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venerdì 12 marzo 2010

FARE IMPRESA ??? IN UN MONDO DI BARI ??? IN UN MONDO GOVERNATO DA SPECULATORI SQUALI ? E COME FAI TU POVERO P...A???

venerdì, 12 marzo 2010
LA STORIA SIAMO NOI



RICORDATE IL GIOCO DELLE FIGURINE QUANDO ERAVAMO PICCOLI ???

DICEVAMO ... " CELO, CELO, CELO ... MANCA !!!!"

BENE ... OGGI VI RICAPITOLO BREVEMENTE IL MIO FARE IMPRESA ... COSA HA DOVUTO SUBIRE:

- 1987 

- CELO 

19 OTTOBRE: CROLLO DELLE BORSE AMERICANE CON EFFETTO DOMINO SU TUTTO IL MONDO. CONSEGUENTE RESTRIZIONE DEL CREDITO. A VEDERE OGGI SEMBRANO LE PROVE GENERALI DEL 2008 

-1992 

- CELO 

MESE DI SETTEMBRE: SVALUTAZIONE DEL 30% DELLA LIRA ITALIANA. COSA C'ENTRA SOROS E LA CROCIERA SUL BRITANNIA DI ALCUNI NOSTRI ILLUSTRI ESPONENTI POLITICI E FINANZIARI?

- 2008 

- CELO 

MESE DI SETTEMBRE: FALLIMENTO BANCA LEHMAN, CROLLO BORSE MONDIALI, CROLLO DIVISA EURO, TRASFERIMENTO PERDITE DALLA PANCIA DELLE DIVERSE BANCHE AGLI STATI ( SOCIALIZZAZIONE DELLE PERDITE ), RESTRINGIMENTO DEL CREDITO BANCARIO, RIENTRO DEI FIDI, BLOCCO COMMERCIO MONDIALE, ECC .

- 2010 

- CELO 

ATTACCO ALL'EURO IN FASE DI PERFEZIONAMENTO ... STORIA DA SCRIVERE 


ORA ... INDOVINATE DA CHE PARTE DELLA BARRICATA ERO IO ( E COME ME MOLTISSIMI ALTRI P...A) CON LA MIA PICCOLA IMPRESA E COSA HO DOVUTO SUBIRE IN TERMINI ECONOMICI ??? E TUTTO CIO' SOLO PERCHE' LAVORAVAMO ONESTAMENTE E NON FACEVAMO PARTE DI UN RISTRETTISSIMO TAVOLO DI COMMENSALI CHE NON SOLO LUCRAVANO DALLE NOSTRE PERDITE MA LE ORGANIZZAVANO ANCHE O IN CROCIERA O MANGIANDO IN RISTORANTI A 20.000.000 STELLE? 

QUESTA E' SOLO UNA DELLE DECINE DI MIGLIAIA DI POSSIBILI TESTIMONIANZE DI QUELLA CHE, ORAMAI E' CHIARO, ESSERE UNA DISTRUZIONE ORGANIZZATA ...

CHI PRIMA, CHI DOPO ... VERRA' COLPITO, SE NON FERMIAMO QUESTO CASINO' A CIELO APERTO!

GIOCANO CON IL NOSTRO LAVORO, CON LE NOSTRE VITE ! NOI PENSIAMO DI ESSERE GLI ARTEFICI DI OGNI NOSTRA MOSSA E INVECE COSI' NON E' ... OGGI LO SO !!!




IL PIÙ GRANDE ATTACCO VALUTARIO DEGLI ULTIMI ANNI

Postato il Martedì, 09 marzo @ 10:55:40 CST di davide


DI PINO BUONGIORNO E MARCO DE MARTINO

panorama.it/

La cena si è tenuta alla Townhouse, una sala privata ed esclusiva creata dal ristorante Park avenue winter al numero 100 sulla 63ª strada di Manhattan, quasi all'incrocio con Park avenue. In questa fascia dell'Upper east side, il quartiere prediletto dai miliardari newyorkesi, la sera si vedono solo domestici che portano a spasso cani che annusano le limousine nere parcheggiate in doppia fila.

