Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Spagna. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Spagna. Mostra tutti i post

venerdì 14 febbraio 2014

LUOGHI, DATE, RICORRENZE SU CUI RIFLETTERE, I BALCANI NUOVAMENTE PRONTI AD ESPLODERE?!?


 da http://www.libreidee.org/ 11.02.2014

I giornalisti internazionali hanno predetto un’archetipica “situazione Sarajevo” per quest’anno. Una scintilla che potrebbe causare una detonazione come quella che circa un secolo fa vedeva protagonista l’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo.
Difficilmente accadrà anche quest’anno che un nazionalista radicale spari al successore al trono dell’impero; nonostante ciò, esistono oggi una serie di sconvolgimenti potenziali in Europa e altrove. Esaminiamo la situazione. La Germania, “fortezza economica” dell’Europa, sembra essere entrata in un periodo di incertezze, proprio come prima dello scoppio della “grande guerra”. All’inizio del nuovo anno, la caduta improvvisa della cancelliera tedesca (forse un presagio della rottura dell’Eurozona?) è stato un evento infausto. La signora Merkel, che appariva come una figura politica indebolita (anche a causa delle stampelle), è riuscita ad assemblare una “grande coalizione”, la cui durata è incerta.

venerdì 22 marzo 2013

ALCUNI VECCHI ARTICOLI DI BOTTARELLI, LEGGERE E MEMORIZZARE NON GUASTA




FINANZA/ Le altre "bombe Cipro" sparse per il mondo

Cipro non è l’unico Paese con un elevato squilibrio tra depositi bancari e Pil. Cosa potrà succedere ora dopo il caso scatenatosi a Nicosia? L’analisi di MAURO BOTTARELLI
22/03/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ Spagna e Francia: non c’è solo Cipro a far tremare l’Europa

Il giorno dopo la bocciatura del piano di salvataggio da parte del Parlamento di Cipro, la Borse hanno chiuso in rialzo. Perché? Prova a rispondere MAURO BOTTARELLI
21/03/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ Ora anche l’Islam diventa una "miniera d’oro"

Londra sta cercando di diventare l’hub globale della finanza islamica, nella speranza di poter beneficiare di un mercato crescente. L’analisi di MAURO BOTTARELLI
19/03/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ Il "giallo" dei 34 miliardi che spingono l'Italia a nuove elezioni

Siamo di fronte a un segnale greco, ovvero a una pressione attraverso i depositi bancari per tornare alle urne in tempi rapidi? A chiederselo MAURO BOTTARELLI, osservando il quadro europeo
15/03/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ Il "trucco" americano che tiene in piedi l’Europa

La situazione europea sembra abbastanza stabile. In realtà, spiega MAURO BOTTARELLI, la nostra economia riesce a reggersi grazie alla mole di liquidità della Federal Reserve
14/03/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ Francia e Germania fanno saltare l’euro?

Nonostante le apparenze, spiega MAURO BOTTARELLI, l’euro non è affatto al sicuro. E i pericoli arrivano da paesi “forti” come Francia e Germania: vediamo perché
12/03/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ La seconda ondata di subprime parte dagli studenti

Negli Usa c’è un debito federale da un triliardo di dollari che sta degenerando a velocità sempre più elevata. Per molti è una nuova ondata subprime. Ce ne parla MAURO BOTTARELLI
09/03/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ I guai di Cipro mettono in allarme l’Europa

Nonostante le cifre in ballo siano di piccola entità, il salvataggio di Cipro rischia di creare non pochi problemi all’Europa, già in difficoltà. L’analisi di MAURO BOTTARELLI
08/03/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ 1. I numeri che ci avvicinano a una nuova Lehman

La grande mole di liquidità negli Usa sta portando in alto gli indici azionari, ma la situazione dell’economia reale resta grave. L’analisi di MAURO BOTTARELLI
07/03/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ I test che fanno tremare l’Europa

Resta ancora difficile decifrare la situazione finanziaria dell’Europa, con diversi fronti aperti, a partire dalla Grecia fino all’Italia. L’analisi di MAURO BOTTARELLI
05/03/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ Così Grecia, Spagna e Irlanda "aiutano" gli speculatori

Secondo MAURO BOTTARELLI, sui mercati si stanno creando le condizioni per un probabile assalto della speculazione al cosiddetto scudo anti-spread della Bce
01/03/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA & POLITICA/ Italia, una "cavia" degli speculatori contro la Bce

Ieri la Borsa ha chiuso in positivo e l’asta dei titoli di stato italiani è andato tutto sommato bene. Tuttavia, spiega MAURO BOTTARELLI, non bisogna farsi troppe illusioni
28/02/2013
Mauro Bottarelli

mercoledì 20 febbraio 2013

MAURO BOTTARELLI: QUINDICI GIORNI DELLE SUE ANALISI

FINANZA/ 2. Cosa sta "tramando" la Germania alle spalle dell'Italia?

