Il sacerdozio pervertito contro Dio e contro gli uomini. Il caso abruzzese - da anima mistica
Il sacerdozio pervertito contro Dio e contro gli uomini. Il caso abruzzese
Tutto cominciò così. Era agosto del 2001. Una notte non riuscivo a prendere sonno, perchè agitata da una indefinibile sofferenza interiore. Rendendomi improvvisamente conto, dopo qualche ora, che si trattava di una sofferenza dovuta alla resistenza che stavo inconsapevolmente opponendo alla chiamata dello Spirito, esausta, mi arresi rispondendo a Dio con le parole di Samuele: “Signore, parla. Il tuo servo ti ascolta.”
Immediatamente, sentii chiarissima la Voce dello Spirito Santo risuonare dentro di me: “La volontà di Dio Padre è che tu ora vada a Penne.”
“Vi sono molti mali che il Signore Gesù vuole guarire. Si tratta della tua famiglia, fattene carico e sappi che i loro problemi sono i tuoi problemi. Se ti farai carico dei loro mali e ti adopererai come per i tuoi stessi mali, io ti assicuro luce e guarigione.”
I dolori erano svaniti non appena la Voce aveva iniziato a parlare, così compresi che ormai accettare le esigenze della missione era per me una necessità vitale. Allora, chiesi cosa dovessi fare, come dovessi procedere.
Mi rispose: “Tu devi solo andare ed ascoltare. Ci sarò Io in te a raccogliere le miserie e a donare la salvezza.
Nei mesi successivi, feci alcuni viaggi a Penne in provincia di Pescara, per andare a pregare nelle chiese della mia infanzia e stare ad ascoltare cosa lo Spirito volesse dirmi. E le comunicazioni interiori mi tracciarono davanti un cammino a sorpresa.
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Attraverso quelle comunicazioni interiori mi ritrovai impegnata in un'opera di rievangelizzazione della chiesa abruzzese di Penne, a stretto contatto con l'ambiente dei poteri sacerdotali e civili che sussistono su quella popolazione, ignara di quanto avrei scoperto di lì a poco.
Da giugno dell'anno successivo, poi, la voce dello Spirito in persona iniziò a chiedermi di intervenire nelle vicende del suo popolo a Penne, mentre Gesù e sua Madre mi indicavano il modo. E fu proprio allora che iniziarono a emergere i tradimenti in cui viveva un clero apatico verso le cose di Dio e attaccato alle miserie di questo mondo.
Dall'alto dei cieli, mi parlavano così, come trascrivevo nel mio diario.
Diario, 3 giugno 2002. Oggi, mi si è manifestato Gesù e mi ha detto: “Di' ai sacerdoti di Penne che consacrino il paese al mio Sacro Cuore attraverso il Cuore di mia Madre e che guidino il popolo per il sentiero che vi è stato indicato.”
Poi, ho visto Padre Pio che mi ha detto: “Attenta, Simonetta. Il compito che tu hai è grande e la tua responsabilità tremenda. Voi siete quelli da cui dipende la salvezza della Chiesa di Cristo nei giorni del castigo. Non mettere niente al di sopra di questo compito.”
Domenica di Pentecoste, 19 maggio 2002, Chiesa di Sant'Agnese in Roma.
Lo Spirito Santo si fa presente e mi dice: “Non cercate più la vostra dimora terrena tra gli uomini. Voi stessi oggi siete stati costituiti dimora di Dio tra gli uomini. Offrite perciò voi stessi come dimora al Signore, affinchè Egli manifesti attraverso di voi la Sua presenza e la Sua Potenza nel mondo.”
Domenica della SS. Trinità, 26 maggio 2002, Chiesa di Sant'Agnese in Roma.
Lo Spirito Santo si è fatto presente con la sua Luce intorno all'altare e la sua Voce ha detto: “Questo altare santo non lo troverete più nel mondo. La chiesa dei martiri e dei santi la porterete nel cuore servendola.”
