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mercoledì 9 maggio 2012

SE NON E' ZUPPA E' PAN BAGNATO!! CAMBIANO SOLO I "CAMERIERI"




di Ida Magli
ItalianiLiberi | 07.05.2012

   Molti si rallegrano della vittoria di Hollande. Ma che ci facciamo con Hollande? Che ci facciamo noi, cittadini d’Italia, o di Francia, o di Spagna, o di Grecia, ecc.? Nulla, possiamo esserne certi, nulla, non ce ne facciamo nulla perché Hollande non sfiorerà neanche con un dito il problema vero: l’Unione europea. Ha promesso forse di abbandonare l’euro? Ha accennato, forse, alla mastodontica costruzione sovranazionale che sta uccidendo a poco a poco le Nazioni? No, Hollande è come tutti gli altri politici che imperversano in Europa: variazioni minime, quel tanto che serve a far credere ai popoli che esista ancora una dialettica politica, una destra e una sinistra, mentre gli addetti ai lavori finiscono  di cuocere a fuoco lento ogni parvenza di democrazia per arrivare al governo globale, alla realizzazione del mondialismo. L’Unione europea è stata creata apposta, primo passo importantissimo, anzi determinante, per la globalizzazione. Se vediamo tante rovine intorno a noi è perché la mondializzazione si effettua proprio così: frammentando ciò che prima era unito. L’Ue sta svolgendo a meraviglia il proprio compito: distruggere le Nazioni, omologare gli Stati, sottraendo la sovranità, per giungere ad annientarli. Togliere i soldi agli Stati è come toglierli al singolo individuo: non può vivere. I tanti suicidi di questi giorni, in Grecia come in Italia, ne sono un’avanguardia, e al tempo stesso rappresentano con tragica precisione il domani degli Stati. Dal centro mondialista arroccato in Europa, tramite la Bce, tramite il Consiglio e la Commissione, arrivano ogni giorno le pallottole stile Equitalia: si spara alle economie. Nessuno s’illuda: se vengono forniti dei soldi è soltanto per impedire che nella disperazione qualcuno degli Stati decida di sfuggire alla presa, di tagliare le corde che lo immobilizzano togliendogli qualsiasi possibilità d’azione.

  In Italia si parla pochissimo, anzi per nulla degli “ideali” mondialisti che albergano nel mondo anglosassone fiancheggiato dall’Europa. Il termine “ideale” va preso nel suo significato concreto: è l’aspirazione, il desiderio, la meta di tutti coloro che si occupano di economia, di finanza, di Borsa, di banche. Il motivo è evidente: per fare qualsiasi operazione bisogna prima ridurre al minimo comune denominatore. Questo minimo comun denominatore nell’ambito degli “uomini” lo si raggiunge eliminando gradatamente le delimitazioni, i recinti, i confini, le disuguaglianze, le differenze, fino a quando si riuscirà ad avere a che fare con una enorme massa di individui tutti uguali. Questi singoli individui saranno soltanto dei “consumatori”, gente che compra e che vende, e Il mondo un unico mercato.  A guidarli, com’è ovvio, ci saranno gli economisti, i banchieri, come già succede nell’Unione europea. Guidarli, naturalmente, con il potere assoluto, con la dittatura, solo modo che i banchieri sanno adoperare, ma  che continuerà a definirsi “democrazia”. L’esperimento in Italia è riuscito benissimo. I politici portano ancora allegramente il nome di “politici” malgrado siano stati esautorati dal Presidente di quella che finge di essere ancora una “repubblica” e non siano loro a governare, mentre danno il nome di “tecnici” a quelli che governano (cosa addirittura grottesca per quanto riguarda Mario Monti, con alle spalle una carriera che più “politica” non si può: è stato per ben due volte Commissario europeo).

  Quale progetto più stupido e destinato al fallimento di quello mondialista? Non ci vuole molto a capirlo ed è sufficiente che qualcuno si scuota dall’attuale passività, si ribelli al suicidio. 

Ida Magli
7 maggio 2012

LA TATA CI SARA'! VENITE NUMEROSI! APPUNTAMENO SERALE DI IMPRESECHERESISTONO!


APPUNTAMENO SERALE DI IMPRESECHERESISTONO!


Pubblicato da ICR su aprile 28, 2012

“ IMPRESE CHE RESISTONO”
GRUPPO SPONTANEO MICRO PICCOLE MEDIE IMPRESE
10 MAGGIO 2012 – ORE 20,00
INGRESSO LIBERO
PRESSO: BRA SERVIZI S.R.L. –GRUPPO PIUMATTI- C.SO MONVISO 25, BRA(CN)
Il Commendator Giuseppe Piumatti ospiterà il Sig. Luca Peotta, fondatore e portavoce nazionale ICR per un incontro a-partitico di sola informazione pubblica, come approfondimento della grave situazione economico-imprenditoriale italiana.
Un dialogo condiviso, per affrontare i numerosi PERCHE’ di questo difficile periodo:
-Perché le imprese delocalizzano?
-Perché il Governo non risponde alle richieste della “base produttiva” del Paese?
-Perché le banche non erogano credito?
-Perché non c’è più certezza nei pagamenti?
PARTECIPARE è UNA TUA SCELTA…PARTECIPARE è UN TUO DOVERE!
Pregasi confermare le adesioni: ufficiostampa@impresecheresistono.org
L’INVITO E’ RIVOLTO SOPRATTUTTO AGLI IMPRENDITORI DEL CUNEESE/TORINESE E ZONE LIMITROFE .
Bra Servizi
C.so Monviso, 25 – 12042 Bra (CN)
Tel. 0172.412507
Clicca per stampare la cartina