La situazione europea resta ancora difficile e il futuro dell’euro incerto, anche se in Germania l’indice Zew ha fatto registrare un cospicuo rialzo. L’analisi di MAURO BOTTARELLI
20/02/2013
Mauro Bottarelli

SITUAZIONE GRECIA/ Cosa accadrà quanto toccherà a Spagna e Italia?

Non c’è solo la Grecia a preoccupare l’Europa: la situazione delle banche spagnole è ancora grave e il voto in Italia potrebbe portare instabilità nel Paese. L’analisi di MAURO BOTTARELLI
19/02/2013
Mauro Bottarelli

CASO MPS/ Quei "ladri" che ora usano Mussari per sopravvivere

Ieri Giuseppe Mussari, è stato accolto dal lancio di monetine e da epiteti quali “ladro” e “buffone” fuori dalla Procura di Siena. Il commento di MAURO BOTTARELLI
16/02/2013
Mauro Bottarelli

IOR/ Ernest Von Freyberg, l’ultima "sfida" di Benedetto XVI

Lo Ior ha un nuovo presidente, è il tedesco Ernest Von Freyberg, avvocato che prenderà il timone della banca vaticana. Davanti a sé ha delle sfide importanti. Ne parla MAURO BOTTARELLI
16/02/2013
Mauro Bottarelli

ITALIA IN VENDITA/ Ecco chi vuole "rubare" il tesoro di Finmeccanica

La quota di Finmeccanica in mano al Tesoro, secondo la Borsa vale appena 2,5 miliardi di euro. E l’azienda fa gola a molti soggetti stranieri. L’analisi di MAURO BOTTARELLI
15/02/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ Dalla Bundesbank un nuovo attacco alla Bce di Draghi

Le ultime dichiarazioni di Jan Weidmann, Presidente della Bundesbank, non fanno ben sperare né per le sorti dell’euro che del ruolo della Bce. L’analisi di MAURO BOTTARELLI
14/02/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ La "corsa all’oro" lascia a piedi l’Italia

Cipro, senza un aiuto esterno, rischia seriamente il default. Intanto la Russia si sta mettendo al riparo - afferma MAURO BOTTARELLI - rimpinguando le sue riserve auree
12/02/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ Così le banche fanno traballare l’Europa

Lo stato di salute delle banche europee non trasmette certo un clima di fiducia circa le prospettive dell’Europa. E la Bce ha di che preoccuparsi. L’analisi di MAURO BOTTARELLI
08/02/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ I nuovi subprime pronti a inquinare i mercati

Negli Stati Uniti, inebriati dalla messe di liquidità garantita dalla Fed e dal clima di rally azionario, si tornano a piazzare derivati subprime. Il commento di MAURO BOTTARELLI
07/02/2013
Mauro Bottarelli

FINANZA/ Piazza Affari e Bce: chi salverà l’Italia dal nuovo 1992?

I mercati europei, al di là degli scandali di Mps e del finanziamento del Partito popolare in Spagna, sembrano spaventati da alcuni numeri importanti. Ce ne parla MAURO BOTTARELLI
05/02/2013
Mauro Bottarelli

lunedì 5 novembre 2012

E' FORSE UNA BESTEMMIA INVOCARE L' USCITA DALL'EURO??? IL POST SI RIFERISCE ALLA SPAGNA MA PER L'ITALIA E' FORSE DIVERSA LA SITUAZIONE???

ABBANDONARE L'€URO



Vista l'enorme crisi finanziaria ed economica vigente in Spagna, ci sono tre alternative. Una è quella di continuare le politiche di austerità del governo del Partito popolare, seguendo le istruzioni del Consiglio europeo (dominato da conservatori e liberali), della Commissione Europea (di chiaro orientamento conservatore neoliberista) e della Banca Centrale Europea (sotto l'enorme influenza della Bundesbank, la banca centrale tedesca, che è stata definita ironicamente e con ragionevole certezza, come il Vaticano del neoliberismo), massima esponente del sistema bancario tedesco. Queste politiche conducono inevitabilmente ad una situazione di recessione, rasentando la depressione per molti anni. Il suo fulcro è un attacco frontale al mondo del lavoro, allo stato sociale e alla democrazia. 