Dopo la Comunione, Gesù ha detto: “Nel mio Sacro Cuore troverete la pace. Vai, figlia mia, e siate pronti ad essere chiamati alla Sua custodia.”
Domenica del SS. Corpo e Sangue di Cristo, 2 giugno 2002, Chiesa dell'Assunta in Trevignano Romano, nella ricorrenza del cinquantenario della consacrazione del paese al Sacro Cuore di Gesù.
Mentre vedevo la Luce splendere sull'altare, Gesù si è fatto presente e ha detto: “Ecco, io sono con voi. Portate il Sacramento del mio Amore lungo le strade ed io benedirò i luoghi e le persone, attirando a me coloro che erano perduti. Così metterò al sicuro i vostri paesi e concederò pace alle vostre famiglie. Siate coraggiosi testimoni del mio Amore e della mia presenza in questo Sacramento, perchè molti possano essere salvati. Accompagnate quelli che a me si offriranno attraverso il sentiero rischiarato dalla mia Luce, che vi è stato indicato da mia Madre, la Stella del Mattino; fatelo con forza e perseveranza. Offrite a me la vostra vita, per la salvezza della Chiesa e delle anime. Non temete i miei nemici, perchè io sono con voi.”
Domenica, 11 agosto 2002, Penne.
Gesù: “Ecco, figlia mia, quelli che vedi sono i miei giovani, formali nel mio Sacro Cuore per il futuro della Chiesa e la speranza del mondo. Saranno loro a portare la mia Luce, come fiaccole per la strada e ceri ardenti sul mio Altare. Ad essi è affidata la missione della Chiesa per la fine dei tempi. Parla al loro cuore e rivela loro la mia Volontà. Abbiate fede e rimanete con me.”
Domenica, 1 settembre 2002, Penne.
Oggi pomeriggio, ho sentito il bisogno di raccogliermi in preghiera e sono entrata nella chiesa di San Domenico. La Madonna mi ha spiegato che la risposta concreta che è stata preparata per noi, che qui e oggi vogliamo rispondere alla chiamata di Gesù, è il sentiero che Lei ci ha indicato e mi ha esortato a percorrere quel sentiero con queste parole: “... E sarete benedetti dal Padre e non dovrete più preoccuparvi per la vostra vita.” Poi, ancora: “Tutto quello che ti dirò di dire tu riferiscilo qui. Chi vuole sapere venga qui, ora che avete il permesso.” La Madonna si riferiva al cammino di formazione sul suo sentiero di quelli che Lei chiama "Ultimi della Milizia di Cristo", perché sono l'ultima generazione di cristiani dei tempi della fine, che salveranno la chiesa dallo scatenamento dei pervertiti, che infuria sul mondo.
Mentre ascoltando queste cose cercavo di attuare ciò che mi veniva chiesto in chiese che giacevano in condizioni per lo più desertiche, non tardò a manifestarsi contro di me e contro quelli che volevano pregare e studiare le cose di Dio insieme a me, la contrapposizione di una specie di consorteria tra clero, religiosi e signorotti del paese, che vedevano in questo risveglio spirituale del popolo un pericolo per la gestione dei loro interessi e un attacco diretto al loro sistema di potere. Cominciai a capire da dove venivano quei "molti mali" che Gesù voleva guarire e per cui mi aveva mandata; ma non potevo immaginare fino a quale bassezza arrivasse la loro protervia e fino a quali "altezze" le loro connivenze... (segue)
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Diario, 18 dicembre 2002. La Madonna a maggio mi aveva chiesto di iniziare ad avere una presenza continuativa a Penne per seguire quelle anime che le avevano risposto, così avevamo affittato una casa e passato lì i mesi estivi. Lei mi aveva chiesto di iniziare andando a dire il Rosario alla Chiesa del Carmine. All'inizio c'erano con me cinque o sei persone e nessuno che volesse guidare il Rosario, così ho iniziato a farlo io, introducendo le meditazioni di san Luigi da Montfort e le invocazioni riparatrici. Dopo alcuni giorni mi hanno raccontato che la Chiesa del Carmine non aveva più parroco, né Messa quotidiana da molti anni, e il sacerdote, don Celestino, aveva iniziato a dire Messa tutte le sere solo da quando avevamo iniziato la recita del Rosario. Sembrava un buon inizio.