Fuori si annuncia una tempesta di neve che, da lì a poche ore, immobilizzerà New York, ma dentro quella palazzina si progetta la tempesta finanziaria che nelle prossime settimane potrebbe sconvolgere ancora una volta l'economia globale.

Neppure Tom Wolfe, che nel Falò delle vanità fu il primo a raccontare i vezzi e la spietatezza dei raider di borsa americani, «i padroni dell'universo», come li chiamava lui, avrebbe mai potuto immaginare una cena come quella dello scorso lunedì 8 febbraio a New York.

Nella foto: La copertina del ”Der Spiegel” in edicola questa settimana

Sulle sedie color cioccolata siedono le migliori menti speculative americane, compresi gli emissari dei tre gestori di hedge fund più ricchi e potenti del mondo: George Soros, John Paulson e Steven Cohen. Ed è della loro prossima scommessa miliardaria che si discute mentre i camerieri fanno circolare lo champagne Krug e lo chef Craig Koketsu prepara il suo menu con pollo al limone e filet mignon. 

Stavolta l'obiettivo è più grande del mercato immobiliare distrutto nel 2008. Per colpire la nuova preda nel mirino, l'euro, la moneta unica europea che tanti successi ha ottenuto durante la crisi internazionale contro il biglietto verde americano, ci vuole una strategia più sofisticata che permetta di giocare non solo sulla crisi della Grecia (300 miliardi di euro di debito sovrano e un deficit del 12,7 per cento rispetto al pil), ma anche su paesi di maggiore peso economico che i convitati giudicano vulnerabili. Il Portogallo, sì, ma è piccolo. L'Irlanda, va bene, ma siamo sempre lì.

La Spagna, certo, quella andrebbe bene. Già, sono i Pigs, maiali da mandare al macello, ridacchia qualcuno. E, perché no?, perché non provare ad azzannare addirittura l'Italia? Un paese finanziariamente più solido degli altri, ricorda uno dei commensali, ma politicamente così diviso che sarebbe facile da spolpare grazie a molti appoggi interni. Lì per lì, si inventa un nuovo acronimo Piigs (la doppia I sta per Irlanda e Italia). Già due giorni dopo, se ne approprierà la Cnn nel suo programma dedicato alla finanza. 

Ai tavoli, dove, per accompagnare il filet mignon con costolettine brasate e verdure grigliate, è stato scelto un Montrachet d'annata, si approfondiscono strategie finanziarie come l'«Hong Kong double play». Sempre alla ricerca di riferimenti alle proprie imprese passate, i manager degli hedge fund si riferiscono alla doppia scommessa che tentarono durante la crisi delle economie asiatiche a cavallo tra il 1997 e il 1998.

Quella volta i raider fecero due scommesse contemporanee: una contro la borsa e l'altra contro il dollaro di Hong Kong, che sembrava resistere meglio alla crisi mentre, con effetto domino, si svalutavano tutte le monete della regione. Molti però ricordano bene che solo un intervento particolarmente tempestivo delle autorità di Hong Kong aveva sventato il loro tentativo di fare soldi abbattendo anche quella moneta. 

Per portare l'euro alla parità col dollaro dalla soglia massima di dicembre di 1,51 euro contro 1 dollaro, in una discesa vertiginosa che potrebbe rappresentare il colpaccio di una vita, ristabilendo il primato finanziario degli Stati Uniti, dovrà essere usata una versione riveduta e aggiornata di quella stretta mortale. I lavori, per la verità, sono già in corso da tempo: a novembre i mercati davano la possibilità di una tale discesa del dollaro a 33 a 1.

Oggi le puntate vengono accettate a 14 a 1. Quello che agli occhi dei comuni mortali potrebbe sembrare un complotto, nel linguaggio dei manager degli hedge fund ha un nome molto più rispettabile: «Idea dinner», una sorta di brain storming della speculazione. Abbattere la moneta unica europea è infatti solo uno di 23 possibili spunti d'investimento messi nel menù della serata: si parla anche di scommettere sul rialzo del dollaro canadese e della Philip Morris, e di trafiggere con «put» al ribasso la Bank of America e la Wells Fargo.