MARCO DELLA LUNA,GOLPE BANCARIO:"SE NON SI USA VIOLENZA NON SI REALIZZA IL REATO" MA.....



 di Marco Della Luna
 Circola una recente denuncia penale che sta facendo sognare molte brave persone, ma che rischia di infliggere una grossa delusione. Per una ragione tecnica. Però non disperate, perché resta una possibilità di azione – correggendo il tiro.
Nel 2005, nella prima edizione del mio saggio €uroschiavi, formulai una denuncia penale per crimini di assoggettamento dell’Italia al potere straniero ed eversione della Costituzione mediante la cessione a privati e a potenze esterne (BCE) della sovranità monetaria. Indicavo come autori dei fatti i vertici politici e le autorità monetarie. Ipotizzavo i reati di cui agli art. 241, 283 e 416 bis (associazione mafiosa). Tra l’altro, scrivevo:
«Attentato all’indipendenza dello Stato (art. 241 CP): [I]. Chiunque commette un fatto diretto a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza dello Stato, è punito con l’ergastolo.
Questo reato potrebbe essere stato commesso da quei governanti che illegittimamente hanno donato la sovranità monetaria prima alla Banca d’Italia e poi alla BCE, e sottoponendo così la Repubblica al potere indipendente e sovrano di organismi privati e, il secondo, addirittura esterno alla Repubblica stessa. La denominazione di “istituto di diritto pubblico” applicata recentemente alla Banca d’Italia è ingannevole e non cambia le cose: per quanto le norme statutarie siano formulate dallo Stato, la gestione e la proprietà sono totalmente autoreferenziali e private.
Attentato contro la costituzione dello Stato (art. 283 CP):  [I]. Chiunque commette un fatto diretto a mutare la Costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall’ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni.
Questo reato potrebbe essere stato commesso da quei governanti che illegittimamente hanno concorso a istituire il sistema di dominio della finanza privata sullo Stato. »
Qualcuno raccolse il mio suggerimento e presentò una denuncia su questo schema. Ma nel 2006 le istituzioni reagirono prontamente, e si misero al sicuro, con una legge che ha sanato il loro operato passato e futuro. Così l’opera di eversione costituzionale e di sottoposizione dell’Italia a poteri esterni è potuta progredire.
Come hanno fatto, tecnicamente? Hanno modificato il Codice Penale introducendo, nelle fattispecie di reato applicabili, il requisito dell’elemento della violenza. Se non si usa violenza, non si realizza il reato di attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato, o alla Costituzione, etc. E quanto, da parte delle istituzioni, si sovverte la Costituzione o si assoggetta lo Stato a poteri esterni, lo si fa con leggi e trattati, non con la violenza. Così coperti, nello stesso anno, 2006, hanno riformato lo Statuto della Banca d’Italia, per legittimarne la completa privatizzazione.
Ecco, ad esempio, il testo dell’art. 241 nella formulazione modificata (sopra ho riprodotto quella originale precedente):
«C.p. art. 241. Attentati contro l’integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato.
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato [c.p. 4] o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni.
La pena è aggravata se il fatto è commesso con violazione dei doveri inerenti l’esercizio di funzioni pubbliche.»
Recentemente, l’avv. Paola Musu e il giornalista Paolo Barnard, promotore in Italia della Modern Money Theory, hanno reso noto di aver sporto denuncia penale contro i vertici dello Stato per reati contro l’ordine costituzionale e l’indipendenza dello Stato, commessi attraverso la cessione della sovranità monetaria e politica al sistema bancario privato, o perlomeno a guida privata, intorno a cui ruota l’Euro.
I denuncianti individuano i colpevoli “in particolare nelle persone del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, dei ministri in carica, dei membri del Parlamento che hanno votato le succitate misure di svuotamento democratico dello Stato italiano e della nostra Carta Costituzionale, ciascuno nelle persone attualmente e medio tempore in carica in relazione all’arco temporale interessato, nonché tutte le altre persone eventualmente coinvolte.”
I reati che essi ravvisano sono i seguenti:
241 c.p. attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato;
270 c.p. associazioni sovversive;
283 c.p. attentato contro la Costituzione dello Stato;
287 c.p. usurpazione di potere politico;
289 c.p. attentato contro gli organi costituzionali;
294 c.p. attentato contro i diritti politici del cittadino;
304 c.p. cospirazione politica mediante accordo;
305 c.p. cospirazione politica mediante associazione.