L'evidenza di ciò è forte e sconvolgente. La sua massima espressione è ciò che sta accadendo in Grecia. Dietro questa strategia c'è il capitale finanziario (che oggi domina il comportamento, non solo finanziario, ma anche economico, nell'area dell'euro) e il capitale delle grandi aziende. Questa opzione è, senza dubbio la peggiore. Aspettarsi che le politiche di quella che viene chiamata "austerità espansiva" siano efficaci nello stimolare l'economia e uscire dalla recessione, appartiene all’ambito del dogma neoliberista, accettato per molto tempo dalle sinistre al governo che stanno portando la Spagna, l'Europa e il mondo al disastro.

Un'altra alternativa è quella di seguire politiche quasi opposte alle politiche di austerità. Questa alternativa sarebbe ispirata alle politiche espansive del New Deal del XX secolo negli Stati Uniti e anche alle politiche espansive degli anni Cinquanta e Sessanta che hanno seguito la maggior parte dei paesi in Europa, stimolati dal Piano Marshall. Tali politiche espansive, effettuate su entrambi i lati dell'Atlantico, hanno permesso agli Stati Uniti e all'Europa occidentale di uscire dalla Grande Depressione. L'applicazione di queste politiche in Spagna e nell'UE implicherebbe un forte aumento della spesa pubblica, che avrebbe lo scopo di creare posti di lavoro e, attraverso questi, aumentare la domanda interna e stimolare l'economia. Tali politiche avrebbero al centro della loro strategia, lo stimolo della crescita, sia per la Spagna, quanto per l’Unione Europea. Contrariamente a ciò che sostiene la saggezza convenzionale, questa strategia potrebbe essere sviluppata anche in Spagna, anche se la sua esecuzione sarebbe più semplice se tali politiche fossero effettuate anche a livello dell'Eurozona e dell'Unione Europea.

Mi si dirà che il governo francese ha già iniziato questo percorso. Ma, come ho scritto di recente, questo governo ha firmato il Patto Fiscale che impone agli Stati di avere bilanci in pareggio, senza mettere in discussione il Patto di Stabilità, che è quello che sta determinando i massicci tagli alla spesa pubblica che si stanno attuando nei paesi dell'Eurozona. Non possono sviluppare politiche di crescita senza mettere in discussione tali trattati. Il fatto che il governo socialista francese abbia proposto al Parlamento francese di approvare un simile patto fiscale, è un indicatore della scarsa probabilità che tale alternativa espansionista avvenga in quel paese.

Non escludo che le crescenti proteste popolari, guidate dai sindacati, e la crescita dei partiti più oltranzisti dei socialdemocratici al potere, muovano questi partiti verso posizioni più coerenti con il loro discorso a favore della crescita. Ma questa possibilità è campata in aria. Non la escludo (e sarebbe la mia preferita), ma sono scettico. I partiti socialdemocratici non hanno fatto l'autocritica che implicava il cambiamento notevole che avrebbero dovuto fare nelle loro politiche economiche. La socialdemocrazia spagnola e catalana ne sono un chiaro esempio. Le politiche economiche che stanno proponendo presumono che l'economia si riprenderà sulla base di un aumento delle esportazioni, senza rendersi conto che l'elemento chiave di tale recupero passa attraverso un aumento della domanda interna.

Questo ci porta alla terza alternativa, che non è la mia prima opzione, ma credo più che mai che sia l'unica opzione rimasta, dal momento che, come ho detto prima, la peggiore scelta è quella di continuare la situazione attuale. E la terza opzione è che la Spagna esca dall'euro. L'aver raggiunto questa conclusione deriva dalla mia consapevolezza del fatto che la Spagna non ha i mezzi e gli strumenti per uscire dalla crisi. Non è possibile svalutare la moneta per rendere più competitiva la Spagna, e lo stato non può proteggersi dalla speculazione finanziaria, non avendo una banca centrale che lo protegge. Questo è intollerabile. A meno che non si recuperino questi strumenti, la Spagna, nel quadro attuale della zona euro, non può riprendersi. In realtà, non è un caso che la Gran Bretagna e la Svezia stanno iniziando politiche espansive, in quanto entrambi i paesi hanno la loro moneta e la loro banca centrale.

