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lunedì 29 aprile 2013

IDA MAGLI: "L'INCARICO A EMMA BONINO...ORRIDO SIGILLO DI QUESTO GOVERNO" - CONDIVIDO TOTALMENTE!!!!









Come sappiamo già da molto tempo, il concetto di “rappresentanza” non esiste più; si è esaurito, insieme alla sacralità del Potere, con gli avvenimenti politici di questi ultimi giorni dell’aprile 2013. Adesso, però, con la formazione del governo Letta, lo possiamo confermare con assoluta certezza; ma soprattutto - è questa la cosa più importante – abbiamo finalmente la grande gioia di poterlo gridare a gran voce: “non ci rappresentano!” Sono i nuovi governanti del popolo italiano, i suoi despoti, i suoi sfruttatori, i suoi traditori, i suoi nemici, i delegati di quel Potere che si nasconde dietro il Bilderberg, la Trilaterale, l’Aspen Institut, e che indichiamo col nome di “Laboratorio per la distruzione” visto che ne sappiamo una sola cosa: che la sua meta è appunto la nostra distruzione, l’annientamento della civiltà europea e degli Stati europei. Non ci rappresentano, però! Dobbiamo essere felici quindi, di poterli guardare in faccia, uno per uno, con la certezza di non condividerne nulla. Stanno dall’altra parte, sono altro da noi, non sono “italiani”, ma nemici degli Italiani, i peggiori dei nemici, quelli che spargono il sale sul terreno prima ancora di aver vinto.

L’itinerario che ha portato alla fine della rappresentanza è cominciato con il rinnovo del mandato presidenziale a Giorgio Napolitano, e non poteva in fondo non essere così dato che era stato lui a “saltare” le regole della democrazia quando aveva consegnato l’Italia al potere del Laboratorio mondialista chiamando al governo Mario Monti. Nel momento in cui ha accettato il secondo mandato, Napolitano ha inferto l’ultimo colpo alla sacralità del “settennato” e di conseguenza alla “rappresentanza”, che è appunto sostanziata dalla fenomenologia del Sacro. Il “sette” è un numero sacro, un numero magico e potente, sotto la cui protezione si sono rifugiati fin dalla più remota antichità quasi tutti i popoli che fanno parte della nostra storia, dagli Egizi agli Ebrei, ai Greci, ai Romani… i sette anni assegnati dalla Costituzione alla Presidenza della Repubblica non sono quindi un caso o una decisione razionale, ma sottintendono la potenza trascendente di questa carica, più forte di quella dei parlamentari, e ne indicano la perfetta completezza nel cerchio chiuso in se stesso del numero sette. Come è stato notato da molti politici di fronte alla richiesta di rinnovare il mandato a Napolitano, non era mai stato detto che non si poteva “ripetere”; ma non era mai stato detto proprio perché era ovvio, era sottinteso… La replica del settennato di Napolitano ci ha liberato del tutto perciò della sacralità della rappresentanza e, insieme a questa sacralità, ci ha liberato di un “rappresentante” tanto ligio ai comandi dell’Europa da guidarci ostinatamente fino all’angolo senza via d’uscita dal quale doveva scaturire la giusta conclusione: il governo Letta.

Enrico Letta ha pubblicato nel 2010, insieme all’amico Lucio Caracciolo, un libro intitolato significativamente “L’Europa è finita?” (Add editore, Torino). La domanda si poneva in modo così esplicito due anni fa perché il fallimento della costruzione europea e della sua moneta appariva evidente a tutti. È sufficiente leggere qualche pagina di questo libro per sapere fino a che punto dobbiamo aver paura di Enrico Letta e delle persone che ha scelto per portare rapidamente a termine la missione devastatrice che gli è stata affidata. 
“L’euro è stato un successo, forse la più grande realizzazione dell’Europa” - afferma Letta- guardando con soddisfazione alle rovine che ha provocato. E continua: “Arrivo a dire che la moneta comune ha in un certo senso sostituito l’esercito: invece dell’esercito europeo, oggi abbiamo l’euro, simbolo della capacità di rappresentanza e di identificazione; un totem, appunto, attorno al quale gli europei possano sentirsi tali.” (p. 39) Come sogna bene, Enrico Letta, non è vero? Non vede nulla, non sente nulla. I popoli maledicono l’euro, tutti vorrebbero abbandonarlo, perfino i Tedeschi; la gente soffre orrendamente, gli imprenditori si uccidono, milioni di disoccupati non sanno come fare a sopravvivere, ma a Letta tutto questo non interessa perché, come per tutti i dittatori e i generali, i popoli di per sé non esistono, sono solo strumento. Letta è stato scelto, come ognuno di quelli che lavorano alla distruzione dell’Europa, proprio perché la scarsa intelligenza critica comporta l’insensibilità affettiva e la plasmabilità all’obbedienza fascinatrice del Potere assoluto. Si somigliano tutti, infatti: Trichet, Duisenberg, Barroso, Draghi, Rehn, Rompuy, Amato, Prodi, D’Alema, Monti… E adesso, con il programmato spogliarello del Partito Democratico, teso al rinnovamento delle generazioni, Enrico Letta.

L’incarico a Emma Bonino di andare in giro per il mondo in nome dell’Italia è infine il chiaro, orrido sigillo di questo governo; ne garantisce agli occhi di tutti l’assoluta volontà e capacità di distruggere non solo il popolo ma perfino l’idea dell’Italia; la dolcezza, la bellezza che ha accompagnato nei secoli il nome, l’immagine dell’Italia. Nessuno al mondo, probabilmente, avrebbe potuto dare questa certezza quanto la donna che ha propagandato l’aborto estraendo di persona, come testimoniano le riprese fotografiche, i feti con una pompa di bicicletta.

Ida Magli

Roma, 28 aprile 2012


EMMA!?!?

ECCO I GRUMI DI CELLULE CHE HAI ESTRATTO!!!!!



ECCO COME SI DISTRUGGONO LE PICCOLE IMPRESE ITALIANE, CE LO SPIEGA WALLY BONVICINI



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Wally " Noi dobbiamo scardinare il sistema" !!!
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MORIRE PER MAASTRICHT ? MANCO PER IDEA!!!!





di Marco Della Luna 28.04.13

tanto rumore per il solito governo commissariale

Si dà grande risalto mediatico al fatto che PD e PDL si mettano insieme nel governo, per nascondere il fatto veramente importante, ossia che lo fanno per portare avanti decisioni che sono prese da altri e da fuori dai confini italiani, e che sono imposte, e che vengono mantenute sebbene si dimostrino rovinose. La contraddizione, lo scontro di interessi, non è tra PD e PDL, ma tra chi impone quelle decisioni e la gente che ne subisce gli effetti.

