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martedì 16 febbraio 2016

SE UN TEDESCO AFFERMA “Se io fossi un politico in Italia e messo davanti a un simile tipo di rischio d’insolvenza, vorrei tornare alla mia propria moneta al più presto possibile, perché questa è la sola via per evitare di finire in bancarotta”.COSA ASPETTANO I NOSTRI POLITICI????



Maurizio Blondet 16 febbraio 2016 2


Peter Bofinger (ultimo a sinistra),
Il tedesco è l’economista Peter Bofinger  uno dei cinque saggi del Consiglio Germanico dei consulenti economici. Ha scritto un rapporto di minoranza contro i quattro colleghi, i quali a loro volta hanno dato la loro autorevole manforte all’idea nuova di Weidman e di Schauble: le banche italiane dovranno essere obbligate per normativa europea a non detenere troppi Buoni del Tesoro, e dunque (s) venderli in fretta sui mercati. Il debito sovrano “non va più considerato interamente esente da rischio di default e completamente liquido”. Oggi, le banche possono mettere i titoli di Stato che detengono, proprio perché liquidi e sicuri, nella percentuale obbligatoria di riserve; li trattano insomma come contanti o attivi solidissimi. In tal modo, le banche danno una mano allo Stato che si indebita a meno, e dallo Stato ricevono liquidità a poco costo. E’ l’ultimo, estremo ricordo dell’antico “matrimonio” fra Bankitalia e Tesoro.

sabato 12 novembre 2011

PAOLO BARNARD SUGGERISCE LA RICETTA ARGENTINA.....

Cosa accade ora e come reagire.


Il colpo di Stato si compone della fase scardinante e del regime successivo. Di norma la prima implica un attacco frontale alla democrazia che spaventa e sconquassa, i blindati nelle strade e le bombe sui palazzi di governo. Nel caso del colpo di Stato finanziario che ha oggi terminato la democrazia italiana post bellica, l’equivalente sono stati l’attacco dei mercati e le bombe in termini di titoli italiani sganciati a tappeto in una vendita furiosa. La seconda fase è quella che segue, il regime vero e proprio. Le cose si calmano in apparenza, ma i golpisti sono nel palazzo e iniziano le razzie e i crimini contro i diritti umani. Nel caso del colpo di Stato finanziario che ha oggi terminato la democrazia italiana post bellica, l’equivalente saranno la demolizione della ricchezza pubblica (residua) da trasferire alle elite, dei diritti del lavoro per il beneficio di chi vuole pagare un italiano come un cinese, e dell’economia stessa, poiché tali politiche possono solo soffocare la Aggregate Demand che è vitale per qualsiasi sistema economico. Saranno 40 anni di sofferenza sociali indescrivibili per milioni di noi, che non inizieranno a mordere giovedì prossimo, ma neppure tanto in là. Mario Monti, golpista criminale al soldo di e contiguo con Goldman Sachs, la Coca Cola Company, il Bilderberg e  le lobby finanziarie europee, è già al timone. Napolitano, che non chiamo Presidente perché è un lurido traditore della patria, ha steso il tappeto rosso.

Perdonate se non entro nei dettagli del saccheggio prossimo, leggete il Più Grande Crimine 2011, è tutto spiegato.

Ora, sul cosa fare ci sono tre strade. Ma nessuno le percorrerà. Voi che leggete, e in generale tutti i cosiddetti impegnati, non avete più alcun attributo maschile funzionante, siete drogati di pc e del tutto inutili, patetici inutili chiacchieroni online. In politica, e lo so da fonti interne ad essa, non ci capiscono un tubo di questo colpo di Stato, manco sanno di cosa si parla. Inutili anche loro. *

* (Bossi credo sappia tutto, ma scommette sulla sua Padania come neo-lander tedesco che vivrà ricco e felice nel mezzo di Calcutta. Sbaglia tutto, non ha capito che i tedeschi sono nazisti nel DNA, infatti è la terza volta in 100 anni che tentano di distruggere noi ‘untermenschen’ d’Europa: prima e seconda guerra, e con la loro BCE che non fa il suo lavoro. Bossi, sei scemo, fammi togliere sta soddisfazione, ma voi leghisti… ma proprio coglioni stellari a credergli)

Le soluzioni.

