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lunedì 25 febbraio 2013

FISCO IN ITALIA:OBIETTIVO DI PORTARE A CASA QUANTO CONTESTATO AL CONTRIBUENTE.....

Resistere nelle liti con i contribuenti, a costo di arrivare fino alla Cassazione. È la linea dura del Fisco, che emerge dalle indicazioni dell'agenzia delle Entrate agli uffici territoriali per gestire il contenzioso, ricostruite dal Sole 24 Ore del Lunedì. Dal vecchio redditometro agli studi di settore, dall'Irap all'abuso del diritto, l'indicazione prevalente è quella di contrastare l'orientamento delle commissioni tributarie che danno torto all'amministrazione, richiamando, a difesa, la giurisprudenza di legittimità e le indicazioni di prassi fornite dall'Agenzia. L'obiettivo è quello di portare a casa le somme contestate ai contribuenti e considerate frutto di evasione. Intanto la nuova mediazione tributaria per le liti fino a 20mila euro sta funzionando: da aprile a dicembre 2012 sono state 11.600 le istanze definite. LEGGI TUTTO

sabato 19 maggio 2012

SON PASSATI DUE ANNI, I MORTI CI SONO STATI. MOLTI,TROPPI!!!

Ieri sera a "l'ultima parola" di Paragone, Luca Peotta ha annunciato l'incontro a Roma con Attilio Befera per prendere in considerazione le posizioni di coloro che evasori non sono, che hanno "dichiarato" ma che non sono in grado di pagare.

Vogliamo crederci, anche se conoscendo gli intrecci sottostanti specie in Equitalia Nomos Piemonte, siamo molto scettici sull'esito dell'incontro.

Inoltre, son passati 4 anni in cui migliaia di imprenditori, i loro collaboratori e quindi le famiglie degli stessi hanno pagato a causa dell'avidità delle persone e della voracità del sistema fiscale italiano ed alcuni hanno scelto di farla finita,purtroppo!!!

Rivediamoci la manifestazione di ICR a Torino il luglio 2010, le istituzioni hanno avuto tempo due anni ma....... domandiamoci, cosa hanno fatto???



GOFFI CI PARLA DI EQUITALIA.....ANNESSI E CONNESSI


PEOTTA CI ILLUSTRA LA SITUAZIONE E DOMANDA "CI VUOLE IL MORTO PER ESSERE ASCOLTATO???"

domenica 6 maggio 2012

TANTO L'UNA QUANTO L'ALTRA.....CHI NON VIVE CERTE ANSIE, NON LE COMPRENDE, TANTO PIU' CON 1.251,32 EURO AL GIORNO





di  



La recentissima lettera del Direttore Attilio Befera ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate dopo il grave episodio di Romano di Lombardia (BG)


(http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-04/lettera-attilio-befera195251.shtml?uuid =AbgXPqXF) è certamente un atto dovuto del Capo, ma per chi ha a che fare con gli Uffici finanziari dimostra un vittimismo inaccettabile.


In primo luogo, la “pericolosità” non riguarda affatto il lavoro degli operatori dell’Amministrazione finanziaria, ma semmai le modalità con cui viene svolto nei confronti dei Contribuenti; salvo casi eccezionali di evasione grave o fraudolenta infatti, la maggior parte di Essi viene sottoposta all’applicazione di presunzioni legali (sia pur relative) contro cui è spesso impossibile difendersi perché occorre fornire un prova negativa diabolica: chi ha avuto modo di sperimentare gli effetti
del redditometro (senza possedere Suv, Ferrari o Porche, ma solo per avere un’auto di cilindrata poco più che media, disporre di una casa di abitazione e magari dover pagare un mutuo ipotecario che già da soli determinano un reddito complessivo di qualche decina di miagliia di Euro) o
degli studi di settore (che stimano volumi di ricavi o compensi sulla base delle caratteristiche di svolgimento della propria attività ed indipendentemente da come vanno effettivamente gli affari) o, peggio ancora,
delle indagini finanziarie (che consentono di presumenre come ricavi o compensi tutti i versamenti e le operazioni extra-conto non specificamente e documentalmente giustificate e perfino tutti i prelevamenti dai conti bancari per i quali non viene indicato e documentato il beneficiario e dunque l’impiego) conosce bene lo smarrimento, lo stress psicologico, l’incredulità che si prova nel misurarsi con una insensibilità, indisponibilità ed disumanità sconcertanti giustificate proprio dal rigore delle presunzioni stabilite dalla Legge a favore dell’Erario e basate sull’assurdo presupposto che “il Contribuente è evasore fino a prova contraria“; alla fine si finisce quasi sempre per pagare ingiustamente importi più o meno elevati al solo scopo di chiudere la pratica beneficiando delle sanzioni ridotte ed evitando così di dover sostenere i costi di difesa (tant più alti quanto maggiore è il valore della pretesa) e di dover correre gli inevitabili rischi del contenzioso (specie quello davanti alla Corte di Cassazione è diventato elevatissimo). 