Ma subito dopo si sparse la voce che la nomina del parroco ci sarebbe stata a settembre e non c'era da festeggiare: si faceva il nome di un sacerdote già rimosso trenta anni prima dallo stesso ruolo per accuse di violenza sessuale a danno di minori. Si poteva dire che ci fosse tutto il fumus di un intervento punitivo contro una chiesa che tentava di risorgere da antiche ruinae.
Si creò il caos e i parrocchiani tempestarono la Curia di telefonate e visite di protesta.
La Madonna mi fece sapere che quella nomina non sarebbe avvenuta se i fedeli avessero accettato la prova di sentirsi responsabili delle sorti della loro chiesa, facendosi carico dei comportamenti di testimonianza necessari per onestà e fedeltà verso Dio. E per questo la Madonna mi chiese di essere pronta ad intervenire per aiutare i fedeli ad assumersi le loro responsabilità in quella faccenda.
Così, quando una persona mi chiese cosa si potesse veramente fare per scongiurare quel pericolo, che avrebbe distrutto definitivamente la parrocchia, dissi che bisognava smettere con le chiacchiere inutili e il vano agitarsi ed aiutare la persona, che realmente avesse subito danni da quel sacerdote, a decidersi ad andare a testimoniare i fatti dal Vescovo.
La persona con cui avevo parlato mi riferì in seguito che aveva dato quel consiglio e che la persona direttamente interessata dai fatti le aveva raccontato di essersi sentita turbata per alcuni giorni, come dalla presenza della Madonna nel cuore che la spingeva a parlare nonostante gli anni trascorsi e la sofferenza sopportata. E così era andata finalmente a parlare col Vescovo.
Il sacerdote pedofilo, che celebrava nel Duomo del paese, era stato l'unico ad invitare la mia famiglia ad andare a casa sua per parlare della nostra esperienza non appena avevamo iniziato la nostra opera a Penne. Si era mostrato interessato a quanto volevamo fare e disponibile a partecipare. La sensazione che ebbi in casa sua fu di oppressione sottile e indefinibile, percepivo qualcosa che mi sfuggiva e una cosa mi colpì molto negativamente: una intera stanza della sua casa era occupata da un'imponente strumentazione tecnologica radio, video e computer di cui andava molto fiero 'per poter ricevere e trasmettere in tutto il mondo, con parabola e satellitari'. Solo una piccola stanzetta, senza finestra e buia e asfittica, era dedicata all'Eucarestia. Solo dopo che venne a galla la sua pedofilia mi potei rendere conto che la sinistra strumentazione tecnologica era il mezzo della pedo-pornografia cui sono dediti questi sacerdoti travestiti.
Il Signore mi disse che voleva si facesse anche l'Adorazione eucaristica nella chiesa del Carmine. Infatti, senza che io dicessi nulla, dopo alcuni giorni il sacerdote che aveva deciso di celebrare la Messa dopo il Rosario, stabilì anche che si sarebbe iniziata l'Adorazione e le confessioni. Si seppe che il sacerdote pedofilo dal Duomo di Penne veniva trasferito in altro paese. Intanto le persone che frequentavano quotidianamente la Chiesa erano circa venti.
Allora, Gesù mi chiese di iniziare a riunire un gruppo di giovani intorno al suo Sacro Cuore nel convento di Colleromano. E fu proprio a quel punto, che si scatenarono contro la mia famiglia quell'opposizione e quella maldicenza che fino a quel momento avevano serpeggiato sotto la cenere.