Le argomentazioni che sono state addotte contro questa uscita dall'euro, nella maggior parte dei mezzi di comunicazione sono così di parte che peccano di credibilità. Vediamo. Uno di questi è che alla Spagna, con uscita dall'euro, si vedrebbe negata la possibilità di prendere in prestito denaro sui mercati finanziari. Lo stesso argomento è stato utilizzato, naturalmente, con molti paesi, tra cui Argentina (quando si separò dal dollaro), ma questo non è confermato dalla realtà dei fatti. Il sistema finanziario di oggi è multipolare, e non mancano nel mondo di oggi, né la liquidità né il credito. Al contrario. Oggi il mondo è inondato di denaro. Vi è un eccessivo accumulo di capitale finanziario. Il problema è la mancanza di domanda da parte la maggior parte delle popolazioni. Tale carenza è creata artificialmente in Spagna (e progettata fin dall'inizio dai creatori dell'euro e della BCE). Oggi la Spagna potrebbe ottenere credito ad interessi molto più bassi, se non aderisse all’unità monetaria. Svezia e Gran Bretagna, entrambe nell'UE, ma non nella zona euro, non hanno difficoltà di accesso al credito.

Un altro argomento che è stato usato è basato sull'ignoranza rispetto ad alcuni fatti. E' stato detto più volte che l'Argentina ha potuto recuperare molto presto (ha avuto bisogno di soli sei mesi per ricrescere dopo aver lasciato il dollaro) a causa della forte domanda di prodotti naturali in un'economia globale molto espansiva. Questo argomento non tiene conto del fatto che la ripresa argentina non era basata sull'incremento delle esportazioni, ma sulla crescita della domanda interna.

Un argomento che ha più validità, tuttavia, è il rischio di inflazione crescente, a causa dell'emissione di molta moneta da parte della banca centrale per supportare le politiche espansive. Questo rischio è reale. Ora, tra due mali minori, è preferibile un'inflazione elevata con basso tasso di disoccupazione e una crescita elevata, piuttosto che la situazione attuale con una bassa crescita, alta disoccupazione, e recessione.

Ammetto che l'uscita dall'euro non sarebbe un processo facile. Ma questo argomento, - la difficoltà di abbandonare l'euro - deve essere considerata alla luce dei costi umani, sociali, economici rispetto alla permanenza nell’euro. Le proposte di uscire dalla crisi nell'euro, sulla base di un aumento delle esportazioni (così come proposto, non solo dai gruppi di lavoro economici del Partito Popolare, ma anche del PSOE e PSC), ignorano (ripeto quello che ho detto prima) che il più grande problema dell'economia spagnola è l'enorme paralisi della domanda interna. Come ho già sottolineato, il settore delle esportazioni è andato crescendo in Spagna, mentre l'economia continuava a collassare, anno dopo anno. La soluzione passa attraverso un aumento della domanda che non può essere risolto se non si rompe con le politiche imposte dalle autorità della zona euro e dal Fondo Monetario Internazionale. È interessante notare che i due stati di cui sopra, il britannico e lo svedese (entrambi governati da partiti conservatori) hanno convenuto che senza politiche espansive, di stimolo economico, non si riprenderanno dalla loro crisi. Ma, come ho detto prima, entrambi sono in grado di farlo perché hanno una propria banca centrale e una propria moneta. Quindi, anche se il debito britannico è superiore a quello spagnolo (che è relativamente basso), gli interessi sul debito pubblico sono molto più bassi, e nessuno dei due, né Gran Bretagna e né Svezia, hanno una forte inflazione. Il fatto che vi è un rischio di alta inflazione non basta per concludere che l'uscita dall'euro della Spagna porterebbe a un'inflazione elevata che colpirà l'efficienza dell'economia spagnola.

Un'ultima osservazione. E' una grande imperizia che nessuno dei due partiti maggiori, in grado di governare la Spagna abbiano minacciato di abbandonare l'euro. L'ultima cosa che vogliono la Germania e le sue banche è che la Spagna lasci l'euro. Lo Stato spagnolo dovrebbe usare questa minaccia come merce di scambio nelle sue trattative con la Troika. Il fatto è che non lo fa indica il suo grado di dipendenza.

Traduzione per TLAXCALA di Alba Canelli

*Vicenç Navarro è stato professore di Economia Applicata presso l'Università di Barcellona. Attualmente è professore di Scienze Politiche e Sociali all'Università Pompeu Fabra (Barcellona, Spagna). E' anche professore di Politiche Pubbliche alla Johns Hopkins University (Baltimora, USA), dove ha insegnato per 35 anni. Dirige il Programma in Politiche Pubbliche e Sociali promosso congiuntamente dalle università Pompeu Fabra e la Johns Hopkins. Dirige anche l'Osservatorio Sociale della Spagna.
Esule durante in franchismo, è stato consigliere delle Nazioni Unite e di vari governi sulle politiche sociali. E' l'autore di 24 libri tradotti in varie lingue.

lunedì 22 ottobre 2012

RESTARE IN UN PAESE STROZZATO DALLE TASSE CON IL RISCHIO DELLE ELEZIONI POLITICHE 2013?