Musu e Barnard pare non si siano accorti del suddetto “dettaglio”. La loro denuncia espone fatti che erano reati prima di quella legge del 2006, ma ora non lo sono più (tranne i reati riferibili agli artt. 287 e 294, che però non credo siano realizzati).
Quindi la loro denuncia difficilmente avrà il seguito sperato. Però aspettate prima di gettare la spugna.
L’istituzione di un apparato di potere come il Sistema Europeo delle Banche Centrali o, peggio, come il Meccanismo Europeo di Stabilità, costituisce, sostanzialmente, una eversione radicale delle costituzioni democratiche di molti paesi coinvolti e la loro sottomissione a un potere esterno, autocratico, non democratico. Per il Codice Penale italiano, però, tale attività non integra più i reati suddetti né quello di Alto tradimento (art. 90, 2° comma, della Costituzione, a carico del capo dello Stato). Non integra i detti reati, perché, dal 2006, tutte quelle fattispecie di reato richiedono anche l’elemento della violenza, che è stato introdotto dalla Legge 24/02/2006 n. 85, denominata“Modifiche del Codice Penale in materia di reati di opinione.” In realtà il legislatore non mirava ad aumentare la libertà di opinione, ma a legittimare l’attentato alla libertà e all’indipendenza dello Stato, la sovversione del suo ordinamento, l’eversione dell’ordine democratico, che erano in via di esecuzione.
Riformulando quegli articoli, si  sapeva dove si voleva arrivare: a proibire la rivoluzione ma a legittimare il colpo di Stato, il colpo di palazzo – cioè legittimare la violazione della costituzione da parte del potere costituito. Quindi chi compie una violenza estrema ma usando armi legislative, agisce nel lecito; chi per contro, reagendo contro quella violenza estrema, che subisce sulla propria vita, dignità, libertà, compie una violenza minima, come incendiare cassonetti, ma illecita, quello sì, quello commette reato. Però ha ancora il diritto di suicidarsi. Questo diritto non glielo hanno ancora tolto, né tassato.
Che fare, a questo punto?
Le cose cambierebbero se pm e giudici iniziassero a considerare come violenza, ai fini della ravvisabilità dei predetti reati, anche quella compiuta mediante manipolazioni dei mercati e altri mezzi finanziari, le manovre per far impennare lo spread o crollare i titoli di Stato, e simili. Perciò tecnicamente consiglio a chi si diletta nel presentare simili denunce, di spiegare, nelle loro denunce e memorie aggiuntive, che sussiste l’elemento della violenza, e in che cosa consiste.
Ma c’è qualcosa di ancora più interessante, specialmente in questo periodo di crescente tassazione, di suicidi fiscali, e di riluttanza del potere politico a tagliare la spesa pubblica parassitaria – 60 miliardi solo per tangenti, scrive la Corte dei Conti. Tra sprechi e creste, almeno 70 miliardi se ne vanno ogni anno nelle voci gonfiate di spese per acquisti di beni e servizi.  E almeno altrettanti per appalti pure gonfiati. Dovevano fare la spending review, dovevano applicare i costi standard per porre fine alla moltiplicazione per 5 dei costi da Milano a Palermo, e ora finiscono per concedere, forse, 2,2 miliardi di risparmi, poi forse altri 2. Cioè la politica dice: io faccio buchi nei bilanci perché spreco e rubo, e siccome sprecare e rubare è mio interesse, non smetto di farlo, e i buchi che apro li dovete colmare voi cittadini con le tasse, e se non vi va bene potete suicidarvi.
Però à chiaro che buona parte, gran parte, di quei 140 miliardi di sprechi e ruberie va ad organizzazioni mafiose che manovrano gli appalti e i subappalti assieme alla politica.
E allora si può studiare di denunciare per concorso esterno in associazione mafiosa coloro che, come ministri, pubblici amministratori e funzionari di controllo, pur vedendo come molte spese pubbliche sono gonfiate per procurare profitti alla criminalità organizzata, omettono e hanno omesso di impedire tali illeciti, e continuano a mandare avanti quella spesa a spreco e mangerie, e magari ne traggono benefici in termini di voti nelle elezioni.
08.05.12
Marco Della Luna

martedì 8 maggio 2012

ETEROLOGA: VORREI CONOSCERE L'OPINIONE DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE ....



Martedì 22 maggio la Corte costituzionale dovrà decidere sulla questione di legittimità del divieto di fecondazione eterologa (creare cioè embrioni con un donatore di seme esterno alla coppia), sollevata dai tribunali di Milano, Firenze e Catania. Si tratta di una norma di civiltà giuridica che merita di essere confermata. Ora un nuovo fronte contro tale divieto sembrava essersi aperto dopo la decisone della Corte europea dei diritti dell’uomo che aveva stabilito l’incompatibilità con la Convenzione europea (segnatamente del richiamo al «diritto alla vita privata e familiare» e al «divieto di discriminazione» di cui agli artt. 8 e 14) di un divieto in parte analogo previsto dalla legge austriaca. Decisione che però è stata annullata il 3 novembre 2011 in seconda istanza dalla Grande Chambre della Corte europea dei diritti dell’uomo. 

Occorre fare un po’ di chiarezza. Come ricordato dagli stessi giudici della Corte europea, pur potendo le loro decisioni incidere sulla giurisprudenza degli Stati che hanno aderito alla Convenzione europea (e tra questi, l’Italia), esse non possono travalicare «un chiaro margine di discrezionalità degli Stati membri nella materia specifica». Ora le ordinanze di rimessione – specie quella di Milano – richiamano a conforto dell’ammissibilità dell’eterologa un presunto «diritto fondamentale alla piena realizzazione della vita privata familiare e il diritto di autodeterminazione in ordine alla medesima» (indebitamente compattando l’espressione della Convenzione, che pone la congiunzione "e" tra "privata" e "familiare"). 