Ma che la distruzione dell'euro non rappresenti un'idea qualunque lo dimostra il fatto che, una settimana dopo la cena, raccontata per la prima volta dal Wall Street Journal, il dipartimento della Giustizia americano ha chiesto ad alcuni dei fondi presenti di non distruggere alcuna transazione delle loro scommesse contro l'euro. Non si tratta ancora dell'apertura di un'indagine formale, ma quasi. A differenza di quel che si pensa, infatti, i raider degli hedge fund adorano scambiarsi informazioni, perlomeno quelle che non violano i segreti più inconfessati li, come gli algoritmi che governano i loro computer.

Il consenso, quasi sempre transatlantico fra Wall Street e la City londinese, può essere persino utile perché porta a un effetto cartello che aumenta in modo esponenziale le possibilità di guadagno. Tutti sanno che la vera bravura non sta nell'identificare il bersaglio, ma nel colpirlo e affondarlo.

Si fa presto a determinare che scommettendo sul ribasso dell'euro si può fare l'affare della propria vita, ma l'importante è come costruire la propria puntata e quando metterla sul tavolo. Che la finanza ad alto rischio sia un grande casinò nessuno lo sa meglio dei presenti, a partire da Andy Monness, fondatore della boutique della finanza Monness, Crespi, Hardt and Co., che ha organizzato la cena. 

Lui che negli anni Settanta è stato addirittura costretto a dichiarare bancarotta dopo un azzardo clamorosamente sbagliato sulla Levitz, un gruppo produttore di mobili, ora è resuscitato tanto da chiamare a raccolta i titani delle borse. Ci sono gli emergenti come Donald Morgan di Brigade capital e David Einhorn, il quarantenne presidente di Greenlight capital: fu lui che, a fine 2008, intuì che la Lehman Brothers aveva scarse possibilità di sopravvivere e quindi scommise sulla discesa del titolo, accelerandone il fallimento.

A un tavolo, dove la scelta è caduta soprattutto sul pollo arrosto al profumo di limone, troneggiano gli uomini della Sac capital di Steven Cohen, 52 anni, l'eccentrico finanziere che tiene il suo trading floor alla temperatura costante di 21 gradi per impedire che qualcuno dei suoi 180 broker possa appisolarsi. Tra i maggiori collezionisti d'arte moderna, Cohen è famoso per avere comprato lo squalo in formaldeide di Damien Hirst, che ora ha prestato al Metropolitan Museum di New York. Tutt'altro stile è quello di John Paulson, il minuto ed enigmatico fondatore del Paulson and Co. 

Dopo avere creato il suo fondo con 2 milioni di dollari nel 1994, Paulson lo ha portato a 12,5 miliardi all'inizio del 2007, che si sono trasformati in 32 miliardi ora: non c'è altro finanziere al mondo che abbia saputo approfittare meglio della recente grande crisi, anche grazie ai consigli del finanziere italiano Paolo Pellegrini, che fu il primo a prevedere l'imminente crollo del mercato immobiliare. Ora Paulson ha un patrimonio personale stimato attorno a 7 miliardi di dollari. 

Ma gli occhi degli invitati sono tutti puntati sul manager che rappresenta George Soros, il quale ha sicuramente più dimestichezza di tutti nelle scommesse sulle valute: l'attacco del finanziere di origine ungherese alla sterlina nel 1992 gli portò in tasca 1 miliardo di dollari e costrinse la Gran Bretagna a ritirarsi temporaneamente dallo Sme, il sistema monetario europeo. Nessuno crede realisticamente che Soros possa ripetere l'impresa con l'euro, la cui forza sul mercato è ben maggiore rispetto a quella della sterlina: circa 1.200 miliardi vengono scambiati ogni giorno nella moneta comune europea. Ma nella Banca centrale europea di Francoforte preoccupa, e non poco, la campagna di stampa che il vecchio finanziere sta conducendo contro l'euro (nello schema qui sopra i possibili effetti sui cittadini). In mancanza di una riforma politica, ha scritto Soros di recente sul Financial Times, ovvero se non si crea un Tesoro unico capace di agire sul piano fiscale a fianco della Bce, il dissolvimento della moneta unica europea è quasi certo.

