
LE ATROCITA’ PARTIGIANE IN ITALIA
La maggior parte delle persone conosce poco o nulla di quella che negli anni 1943-1946 fu una vera e propria guerra civile italiana, con migliaia di morti, tra cui molti innocenti. Quelli che poi ne sono a conoscenza, sono convinti che se eccessi vi furono da parte delle formazioni partigiane, si trattò quasi sempre di regolamenti di conti, di ripicche verso chi, durante il regime fascista, aveva approfittato della camicia nera che indossava per prevalere in modo ingiustificato sul prossimo. In realtà, le cose andarono ben diversamente. Le fosse comuni, le foibe e buona parte degli omicidi portati brutalmente a termine dalle brigate di partigiani comunisti avevano lo scopo ben preciso di eliminare fisicamente i possibili avversari del comunismo di stampo sovietico che si voleva instaurare a guerra finita. Il fine ultimo e la causa di queste stragi non fu, dunque, la vendetta, ma il calcolo spietato di una minoranza che, accecata da un’ideologia di morte, giunse ad uccidere i sacerdoti solo perché tali, gli altri partigiani non-comunisti e persino i proprî compagni che non si allineavano ai dettami del Partito. Una pagina recente della nostra Storia che merita di essere conosciuta.