Tale ipotetico diritto, tuttavia, incontra in Italia un dato invalicabile: l’art. 29 della nostra Costituzione, che indica quale famiglia di diritto quella fondata su due sole figure genitoriali, e non tre, come accadrebbe ove si ammettesse un padre civile, coniugato con la gestante dell’ovulo fecondato dal seme del padre naturale-donatore. E tale disposizione, dopo il rigetto della questione sul divieto austriaco da parte della Corte europea, esce rafforzata. L’esclusiva competenza in materia di famiglia, infatti, come ricordato dalla Carta dei diritti dell’Unione europea è lasciata alle «leggi nazionali che ne disciplinano l’esercizio». Si tratta dunque di prerogativa del Parlamento italiano che sul punto ha legiferato in chiara armonia con la propria Carta costituzionale, stabilendo il divieto di fecondazione eterologa. LEGGI TUTTO

lunedì 7 maggio 2012

OGNI GIORNO E' COME UN BOLLETTINO DI GUERRA! SI, UNA GUERRA ECONOMICA CHE CI COINVOLGE TUTTI!!!


Agente immobiliare suicida a Vicenza

Nel lecchese imprenditore tenta suicidio per debiti

07 maggio, 11:45
Agente immobiliare suicida a Vicenza
(ANSA) - ROMA, 7 MAG - Ancora vittime della crisi. Il proprietario di un'agenzia immobiliare si è suicidato impiccandosi in un parco del centro di Vicenza; secondo le prime indiscrezioni, l'uomo stava attraversando un periodo di difficoltà anche di natura economica. Un imprenditore di Calolziocorte (Lecco), al culmine della disperazione per i debiti e per le cartelle esattoriali, ha tentato di impiccarsi in giardino. A salvarlo è stata la figlia, di 15 anni, che lo ha tenuto sollevato fino all'arrivo della madre.

AGLI IMPRENDITORI IN DIFFICOLTA':NON SIETE SOLI C'E' TERRAFERMA!!! PARLATE DELLE VOSTRE DIFFICOLTA' NON TENETE TUTTO DENTRO!!!

LA STORIA DI GIORGIA FRASACCO, FIGLIA DELL'IMPRENDITORE SUICIDA,
MARIO FRASACCO

http://www.tv2000.it/

a metà pagina cerca  archivio e clicca, poi alla destra ti si apre elenco dei giorni , vai al 03/05/2012 e clicca su video:

- la storia di Giorgia Frasacco 

- la storia di Danilo Marchetti



domenica 6 maggio 2012

TITO BOERI: DISOCCUPAZIONE ITALIANA

DISOCCUPAZIONE, LE CIFRE REALI SONO PIU' ALTE

di Tito Boeri - 3 maggio 2012

Nelle statistiche non viene contata la cassa integrazione a zero ore
che ha toccato di nuovo il picco massimo. Serve una riforma del 
mercato del lavoro e quella proposta da questo governo non va 
bene. Serve stabilità per i giovani



LEGGI TUTTO

ALEX JONES: CAMPI DI RIEDUCAZIONE IN AMERICA, E COS'ALTRO DI ASSAI PEGGIO???

TANTO L'UNA QUANTO L'ALTRA.....CHI NON VIVE CERTE ANSIE, NON LE COMPRENDE, TANTO PIU' CON 1.251,32 EURO AL GIORNO





di  



La recentissima lettera del Direttore Attilio Befera ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate dopo il grave episodio di Romano di Lombardia (BG)


(http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-04/lettera-attilio-befera195251.shtml?uuid =AbgXPqXF) è certamente un atto dovuto del Capo, ma per chi ha a che fare con gli Uffici finanziari dimostra un vittimismo inaccettabile.


In primo luogo, la “pericolosità” non riguarda affatto il lavoro degli operatori dell’Amministrazione finanziaria, ma semmai le modalità con cui viene svolto nei confronti dei Contribuenti; salvo casi eccezionali di evasione grave o fraudolenta infatti, la maggior parte di Essi viene sottoposta all’applicazione di presunzioni legali (sia pur relative) contro cui è spesso impossibile difendersi perché occorre fornire un prova negativa diabolica: chi ha avuto modo di sperimentare gli effetti
del redditometro (senza possedere Suv, Ferrari o Porche, ma solo per avere un’auto di cilindrata poco più che media, disporre di una casa di abitazione e magari dover pagare un mutuo ipotecario che già da soli determinano un reddito complessivo di qualche decina di miagliia di Euro) o
degli studi di settore (che stimano volumi di ricavi o compensi sulla base delle caratteristiche di svolgimento della propria attività ed indipendentemente da come vanno effettivamente gli affari) o, peggio ancora,
delle indagini finanziarie (che consentono di presumenre come ricavi o compensi tutti i versamenti e le operazioni extra-conto non specificamente e documentalmente giustificate e perfino tutti i prelevamenti dai conti bancari per i quali non viene indicato e documentato il beneficiario e dunque l’impiego) conosce bene lo smarrimento, lo stress psicologico, l’incredulità che si prova nel misurarsi con una insensibilità, indisponibilità ed disumanità sconcertanti giustificate proprio dal rigore delle presunzioni stabilite dalla Legge a favore dell’Erario e basate sull’assurdo presupposto che “il Contribuente è evasore fino a prova contraria“; alla fine si finisce quasi sempre per pagare ingiustamente importi più o meno elevati al solo scopo di chiudere la pratica beneficiando delle sanzioni ridotte ed evitando così di dover sostenere i costi di difesa (tant più alti quanto maggiore è il valore della pretesa) e di dover correre gli inevitabili rischi del contenzioso (specie quello davanti alla Corte di Cassazione è diventato elevatissimo). 


