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martedì 28 maggio 2013

CHISSA' SE I VESCOVI AVRANNO ORECCHIE PER UDIRE ED OCCHI PER LEGGERE???


  da versolaluce 27 Maggio 2013


Mi ha colpito quello che ho letto oggi. Un quotato sito di informazione cattolica, una firma nota, e un post con un genere di riflessioni mai sentito finora tra quei cristiani che non sono avvezzi alle barricate, che non si sentono "adulti" a tutti i costi, che sono, insomma persone normali, credenti pacati e desiderosi soltanto di avere guide serie a cui affidarsi.

Riflessioni sulla predicazione incoerente e sui comportamenti incongruenti dei vertici della gerarchia ecclesiastica e dei loro strumenti di comunicazione e di governo, domande tanto ragionevoli, quanto scomode sulla predicazione pro-lesbo della radio del Papa, sull'appoggio della conferenza dei vescovi italiani (Cei) al governo Letta (targato Bilderberg), su Bagnasco il presidente e su Bertone il segretario di Stato vaticano, che parlano di don Gallo come di madre Teresa di Calcutta.

Ne riporto qualcosa qui, per rimeditarle.


"... Però, e qui sta il punto, una tale premura pastorale sarebbe dovuta anche al resto del popolo di Dio, verso cui il primo compito sarebbe quello di indicare con chiarezza la Verità, la strada giusta..."

"... Un peccatore, consapevole di esserlo, ha bisogno di un Dio misericordioso non di un Dio complice: abbiamo bisogno di un Dio che è più grande di ogni peccato possiamo commettere, e ci dice “Và, sei perdonato, non peccare più, un’altra vita è possibile”. A cosa ci può servire un Dio che ci dice “Ma sì, non fa niente, continua così che ti voglio bene lo stesso”? ..."

"... Il silenzio, addirittura la benedizione di un certo cammino, portano solo confusione e altre persone che si metteranno sulla strada sbagliata..."

"... per Radio Vaticana – che si autodefinisce “la voce del Papa e della Chiesa” – non c’è assolutamente alcun problema, nulla di strano nel fatto che una ragazza si apra all’amore con un’altra ragazza: eterosessuale o omosessuale non fa alcuna differenza, l’importante è l’amore, l’importante è provare. Sicuramente un bel messaggio per gli adolescenti: se anche la radio del Papa si piega all’ideologia omosessualista, cos’altro dobbiamo aspettarci? ..."

"... Prosegue Radio Vaticana, affermando che il film è “interpretato da due attrici formidabili (Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos), messo in scena con una fluidità che non fa avvertire lo scorrere del tempo, ricco di scene indimenticabili di esplosione dei sentimenti”. Esplosione di sentimenti? ..."

"... Non è un problema di moralismo, ma di giudizio: un frutto avvelenato può essere presentato benissimo, nel modo più accattivante possibile, ma resta sempre un frutto avvelenato. E questo va detto con chiarezza, ma ormai il giudizio sembra essere merce rara, anche lì dove ci si aspetterebbe di trovare l’ultimo appiglio, l’ultima resistenza alla mentalità mondana..."

"... Ed eccoci all’ultimo fatto: assemblea generale dei vescovi italiani, aperta lunedì scorso dalla prolusione del presidente della Cei (Conferenza episcopale italiana), cardinale Bagnasco. Come sempre, tanti i temi toccati, ma su tutti fanno notizia due messaggi che partono chiari: guai a chi minaccia il governo di larghe intese (l’Italia ha bisogno di stabilità politica) e preoccupazione per la disoccupazione (il lavoro è la prima emergenza del paese). Per carità, nulla da dire su questi argomenti: del resto, chi prenderebbe la parola per sostenere la necessità di aumentare la disoccupazione? Perciò, plauso generale..."

"... Solo che a noi era sembrato che ultimamente ci fosse qualche altro problemino per cui magari i cattolici dovessero preoccuparsi: ad esempio, su La Nuova BQ abbiamo parlato nei giorni scorsi della Strategia nazionale per la prevenzione dell’omofobia varata dal Dipartimento delle Pari Opportunità, un documento agghiacciante che vedrà presto luoghi di lavoro e, soprattutto, scuole trasformate in “campi di rieducazione” gestiti da gay e trans per convincere che maschio e femmina non esistono, esiste solo quello che in quel momento immaginiamo di essere. E’ l’ideologia di genere, quella che Benedetto XVI aveva pochi mesi fa definito come una delle più gravi sfide che la Chiesa ha davanti, perché è un attacco diretto al piano di Dio, alla Creazione.Cos’altro dovrebbe starci a cuore più di questo? Ma per la Cei non pare un problema, tanto che anche il quotidiano dei vescovi – pur avendo avuto quel documento in mano prima che fosse reso pubblico – ha deliberatamente scelto di non parlarne. Avranno senz’altro delle buone ragioni, ma che almeno ce le spieghino, così ci tranquillizziamo pure noi. 

(La Chiesa del silenzio, di Riccardo Cascioli, La Nuova Bussola Quotidiana 27.5.2013)

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