Se il 2011 è stato l’anno della Grecia, il 2012 è quello della Spagna. Il 2013 sarà invece l’anno dell’Italia. Non devono illudere i rendimenti dei bond governativi italiani e spagnoli in calo in questi giorni. I mercati sono in attesa. L'analisi del nostro Fabrizio Goria pubblicata sul quotidiano spagnolo El Mundo

Fabrizio Goria  21 ottobre 2012 - 13:56
Dopo la Spagna, l’Italia. Non devono illudere i rendimenti dei bond governativi italiani e spagnoli in calo in questi giorni. Gli operatori finanziari sono in attesa. Vogliono capire come saranno, dal punto di vista operativo, le Outright monetary transaction (Omt) introdotte dalla Banca centrale europea per il sostegno sui mercati obbligazionari e lo European stability mechanism (Esm), il fondo salva-Stati da 500 miliardi di euro.

Lo spettro di uno scenario greco per l’Italia, infatti, non è ancora svanito. Alto debito, recessione, tasse, tensioni sociali, instabilità politica: ecco il mix che rischia di colpire l’Italia entro pochi mesi. Grazie a Mario Monti, l’Italia ha fatto grandi progressi nella credibilità internazionale. Ma solo in quel campo. Un anno fa la crisi del governo di Silvio Berlusconi ha rischiato di mettere in ginocchio tutta l’eurozona. Gli investitori internazionali hanno perso la fiducia nei confronti del Paese. Servivano riforme strutturali, come quella sul mercato del lavoro, delle pensioni, e poi liberalizzazioni e riforma fiscale. Solo le prime due sono arrivate, con molta fatica. Eppure, le indicazioni, arrivate nell’ottobre 2011 dalla Commissione Ue, erano chiare: 39 punti per evitare il tracollo dell’Italia. Il Paese è strozzato dalle imposte. Nell’arco di un anno l’Iva è salita di due punti percentuali, dal 20% al 22 per cento. E la contrazione dei consumi è stata intensa. In un recente sondaggio Ipsos il 68% degli italiani ha ammesso di spendere di meno per l’alimentazione. E, secondo l’ultimo budget del governo, gli amministratori locali sono “invitati” a spegnere le luci delle città dopo le 22 per risparmiare.LEGGI TUTTO

venerdì 28 settembre 2012

IL RAGIONAMENTO CI STA TUTTO, GLI SQUALI PERSA UNA PREDA AZZANNERANNO QUELLA DEBOLE IN QUESTO MARE IN TEMPESTA ....


LONDRA | Gio 27 Settembre, 2012 10:53 

(Reuters) - titoli di Stato italiani rischiano di essere gettati sotto i riflettori della crisi del debito della zona euro una volta che la Spagna decida di chiedere aiuto e si assicuri supporto  della banca centrale per il suo debito.

Un piano di salvataggio parziale per Madrid con la Banca centrale europea  che acquista bond, abbasserà  i costi di assunzione della Spagna e  aumenterà l'appetito degli investitori per le attività più rischiose in generale, incluso il debito emesso da Italia .

L'Italia potrebbe quindi tornare alla ribalta dell' interesse di mercato come l'anello debole successivo.LEGGI TUTTO

mercoledì 26 settembre 2012

I MEDIA APPLICANO "OCCHIO NON VEDE CUORE NON DUOLE" MA....GLI ITALIANI SARANNO POI COSI' CIECHI?