Peggio sarà col nuovo redditometro che sarà impostato su elaborazioni statistiche analoghe a quelle degli studi di settore e con lo spesometro che consente di presumere guadagnato nell’anno, salvo prova contraria, tutto quello che risulta speso nell’anno (l’Anagrafe Tributaria sta facendo il pieno di dati a partire dalle utenze domestiche per finire con le disponibilità finanziarie).
In secondo luogo, se non è facile la vita dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate fuori dall’Ufficio finanziario, figuriamoci quanto può essere quella dei tantissimi Lavoratori indipendenti (imprenditori, commercianti, artigiani, professionisti) che debbono procurarsi i clienti, che debbono riuscire a farsi pagare, che debbono comunque provvedere al pagamento dei propri creditori, che debbono mantenere in piedi l’azienda o lo studio anche quando l’attività non va bene, che debbono tentare di conservare i dipendenti o i collaboratori (unica vera preziosa risorsa) anche quando non si guadagna a sufficienza; come se non bastasse, debbono pure sottostare alle pretese ingiuste o sproporzionate degli Uffici finanziari che, siccome debbono fare budget, hanno perfino gli incentivi e debbono rendere conto alle strutture sovraordinate, non hanno alcun interesse a capire le situazioni ed a ridurre adeguatamente le loro pretese impositive e sanzionatorie.
In terzo luogo, <<… le accuse incredibili che da più parti … vengono rivolte …>> all’Amministrazione finanziaria di contribuire con la Sua azione <<… a sgretolare la coesione sociale …>> dovrebbero far riflettere attentamente il Direttore Attilio Befera per far sì che i Suoi rassicuranti e frequenti proclami di un Fisco non oppressivo e rispettoso della capacità contributiva dei Contribuenti siano realmente applicati dagli Uffici periferici e dai verificatori e che le presunzioni legali non costituiscano un pretesto insormontabile. E’ facile fare proclami o diramare slogan; poi però bisogna verificarne la corretta applicazione.
Perciò, delle due, l’una: o il Direttore Attilio Befera finge di non sapere e tenta di vittimizzare coloro che lamentano di sentirsi <<… aguzzini di gente disperata che non sa più dove sbattere la testa …>>, oppure non si è mai informato su come si svolge quotidianamente il rapporto fra il Contribuente e gli Uffici finanziari.
In conclusione, se si vogliono realmente ricercare e perseguire soluzioni adeguate per ristabilire il giusto equilibrio e la necessaria serenità è necessario eliminare tutte le presunzioni legali a favore del del Fisco e ristabilire il principio fondamentale dell’onere della prova secondo cui chi rivendica una pretesa nei confronti di qualcuno deve dimostrarne di averne diritto: basta con la presunzione secondo cui i Contribuenti sono evasori fino a prova contraria!


Fonte:http://www.chicago-blog.it/2012/05/05/ipocrisia-o-disinformazione/

sabato 5 maggio 2012

MAURIZIO BLONDET: E' ASSAI PEGGIO DELLA CRISI DEL 1929

E ci dicevano: «Non sarà come il 1929»
di  Maurizio Blondet 

Vi ricordate? Dal 2008 ce lo hanno assicurato tutti: presidenti USA e governanti sciolti e a pacchetti, cattedratici di economia, banchieri, economisti da talk show e giornalisti del settore: «Tranquilli, è arrivata la recessione, ma non sarà come il ‘29». 

Ebbene: bisogna ammetterlo, avevano ragione.

È enormemente peggio che nel 1929. Basti compulsare la seguente tabella:





È l’andamento storico del mercato del credito in USA, ossia di come le banche hanno indebitato le famiglie, provocando iperconsumi a credito, boom artificiale e bolle pronte a scoppiare. Anche il Grande Crack del ‘29 fu preparato da un’eccessiva apertura del credito. Ne seguì il terribile decennio della deflazione da dis-indebitamento, con il 30% di disoccupati e il crollo abissale dei consumi, da cui l’America uscì bene o male entrando nella guerra mondiale, grande consumatrice di prodotti invenduti e donatrice della piena occupazione (donne in fabbrica, uomini in linea).

Ma, come mostra il grafico, l’euforia del credito facile che provocò la Grande Depressione, la guerra e le miserie mondiali, è una collinetta, in confronto al’Everest di debiti che il Paese ha accumulato fino al 2008, ossia alla furia indebitatrice del sistema bancario: e la discesa è solo cominciata. Guardate come fu ripida la discesa 1930-40, ossia quanto tragica l’improvvisa restrizione del credito; e provate a immaginare quanto sarà lunga, ripida e dolorosa la deflazione del debito che seguirà: se quella inghiottì una generazione, questa ne inghiottirà due o tre.

L’andamento del grafico non riguarda solo l’America, naturalmente. Ormai una quantità di indicatori economici nel mondo hanno lo stesso andamento: a curva esponenziale.

Dai tassi d’interesse sul debito greco nell’imminenza del default, fino allo spread di titoli pubblici francesi su quelli tedeschi. Vedi sotto.

Le curve esponenziali dicono una cosa ben nota: che il fenomeno che descrivono è insostenibile.  Che la sua crescita asintotica non può durare.




