da CorrispondenzaRomana (di Mauro Faverzani)
Tutto è pronto. Mancano ormai poche ore al “via” ufficiale per la V edizione della Marcia nazionale per la Vita e la macchina organizzativa, ormai ampiamente collaudata, anche quest’anno è stata in grado di assicurare in termini di logistica e di servizi quanto necessario alle decine di migliaia di persone previste da tutta Italia e da tutto il mondo, soprattutto giovani, famiglie, figli, parrocchie, associazioni, convenuti tutti a Roma, per poter affermare, questa domenica, il diritto alla vita «senza compromessi», una mobilitazione importante affinché – come ha fatto notare mons. Alain Castet, Vescovo di Luçon -«il crimine non venga trasformato in diritto».
Oltre alla presenza, confermata, del Card. Raymond Leo Burke, anche quest’anno non sono mancate le adesioni da parte di numerosi prelati come il Card. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il Card. Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, il Card. Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, il Card. Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli. E poi ancora mons. Stanislaw Gadecki, presidente della Conferenza episcopale polacca; mons. Józef Michalik, vicepresidente della Conferenza episcopale europea; mons. Mario Iceta Gavicagogeascoa, presidente della Subcommissione episcopale per la Famiglia e la Difesa della Vita spagnola; messaggi sono giunti da mons. Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, e da mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che ha rimarcato come «nell’Europa stanca e pigra vi sia bisogno di suscitare una profonda consapevolezza di questa verità. Il futuro del nostro Continente dovrà conoscere una rinnovata stagione di generosa apertura alla vita, perché l’Europa torni ad interpretare un ruolo importante nel panorama internazionale nei prossimi decenni». Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, ha evidenziato come la Marcia per la Vita per l’Italia e per il mondo cattolico, così tentato dal «minimalismo» e dall’evitare «responsabilità culturali e sociali», rappresenti «un suono di campane che invitano a vivere con il sacrificio e la letizia che il Signore Gesù dona sempre largamente a coloro che offrono la propria vita per Lui e per la Sua Chiesa». Anche l’Arcivescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, ha evidenziato come si tratti «di un’iniziative coraggiosa e profetica, che richiama tutti ad amare ed a rispettare la vita come la condizione per dare espressione vera ed autentica alla nostra umanità». L’Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, mons. Giovan Battista Pichierri, ha parlato della «valenza profetica» della Marcia per la Vita. Adesioni sono giunte anche da prelati austriaci, danesi, francesi, inglesi, polacchi, portoghesi e spagnoli.Tante anche le Diocesi, che – come Cremona, Brescia e Salerno, ad esempio – si sono mobilitate, organizzando pullman oppure sollecitando ed incoraggiando adesioni alla Marcia per la Vita: il Vescovo di Reggio Emilia, mons. Massimo Camisasca, ha invitato i propri fedeli a partecipare; lo stesso han fatto mons. Tommaso Ghirelli, Vescovo di Imola, e mons. António de Souza Braga, Vescovo di Angra. Molte le realtà aggregative presenti all’evento con le proprie bandiere, i propri slogan ed i propri striscioni. Tra queste, l’Istituto del Verbo Incarnato con circa 200 partecipanti, l’associazione “Famiglie Numerose” – che con un proprio comunicato ha sollecitato la presenza dei propri iscritti, per «essere in piazza a testimoniare l’intangibilità e l’indisponibilità della vita umana innocente, dal concepimento alla morte naturale, senza alcuna eccezione, condizione o compromesso» -: sono circa un’ottantina le associazioni ed i gruppi, che hanno aderito alla Marcia: Ginecologi, Ostetrici e Farmacisti cattolici, i Giuristi per la Vita, l’Unitalsi, l’Ordine di Malta col Gran Priorato di Roma, numerosi Centri di Aiuto alla Vita e molte altre ancora. Tra le delegazioni estere, segnaliamo quella guidata da John Smeaton, presidente della Society for the Protection of Unborn Children, Maria Medise, coordinatrice dell’ingleseVoice of the Family; Colleen Bayer della neozelandese Family Life International; e molte altre sigle, da Irlanda, Francia, Olanda, Germania, Svizzera, Malta, Croazia, Slovenia, Romania, Stati Uniti, Canada, Australia. Dalla Spagna, da Barcellona in particolare, giunge un’intera scuola media cattolica; dalla Romania, un pullman di giovani protestanti, guidati da un sacerdote cattolico, con una propria banda, per accompagnare l’imponente manifestazione; due pullman pieni di ragazzi anche dalla Polonia, dalle diocesi di Stettino e di Cracovia.Anche la grande stampa si è occupata dell’evento: il quotidiano dei Vescovi italiani, Avvenire, vi ha dedicato ampio spazio nell’inserto E’ Vita dello scorso 7 maggio, riportando anche le significative dichiarazioni di Virginia Coda Nunziante, portavoce della Marcia per la Vita, che ha evidenziato come le recenti risoluzioni approvate al Parlamento europeo, risoluzioni che presentano l’aborto come un «diritto per tutte le donne, ci portano verso derive culturali sempre più pericolose. C’è il tentativo di banalizzare sempre di più l’aborto, non si pensa più al dramma che ne consegue». L’agenzia di stampa italiana, l’Ansa, ha dedicato due lanci alla manifestazione, mentre altre agenzie – come Fidest ed Inform per gli Italiani all’estero -, quotidiani nazionali, periodici e giornali web se ne sono ampiamente occupati.La V edizione della Marcia per la Vita vivrà un primo momento domenica alle ore 12 in piazza San Pietro per l’Angelus di papa Francesco, di cui è previsto un saluto ai tanti partecipanti. Poi, alle ore 14, avrà ufficialmente inizio con la proposta di cinque testimonianze, che daranno il senso dell’iniziativa: quella di una giovane donna, aiutata a mantenere il proprio figlio dal Centro per la Vita di una parrocchia romana; poi quella di altre due giovani, che hanno abortito; quella di un giovane monaco americano, per raccontare dell’aborto di sua madre; infine, quella della giovane madre di un figlio malformato: volevano che lei abortisse, invece lo ha fatto nascere e lo ha fatto subito battezzare, dopo cinque ore è morto. Due fratelli, entrambi ventenni, presenteranno e spiegheranno inoltre una canzone da loro composta contro l’aborto. Il corteo partirà poi da via della Conciliazione-angolo via Traspontina, proseguirà per corso Vittorio Emanuele, piazza Venezia, Teatro di Marcello ed, infine, giungere alla Bocca della Verità. Qui, tutti i gruppi pro-life stranieri saranno sul palco assieme alla dottoressa Virginia Coda Nunziante, che pronuncerà il discorso di chiusura. (di Mauro Faverzani)marcia per la vita
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