Il potere politico è nelle mani di chi ha le leve macroeconomiche, soprattutto di decidere quanta moneta mettere in circolazione, a chi darla, a che tassi, a che condizioni, e di decidere se e quanto lo Stato possa investire, anche a deficit, per indurre l’attivazione dei fattori di produzione, l’occupazione, la crescita. E decidere sulla regolazione dei cambi valutari, regolamentare le importazioni di beni, servizi e capitali. Uno Stato che non detenga questo potere, può tirare un po’ in su o un po’ in giù la coperta, e poc’altro. Cioè può spostare un po’ di soldi da un capitolo all’altro della spesa pubblica, può spostare un po’ di peso fiscale da una categoria a un’altra di soggetti, può riconoscere i matrimoni omosessuali e le coppie di fatto, ma non può intervenire sulla recessione strutturale.

I paesi dell’Eurozona hanno devoluto questi poteri, interamente, ad organismi esterni. Alla BCE in quanto alla moneta, imponendo insieme vincoli rigidissimi di pareggio di bilancio. Inoltre, la BCE notoriamente ha il fine prioritario di proteggere il potere d’acquisto dell’Euro senza curarsi della recessione, e non può comprare titoli pubblici dai governi, cioè non può finanziarli direttamente, diversamente da altre banche centrali, come la Fed. Essa, programmaticamente, non può intervenire per invertire una recessione strutturale, né per riequilibrare le disponibilità monetarie e creditizie nei vari paesi dell’Eurozona; e invero non lo fa, lascia andare avanti le cose. Al più, lancia allarmi e interviene comprando titoli, sui mercati secondari, di quei paesi che sono a rischio di lasciare il tavolo dell’Euro per default.

Il suddetto insieme di scelte presuppone una precisa decisione, ossia che, da un lato, il settore pubblico non sia in grado di usare le leve macroeconomiche (investimenti produttivi e infrastrutturali) per indurre crescita e piena occupazione, nonché di prevenire o risolvere le recessioni; e che, dall’altro lato, i mercati, lasciati sa se stessi, siano in grado di raggiungere quegli obiettivi, e per giunta, assieme ai vincoli di bilancio e al controllo monetario (fissazione dei tassi, soprattutto) da parte della BCE, siano in grado di operare anche la convergenza tra i vari sistemi economici dei paesi dell’Eurozona, senza bisogno di un budget federale e di un governo federale che intervengano per redistribuire le risorse finanziarie che, per varie ragioni, si concentrino in modo squilibrato e squilibrante in certi paesi, sguarnendo altri paesi. 

Si noti che questa fondamentale ed epocale decisione è stata presa senza proporne i termini all’opinione pubblica, senza coinvolgimento democratico,e viene realizzata attraverso una lunga, pluridecennale serie di trattati, leggi e riforme, i cui effetti non vengono spiegati se non falsamente, rimangono latenti per alcuni anni, in modo che la gente si abitui, e poi esplodono quando è troppo tardi per tornare indietro. Questa medesima decisione non viene mai posta nel dibattito pubblico, a cui si offre, invece, il dilemma se ci si possa alleare con Berlusconi oppure no.

La predetta decisione si traduce nell’adozione di una concezione generale di come di fatto l’economia funziona e di come la si possa guidare, e dovrebbe essere oggetto di revisione, ossia di controllo empirico della sua correttezza. Cioè si dovrebbe controllare se produca i risultati predetti e desiderati, oppure no; nel secondo caso, andrebbe revocata siccome confutata dai fatti – così come avviene con qualsiasi teoria applicata alla realtà, con qualsiasi diagnosi, con qualsiasi ricetta.

Orbene, noi abbiamo che i fatti la confutano – la presente crisi recessiva, col suo perdurare, la confuta, assieme al crescente divario tra i paesi dell’Euro – però essa viene mantenuta; quindi questa decisione di mantenerla nonostante si dimostri errata e dannosa, va interpretata. Le ipotesi interpretative che mi vengono in mente sono che essa produca risultati diversi da quelli promessi, anzi contrari ad essi, ma sia conforme agli interessi di coloro che la mantengono, che hanno la forza di imporla. Interessi in termini di profitto (aumento dei redditi, concentrazione della ricchezza nelle loro mani) e/o in termini di ristrutturazione sociale e politica (concentrazione del potere nelle loro mani, in un modello sociale ove il vertice della piramide detiene un potere non contendibile e non sindacabile, mentre una minoranza di tecnici e funzionari gode di vari gradi di benessere e privilegio, e il grosso della popolazione è povero sia di denaro che di diritti e politici e civili, e sta sostanzialmente e passivamente a disposizione “del mercato”, privo di qualsiasi strumento per influenzare l’andamento della storia). Per meglio portare avanti questo piano, si fa in modo che esso dia un vantaggio concreto, per un certo tempo, ai paesi più forti (Germania in testa), permettendo loro di risucchiare capitali, aziende e tecnici dai paesi più deboli, abbattendo la loro competitività industriale. Così i paesi più forti stanno al gioco. Il vecchio divide et impera funziona sempre.

Complotto? No, applicazione alla società dello schema gestionale della zootecnia, stabile e sicuro. E, nei circoli che hanno preso quella decisione, che hanno formulato quell’insieme di scelte che producono questo insieme di effetti (Aspen, Trilateral, Bilderberg, etc.), troviamo, almeno dal 1995, anche Enrico Letta, che quindi è parte e origine di quei mali che, al popolo, si racconta che dovrebbe risolvere attraverso la tormentosa unione con Berlusconi combinata dalla saggezza di Napolitano nello spirito del patriottismo, rinegoziando anche il patto di Maastricht con i poteri forti. Si potrebbe immaginare una balla più grossa?

In ogni caso, Stati ed istituzioni politiche elettive, c.d. democratiche, conservano, nei paesi dell’Eurozona diversi dal paese creditore egemone, poteri marginali; quindi sono giuridicamente declassate ad autonomie locali, tanto più che la maggioranza dei provvedimenti legislativi adottati in tali paesi è in realtà un recepimento di norme decise dall’Unione Europea.

Marginali sono anche le scelte di politica interna, sicché è risibile presentare come importante la scelta di fare un governo con Berlusconi. Cambia ben poco. I governi Berlusconi, esattamente come quelli Prodi e D’Alema, hanno seguito la linea dettata da Berlino e Bruxelles, e il modello economico prescritto da Washington. Il governo Letta farà la medesima cosa, anche perché Enrico Letta, come pure suo zio Gianni, è uomo della finanza internazionale, esecutore dei suoi piani “europeisti”, difensore dei suoi dogmi, come ha messo nero su bianco nel suo libro Euro sì: morire per Maastricht. Abbiamo quindi la prova scritta dei suoi obiettivi.

Ma enfatizzare l’inciucio PD-PDL o la novità del governissimo è risibile anche perché l’inciucio destra-sinistra, DC-PCI, è in atto dalla fine degli anni ’40, col ben noto sistema di spartizione dei territori, delle poltrone, della spesa pubblica, dei ruoli morali e politici – sistema in cui, di fatti, il PCI votava oltre l’80% delle leggi di spesa. Il governissimo è sempre stato il vero sistema di gestione del Paese.