Qualunque tecnico, vedendo l’andamento del debito USA, avrebbe potuto prevedere il disastro inevitabile. Così come se il governo Monti fosse davvero fatto di tecnici, sarebbe subìto giunto alla conclusione che il debito pubblico italiano è impagabile, e che dunque si doveva senza indugio trattare coi creditori per ristrutturarlo, invece che tentare una «debt deflation» fatta tutta di tasse che aggravano solo la recessione.

Maurizio Blondet

MA NON HANNO ANCORA CAPITO CHE IL POPOLO ITALIANO NON E' POI COSI' FESSO?

Senato: 3,5 milioni per 200 stampanti!


HP Color LaserJet Pro CP1525n - Colore Stampante Laser

























Sembra una presa in giro, eppure è tutto vero.
È stato pubblicato un bando di gara per l’affidamento in appalto del servizio di "centro riproduzione digitale" per il Senato della Repubblica, della fornitura in noleggio di macchine digitali da ufficio multifunzione e relativa manutenzione e assistenza. Il numero totale delle stampanti richieste è di 200 per un noleggio di 60 mesi e un costo complessivo di 3.500.000 di EuroIVA esclusa. Un calcolo semplice ci fa capire che, a "macchina di riproduzione digitale" - nome più da matusa per dire stampante non ne ho mai sentito -, ci viene a costare circa 17.500 euro caduna. Il prezzo comprende, pensate un pò, la bellezza di ben 20.000.000 (VENTI MILIONI) di stampe in bianco e nero e 1 milione di stampe a colori, più l'assistenza.
Io non so se è tanto o giusto il prezzo - anche se con 200 euro ci si può comperare una ottima stampante laser a colori multifunzione (quindi scanner e fotocopiatrice) e WiFi - ma nella situazione in cui siamo ora, ci potrebbero essere due possibilità da prendere in considerazione per risparmiare:
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giovedì 3 maggio 2012

USCITA DALL'EURO ???DISEGNO DI LIQUIDAZIONE DEL BEL PAESE???




di  Marco Della Luna

  PREAVVISO DI USCITA DALL’EURO – EURO BREAK UP WARNING
Il FMI ha ultimamente pubblicato numeri che danno la certezza matematica che l’Italia non può essere risanata e portata nei parametri dell’Eurosistema: è vero che dal 2008 al 2017 sarà leader nell’avanzo primario, ma questo conta ben poco rispetto al fatto che il suo pil, in quel periodo, calerà dell’1,7%, mentre quello USA aumenterà del 20,3, quello francese del 10, quello tedesco dell’8,8, quello cinese del 116. Il rapporto debito/pil italiano peggiora del 13,2%.
Ciò basta a porre l’Italia fuori del circolo dei paesi del Primo Mondo (già nella precedente fase di crescita era rimasta indietro di molti punti dall’Eurozona e dall’America) e ad escludere che possa rispettare il Fiscal Compact (riduzione del 20% all’anno della quota di debito pubblico eccedente il 60% del pil). Quindi, a breve termine, l’Italia sarà o fuori dall’Euro, oppure governata direttamente dai finanzieri del Meccanismo Europeo di Stabilità, cioè di Berlino, con costi, reazioni sociali, controreazioni repressive, potenzialmente estremi. Anche in Spagna e Grecia le ricette “europee” (cioè quelle dettate dalla Germania a tutela del suo c.d. “modello economico renano”), stanno portando l’economia al disastro. E continuano a venire imposte.
Le richieste di tasse e sacrifici da parte di un governo sono legittime se il governo dimostra che sono necessarie e idonee a un programma realistico e utile al paese. Quelle del governo Monti non sono necessarie, perché il governo dovrebbe prima tagliare spese pubbliche parassitarie e gonfiate, e non lo fa; non sono idonee, perché, conti alla mano, non risolvono la crisi ma paiono aggravarla con l’avvitamento fiscale; inoltre non rientrano in un programma di interesse nazionale, anzi non si capisce nemmeno che fine stia perseguendo il governo, date le grandezze sopra riportate.
I tagli previsti alla spesa pubblica indebita per beni e servizi sono di 4,2 miliardi su un totale di 147, quindi è chiaro che non si liberano risorse per investimenti produttivi né per alleggerimenti fiscali, ma rimane intatto il sistema di produzione di consenso e profitto partitico e mafioso mediante scialo e appalti gonfiati. Item per le opere pubbliche, sistematicamente gonfiate. E per la spesa per un personale elefantiaco e poco efficiente. Tagliare la spesa pubblica parassitaria significherebbe peraltro eliminare quel sistema e i suoi titolari, e ciò è impossibile per un governo che dipenda dai partiti.
Dato quanto sopra, ciò a cui sta lavorando il governo e chi lo appoggia, con tanti tagli e tante tasse, non è, non può essere, un piano di risanamento e rilancio del paese, che essi sanno benissimo essere irrealizzabile; dunque è un piano con un fine diverso.  
Probabilmente è un piano di liquidazione del paese (ossia di raccolta e distribuzione tra potentati esterni ed esterni dei valori in esso presenti: risparmio, proprietà private e pubbliche) e al contempo di sua collocazione, in posizione subalterna, entro una nuova architettura “europea” di poteri reali e formali, con un ampio haircut dei diritti e delle garanzie civili, politici, fiscali, sindacali; e con forte compressione fiscale e bancaria delle piccole imprese italiana, onde far posto nel mercato italiano ad imprese straniere.
Remunerando l’appoggio parlamentare dei partiti politici con la conservazione dei loro privilegi e feudi, si tiene insieme il paese per il tempo necessario a liquidare i suoi assets e a completare  il lavoro di ingegneria sociale. Poi, quando il paese salta, lo si fa cadere in una gabbia appositamente predisposta. Questo mi pare lo scenario più verosimile, anche se spero di sbagliarmi.
In tale scenario, è ovvio che i cittadini ritengano che le tasse siano non solo eccessive, ma anche contrarie agli interessi della nazione, perché esse vanno a sostenere un’operazione di quel tipo. Se uscire dall’Eurosistema è inevitabile, tanto vale uscire al più presto, prima che il processo di demolizione dell’economia nazionale produca ulteriori danni, e con ancora qualche soldo in tasca. Se ci lasciamo portar via le ultime risorse, dopo saremo in balia del capitale dominante sostanzialmente tedesco, mentre anticipando i tempi potremmo ripartire i danni con i paesi amici. Il popolo e le imprese hanno quindi interesse ad attivarsi per sventare il disegno di liquidazione del paese, rovesciando il tavolo. E a ricordare alla Germania che il Nazismo e la II GM sono conseguenza dell’austerità imposta ad essa stessa per il pagamento dei suoi debiti.  
In ogni caso, conviene prepararsi a un cambiamento valutario, quindi alla probabilità che i depositi bancari e gli altri crediti denominati in Euro siano convertiti in Lire o altra valuta, con una forte svalutazione rispetto all’Euro e con una perdita di potere d’acquisto. Contromisure preventive, oltre all’emigrazione, sono a)spostare i depositi in un idoneo paese estero (Svizzera, per esempio); b)convertire i depositi da Euro a valute forti, con scarso debito pubblico; c)investire in valori sganciati dalla valuta italiana.