Quando alla fine di settembre siamo tornati a Roma, con il proposito di essere di nuovo a Penne per celebrare il primo venerdì del Sacro Cuore ad ottobre insieme al gruppo di persone e giovani che avevano deciso di seguire il Sentiero della Stella del Mattino, il Signore ci fece sapere, con alcuni sogni e comunicazioni nella preghiera, che voleva che restassimo a Roma, perchè a Penne ci stavano preparando una aggressione che avrebbe potuto compromettere la missione. Dopo alcuni giorni il frate che ci aveva invitato a Colleromano ci telefonò, spiegandoci che non potevamo più andare, perchè la nostra presenza non era gradita; c'erano state persone e sacerdoti che avevano gettato grave discredito su di noi.
Chiedemmo, allora, nella preghiera al Signore di farci comprendere come voleva che ci comportassimo per il futuro della missione a Penne. E in uno di quei momenti di preghiera, nella Liturgia delle Ore, leggemmo una risposta che ci raggiunse con grande chiarezza. C'era scritto che il fedele doveva rinunciare a difendersi da solo ed accettare un apparente fallimento per lasciare spazio all'azione di Dio, e aggiungeva:“I vostri nemici saranno i miei nemici e manderò il mio angelo ad aprirvi il luogo che vi ho preparato.” Dovevamo poi restare ad attendere un suo nuovo ordine.
Così, alla fine di settembre iniziai a vedere che tutto il lavoro fatto a Penne in quella estate si andava arenando... (segue)
Diario, 18 dicembre 2002. Da settembre ad oggi, secondo le notizie che ho ricevuto da Penne, tutto il lavoro fatto durante l'estate è stato pian piano quasi distrutto. I giovani di Colle Romano sono stati dispersi; il rosario meditato, nonostante sia intervenuta la lettera del Papa che invita a promuovere il Rosario nelle chiese, è stato eliminato; le persone che frequentano la chiesa sono di nuovo solo quattro o cinque e l'Adorazione è stata diradata. Inoltre, è stato sollevato un muro di discredito e di sospetto su di noi e sulla nostra opera.
Padre Onorio, la nostra guida spirituale, riteneva che dovesse ora intervenire un vescovo per il procedere della missione e che dovesse essere informata anche la nostra parrocchia a Roma. La necessità che a suo parere si imponeva era quella di ottenere una ufficiale approvazione del sentiero di spiritualità e del programma di vita e di missione della Stella del Mattino per non essere più soggetti alle opposizioni personali. Ho compreso che in questo modo il Signore mi stava indicando il percorso che avremmo dovuto attraversare. Così, abbiamo informato di questo parere il nostro viceparroco don Giorgio, il quale ci ha detto che ne avrebbe parlato con mons. Rino Fisichella per consigliarsi. In seguito, don Giorgio ci rispose che dovevamo andare ad informare l'Arcivescovo di Penne e chiedere a lui come procedere.
Il 28 ottobre eravamo a Pescara. Entrata nella chiesa della Curia, quella dello Spirito Santo, la Madonna mi si è manifestata e mi ha detto: “Adesso accettate la Croce con amore.” E mentre guardavo il mosaico dietro l'altare, lo Spirito del Signore mi ha rivelato che era giunto il momento di arrivare ad ottenere quella benedizione per mezzo della quale aiuteremo la chiesa ad attraversare i mari agitati della tribolazione, fino alla nuova discesa dello Spirito Santo in persona, che la rinnoverà.
Dopo l'iniziale chiusura compatta del clero dominante a Penne, che si era opposto a don Gabriele, che aveva voluto avviare il Sentiero della Stella del Mattino con la consacrazione ai Sacri Cuori durante una Messa nella chiesa di San Domenico il 25 marzo 2002; dopo il tentativo dei vertici della Curia di nominare un parroco pedofilo nella chiesa del Carmine dove avevamo iniziato il cammino di preghiera e la liturgia con don Celestino; dopo la maldicenza su di noi e l'azione intimidatoria sulla popolazione, sparse con violenza per cacciarci dal paese; arrivava ora la richiesta beffarda dell'Arcivescovo Cuccarese di Pescara, che si rifiutava di valutare e decidere il bene della sua chiesa, e contava sull'ostacolo insormontabile che Roma rappresentava per noi.