La novità è semmai che i due maggiori partiti si accordano per mettere insieme la faccia nella gestione di un periodo pessimo, che genera scontento crescente nella base, e in cui si adotteranno provvedimenti ancora più impopolari. Il fatto di metterci la faccia insieme consentirà loro di fare porcate ancora più grosse di quelle passate, perché nessuno dei partiti della coalizione dovrà temere che altri partiti si avvantaggino delle misure impopolari e recessive che esso approverà, per conto di terzi. Porcate e, temo, violenze, perché la recessione continua e continuerà a peggiorare, e bisognerà ricorrere alla violenza e all’intimidazione per mantenere la gente nell’obbedienza al sistema, lasciandole come unica via di sfogo l’emigrazione, oltre al suicidio.

Il fattore di instabilità di un simile governo marionetta di coalizione non è nella fittizia e recitata contrapposizione morale e ideologica o programmatica delle forze che lo compongono, bensì nella reale contrapposizione tra gli interessi della casta nazionale e dei suoi burattinai stranieri, che questo governo porta avanti, e quelli della popolazione generale. E questa contrapposizione reale continuerà a generare e a gonfiare forze rappresentative della protesta dei delusi e degli oppressi di ieri e di oggi, anche se questa volta si riesce a integrare la Lega e a inertizzare provvisoriamente Grillo.

L’opportunità che governi come gli ultimi due offrono e sempre più offriranno, è che con essi non si riesce più ad evitare che l’opinione pubblica percepisca e discuta il dato di fatto centrale, ossia che i governi italiani sono tutti e inevitabilmente governi Bildermerkel commissariali e che i loro programmi effettivi sono imposti da burattinai stranieri per gli interessi loro e a danno di un Paese e di un elettorato ormai svuotati di ogni autonomia, ridotti a colonia, e i cui riti elettorali e parlamentari non hanno alcun effetto o utilità.

28.04.13 Marco Della Luna



IL MATRIMONIO TRA PARTITOCRAZIA E POTERI FORTI PORTERA’ MISERIA E REPRESSIONE VIOLENTA
Obbedienza a Maastricht fino alla morte: parola di Enrico Letta
Rieleggere Napolitano al Colle e puntare decisi a legittimare con una riforma costituzionale il presidenzialismo di fatto, svuotando di poteri e dignità il parlamento in favore della Commissione Europea, della BCE e del Quirinale, serve appunto a questo. E’ stata subito confermata la linea (pseudo) neoliberista e fiscalista, gli uomini del Bilderberg, del FMI e dell’UE sono i primi a congratularsi. 
E Napolitano, col plauso di quasi tutti, incluso Berlusconi, incarica di formare il governissimo “senza alternative” l’on. Enrico Letta, che, come economista e come politico, è assolutamente improponibile per il ruolo di premier, dato ciò che ha fatto, ciò che è stato e ciò che è tuttora. Però si capisce anche perché e per cosa  è stato scelto…LEGGI TUTTO

"RADIO MARIA" HA SDOGANATO IL GOVERNO LETTA! SE LA CIVILTA' STA IN QUESTO GOVERNO LO VEDREMO FRA NON MOLTO!!! CARO PADRE LIVIO MEGLIO BUTTARE L'OCCHIO SU QUEL CHE DICE RICCARDO CASCIOLI!



MAURIZIO BLONDET

Quando il potere globale che uccide, umilia e avvelena la dignità umana verrà incoronato come «cristiano», e salutato come il Messia Atteso, con la tiara, allora si avrà l’Anticristo realizzato. Letta, uomo Bilderberg, non è altro che un piccolo esecutore, secondo e secondario, del gran regno della menzogna e della devastazione in atto, che Radio Maria saluta come LA Civiltà. Che il «mondo cattolico» sia parte o complice di questo inganno, di queste sirene che addormentano le cittadinanze mentre vengono spogliate, è un tragico errore che sappiamo dove condurrà.



«Gentile Direttore,

su Radio Maria, Riccardo Cascioli, parlando dell'incarico dato da Napolitano ad Enrico Letta, ha platealmente sdoganato davanti alle orecchie dei radioascoltatori, Il Bilderberg, la Trilateral e gli altri organismi mondialisti di potere e tutti i lori componenti, dicendo che quanto si trova a livello di informazione, specialmente su internet, è teoria complottista, mentre tali innocenti organismi aiutano la prevenzione delle crisi finanziarie e hanno tanti altri bei lati positivi. 


Sono rimasto di sasso! La prego faccia qualcosa! 


EURO O LIRA? PROF.ZIBORDI CI DICE CHE IL CUORE DEL PROBLEMA E' UN ALTRO!

    tratto da http://www.cobraf.com 


  • ...DIECI BUONI MOTIVI PER USCIRE DALL'EURO ATTUANDO LA MMT:....


    [attenzione ! 
    questo post richiede un poco di sforzo e almeno mezzora per essere assorbito perchè sintetizza e mostra cosa manca sia nella MMT-Mosler che nella posizione "sovranità monetaria" stile Bagnai. Chi vuole qualcosa di facile passi oltre...]

    Sicuro, siamo d'accordo che "lo stato deve creare più moneta per le imprese e famiglie" e per questo occorre "avere il controllo della propria valuta e della propria Banca Centrale". Qui siamo tutti di questo partito! (a parte qualche capoccione anche su questo forum e il 90% degli esperti che senti in italia, anche su internet...). Ma uscire dall'Euro non è un evento magico che risolve i problemi dell'ambiente, delle infrastrutture, fa scendere la benzina e aumentare il testosterone come scrivono gli amici MMT ora. L'Italia aveva la sua lira fino al 1999 e non riduceva il prezzo della benzina, lo aumentava e aveva problemi di ambiente e di infrastrutture...aumentava invece sempre le tasse anche allora, per pagare un 10% sui BTP!

    Ritornare alla Lira e fare Deficit Pubblici è essenziale alla fine, ma NON è il cuore del problema. Quando si è proposto l'Euro, a metà anni '90, l'Italia stava pagando interessi sul debito pubblico pari al 20% delle entrate fiscali, su 100 lire di tasse più di 20 andavano a pagare interessi sui BTP e Bot. Tornare a quella situazione non è la soluzione ideale.

    Provo ora a spiegare perchè sia Mosler-MMT che i vari "Sovranisti" del ritorno alla nostra moneta da Bagnai in giù, pur essendo ottime e serie persone e "dalla parte giusta", non centrano il cuore del problema.

    Il cuore del problema in occidente oggi e anche in Italia è che la moneta viene creata come DEBITO CREATO DALLE BANCHE (invece che dallo stato) e l'economia è ora soffocata dal Debito, pubblico e privato (con il suo riflesso di una pressione fiscale insostenibile)

    Innanzitutto ci sono anche dei problemi pratici nell'uscire dall'euro, cioè era totalmente sbagliato entrarvi, ma una volta dentro uscirne può essere uno shock. Soprattutto però la cosa più importante e prioritaria è finanziare con moneta una riduzione delle tasse generalizzata e smettere di indebitare lo stato e le famiglie. Questo è possibile farlo SUBITO, ANCHE SENZA USCIRE DALL'EURO e in un modo più pratico ed efficace perchè appunto immediato (vedi ad esempio: "Anche Bagnai non vuole capire" e anche "E' Meglio di Uscire Dall'Euro"). 