Vergognoso silenzio della maggior parte dei media nostrani su quello che sta accandendo oggi inGrecia e a Madrid. Anche in Portogallo la popolazione scesa in piazza ha bloccato i tagli imposti dall’austerity. Perché queste notizie non vengono messe in prima pagina dai media blasonati? Hanno forse paura che la gente capisca che scendere in piazza è possibile? Hanno paura di disordini sociali? In Italia dovremo pagare il vitalizio a Fiorito e ci preoccupiamo di non dare notizie che possano portare le persone per bene a dire basta?LEGGI TUTTO

LE PROTESTE SOCIALI IN GRECIA:


 

SE GUARDIAMO ALLA SPAGNA OGGI VIEN DA PENSARE CHE IL BILDERBERG STIA RAGGIUNGENDO L'OBIETTIVO

L'ombra del Bilderberg:"Monti fa gli interessi dei poteri forti mondiali"
L'autore del libro sul Bilderberg, il gruppo oligarchico finanziario di cui fa parte il prof, svela i piani del clan: "Hanno deciso di sacrificare la Spagna"




Roma - «Monti? È Goldman Sa­chs » risponde in automatico Da­niel Estulin, scrittore-investigato­re russo (ma vive in Spagna) che col suo Il Club Bilderberg­la storia segreta dei padroni del mondo si candida alla palma di maggior co­spirazionista del pianeta.


Se è un folle, le sue follie interessano pa­recchia gente: più di tre milioni di copie vendute in 81 paesi e 50 lin­gue diverse. Intervistarlo equiva­le ad entrare in un thriller ( ne stan­no facendo un film) che ha per pro­tagonisti banchieri, squali della fi­nanza, magnati dell’industria, po­litici, lobby e logge segrete. Den­tro questo plot, c’è pure Mario Monti, membro delle annuali riu­nioni del Bilderberg: «Monti è la perfetta esemplificazione del con­cetto di Compagnia unica mondiale (One World company Ltd, ndr) teorizzata da Lehman Brothers per il vertice Bilderberg del 1968».

E che sarebbe?«L’idea che gli Stati nazione siano superati, e che la grande finanza, che già controlla l’industria attra­verso le banche, debba prendere il posto delle nazioni. È quel che è successo».

E il nostro premier Monti?«È il custode degli interessi del­l’oligarchia finanziaria, non elet­to da nessuno».

Lei è un complottista.«Il gruppo Bilderberg non è una te­oria cospirazionista, non è una so­cietà segreta. È una realtà, lo stru­mento con cui le oligarchie finan­ziarie, le élite di Usa e Europa, rie­scono a imporre le loro politiche ai governi».

Il gruppo Bilderberg si è riuni­to due settimane fa in Virginia: cos’avrebbero deciso?LEGGI TUTTO

mercoledì 19 settembre 2012

GLI EUROPEI STANNO SCEGLIENDO ALTRI LIDI.....


Scossa dalla crisi, sempre più la società spagnola ha messo gli occhi su America Latina , una zona con un'economia in crescita, vaste risorse naturali e molto da fare, come dimostrano gli uffici e le camere di commercio di Spagna . 

In paesi come il Brasile, Colombia, Guatemala e Paraguay, queste entità vivono la promozione del commercio di quest'anno, una corsa senza precedenti, con molte domande sulle opportunità di business e un numero record di aggiunte alla  lista dei membri, i loro leader ha detto Efe. 

La crisi in Europa é senza dubbio in grado di attirare in una regione che, secondo la CEPAL (Commissione Economica per l'America Latina e Caraibi), crescerà quest'anno fra il 3,5 e il 3,7%, ma ha spinto le PMI spagnole per fare il salto che per decenni ha dato grande. LEGGI TUTTO


giovedì 14 giugno 2012

ANCHE L'EUROPARLAMENTARE NIGEL FARAGE PENSA CHE "LE TOPPE" NON SERVANO !!!!




 Strasburgo - 13 giugno 2012 - L'intervento di Nigel Farage al Parlamento Europeo.


 Questo accordo non migliora le cose: le peggiora. Cento miliardi di euro sono stati accordati al sistema bancario spagnolo, e il 20% di quei soldi deve venire dall'Italia. L'accordo prevede che gli italiani debbano prestare soldi alle banche spagnole al 3 per cento, ma per trovare quei soldi, devono indebitarsi sui mercati al 7 per cento. E' veramente geniale, non trovate? Veramente brillante!

 Insomma, quello che stiamo facendo con questo accordo è che stiamo accompagnando paesi come l'Italia all'esigenza di salvarsi da soli. In aggiunta, ricarichiamo con un ulteriore 10 per cento il debito pubblico spagnolo e vi dico una cosa, che ogni analista bancario vi direbbe: cento miliardi non risolvono il problema bancario della Spagna: dovrebbero essere oltre quattrocento! E con la Grecia che barcolla in bilico sull'orlo dell'uscita dall'Euro, il vero elefante nella stanza è che quando la Grecia se ne va, la BCE, la Banca Centrale Europea, falisce. Andata!