1) La BCE fa il suo lavoro. Per placare il panico dei mercati - dovuto solo al fatto che sanno che il nostro debito pubblico è pagabile in Euro, cioè una moneta che noi non possiamo emettere per cui non possiamo garantire di pagare puntuali i nostri titoli di Stato – la BCE può fare il suo lavoro, che dovrebbe essere di comprare tutti i titoli di Stato di qualsiasi Stato dell’Eurozona in difficoltà, e senza limiti di acquisto. Come è noto, se i titoli di Stato vengono acquistati in massa, il loro valore aumenta e i tassi che il Paese che li ha emessi deve pagare su di essi calano (e per quel Paese è un bene). Ok, in questo momento l’Italia emette titoli di Stato, e lo deve fare per trovare sti maledetti Euro per pagare le sue spese (visto che non lo può emettere). Oggi l’Italia paga interessi su questi titoli a livelli usurai e questo la strangola, e inoltre la sospinge in un circolo vizioso orrendo, dove più paga interessi e più la sfiduciano e più la sfiduciano e più paga interessi, e daccapo. Ok. La BCE compra in massa titoli italiani (ma lo stesso con Grecia, Portogallo e Irlanda) e questo fa calare gli interessi, l’Italia respira. I mercati si tranquillizzano, poiché se la BCE fa questo, loro sanno che in caso di difficoltà sarà la BCE a comprargli i titoli italiani che hanno in tasca, non ci perderanno, e quindi si calmano ancora di più. Se si calmano, toneranno a prestarci i soldi a interessi decenti. Domanda: può la BCE fare questo? Ci dicono che è vietato dai Trattati europei come il Lisbona. Risposta: i trattati sono ambigui su questo, ma alla fine una decisione politica può sbloccare tutto, basta che la prendano. Domanda: la BCE ha i soldi per fare questo? Risposta: la BCE può inventarsi tutti gli Euro del mondo e di quell’altro mondo pure, non ha limiti e può comprare tutti i titoli di questo mondo e di quell’altro, a patto che siano in Euro. Questo fa, per esempio, la FED (banca centrale) americana, che si è inventata 27 trilioni di dollari (avete un’idea di quanti siano?) dal nulla 4 anni fa e ha comprato titoli americani tossici senza fine. Inflazione in USA oggi? Microscopica, nessun problema. Domanda: perché la BCE, allora, non ci salva in questo modo? Risposta: perché è dominata dalla Germania, e se ci salva il progetto neonazi di dominarci come ‘untermenschen’ salta. Sto esagerando i toni? No. Hai le prove? Sì. Theo Weigel, ministro delle finanze tedesco, ha dichiarato di aver voluto l’Euro in questo modo e senza salvaguardie per nessuno. Draghi e gli altri criminali tecnocrati europei, ma anche Prodi e compagnia, sanno tutto e hanno partecipato. Draghi che oggi sta al timone della BCE ha già detto No!, la BCE non salva nessuno. Gradirei che Carla Del Ponte annotasse, per il prossimo processo all’Aja contro questi assassini per crimini contro l’umanità.

Detto questo, va annotato che la soluzione appena accennata sopra non risolve il problema centrale di questa tragedia, cioè l’esistenza dell’Euro non sovrano per alcuno Stato che lo usa. Per cui rimarrebbe inalterata la maledizione dei Tesori dell’Eurozona che devono prendere in prestito ogni singolo Euro che spendono per noi e per altri. Quindi la soluzione sopraccitata è da considerarsi come una soluzione d’emergenza per fermare l’emorragia, una specie di rianimazione, ma non la cura.

2) Creare gli Stati Uniti d’Europa. Questo invece curerebbe il male principale, ma poi ne introduce un altro tale e quale. Per rendere l’Euro sovrano, per far sì che i mercati sappiano che l’Eurozona ha Ability to Pay (vedi sopra), e per far sì che si spezzi la dipendenza dai prestiti dei privati per poter acquisire la nostra moneta, si crea un governo centrale d’Europa con un ministero del Tesoro centrale che lavora con la BCE come fa Washington con la FED. A quel punto ok, l’Euro sarà sovrano di questi Stati Uniti d’Europa e gli Euro saranno creati dal governo centrale senza prenderli in prestito da nessuno. Naturalmente quelli che oggi sono gli Stati come Italia, Olanda, Germania ecc., cioè teoricamente separati e indipendenti, diventeranno Stati federali come la California, il Missouri, la Florida ecc. Qual è il problema? Bè, primo che voglio vedere se ce la facciamo culturalmente dopo secoli a dissolverci in un unico Stato e a obbedire tutti al suo governo a Bruxelles. Ne dubito. Poi, e soprattutto, dato che questa sarebbe proprio la definitiva perdita di qualsiasi sovranità degli Stati membri (ancor più di ora), cosa succede se al governo centrale europeo comandano le elite criminali della finanza come accade oggi con Obama-Sachs negli USA? (Obama è controllato da Wall Street che se lo comprò in campagna elettorale, come dimostrai allora) E c’è da dire che se giudichiamo dal precedente che abbiamo, cioè il nostro governo europeo ‘di fatto’ che è la Commissione di Bruxelles, interamente in mano alle lobby finanziarie come ERT, BE, Lotis, TABD ecc., non c’è da stare tranquilli. Sarebbe una catastrofe, perché come ho sempre detto avere una moneta sovrana è indispensabile, ma se poi il governo non la spende a deficit per tutelare noi persone (modello MMT), siamo punto daccapo. C’è da scommettere con certezza che un governo degli Stati Uniti d’Europa oggi farebbe esattamente quello che fanno, o fecero, a Washington, cioè: spendere a deficit solo per salvare il c…  alle banche, ma non un centesimo per la gente; oppure seguire l’isteria contro il deficit e tassare i cittadini più di quanto spendono per loro per pareggiare i bilanci (modello Clinton), cioè disastro di impoverimento generale. No, questa opzione 2) non mi convince.