    Ma oltre a questo aspetto più politico e pratico, in generale il PROBLEMA PRINCIPALE E' IL DEBITO. Dal 1981 al 1999 l'Italia aveva la Lira, ma finanziava il deficit pubblico con Debito e pagava dei 10% di interesse sui BTP. Risultato: ha accumulato 2.000 miliardi di interessi sul debito pubblico a forza di pagare interessi superiori all'inflazione sui BTP per 20 anni di fila. Questo è il problema numero uno.
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    1) rispetto ai "sovranisti" del ritorno alla Lira come soluzione di tutto o quasi
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    intanto sarebbe più logico, meno complicato e meno problematico che fossero Germania, Austria, Finlandia e Olanda ad uscirne loro piuttosto che l'Italia uscisse unilateralmente. Poi, anche senza uscire dall'Euro si può finanziare da subito dei Deficit pubblici di 150 miliardi l'anno ora (al posto dei 30-40 miliardi attuali l'anno). Infine questo è essenziale se li usi per tagliare le tasse in modo massiccio, non per aumentare la spesa pubblica con il reddito garantito o il lavoro garantito dallo stato (vedi La Soluzione del Problema del Debito Pubblico e il lavoro di Marco Cattaneo sui certificati di credito fiscali come soluzione alternativa)
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    2) rispetto alla MMT "stile Mosler" del deficit pubblico come soluzione di tutto o quasi
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    Non si discute mai che di fatto la realtà è le banche creano gran parte della moneta oggi, non lo stato. Sarebbe meglio che fosse lo stato a crearla, ma il problema è che oggi la creano le banche. Leggendo molta letteratura MMT e Mosler stesso sembra spesso che solo lo stato possa creare moneta, per cui basta avere un deficit pubblico e questo si traduce in più moneta per il settore privato. Dove Mosler e la MMT non sono chiari è nel fare finta che il "settore privato" sia tutto composto di imprese e famiglie, per cui ogni deficit del settore pubblico si traduce automaticamente in un surplus per il "settore privato". Nella realtà il "settore privato" è composto di imprese e famiglie da una parte, ma anche di banche dall'altra e queste ultime creano moneta sotto forma di debito per le prime

    [ Ho incluso qui sotto uno scambio di email con Mosler il 16 aprile a riguardo in modo che possiate giudicare meglio leggendo quello che mi obietta...]

    Quello che invece gli obietto (seguendo Steve Keen, Richard Werner, Richard e tanti altri citati in bibliografia in fondo, perchè non invento niente...) è che all'interno del "settore privato" viene creata moneta, da parte delle banche e Mosler e la MMT invece trattano il settore privato come un tutto unico, confondendo le famiglie e imprese, che ricevono credito con le banche che lo creano. Fanno finta che non esistano le banche, come Krugman e gli altri "neo-Keynesiani"

    La metto giù in modo semplice con l'esempio del Giappone, che ha avuto deficit pubblici anche 10% del PIL per 20 anni di fila tanto è che ha accumulato un debito pubblico superiore al 200% del PIL. Lo stesso la sua economia, pur andando meglio della nostra, è sempre molto fiacca tanto è vero che ora hanno aumentato il ritmo dell'Alleggerimento Quantiativo fino a 75 miliardi (in dollari) al mese per far svalutare lo Yen del -30%. Come se avessero l'Euro! Cioè: i giapponesi facevano i famosi deficit pubblici molto alti che raccomanda la MMT e anche Paul Krugman, giusto ? E lo stesso sono stati costretti ora a trovare un modo di svalutare lo Yen per stimolare l'economia.

    Come è possibile, quando secondo la MMT avevano i famosi elevat deficit pubblici che sembrano curare ogni problema ?

    Perchè il Giappone ha finanziato i deficit pubblici emettendo titoli di stato, dei fottuti bonds non emettendo moneta! E questi bonds giapponesi sono comprati da investitori e pubblico giapponesi (dato che non ha deficit esteri come gli USA), per cui la moneta che entrava in circolo tramite i deficit pubblici veniva riassorbita vendendo titoli di stato. Se lo stato spende 100 miliardi più di quello che incassa, ci saranno 100 miliardi in più quell'anno che vengono accreditati nei conti correnti di imprese e famiglie. Vero, ma se poi il governo emette titoli di stato per 100 miliardi e le banche, imprese, fondi e famiglie comprano titoli di stato per 100 miliardi buona parte di questa moneta finisce di nuovo in conti di deposito presso la Banca Centrale (del Giappone). 

    Come dice Mosler un titolo di stato non è altro alla fine che un conto di deposito presso la Banca Centrale creato per conto tuo dalla tua banca. Bene, i 100 miliardi che lo stato, in deficit, spende in più di quello che incassa, finiscono in buona parte SE FINANZI I DEFICIT CON TITOLI DI STATO, in questi conto di deposito presso la banca centrale invece di circolare nell'economia (leggi qui le obiezioni di Mosler...)

    Allora: ovviamente, c'è un problema di "stock e flusso", l'economia sbaglia quasi sempre quando li confonde (come diceva Kalesky, un ingegnere genialoide che si è occupato di economia "...è l'arte di confondere gli stock con i flussi"). Cioè, quando paghi 100 miliardi di moneta in deficit questo è un "flusso" che circola, mentre quando compri un certo stock di debito pubblico è uno "stock" appunto. Per cui quando lo stato spende moneta in deficit questa circola anche prima di finire di nuovo in titoli di stato, cioè in conti di deposito presso la banca centrale dove accumula interessi. 

    Ma l'esempio del Giappone, e anche dell'Italia a dire la verità in modo meno evidente, illustrano che l'economia non beneficia se non di una frazione di questa moneta "spesa in deficit" SE QUESTA VIENE IN GRAN PARTE RIASSORBITA VENDENDO TITOLI DI STATO. Negli Stati Uniti il meccanismo del deficit pubblico è invece più efficace, ma perchè gli USA si possono permettere simultaneamente anche di avere deficit esteri del 5-7% del PIL per cui in pratica i titoli di stato vengono venduti a stranieri. In questo modo quando lo stato si finanzia lo fa con moneta che proviene dalla Cina o Giappone !!! 

    Questo è cruciale da capire: gli USA hanno il fottuto DOLLARO, che è tuttora la moneta di riserva prevalente e anche di regolazione degli scambi e grazie al quale possono permettersi di FARSI FINANZIARE I DEFICIT PUBBLICI CON MONETA DA PARTE DEGLI STRANIERI. E SENZA FARE LA FINE DELLA GRECIA E DI CIPRO!.

    Per gli USA il deficit estero non è un problema insomma, ma solo per loro (e in parte per l'Inghilterra grazie alla City). 