 Ha 444 miliardi di euro di esposizione verso i paese salvati e per sistemare la situazione dovreste chiedere immediata liquidità all'Irlanda, alla Spagna, al Portogallo, alla Grecia e all'Italia. Non ce la potete fare, no! E' un fallimento totale ed assoluto. Questa nave, l'Euro Titanic, ha impattato contro l'iceberg ed è triste ma, semplicemente, non ci sono abbastanza scialuppe di salvataggio.LEGGI TUTTO

lunedì 11 giugno 2012

UNA VOCE AMERICANA AL MEETING BILDERBERG SI E' LEVATA: "E' GIUNTO IL MOMENTO DI PREMERE IL BOTTONE DI ALLARME"



Imperativo n. 1 del gruppo para-segreto: preservare il sistema bancario. La Spagna sarà sacrificata: “deve immediatamente lasciare l’euro”. Germania: ha paura per la sua carenza di risorse. Un membro Usa: “è giunto il momento di lanciare l’allarme”. La Russia fa paura. Teorie cospirazioniste? No, realtà cospirazionista. AUDIO: intervista con Daniel Estulin

Durante i tre giorni del meeting di Bilderberg in Virginia, negli Stati Uniti, i banchieri europei, i funzionari del governo americano e i money manager internazionali hanno discusso sulla possibilità di chiudere le porte in faccia all’approccio improntato alla cautela della Germania e di allargare il credito ai paesi europei più indebitati.

ASCOLTA LA RICOSTRUZIONE AUDIO DI DANIEL ESTULIN, ESPERTO DEL BILDERBERG.

Sul piano geopolitico, secondo quanto riportato sul suo blog dallo spagnolo Daniel Estulin, esperto delle riunioni che si tengono ormai da decenni e autore del libro “Il Club Bilderberg”, particolari preoccupazioni desta la Russia e il fatto che Vladimir Putin insiste nel voler mantenere “intatto lo stato di sovranità”.
Un altro problema riguarda la belligeranza del paese in merito a:
1) le basi Usa che circondano la Russia
2) gli impianti di difesa missilistica americana che sono rivolti contro Mosca.
La Russia non è più la temuta superpotenza militare di un tempo, ma è in possesso di armi nucleari e strategiche non indifferenti che potrà utilizzare come deterrente insieme al suo status di potenza energetica. È arcinoto che la Russia è una terra ricca di petrolio e gas naturale, materie prime che contano per due terzi delle esportazioni della nazione.
A proposito di risorse, un membro tedesco ha fatto notare che quelle della Germania sono limitate, mentre un altro connazionale ha sottolineato che “sarebbe impossibile in questo clima economico e politico cercare di convincere i tedeschi a supportare la Spagna, un paese messo in ginocchio da corruzione e inefficienza”.
Il messaggio chiave dell’incontro: qualsiasi cosa accada, l’imperativo è preservare il sistema bancario. La vicepresidente spagnola ha dovuto fare un bagno di umiltà, quando ha provato a convincere i potenti colleghi tedeschi a cedere sulla questione degli Eurobond, facendo leva sulla “responsabilità” comune. La risposta è stata eloquente: “Vedi di andartene!”. Questa la replica della potente elite di Bilderberg alle pretese di Soraya.LEGGI TUTTO

ALLA FACCIA DELL'AIUTO!!! L'EUFORIA E' DURATA MENO DI UN SOFFIO!!!


L'agenzia ha declassato le due banche spagnole piu' solide. Sparisce l'effetto Spagna. L'attenzione si sposta a Roma. Lo spread Btp-Bund schizza a 471FtseMib perde -5% dai massimi intraday. Rendimenti Btp a 10 anni oltre il 6%, soglia che non vedevano dal 31 maggio. Raffica di sospensioni, tra cui Unicredit, Intesa e MPS. Euro a $1,25.

Milano - C'era la Spagna dietro al balzo dell'avvio e c'e' la Spagna dietro al tonfo sul finale di seduta. Le prossime settimane saranno torride e gli investitori della borsa di Milano iniziano a rendersene conto. E' cosi' che Piazza Affari, zavorrata dai ribassi delle banche, viene improvvisamente colpita da un'ondata di sell dopo l'avvio positivo, mentre l'euro scivola a $1,25 e lo spread tra Btp decennale e bund schizza a quota 471,35 (+6,56%). Ad alzare ulteriormente la temperatura e aumentare il nervosismo ci ha pensato Fitch, che ha ricordato a tutti come la situazione generale rimanga critica per gli istituti di credito di Madrid anche dopo gli aiuti internazionali: l'agenzia di rating ha declassato il giudizio sul credito a lungo termine delle due banche spagnole piu' solide, BBVA e Santander, a BBB+ con outlook negativo. I due titoli hanno azzerato i guadagni di giornata, chiudendo a -0,29% e -0,37% rispettivamente.


