultati e conclusioni:

Le misure sono state prese in una parrocchia riconosciuta da Roma come centro mariano internazionale che si trova in Iugoslavia. Per 6 giorni consecutivi, dal 15 al 19 marzo 1985, in diversi momenti della giornata ed in luoghi diversi, sono state eseguite le misurazioni. Nella casa del signor Buntic. dove alloggiava il Professore, esse vanno da 100 a 1000 mR / hr.

Su una tabella dove sono indicate le 50 misure effettuate, si può leggere che nella Chiesa parrocchiale, a certe ore, vi sono solo 20 mR / h, ma si sale 1000 il 18 Marzo alle ore 17,15, poi a 10.000 alle 18; a 20.000 alle 19, e un picco di 100.000 nella "cappella delle apparizioni", all'ora della preghiera, il Venerdì 15 Marzo.
Elemento comparativo: nelle partite di hockey negli Stati Uniti, e anche in alcune Chiese, nonostante il fervore e l’entusiasmo, lo stesso apparecchio ha registrato solo da 20 a 70 mR / hr.
Le cifre estremamente elevate registrate durante certe preghiere, e la loro relativa rapida scomparsa, indicano che l’energia non può essere di origine nucleare. Per esempio, 100.000 mR / h, registrati il 15 marzo significano che le persone riunite dentro la chiesa sarebbero state sottoposte a 100 rad di radiazioni ionizzanti all’ora. Ora, la dose massima tollerabile è di 0,1 rad per GIORNO. Questo popolo avrebbe dunque dovuto morire per sindrome da post-irradiazione, il che non è avvenuto.
Quindi dobbiamo concludere che questa radiazione è di origine spirituale.
Questa energia spirituale non sembra essere associata al numero di persone che pregano insieme, ma piuttosto all’intensità, al fervore e alla qualità della preghiera. È 'probabile e plausibile che l’intensità della radiazione sia associata alla pratica del Digiuno, come indicato dal valore più elevato registrato il 15 marzo, avendo la quasi totalità dei parrocchiani di questo villaggio l’abitudine, in effetti, di digiunare due giorni alla settimana, e in particolare il Venerdì.
Infine, altra costatazione del professor Lipinski, l'irradiazione di questa forza spirituale si estende in tondo su una distanza di circa 1 km, ma si dissipa in tempi relativamente brevi: 5-30 minuti bastano per vederla scomparire.
Eh sì! Preghiamo con fervore e generosità!
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1 -MJ Stovell, studioso noto per il suo ateismo, lavorò per anni nel campo dell’atomo.