    Ma solo se il deficit pubblico si accompagna ad un deficit estero cronico questo aumenta la quantità di moneta in circolazione e gli altri paesi, non avendo il Dollaro e non essendo la piazza principale finanziaria del mondo intero che attrae capitali per questo motivo, non possono permettersi di mantenere in eterno Deficit Esteri cronici, per cui alla fine buona parte del loro Deficit Pubblico viene poi assorbito da imprese e famiglie domestiche che comprano i titoli di stato. E quindi finanziare i deficit con titoli di stato riduce in buona parte la quantità di moneta che i deficit avevano immesso in primo luogo nell'economia. 

    Insomma (banalizzando e semplificando ora): devi creare moneta fresca che circoli nell'economia, non venga tesaurizzata dagli anziani e i benestanti che mettono tutto in BTP e si arricchiscono senza fare un tubo. Quindi o sei l'America, che può permettersi sia deficit pubblici che deficit esteri cronici e DI FATTO FINANZIA I SUOI DEFICIT CON MONETA STAMPATA IN CINA O ARABIA O TAIWAN O COREA O GIAPPONE... oppure, se sei l'Italia o il Giappone o la Spagna, devi monetizzare il deficit pubblico, non finanziarlo con debito. Se lo finanzi con debito, ANCHE AVENDO LA TUA LIRA, e lo vendi all'estero prima o poi ti fottono (e qui la roba che scrive sempre Bagnai, ciclo di Frenkel ecc...). Se invece è venduto all'interno, agli anziani e benestanti italiani, ti riassorbe la moneta creata dai deficit pubblici e sei da capo.... INSOMMA DEVI CREARE MONETA CHE CIRCOLI VERAMENTE NELL'ECONOMIA 

    QUAL'è IL SISTEMA PIU' SEMPLICE allora ? FARLA CREARE ALLA BANCHE, CONTROLLATE DALLO STATO, CHE NE FINANZIANO DIRETTAMENTE IL DEFICIT (ovviamente in una quantità fissa tipo il 4% annuo e rivolta alle imprese, non a finanziare mutui e speculazioni)

    (non sembra, ma qui vi si è stato riassunto mezzo manuale di macroeconomia in modo condensato... Ma se non credete a me, ecco le letture consigliate per altri dettagli: 



    "The Chicago Plan revisited" di Michael Kumhof, 2012, IMF working paper,

    Clicca qui per ingrandire



Per chi fosse interessato a quanto discusso qui sopra sulle due questioni cruciali (a dire la verità per l'Italia) del ritorno all Lira e il Deficit pubblico come soluzione e ecco uno scambio di email con Mosler, dove il nostro eroe mi risponde riga per riga.

Il punto cruciale è facile da vedere, quando gli cito il fatto oggi molte economie occidentali hanno un ammontare di debito totale, privato e pubblico, del 300 o 400% del PIL e quindi pagano un totale di interessi (assumendo ad esempio un 5% di costo medio del debito) del 15%-20% del PIL Mosler risponde "..why does that matter? .." cioè che non importa (!). E non è un fraintendimento, come discusso nel post successivo questa conclusione segue logicamente dal fatto che nella MMT-Mosler è come se le banche e il credito non esistessero, si finge che solo il deficit pubblico crei moneta per il settore privato, COME SE NON ESISTESSERO LE BANCHE. In realtà la posizione di Mosler sarebbe anche giustificata, dal punto di vista pratico, ma solo per gli U.S.A. come spiego meglio a fianco...

sabato 27 aprile 2013

DONNE, ANIMA MISTICA CI DONA DUE NOTIZIE IN UNA: IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA E' IL SECONDO AVVENTO DI CRISTO, "L'AVVERTIMENTO" E' IL GRANDE CONCILIO DELLA CHIESA DELL'ESODO.


Post n°47 pubblicato il 26 Aprile 2013 da animamistica



Diario in tempo reale, 26 aprile 2013. Il trionfo del Cuore Immacolato è il secondo avvento del Messia che sarà chiamato Emanuele e affidato a BXVI. Il potente Avvertimento di luce interiore proveniente dal cuore delle donne di Maria Regina, che avvertirà e rinnoverà il popolo di Dio, è il grande Concilio che si terrà nella chiesa dell'esodo.

Ascolta dunque, Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che siedono davanti a te: ecco, io manderò il mio servo Germoglio. (Zaccaria 3,8)

Il trionfo del Cuore Immacolato è la nascita del discendente reale della stirpe del Messia: l'Emanuele.
Emanuele è il secondo Germoglio della casa reale di Davide profetizzato dalle

Scritture, l'Erede messianico destinato a rendere stabile per sempre il trono del Cristo sull'universo, portando a compimento il regno dei cieli in terra, del quale hanno parlato le madri e i padri della chiesa come Grande Monarca della fine dei tempi.



Il trionfo del cuore di Maria è una soprannaturale esplosione di luce e di gioia messianica: la gioia dell'avvento del Figlio. Luce e gioia che si rifrange nel creato come illuminazione delle menti e felicità nei cuori a partire dal cuore delle donne.

Il cuore immacolato di Maria risplenderà pienamente e concretamente soltanto nelle donne, per le quali è dunque da preannunciare una imminente gloriosa stagione di guida del popolo di Dio, grazie alla loro profonda comprensione interiore del mistero dell'incarnazione del Figlio, che perviene ad esse in grado eminente per il fatto di essere madri in corpo, anima e spirito.

Il cuore immacolato di Maria sta per risplendere così fortemente in queste donne da generare l'immensa luce di un tale potente Avvertimento interiore che costituirà l'avvio di quel “movimento di "ecclesiastici, angeli, santi ed altri cristiani" che rinnoverà la chiesa, visto dalla beata Emmerick.

Sarà questo movimento di luce interiore, proveniente dal cuore delle donne di Maria Regina, che avvertirà e rinnoverà il popolo di Dio, portandolo a riaffermare tutta la verità sulla Fede nell'incarnazione divina in un grande Concilio, che si terrà nella chiesa dell'esodo. Tutto ciò è richiesto – come dice il catechismo – per attuare la conversione necessaria del popolo di Dio, affinché “Egli mandi il Messia che vi aveva destinato”, il quale non può tornare a causa di una fede che “non lo riconosce” più nella sua vera identità.

La sconfitta delle eresie nella chiesa e della tirannia sul popolo di Dio, la ricostituzione della centralità del ruolo della donna nella formazione e nella guida dei figli di Dio e la nascita solare del Re delle genti saranno le caratteristiche concrete del trionfo del Cuore Immacolato di Maria, che stiamo per vedere sulla terra.