Peggio sarà col nuovo redditometro che sarà impostato su elaborazioni statistiche analoghe a quelle degli studi di settore e con lo spesometro che consente di presumere guadagnato nell’anno, salvo prova contraria, tutto quello che risulta speso nell’anno (l’Anagrafe Tributaria sta facendo il pieno di dati a partire dalle utenze domestiche per finire con le disponibilità finanziarie).
In secondo luogo, se non è facile la vita dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate fuori dall’Ufficio finanziario, figuriamoci quanto può essere quella dei tantissimi Lavoratori indipendenti (imprenditori, commercianti, artigiani, professionisti) che debbono procurarsi i clienti, che debbono riuscire a farsi pagare, che debbono comunque provvedere al pagamento dei propri creditori, che debbono mantenere in piedi l’azienda o lo studio anche quando l’attività non va bene, che debbono tentare di conservare i dipendenti o i collaboratori (unica vera preziosa risorsa) anche quando non si guadagna a sufficienza; come se non bastasse, debbono pure sottostare alle pretese ingiuste o sproporzionate degli Uffici finanziari che, siccome debbono fare budget, hanno perfino gli incentivi e debbono rendere conto alle strutture sovraordinate, non hanno alcun interesse a capire le situazioni ed a ridurre adeguatamente le loro pretese impositive e sanzionatorie.
In terzo luogo, <<… le accuse incredibili che da più parti … vengono rivolte …>> all’Amministrazione finanziaria di contribuire con la Sua azione <<… a sgretolare la coesione sociale …>> dovrebbero far riflettere attentamente il Direttore Attilio Befera per far sì che i Suoi rassicuranti e frequenti proclami di un Fisco non oppressivo e rispettoso della capacità contributiva dei Contribuenti siano realmente applicati dagli Uffici periferici e dai verificatori e che le presunzioni legali non costituiscano un pretesto insormontabile. E’ facile fare proclami o diramare slogan; poi però bisogna verificarne la corretta applicazione.
Perciò, delle due, l’una: o il Direttore Attilio Befera finge di non sapere e tenta di vittimizzare coloro che lamentano di sentirsi <<… aguzzini di gente disperata che non sa più dove sbattere la testa …>>, oppure non si è mai informato su come si svolge quotidianamente il rapporto fra il Contribuente e gli Uffici finanziari.
In conclusione, se si vogliono realmente ricercare e perseguire soluzioni adeguate per ristabilire il giusto equilibrio e la necessaria serenità è necessario eliminare tutte le presunzioni legali a favore del del Fisco e ristabilire il principio fondamentale dell’onere della prova secondo cui chi rivendica una pretesa nei confronti di qualcuno deve dimostrarne di averne diritto: basta con la presunzione secondo cui i Contribuenti sono evasori fino a prova contraria!


Fonte:http://www.chicago-blog.it/2012/05/05/ipocrisia-o-disinformazione/

martedì 6 marzo 2012

ICR : "BRAVO BEFERA...CONTINUI A DAR FIATO ALLE TROMBE...."


Caro Befera, ecco la sua “lotta all’evasione” …


Pubblicato da ICR su marzo 6, 2012
Che da mesi noi chiamiamo: Buffonata!
Recupero di imposte dichiarate e non pagate per mancanza di liquidità, che vede lo Stato accanirsi al solito con gli onesti che dichiarano e vantarsi di lottare contro l’evasione che è altra cosa e che porta questi grandi risultati.
Bravo Befera…continui a dar fiato alle trombe… quelle delle Porsche che passano la frontiera.

Fisco, aumenta la fuga di capitali in Svizzera

Gli ultimi casi di ‘evasori di confine’ beccati ai valichi

Nel 2011 le Fiamme gialle hanno intercettato 66 milioni di euro. I casi: un operaio sorpreso con 1 milione di euro in auto, un 70enne che tentava di nascondere 245mila euro sotto il giubbotto. Due coppie con casa in Svizzera mai denunciata
Milano, 6 marzo 2012 - Il fiume di capitali verso la Svizzera non accenna ad arrestarsi. L’anno scorso, secondo la Guardia di Finanza di Como, sono stati intercettati 66 milioni di euro.
E questi ‘movimenti’ di contante si sono intensificati negli ultimi mesi del 2011 rimanendo vivaci in questi primi mesi del 2012, spiega il colonnello Alessandro Luchini Voce. “Nel 2011 nella prima parte avevamo più verbalizzazioni di valuta per capitali trasportati illecitamente dalla svizzera all’italia, mentre negli ultimi mesi dell’anno abbiamo notato una intensificazione del flusso contrario, dall’Italia alla Svizzera”.
Gli ultimi casi scoperti sono stati quelli di un operaio quarantenne di Solbiate sorpreso con 1 milione di euro in auto al valico di Bizzarone e di un settantenne pensionato che ha deciso di nascondere 245 mila euro tra giubbotto, giacca e pantaloni. Finanzieri e funzionari di dogana l’hanno fermato al valico di Ponte Chiasso mentre alla guida di una Mercedes Classe A. Anche lui era diretto in Svizzera.
Ma c’è anche la coppia di italiani che possedeva uno chalet in Svizzera senza aver mai denunciato al fisco il possesso dell’immobile del valore di 500.000 euro, e un’altra coppia, proprietaria di una villa dello stesso valore nei pressi di Sion (Svizzera) che dovrà invece giustificarne l’acquisto a fronte degli esigui redditi dichiarati. Sono stati scoperti durante i controlli ai valichi di confine dalla Guardia di Finanza.
Il cosiddetto ‘’Piano di Controllo Economico del Territorio’’ ha impegnato nel fine settimana 41 pattuglie su tutto il territorio della provincia del Verbano, Cusio, Ossola. Sempre ai posti di frontiera sono stati segnalati 13 soggetti che viaggiavano a bordo di autovetture di grossa cilindrata (tra cui 2 Porsche Cayenne, 2 Porsche 911 e 1 Porsche Panarea).
E siamo certi che per ogni “beccato” ci siano 100 che la fanno franca, visto che le cassette di sicurezza in Svizzera sono esaurite!
La vergogna di uno stato, miope sordo vigliacco e bugiardo.