Da Madrid ora i mercati si concentrano su Roma, tanto e' vero che l'azionario italiano e' la pecora nera di giornata in Europa, con la comunita' di investitori che teme che il nostro paese venga travolto dal vortice della crisi finanziaria e del debito. L'Italia e' l'unico membro della famigerata lista dei Piigs a non aver ancora fatto ricorso ad alcun tipo di aiuto esterno. Poco variati gli altri mercati azionari principali del continente: Londra -0,15%, Francoforte +0,1%, Parigi -0,32%, Madrid e Atene le migliori d'Europa. Il paniere del riferimento Eurostoxx 50 cede lo 0,28%. LEGGI TUTTO

martedì 6 marzo 2012

SPAGNA, DOMANDIAMOCI PERCHE' I MEDIA NON PARLANO DELLA RIVOLUZIONE IN ATTO !!!


ARTICOLO DA NON PERDERE: LA SPAGNA CONTINUA A BATTERE L'ITALIA. MONTI E' SCONFITTO E LO VEDREMO PRESTO A CASA..COME TUTTI COLORO CHE LO SORREGGONO

prima leggetevi quest'articolo di beato trader: SPAGNA: RIBELLARSI PER NON MORIRE
evitiamo che la Spagna faccia la fine di DON CHISCIOTTE aiutiamola a vincere la sua battaglia (e la nostra) contro la schiavitu')
QUESTO ARTICOLO SPIEGA LA FILOSOFIA D'INVESTIMENTO DI MERCATO LIBERO PRENDENDO SPUNTO DAGLI IMPORTANTISSIMI ULTIMI AVVENIMENTI SPAGNOLI
DA BERLUSCONI, A CASINI, A BERSANI...TUTTI TUTTI I SOSTENITORI DI MONTI DOVRANNO ANDARSENE PER SEMPRE DALLA SCENA POLITICA IL GIORNO BENEDETTO PER L'ITALIA IN CUI MONTI VERRA' CACCIATO VIA E CON LUI LO STRAPOTERE DEL SISTEMA MONOPOLISTICO E BANCARIO!
sogni? SI !!! ma nella speranza che la consapevolezza faccia aprire gli occhi a tutti voi!

 INTANTO LA SPAGNA STA RIBELLANDOSI NEL'ASSOLUTO SILENZIO DELLA STAMPA (SCHIFOSA) ITALIANA)


Ecco perchè la Spagna si sta "ribellando" al fiscal compact















Aggiornamento di Martedì 6 marzo ore 9.15Vedi mio canale twitter

continua ribellione spagnola al FiscalCompact supportata da 
mass-media Cinco Dias writes: Spain's regions warn deficit 
target is to ambitious

Aggiornamento delle 14.46

Bruxelles - Lo slittamento del deficit spagnolo nel 2011
e' un problema "serio" e "grave" e ammonta a diverse 
decine di miliardi di euro. L'allarme arriva da 
Amadeu Altafaj, il portavoce del commissario Ue agli 
Affari economici e monetari, Olli Rehn. 

--------------------------------

Ecco perchè la Spagna si sta "ribellando" al fiscal compact
di marca teutonica (o almeno ci sta provando...).

E' appena uscito il PMI Servizi Spagnolo di Febbraio...ed 
è agghiacciante: il dato crolla ad un "depressivo" 41,9 pt

dal già depresso 46,1 di Febbraio (50 è la parità tra 
contrazione ed espansione)
LEGGI TUTTO


martedì 11 ottobre 2011

VULCANI.......

Spagna: eruzione vulcano sottomarino

Vicino all'isola di Hierro, nell'arcipelago delle Canarie

10 ottobre, 19:57
Spagna: eruzione vulcano sottomarino
(ANSA) - MADRID, 10 OTT - Un'eruzione vulcanica sottomarina e' in corso a cinque chilometri dall'isola di Hierro (arcipelago spagnolo delle Canarie): da tre mesi qui si registrano scosse telluriche ma le autorita' locali affermano che non vi saranno conseguenze per la localita' turistica. ''Stanotte abbiamo registrato l'inizio di un processo eruttivo - ha dichiarato un esperto ora sul posto per sorvegliare il vulcano - Non c'e' alcuna manifestazione visibile, solo gli strumenti la indicano''. (ANSA).