Commenti al Post:
pccmar47
pccmar47 il 26/04/13 alle 11:16 via WEB

Alleluia!!!Alleluia!!! Alleluia!!! Se tanto mi da tanto, BXVI ha 86 anni per cui anche i più anziani dovrebbero vivere questo Trionfo. Vorrei che venisse urlato al mondo, a questa umanità sofferente che ha perso la speranza! Come fare per raggiungere tutte le donne con una simile notizia? Diranno che siamo pazze? Non ho dubbi che, quanto scrive "animamistica", corrisponda alla verità, è qualcosa dentro che mi dice che ha ragione e poi conosco da anni quanto tempo e passione dedica allo studio delle scritture, dei profeti, del magistero di BXVI....quindi anche matematicamente la ragione dice che 2+2=4 Il tutto senza scopo di lucro e con tanta fatica! Io sono ultrafelice di stare in questa schiera di matti!!! Maranatha - Vieni, Signore Gesu'!(Rispondi)

venerdì 26 aprile 2013

GLI ITALIANI HANNO LA MEMORIA CORTA MA QUEL "PIZZINO" IN PARLAMENTO FORSE SE LO RICORDANO MOLTI!!! LEGGERE E STAMPARE I COLLEGAMENTI AI LINK CITATI, DOMANI POTREBBERO NON ESSERCI PIU'

tratto da Come Don Chisciotte di Andrea Aliprandi - 26/04/2013

Io ce la metterò tutta perché gli italiani non ce la fanno più dei giochetti della politica.
Enrico Letta 

Al di là del volto pulito, dei 47 anni ben portati e dei modi più o meno galanti di Enrico Letta, è bene conoscere alcune cose sul suo passato recente e remoto, per capire che cosa ci riserva il futuro.

Posizioni politiche ed economiche:

- Appoggio incondizionato a Napolitano-Monti, suoi compagni nella loggia segreta (“mega-P2 globale”) Gruppo Bilderberg e nella loggia semi-segreta e super-esclusiva creata da Rockefeller: la Commissione Trilaterale;

- Euro sì. Morire per Maastricht, titolo e sottotitolo del suo libro edito da Laterza (http://www.ibs.it/code/9788842052487/letta-enrico/euro-si-morire.html); Letta dunque è un eurocrate di lunga data, peraltro poco lungimirante, non avendo avvertito i pericoli dell’area euro; curiosamente, il “giovane” eurocrate Letta ha “trascorso parte dell'infanzia a Strasburgo http://it.wikipedia.org/wiki/Strasburgo dove frequenta la scuola dell'obbligo http://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_dell%27obbligo (dalla sua pagina di Wikipedia);

- Pro austerity di Monti. Letta dice, il 9 ottobre 2012: “Noi abbiamo voluto per primi Monti, caricandoci anche responsabilità non nostre. Noi rivendichiamo la giustezza di quella scelta. La condivisione profonda di quanto è stato compiuto e la necessità di una continuità programmatica nel prossimo governo è sancita, peraltro, dalle conclusioni della Carta d’intenti, ribadite e votate dall’Assemblea di sabato all’unanimità” 

- Chi critica l’austerity di Monti è cattivo. Per Letta, Fassina con le sue critiche a Monti, compagno di merende di Letta nel Bilderberg e nella Trilaterale, “ha passato il segno”
( http://www.liberoquotidiano.it/news/1094581/Nel-Pd-volano-stracci--Fassina-Monti-%C3%A8-da-rottamare--Letta-%C3%A8-in-contrasto-col-partito.html ); poco importa se oggi Letta si dichiara contrario all’austerity: ha già ampiamente dimostrato di essere ondivago e poco lungimirante.

- La nomina di Mario Monti è stata “un miracolo” (v. sotto, sezione “Amicizie e parentele”, voce Monti);

- Goldman Sachs è coraggiosa. “Goldman Sachs” “sembra avere più coraggio e lucidità di analisi” rispetto a “tanti rappresentanti dei poteri economici italiani che paiono timorosi nei confronti di una prospettiva di centrosinistra”
(http://www.asca.it/news-pd__E_Letta__da_Goldman_Sachs_conferma_di_vocazione_europeista-1199195-POL.html ); NB: Mario Monti e lo zio Gianni Letta sono consiglieri per conto della Goldman Sachs. Goldman Sachs, la più grande banca d’affari statunitense (e del mondo), già nel 2007 è stata al centro di una inchiesta della Procura di Pescara per una frode al fisco per almeno 202 milioni di euro ( http://espresso.repubblica.it/dettaglio/banche-daffari-e-di-truffe/1629089; http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=5770& , http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=5770& )
Goldman Sachs è ritenuta corresponsabile della crisi greca ed è stata additata come responsabile del crollo della lira agli inizi degli anni ’90, “dapprima annunciandone la sopravvalutazione ed indicando nel livello di 1000 lire al marco il tasso di cambio che essa riteneva realistico, poi buttandosi a vendere lire per contribuire a ottenere quel risultato.” 

- Privatizzazioni selvagge. Privatizzare tutto. Pro bono della Goldman Sachs. Letta annuncia: “È arrivato il momento di cominciare a parlare di privatizzazioni. Penso a Poste, Ferrovie, Eni, Enel, Finmeccanica e alle 20 mila aziende partecipate degli enti locali”
(http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ ); anche in questo senso le privatizzazioni di Letta saranno in continuità con i metodi del suo maestro Andreatta e del suo idolo Monti (consigliere per la Goldman), a favore di Goldman Sachs, in combutta con lo zio Gianni e quindi in pieno conflitto di interessi (http://affaritaliani.libero.it/economia/privatizzazioni-il-tesoro-sceglie-goldman-sachs-e-soc-generale-valutazione-quote.html ); in caso di uscita dell’Italia dall’euro, con la conseguente svalutazione, e tramite il suo funzionario Letta, Goldman Sachs potrà acquisire i gioielli nazionali a prezzo molto ribassato. Il sogno di privatizzare l’Enel e altri gioielli nazionali, in parte realizzato, era già di Andreatta

- Affidare a Goldman Sachs la valutazione delle partecipazioni statali ad aziende per vedersi ridurre poi drasticamente i bond italiani che aveva in portafoglio. Questo infatti è accaduto con il governo Monti: lui ha affidato a GS le valutazioni su “Fintecna, Sace e Simest in vista della cessione alla Cdp” e GS ha ridotto del 92% i bond italiani che aveva in portafoglio,” portandoli da 2 miliardi di euro a una misera quota di 155,2 milioni di euro. In pratica, le collusioni di Monti con Goldman Sachs sono controproducenti da ogni punto di vista e anche in prospettiva futura, perché invia un fortissimo segnale di sfiducia agli investitori. 
Lo stesso, si deve presumere, avverrà con il prossimo governo Napolitano-Letta (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-08-09/doccia-fredda-goldman-sachs-160710.shtml?uuid=Abtzo0LG ). 
Del resto appare chiaro a cosa potrebbero essere mirate quelle riduzioni di portafoglio: a una svalutazione di tutto il patrimonio industriale nazionale, che poi verrà acquistato dalla a prezzi di favore dalla stessa Goldman Sachs.