Quello stesso giorno, infatti, l'Arcivescovo ci ricevette per interessamento di don Camillo e si disse disposto ad inviarci a diffondere il nostro sentiero in tutta la sua diocesi, se solo gli avessimo portato una lettera di presentazione del nostro vescovo di Roma: “... Non so, Ruini, o chi è competente.”
Usciti dal colloquio, Nicola era infuriato per la richiesta beffarda di quel vescovo: “E Dio doveva proprio mettermi in una Diocesi dove il mio vescovo è Giovanni Paolo II e il suo vice il presidente della CEI!”. La difficoltà era insormontabile, non conoscevamo nessun vescovo a Roma.
Eppure, uscita dalla Curia, vidi nella Luce dello Spirito che il Signore ci avrebbe inviati in tutte le sue parrocchie e i suoi conventi a chiamare i suoi sul sentiero della Stella del Mattino, facendoci aiutare da sante donne.
Tornata a Roma, nei giorni seguenti ho continuato a pregare per la missione e un giorno nella chiesa della nostra parrocchia Gesù mi disse che non c'era da temere che gli uomini riuscissero a fermare il suo disegno: “Sto lavorando qui a Roma adesso, anche per Penne.” E quando ho chiesto alla Madonna cosa dovevo aspettarmi adesso per la missione, mi ha detto: “Spera, spera nel Signore.”
Iniziammo, allora, quella che fu la triste e deludente ricerca di un vescovo a Roma...(segue)
Il sacerdozio pervertito contro Dio e contro gli uomini. Il caso abruzzese
4.La posta in gioco: il piano di Dio per aiutare le famiglie con i beni della chiesa
Il sacerdozio pervertito contro Dio e contro gli uomini. Il caso abruzzese
4.La posta in gioco: il piano di Dio per aiutare le famiglie con i beni della chiesa
Dopo che il sistema di potere era riuscito a fermare il cammino di formazione spirituale che stavamo conducendo a Penne, Gesù mi aveva detto che non c'era da temere che gli uomini riuscissero a fermare il disegno per cui stavamo lavorando: il suo piano per risollevare le famiglie chiamandole a collaborare nell'amministrazione dei beni della chiesa sarebbe arrivato in porto se io non avessi arretrato davanti alla lobby dei poteri pervertiti che si opponevano alla Sua volontà. Quando sentii le Sue parole “sto lavorando qui a Roma adesso, anche per Penne”, ripensai al parere di Padre Onorio, la nostra guida spirituale, sul fatto che fosse necessario ormai nel nostro lavoro l'intervento di un vescovo: capii che il vescovo che ci avrebbe guidato a Penne sarebbe venuto da Roma. Ma la ricerca di un vescovo a Roma era per me un pensiero disperante. Percepivo soltanto vuoto, confusione, distanza.
Eppure, la Madonna continuava a dirmi "Spera! Spera nel Signore". E mi spiegava che era necessario procedere, seguendo la voce dello Spirito, perché è stato preparato da Dio un piano di salvataggio per le famiglie, strangolate da un sistema tirannico di poteri ecclesiastici e civili, e il riparo è proprio nella sua chiesa: le famiglie, camminando sul sentiero che Lei ci ha indicato, con la benedizione del Vicario di Cristo, entrano nella casa di Dio e assumono l'amministrazione dei beni spirituali e materiali preparati da Gesù per il suo popolo. In questo modo, le famiglie cristiane saranno al sicuro dalla devastazione che infuria sul mondo e saranno a loro volta guida, benedizione e riparo per tutti gli oppressi.