3) Abbandonare l’Eurozona, tornare alla Lira sovrana. Ok, l’Italia dice “Ciao a tutti me ne vado, e l’ultimo che esce da sta stanza mefitica spenga la luce”. Significa rompere drammaticamente con gli obblighi italiani ratificati col Trattato di Lisbona e altri. Significa fare un default in Euro. Senza dubbio questo è drammatico. Avete presente l’Argentina del default? Ecco. Però un attimo, continuo. Di sicuro questo comporterebbe il collasso istantaneo della capacità dell’Italia di ottenere prestiti in Euro, comporta il fatto che il nostro debito viene convertito in nuove Lire, che proprio a causa del terremoto default varranno molto poco, per cui il debito in termini di numeri si gonfierà come un pallone. Poi la Germania di certo tenterà di scatenarci addosso ricatti commerciali, con ritiro d’investimenti da parte di molti ecc. Di certo sarà durissima rinegoziare tanti crediti privati dicendogli pari pari “Sorry, non ce n’è più, o accettate la metà, un  terzo, di quello che vi dobbiamo, o ciccia”. Le  banche italiane dovranno subire terremoti, di sicuro, e si trascineranno dietro quelle europee. Noi italiani dovremmo prepararci per un periodo di vacche molto, molto magre. Ma poi… Indovinate cosa?

Bè, sentite, i mercati non sono scemi né ideologici, e sono a-morali, nel senso che chiunque tu sia o qualsiasi cosa tu abbia fatto, se gli fai far soldi ti amano. Ok, i mercati capiranno nel giro di molto poco che l’Italia ha ora la sua moneta sovrana, e che quindi ha recuperato la fondamentale Ability to Pay, cioè possiamo garantire di pagare puntuali i nostri titoli di Stato senza problemi. Il debito gonfiato come un pallone non conta più se noi possiamo sempre onorarlo. Poi i creditori alla fine diranno: “Ok, meglio incassare qualcosa piuttosto che nulla”, è già successo molte volte ed è in fondo la regola del Libero Mercato, rischi e magari perdi tutto, pace. Ma gli stessi creditori sanno che in futuro, con la nostra recuperata moneta sovrana, questo rischio non ci sarà più, e possono recuperare investendo nelle nuove Lire che saranno di certo onorate. Quindi i tassi sulle nuove emissioni di titoli italiani cominceranno a scendere, e scendere e scendere, non immaginate quanto. Poi: i mercati sanno anche che questo Bel Paese che ha recuperato la sua Ability to Pay ha anche una ricchezza invidiabile, è moderno, ha aziende brillanti, ha banche meno decotte di tutte le altre europee, ha un risparmio privato immenso, sa produrre a livelli tedeschi se vuole. Interessante. Poi il nuovo governo italiano della nuova Lira può applicare, spendendo a deficit la sua moneta emessa dal nulla, il piano di Piena Occupazione della Modern Money Theory School of  Economics (MMT), che porta al lavoro tutti i disoccupati, e questo aumenta la nostra produttività. Sempre spendendo a deficit, lo Stato delle nuove Lire può offrire pieno Stato Sociale, può fare investimenti in infrastruttura e modernizzazione, e questo sarà denaro che ritorna nelle riserve delle banche bastonate, che si rizzeranno. Le due cose appena dette aumentano la nostra attrattiva per gli investitori, che pensano “Umm, interessante questo ricco Paese rinnovato, investiamo, e compriamo titoli, questa volta può pagare puntuale”.