- Smembrare l’ENI. “Terna e Snam Rete Gas scorporata da Eni”: smembrare l’ENI e quindi privatizzarla togliendoci il controllo sulle autentiche fonti di approvvigionamento del gas, utili alla NATO nell’ambito di una strategia di indebolimento della Gazprom e quindi della Federazione Russa, che collaborano strettamente con ENI (http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ ); anche questa operazione sarà probabilmente un bel regalo a Goldman Sachs; lo smembramento e la privatizzazione dell’ENI seguirà il precedente dello smembramento e privatizzazione dell’IRI operata tramite l’intervento di Andreatta, il mentore di Letta. Tramite l’accordo con l’eurocrate Van Miert siglato nel 1993, Andreatta diede il via allo smantellamento dell'IRI, che dai tempi di Mattei era un complesso di aziende statali (regno per lo più di monopoli naturali) fra i più grandi al mondo, che ci era invidiato all'estero “perché era in grado di fare tutto, e moltiplicava ogni lira investita per sei-sette volte” (http://www.movisol.org/draghi4.htm ).

- Una delle poche iniziative promosse Letta diverse dal duetto austerity/privatizzazioni – ma patrocinata dai soliti Monti e da Goldman Sachs, evidentemente per i profitti che potrà trarne avendoli in gestione – è quella degli “euro project bond quale possibile pilastro della strategia di rilancio della crescita", sostiene Letta. Però questa soluzione è controversa e di difficile applicazione. Contro gli Eurobond si è espresso anche Mario Draghi, secondo il quale non risolverebbero i problemi strutturali di fondo dei singoli paesi, oltre a introdurre problemi di natura giuridica dovuti alla necessità di modificare i trattati ( http://www.libertiamo.it/2010/12/17/eurobond-il-dado-e-tratto/ ).

Principali appartenenze e affiliazioni:

- Loggia segreta (“mega-P2 globale”) Gruppo Bilderberg, cui ha partecipato nel 2012; fra i pochissimi personaggi italiani che vi appartengono:Mario Monti, membro del suo consiglio direttivo;

- Loggia semi-segreta e super-esclusiva Commissione Trilaterale, creata da Rockefeller; fra i pochissimi politici italiani che vi appartengono, oltre a Vittorio Grilli, i due compagni di Letta, Giorgio Napolitano e Mario Monti;

- Loggia esclusiva “a porte chiuse” Aspen Institute, come recita il loro sito, «Il “metodo Aspen” privilegia il confronto ed il dibattito “a porte chiuse”.» Membri del suo comitato esecutivo italiano, guarda caso, sono, oltre a Enrico e Gianni Letta, Monti, Amato e vari altri; Napolitano non ha mancato di partecipare alle loro iniziative;

- Goldman Sachs, la più grande banca d’affari del mondo (http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2012/9/22/26536-la-goldman-sachs-vota-per-il-pd/; vedi anche sotto, voce zio Gianni Letta);

- Dal 1990 collabora con “l’Arel, Agenzia per le Ricerche e le Legislazioni fondata da Nino Andreatta, il più ultraliberista tra i ministri e gli economisti democristiani,” (... http://www.contropiano.org/news-politica/item/16124). Dal 1993 è segretario generale dell’Arel. Andreatta nel 1993 dichiarava quella delle privatizzazioni un’“emergenza nazionale”
(http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/03/Andreatta_privatizzare_emergenza_nazionale_co_0_9303039062.shtml ); conosciamo bene le dichiarazioni di Letta a favore delle privatizzazioni: è probabile dunque che anche con Letta le privatizzazioni diverranno emergenza nazionale, a vantaggio (solo provvisorio) del bilancio e di Goldman Sachs.

- Fondatore del think tank bipartisan Vedrò, che vede fra i numerosi partecipanti l’amico di Monti Corrado Passera, Gianluca Comin, dell’Enel, ed Enrica Minozzi, dell’Eni, due aziende che Letta vuole smembrare e privatizzare 

- PD. “Il Pd si candida ad essere il country party, il partito dell’Italia” 

Amicizie privilegiate e parentele:

- Napolitano, membro, come Letta, della Trilateral Commission e dell’Aspen Institute, e amico degli amici. In fondo è lui che ha appena nominato Presidente del Consiglio il suo compagno di logge Letta. - Mario Monti, il Barone. Monti ha dunque come suo successore il suo compagno di logge ed estimatore Letta. Degno di nota è il cosiddetto “pizzino” di Letta a Monti – suo compagno di associazioni segrete ed esclusive quali il Bilderberg e la Trilateral Commission, e con interessi comuni in Goldman Sachs – un biglietto scambiato in Parlamento, la cui foto, assolutamente autentica, è stata pubblicata dal “Corriere della Sera” il 18 novembre 2011: «Mario, [si notino la confidenzialità e l’informalità, N.d.R.] quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!»
(http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2011/11/18/pop_monti-foglio.shtml ); In altre parole: Mario Monti ha ricevuto l’incarico il 16 novembre 2011; subito dopo l’incarico Letta, che lo chiama “Mario” (in amicizia) gli dà il suo appoggio, “sia ufficialmente”, sia “riservatamente” (parola sottolineata da Letta; leggasi: in segreto); poi grida al miracolo per l’incarico al suo amichetto Monti della Trilaterale/Bilderberg/Aspen. Curiosità: nella parte finale della lettera, Letta scrive di aver “tenuto” – contatti? – con Stefano Grassi]. Il riferimento non è facilmente decifrabile ma potrebbe essere a Stefano Grassi, consigliere di Mario Monti, che ha frequentato la stessa università di Letta, conseguendo anch’egli un dottorato di ricerca in diritto presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa e che condivide con Letta attività nell’ambito di istituzioni della Comunità Europea. Mesi fa era scoppiato un mini-scandalo perché Monti avrebbe chiesto il distaccamento di Grassi, in qualità di consigliere per le politiche comunitarie e per le riforme economiche pagato dalla Comunità Europea (con i nostri soldi), per farlo lavorare al suo fianco nella Lista Monti.

- Beniamino Andreatta (1928-2007), il Guru delle Svendite. Economista democristiano ultraliberista, che già favorì la carriera universitaria del suo portaborse Prodi, è stato un vero mentore per Letta. Fra i suoi principali insegnamenti, la ricetta dello spezzatino. Lo spezzatino di colossi industriali nazionali, come l’IRI, che ora Letta vuole applicare a Finmeccanica, ENI eccetera. Andreatta “nel 1992 annunciò che per rientrare dal debito pubblico occorreva “ridurre il reddito delle famiglie italiane di almeno 5milioni di lire”. Andreatta, secondo alcune fonti, sarebbe stato presente sul panfilo Britannia il 2 giugno 1992 nella presunta trattativa segreta fra oligarchi angloamericani (dicesi anche: l’ubiquitaria Goldman Sachs) e membri della classe dirigente italiana per la privatizzazione e la svendita del patrimonio industriale italiano ( http://www.movisol.org/draghi4.htm ). Esistono fonti che suggeriscono che Andreatta avesse come obiettivo la svendita integrale di tutte le quote statali di tutti i patrimoni pubblici. Andreatta, in qualità di neo-ministro degli esteri, accolse subito entusiasticamente la proposta britannica di mandare gli eserciti in Bosnia ( http://www.movisol.org/draghi4.htm ).