martedì 1 maggio 2012

UN PRIMO MAGGIO CON LA PIOGGIA, E....PIOVE SUL BAGNATO

Martedì 01 Maggio 2012
PRIMO MAGGIO 
Assoluta necessità che tutti remino nella stessa direzione per l'occupazione

Nicola Salvagnin



(.....) Centocinquant’anni dopo la nascita della Festa del Primo Maggio, ritornano le ragioni per rimettere il lavoro al centro di tutto, come i costituenti italiani avevano enfaticamente sottolineato nel primo articolo della nostra Carta. Non esiste un diritto al lavoro. Esiste l’assoluta necessità che tutti remino nella stessa direzione per creare nuova occupazione, per solidificare quella esistente. Anche con norme di equità e giustizia che eliminino assurde distorsioni che ad oggi continuano a prosperare. 
Un esempio? È tempo di bilanci, di approvazione degli stessi da parte delle assemblee dei soci. È tempo di mettere gli occhi su certe retribuzioni. Come quella di un amministratore delegato – ma i casi simili fioccano qui come nel resto dell’Occidente – con uno stipendio da 2,5 milioni di euro annui, 200mila mensili, 6.600 al giorno Natale compreso. La bravura sarà indiscutibile, la sproporzione con quanto guadagna un suo dipendente altrettanto: diciamo cento volte di più. O diciamo che, con il suo stipendio, si pagavano cento persone, o una cinquantina di molto valide. 
Insomma, o la famiglia di Superman si è trasferita in blocco sul pianeta Terra occupando i posti da capo-azienda, o c’è chi fa il bagno nei soldi facendo tirare la cinghia a tutti gli altri.  LEGGI TUTTO

NEGARE L'EVIDENZA DELLE SCIE CHIMICHE NEI NOSTRI CIELI NON E' PIU' POSSIBILE!!!



In base all''articolo 335 di procedura penale, il cittadino che intende essere informato sulla sua situazione sia come parte offesa sia come eventualmente indagato, può recarsi all'ufficio preposto del Tribunale competente e compilare un modulo, definito "Istanza carichi pendenti art. 335" e, nel giro di una decina di giorni, può ricevere la documentazione che attesta eventuali indagini a suo carico, archiviazioni in merito a denunce sporte ed altro ancora.


Il 17 aprile 2012 e quindi oltre un mese dopo, mi sono recato presso il Tribunale di Sanremo per ritirare il documento suddetto, avendo compilato il modulo di richiesta il 12 marzo 2012. Sorpresa... il documento non è disponibile, con sconcerto anche dell'impiegata. E' l'unica domanda inevasa su centinaia. Il motivo? Non è dato sapere. Possiamo immaginare che alcune nostre denunce sporte negli anni passati non abbiano avuto seguito. Esse sono state archiviate senza avvertire la parte offesa, nonostante fosse stata avanzata richiesta esplicita di notifica in caso di archiviazione? Sono state... "dimenticate" sotto una pila di incartamenti? Sono stati commessi reati come omissione di atti d'ufficio? Si tenta di minare la difesa del sottoscritto che, non avendo informazioni sul destino delle denunce sporte contro il Nigrelli-Wasp-Mario Lipuma, non ha i mezzi idonei per approntare un'azione legale basata su precedenti sentenze della Cassazione? 

Ecco che, ancora una volta, la Giustizia diviene torbida come l'acqua di una cloaca.