Risultato: quello che è successo in Argentina dopo il catastrofico default. Hanno recuperato moneta sovrana, hanno mandato affanc… gli USA e il Fondo Monetario Internazionale, hanno applicato la MMT all’occupazione nazionale e all’economia, e sono schizzati in 3 anni da un livello africano a uno dei Paesi più in crescita del mondo. Ed erano l’Argentina, con tutto il rispetto. Immaginate noi.




p.s. Mi hanno scritto pregandomi di non aggredire verbalmente i miei lettori ‘inutili’, perché vanno più delicatamente aiutati a prendere il coraggio di mollare il pc per imparare ad agire. Ok, basta parole dure per voi. Mi armo della vanga di mio zio che ha fatto la linea Gotica e vi prendo a badilate in faccia, senza dire una parola, promesso. Piantatela di scrivermi, almeno.



 

I POLITICI ITALIANI, PER ANNI DEGLI INCAPACI ED OGGI UNA MASSA DI IPOCRITI...E' ORA CHE SI DICA LA VERITA' AGLI ITALIANI........

Sempre della serie 2+2 uguale a 4....

Tre settimane orsono i giornali allineati scrivevano che il Vaticano sollecitava un Nuovo Ordine Mondiale....si é rivelato un "errore" di qualcuno in Curia...hum hum hum..... Oggi gli stessi giornali ci dicono che Mario Monti é il salvatore della Patria....anche qui c'é puzza di bruciato!!!

Ma leggiamo una penna più autorevole:




 


mario monti

La potente macchina invisibile


di Robi Ronza
11-11-2011



Un rombo oscuro accompagna la rapida svolta che si è registrata in questi giorni sulla scena della vita pubblica del nostro Paese. E’ il rombo di una potente macchina invisibile, ma visibilissima nei suoi effetti,  e così forte da far cambiare idea in 48 ore a Berlusconi, e ad altre personalità politiche del centro-destra (ma non solo), che fino a due giorni fa erano schierate a piè fermo per il “no” al governo tecnico e per le elezioni anticipate. Da questa macchina viene evidentemente una pressione enorme, irresistibile per qualsiasi forza politica partecipe di schieramenti a dimensione europea.



I due soli partiti di un certo rilievo che continuano a essere contro il governo tecnico e a favore delle elezioni anticipate sono, forse non a caso, l’Idv di Antonio Di Pietro e la Lega Nord, due partiti che non hanno proprio niente in comune salvo una sola cosa: sono dei soggetti politici che iniziano e finiscono in Italia. Al Parlamento Europeo fanno sì parte di gruppi cui aderiscono anche forze più o meno simili di altri Paesi, ma si tratta di semplici aggregazioni per necessità.



Mario Monti che rimprovera Berlusconi come uno scolaretto dalla prima pagina del Corriere della Sera; il presidente Napolitano che subito  lo nomina senatore a vita e poi senza perdere un attimo lo accredita come la persona che egli intende nominare capo del governo prossimo venturo; Lorenzo Bini Smaghi, già irrevocabilmente avvitato alla sua poltrona a Francoforte, che di colpo la lascia per recarsi, dice, a insegnare ad Harvard; Obama che telefona a Napolitano per informarsi benevolmente se l’Italia è pronta a fare scudo col proprio corpo a una crisi nata negli Stati Uniti e poi esasperata dagli imprudenti prestiti alla Grecia di grandi banche francesi e tedesche: mentre si annuncia l’approvazione della “legge di stabilità” nell’arco di due giorni (se fosse vero sarà il record di tutti i tempi per il Parlamento italiano) sono questi soltanto alcuni degli episodi che, se annodati l’uno all’altro, aiutano a capire quanto vasta, forte e ramificata sia la macchina neo-autoritaria che si è messa in moto, magari anche all’insaputa di qualcuno dei suoi ultimi manovratori.



E’ troppo tardi per fermarla? No, ma di certo non si fermerà da sé. E’ anche impressionante la rapidità con cui dalla mattina alla sera l’impopolare espressione “governo tecnico” è scomparsa dal lessico della cronaca politica per lasciare il campo a formule più nobili anche se pericolosamente vaghe. Il fronte di chi ha tutto da temere da un governo del genere evidentemente si divide tra chi gioca la carta dell’opposizione frontale e chi invece punta a cambiarne la natura per quel che è possibile chiedendo che sia composto anche di politici, di uomini dei partiti. Significativamente sul Corriere e dintorni quel Mario Monti che sino a ieri veniva lodato in quanto grande tecnico ha allora subito cominciato ad essere descritto come persona dotata pure di grande sensibilità politica.
E con scarsa sensibilità per il comune senso del pudore c’è chi da ascoltate tribune televisive non esita a dire che, essendo ora divenuto senatore, perciò stesso Mario Monti non è più un tecnico bensì un politico.
In questo quadro, di fronte alle obiettive urgenze del momento, senza pregiudizio per tutto quel che si può ancora fare nel mondo delle istituzioni, il principale presidio di libertà sono le forze e le esperienze positive della società civile.