- Gianni Letta, lo Zio. Che il caso Letta sia un possibile caso di nepotismo (secondo varie possibili forme di favoritismo) è sotto gli occhi di tutti, ma in queste circostanze è il minore dei mali. Più problematiche sono le affiliazioni dello zio. Dal 18 giugno http://it.wikipedia.org/wiki/18_giugno 2007http://it.wikipedia.org/wiki/2007 Gianni Letta è “membro dell'advisory board di Goldman Sachs International
http://it.wikipedia.org/wiki/Goldman_Sachs con compiti di consulenza strategica per le opportunità di sviluppo degli affari, con focus particolare sull'Italia” ( http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Letta ). Si noti che un ruolo analogo è stato (è?) rivestito anche da Monti, il compagno di merende di Enrico Letta – che con lui frequenta il Bilderberg e la Trilaterale. 

- Pierluigi Bersani, l’amico che non vende più. Bersani, compagno di partito, e coautore di libri con Enrico Letta, nel 1992-1993, ha avuto un ruolo nelle vendite delle industrie di Stato e si è attirato critiche per certi versi simili a quelle che colpivano Andreatta, in merito all’abulia circa le svendite di gioielli industriali italiani. Nerio Nesi, su “Liberazione”, accusò l’allora ministro Bersani accomunandolo ai "bravi funzionari del Tesoro", di cultura monetarista, capaci solo di "vendere e svendere": "È possibile che il responsabile dell'Industria non abbia alcunché da dire sul futuro del secondo gruppo manifatturiero italiano? Faccia sentire la sua voce" 
(http://archiviostorico.corriere.it/1997/aprile/28/Caso_Fabiani_Andreatta_contro_Iri_co_0_9704287286.shtml ). Tuttavia, Bersani il 14 febbraio 2013, pur essendosi dichiarato possibilista su una futura vendita di Finmeccanica, ha anche negato recisamente questa possibilità nel breve periodo, definendola “pazzesca” e quindi assumendo una posizione diametralmente opposta a quella di Letta. Evidentemente questo è uno dei motivi che l’hanno reso persona non grata ai poteri superforti, e quindi a Napolitano che non gli ha concesso incarichi

- In sintesi, come lo ha definito L. Pistelli, Enrico Letta è “l’Amato del 2000” perché “è dentro tutti i giochi”

Conclusioni

Il problema non è tanto che Letta sarebbe il responsabile di un governo di larghe intese. Per quanto molti lo ritengano scandaloso, un governo di larghe intese sarebbe pur sempre una situazione migliore di quella reale, perché un inciucio alla luce del sole sarà pur sempre inciucio, ma è meglio di un inciucio segreto; in altri tempi lo si sarebbe chiamato compromesso storico – non che si possano fare paragoni con quello degli anni Settanta, che peraltro vedeva protagonista una classe dirigente di caratura infinitamente superiore a questa. Questa classe che, probabilmente non sapendo quello che ha fatto, con la rielezione di Napolitano ha compiuto il peccato originale dei prossimi sette anni.
Davvero sono stati così ingenui da credere che votando Napolitano avrebbero avuto in cambio qualcosa? Proprio quel Napolitano che “lavorava da tempo” alla sua rielezione, come afferma il deputato del PD Sandro Gozi
Ben difficilmente i membri del PD e del PDL otterranno qualcosa, né per sé né per il Paese. Infatti:

- un vero governo di larghe intese probabilmente non ci sarà, eccettuate le intese su questioni secondarie e sul salvataggio di qualche gruppetto di politici da guai giudiziari. Saranno grandi intese di facciata. Le vere intese, quelle sulle questioni fondamentali, saranno prerogativa dei soli compagni di merende di Letta Junior: Letta Senior, Monti, Napolitano, la direzione della Goldman Sachs e della Trilateral Commission e gli altri poteri superforti dietro a questo gruppo.

- Letta è il rappresentante di un Governo Monti 2, per l’austerity, per le privatizzazioni, per lo smembramento e la svendita dei gioielli nazionali, come nel ’92-’94.

- Letta, fino a prova contraria, è Monti Junior, e potrà presto trasformarsi in Andreatta Junior. Questo è espresso per l’ennesima volta a chiare lettere dallo stesso Letta:
“È chiaro – a chi è dotato di buon senso e responsabilità – che qualunque primo ministro si candidi a succedere a Monti dovrà farlo in continuità con Monti stesso.” (9 ottobre 2012, sito di Enrico Letta). Tutto ciò rende assolutamente non credibili i tranquillizzanti proclami dell’ultima ora di Letta contro l’austerità, diffusi anche dal “Financial Times”.

Dunque, Letta, fino a prova contraria, deve essere considerato un nemico del patrimonio pubblico italiano. In altri termini, un nemico della Repubblica.

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mercoledì 24 aprile 2013

PARE PROPRIO CHE NON GLI MANCHI NULLA, SE IL GIORNO SI VEDE DAL MATTINO CHISSA' QUALE TRAMONTO CI TOCCA !!!



tratto da http://www.cobraf.com

Perche hanno messo Enrico Letta ?

Perchè il suo primo incarico importante è stato la Commissione per l'Euro nel 1994-1997 e ha persino scritto un libro intitolato: "Euro sì. Morire per Maastricht", Roma-Bari, Laterza, 1997 in cui scrive che vale la pena di morire per l'Euro e Maastricht come nel 1939 valeva la pena di "morire per la Polonia" e che ...non c'e' un Paese che abbia, come l'Italia, tanto da guadagnare nella costruzione di ... una moneta unica...." e..."abbiamo moltissimi imprenditori piccoli e medi che ... quando davanti ai loro occhi si spalanchera' il grandissimo mercato europeo, sara' come invitarli a una vendemmia in campagna. E' impossibile che non abbiano successo...il mercato della ...moneta unica sara' una buona scuola. Ci troveremo bene..."

Enrico Letta di tutti i politici italiani è il più affidabile, è il cane più fedele ai padroni esteri, Letta è stato dall'inizio un fanatico talebano dell'Euro e giustamente ora i suoi padroni lo ricompensano nominandolo premier, con la complicità di Berlusconi che vuole evitare le condanne, di Monti e Casini che sono comprati di peso e dei PD (ex-PDS ex-Ulivo ex-PCI) che hanno una tradizione di vendersi agli stranieri dai tempi dell'URSS 

Oltre a questo ha il resume giusto: Letta è ...membro del comitato europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller [3]. Nel 2012 ha partecipato alla riunione del Gruppo Bilderberg presso Chantilly, Virginia, USA....È anche membro del comitato esecutivo dell'Aspen Institute Italia, un'organizzazione americana finanziata anche dalla Rockefeller Brothers Fund, che si pone come obiettivo quello di incoraggiare le leadership illuminate, "le idee e i valori senza tempo...".

Questo è un tizio a cui andrebbe tolta la cittadinanza e andrebbe deportato dall'Italia, come si fa con i clandestini, perchè è una quinta colonna, una spia, un inflitrato.