La Madonna mi esortava a percorrere il suo sentiero con queste parole: “Siate apostoli della preghiera, siate portatori di Cristo alle anime. E sarete benedetti dal Padre e non dovrete più preoccuparvi per la vostra vita.” Ma, affinché tutto si potesse realizzare era necessario adesso trovare il vescovo. E potevo procedere soltanto seguendo le indicazioni dello Spirito e affrontando gli eventi che Dio mi tracciava davanti. Dovevo restare concentrata nella riflessione, dovevo scrivere tutto per cercare di ricomporre il mosaico di quel piano di salvataggio di Dio e scoprire come arrivare alla meta.
Un giorno ebbi una visione, che mi fece capire quanto fosse concreto quel piano di Dio per trarre le famiglie fuori dalle difficoltà morali e materiali in cui versano: la Madonna mi faceva vedere come avrebbe condotto le famiglie dei suoi figli ad abitare le proprietà della chiesa e a far di nuovo fruttare le ricchezze della fede e per questo mi chiedeva di andare a bussare alle porte dei vescovi, affinché ora la porta della chiesa venisse aperta al suo popolo.
Il 3 gennaio 2003, nella Chiesa della Madonna del Carmine in Penne, infatti, durante la Messa, avevo sentito improvvisamente una profondissima gioia. Allora, ne avevo chiesto alla Madonna il perché. Lei mi disse: "Guarda!" E nella Luce vedevo una chiesa portata a grande splendore, nella quale affluivano folle di persone in preghiera e festanti. Nella chiesa abitavamo noi ultimi cristiani, divenuti un popolo di famiglie veramente religiose, pieni di luce e di gioia, e ci era affidato il gregge del Signore.
La Madonna mi aveva ricordato, poi, di quando mi disse in sogno: “Non hai bisogno di cercare una nuova casa. Vivi nella mia casa e occupati di mio figlio.” E mi aveva spiegato: “Questa chiesa è la mia casa ed è qui che ti ho chiamato a vivere. Dona tutta te stessa e tutto ciò che hai per riedificare questa chiesa, proprio come faresti per la tua stessa casa, perché questa sarà la tua casa ed avrai casa nella mia casa." E Gesù mi aveva detto: “Così potrete camminare sicuri su un sentiero rischiarato, e uscire dalle tenebre che ormai gravano sul mondo e lo distruggono. Mi verrete incontro al riparo di quella Luce mistica che solo voi vedrete e che vi salverà, guidandovi fino a me. Intorno a voi tenebre e caligine sempre più fitte ingoieranno gli uomini che giacciono sotto il potere del demonio. Ma voi in silenzio e con accortezza lasciate ogni cosa, prendete con voi solo quanto necessita per il santo viaggio e incamminatevi uniti per quel sentiero ignoto, su cui vedrete splendere la Mia Luce.”
Nelle comunicazioni che ricevevo in quel periodo, e in quella Luce che vedevo, era tutto così chiaro e reale; il piano divino di salvataggio era così preciso e definito, che non mi era possibile arrendermi nemmeno davanti alla difficoltà di dover affrontare tutto il sistema.
Rivedevo anche la visione delle zattere di salvataggio, che Gesù costituirà con gli Ultimi. La Voce diceva: "Sarete inviati nel Mio nome, per la salvezza della chiesa, quando il tempo sarà venuto." Lo Spirito mi aveva fatto sentire allora che il lavoro, che io e tutti quelli chiamati come me avremmo fatto, era strettamente legato ad un tempo che doveva ancora venire. E adesso sapevo che:
quel lavoro era il ruolo delle famiglie nel governo della chiesa e perciò era necessario ottenere il riconoscimento del sentiero di formazione spirituale per la loro specifica consacrazione alla guida del popolo cristiano;
per poter ottenere questa investitura delle famiglie come amministratrici dei beni spirituali e materiali della fede e quindi la nascita della chiesa domestica era necessario che la chiesa attraversasse quel passaggio dipurificazione che lo Spirito mi aveva mostrato nella parrocchia della Curia, a Pescara;
proprio per avviare quel passaggio di purificazione era indispensabile e urgente che io adesso trovassi quel vescovo di Roma, con cui rispondere alla richiesta beffarda dell'Arcivescovo abruzzese.
