Non appena fu inviato da mons.Sgreccia in Vicariato la bozza dello Statuto, che mi era stato richiesto dalla curia romana per ottenere il riconoscimento del piano di salvataggio di Dio per le famiglie, da Penne mi arrivò la telefonata di Padre Apollonio, che ci invitava a tornare nella chiesa di Colle Romano per vedere se si poteva creare lì stabilmente un gruppo di formazione per le famiglie degli Ultimi.

Poteva, sulle prime, sembrare un buon segno. Un'azione divina favorevole. Ma quando subito dopo andai da mons.Moretti e scoprii che la Diocesi di Roma aveva interesse soltanto a continuare ad ammassare proprietà immobiliari da trasformare in alberghi e che l'unico fine della loro Pastorale familiare era sfruttare il lavoro delle famiglie senza dare nulla, cominciai a capire che ci stavamo muovendo in mezzo a trame oscure, che facevano ricadere sulle nostre teste una lotta intestina tra contrapposti gruppi di potere affaristico-clericali, i quali si contendevano tra loro la conquista e lo sfruttamento dei beni del popolo di Dio.