Intanto le operazioni di aerosol clandestine continuano senza sosta ed anzi, negli ultimi giorni, si sono intensificate, causando così un aumento vertiginoso delle temperature ed impedendo che si verificassero alcune precipitazioni piovose, previste nei giorni precedenti. A questo proposito non dimentichiamo che le operazioni di aerosol sono un fenomeno mondiale e che, nel nostro caso, sono gestite autonomamente dalle autorità italiane, le quali si occupano anche di arruolare, finanziare, addestrare, coordinare, tutelare nelle sedi opportune uno stuolo di individui senza scrupoli, impiegati a tempo pieno per coprire questo genocidio e per screditare, con l'arma della diffamazione legalizzata, coloro che tentano di risvegliare la popolazione e renderla edotta sugli eventi gravissimi in atto. 

L'aeronautica gestisce in proprio (e le copre attraverso i meteo) le operazioni di aerosol, ottenendo sì il know how tecnico e le apparecchiature elettroniche, ma quello che vediamo nei nostri cieli è farina interamente del sacco del nostro Governo, mentre i milioni di euro spesi ogni giorno escono interamente dalle nostre tasche.

Peraltro anche in Russia, Cina, Cuba, Argentina, Brasile, Messico, tanto per citare solo alcune nazioni, la geoingegneria clandestina è una realtà. Non esiste stato che, una volta abbia acquisito le necessarie tecnologie, non adoperi questo sistema di controllo militare, di avvelenamento della popolazione e dei biomi. 

Oltretutto il connubio "chemtrails+microonde" è fondamentale nell'ottica delle tecnologie militari attuali, per cui ogni aeronautica ed ogni esercito contemporanei (digitalmente interconnessi) richiedono tassativamente la dispersione di particolato elettroconduttivo in atmosfera.

Ci aspetta un'estate arida e torrida, sotto tutti i punti di vista.

Intanto è importante agire, ad esempio rifiutandoci di pagare il canone R.A.I.: la rete televisiva nazionale, infatti, non solo omette di informare sulla geoingegneria clandestina, ma cura programmi sotto l'egida del C.I.C.A.P., il famigerato comitato che gestisce, per conto del Ministero dell'Interno, le operazioni di censura e di negazionismo.

IRLANDA AL REFERENDUM SU " E S M" ...ALL'ITALIA LA SOLA POSSIBILITA' DI MOZIONE PROPOSTA DA LIDIA UNDIEMI





27 aprile 2012 (MoviSol) - Il 31 maggio si terrà in Irlanda un referendum sul nuovo trattato fiscale dell'Unione Europea, formalmente noto come Stability, Coordination and Governance in the Economic and Monetary Union Treaty (trattato di stabilità, coordinamento e governance nell'Unione Economica e Monetaria). La campagna per il "no" è stata affiancata da un'azione legale contro il trattato e il Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM) intrapresa dal parlamentare indipendente irlandese Thomas Pringle (TD).
Pringle chiede che la Corte esamini la legalità dell'emendamento all'Articolo 136 (la clausola del "no bailout") del Trattato Europeo da adottare secondo la cosiddetta procedura di revisione semplificata. Pringle ritiene infatti che questo cambiamento sia così fondamentale da dover essere sottoposto ad un referendum.
Nella dichiarazione con cui annuncia l'azione legale, Pringle spiega che sotto l'ESM al governo irlandese potrà essere chiesto di varare una finanziaria "equivalente a quasi un terzo del gettito fiscale del 2011. Questa cifra potrà essere aumentata su semplice richiesta dell'ESM in qualsiasi momento e il trattato non fissa alcun limite a quanto possa essere preteso dagli stati membri in futuro. Infatti, l'ESM può ordinare allo Stato di aumentare il debito sovrano, dare all'ESM i soldi così raccolti e può decidere dove, quando e se spenderli".
L'iniziativa è chiaramente collegata al referendum sul trattato fiscale, che detta una clausola sul pareggio di bilancio alle rispettive normative nazionali. La campagna per il "no" è guidata da Sinn Fein, il Partito Socialista e gli indipendenti. In un discorso al Parlamento, il presidente di Sinn Fein Gerry Adams ha accusato il governo di cercare di "intimidire e di ricattare i cittadini per farli votare sì". L'austerità ha fallito, ha aggiunto, in Irlanda e nel resto dell'Europa dove "aumenta la disoccupazione e l'unica crescita è quella della povertà e della miseria". Le gravi conseguenze sociali "si vedono in tutte le famiglie che lottano per pagare il mutuo e le bollette; in tutte le strade in cui chiudono gli esercizi; in tutto gli ospedali e scuole in cui la riduzione delle risorse colpisce gli infermi e i più giovani".
I limiti di debito e deficit imposti dal trattato, ha dichiarato Adams, "sono draconiani. Se verrà approvato questo Trattato ci saranno decenni di austerità imposta alla gente che ha bisogno invece di investimenti nei posti di lavoro e nella crescita. Significa che i cittadini continueranno a pagare per l'ingordigia dei banchieri e per la pessima politica dell'ex governo Fianna Fail/Verdi. Questo è sbagliato".
Un recente sondaggio promosso dall'Irish Times indica che il livello di consenso per Sinn Fein è aumentato al 21%, mettendolo al secondo posto, e che è aumentato anche il sostegno per gli Indipendenti ed altri partiti più piccoli che sono contro i salvataggi bancari e l'austerità. Di contro, il consenso al governo è sceso di 14 punti al 23% dall'ultimo sondaggio in ottobre.