Mentre ero in chiesa a Roma, intenta a riflettere su tutto questo, mi si avvicinarono due suore della parrocchia, chiedendomi di raccontare loro come stavano andando le cose a Penne. Avevano visto ragazze sconosciute riunirsi attorno a noi per pregare e studiare la Bibbia, venendo a trovarci anche da fuori Roma, e mi invitarono a conoscere il loro vescovo, mons. Elio Sgreccia, dicendomi che certamente avrebbe potuto aiutarmi a guidare il gruppo, poiché si occupava molto di pastorale della famiglia, in ragione del suo incarico in Vaticano come Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Data la percezione che avevo di camminare in un campo minato, volli dedicare qualche giorno alla meditazione biblica per ascoltare indicazioni dall'alto prima di prendere una decisione.
Una notte, sentivo un grande senso di oppressione. Aprii la Bibbia chiedendo una risposta su cosa fare. Lessi: "Aprirò una strada nel deserto". Era chiaro: la situazione in cui ci muovevamo era proprio quel deserto che io percepivo ed era piena di insidie, ma era Dio che ci stava conducendo attraverso quel passaggio nei palazzi del potere che doveva portare alla liberazione del suo popolo.
Andai alla Messa cui ero stata invitata dalle suore per conoscere mons.Sgreccia. Durante la consacrazione, lo Spirito Santo mi faceva vedere nella sua bianca luce il Vescovo che sarebbe stato la nostra guida e mi diceva: “Dietro di lui la fioritura delle anime sante per la Chiesa della fine, la Chiesa che salirà sulla croce con Cristo per attirare tutti a Lui e splendere nella Sua Luce.” Capivo di dover tenere in considerazione il rapporto con mons.Sgreccia, perché le cose si stavano muovendo in direzione del piano divino, ma non sapevo ancora cosa avrei dovuto fare.
Suor Vincenzina, alcuni giorni dopo, mi invitò ad andare con loro a trovare mons.Sgreccia durate una giornata di ritiro spirituale, il 15 dicembre 2002. Così, ho iniziato a pregare la Madonna che mi facesse capire cosa Gesù voleva da me. Un giorno lei mi ha risposto: ”Ti sarà detto ciò che devi dire. E sarà una grazia. E' per gli ultimi.” Mi fece capire che era proprio necessario ormai parlare ai vescovi di quel piano di salvataggio di Dio che è una grazia per le famiglie e chiedere loro di riconoscere al matrimonio le sue dignità per la guida della chiesa e alla famiglia la sua missione nella chiesa domestica per la salvezza dei popoli cristiani.
Benché umanamente si potesse valutarla soltanto come una impresa disperata, purtuttavia la Madonna mi chiedeva di accettare il sacrificio di quell'incarico, perchè il Signore aveva ormai preparato tutto per liberare i cristiani dalla tirannia dei potenti e i ritardi e il fallimento ora potevano verificarsi solo a causa dei rifiuti degli uomini.
Accettai definitivamente di dover dare inizio alla traversata nel deserto, senza alcun mezzo, in terra arida, covo di scorpioni e bestie selvatiche di ogni specie: ormai, con quanto era accaduto a Penne, avevo iniziato a sperimentare quale genere di opposizione avevano orchestrato contro il piano di salvezza di Dio per le famiglie. E continuai a camminare nella Luce di Dio, che non mi faceva mancare mai la percezione della sua presenza e le sue indicazioni.
Diario, 1 dicembre 2002 nella Chiesa di Sant'Agnese in Roma - Mentre andavo a prendere la Comunione ho visto una grande Luce sull'altare ed ho sentito la presenza di Gesù, che diceva: “Ecco, io ti preparo. Nella mia chiesa, inondati di Luce, guiderete le anime ad attraversare questo passaggio.”
Dopo l'impatto con la corruzione e il tradimento della diocesi di Pescara-Penne, Dio mi conduceva ora ad affrontare il livello superiore: l'esperienza dell'ambiente curiale romano... (segue)
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