Cosa che non significa necessariamente che lui punti per forza sul dollaro. Mentre a Davos, al World economic forum, parlava pubblicamente a fine gennaio dell'imminente bolla speculativa dell'oro, si è scoperto che nell'ultimo trimestre Soros ha raddoppiato le sue posizioni sul metallo giallo. Andy Cowen, il manager della Sac, è il primo a intervenire durante la cena dicendo che, secondo i suoi analisti, in qualsiasi modo finisca la crisi greca, l'euro è destinato comunque a uscirne indebolito.

Molti dei presenti hanno già fatto centinaia di milioni di dollari di guadagno sulla crisi di Atene comprando cds, i credit default swap, che rappresentano un'assicurazione sulla possibilità di bancarotta della Grecia. Ora quasi tutti hanno chiuso la loro esposizione sotto il Partenone e sono passati alla fase successiva della campagna di distruzione dell'economia europea, concentrandosi sulle incursioni contro l'euro. 

«Voglio capire... voglio sapere chi ha fatto che cosa» ha detto al Financial Times il commissario Ue Michel Barnier. Pochi giorni dopo la cena alla Townhouse i future contro l'euro raggiungevano la cifra di 60 mila, la più alta mai toccata dal 1999. Ma nell'ultima settimana di febbraio anche quel record era già infranto. I future sono già più di 70 mila.

È guerra aperta: i fondi speculativi contro i governi dell'Eurozona. Più si fortificano le difese dell'Ue, più sfrontata diventa la sfida degli squali di Wall Street e della City londinese. Come nei conflitti armati vengono messi in azione per la prima volta anche i servizi segreti. 

Prima, l'Eyp greco, che svela la manovra congiunta degli hedge fund Brevan Howard, con sede a Londra, e di quelli americani Moore capital, Fidelity international, Pimco e soprattutto Paulson & Co. Anche a Madrid il governo socialista di José Luis Zapatero incarica il Cni di scoprire e neutralizzare chi punta a destabilizzare la Spagna. Suona l'allarme pure in largo Santa Susanna, a Roma, negli uffici romani del Dis, il dipartimento delle informazioni per la sicurezza. 

Proprio nell'ultima relazione al Parlamento sulle attività dell'intelligence italiana, resa nota a fine febbraio, il prefetto Gianni De Gennaro, direttore generale del Dis, ha messo nero su bianco a pagina 99: «Il dispositivo di intelligence sul versante economico-finanziario è stato significativamente potenziato, traducendosi in un volume di produzione informativa e di analisi secondo solo a quello sul terrorismo internazionale». 

E mentre a Parigi il ministro del Tesoro Christine Lagarde afferma che «i derivati dovrebbero essere vigorosamente regolati o addirittura vietati», e in Lussemburgo il primo ministro Jean-Claude Junker, responsabile anche dell'Eurogruppo, minaccia di usare «strumenti di tortura» contro gli speculatori, a Berlino Angela Merkel ( che ha promesso di non dare neppure un euro alla Grecia) è fuori di sé dalla rabbia perché è convinta che anche le fughe di notizie sui progetti franco-tedesco- olandesi per salvare la Grecia (da 30 a 40 miliardi di euro) siano state pilotate dalle centrali speculative per mettere sotto pressione il governo tedesco portando nuovi soldi ai soliti noti. 

A Roma, nei maestosi corridoi del ministero del Tesoro, nessuno sottovaluta le intenzioni degli speculatori tanto più che proprio Giulio Tremonti è stato il primo a sollevare già nel G8 di Osaka del 2008 la questione dei contratti speculativi richiedendo meccanismi obbligatori di controllo e di riequilibrio temporale delle posizioni di perdite e di guadagno così da limitare la formazione di bolle. 

Ma a confortare il governo sono i più recenti rapporti delle grandi banche di affari e delle agenzie di rating che esprimono giudizi positivi sulla tenuta dei conti italiani. Non solo: contro coloro che agiscono per affossare l'euro Tremonti fa valere quello che ripete spesso in questi giorni: «Sulla base delle mie informazioni non esiste affatto una strategia imperiale del dollaro contro l'euro. Semmai una precisa strategia di Barack Obama contro le banche». Come dire che quella cena prima o poi potrebbe risultare più che indigesta.

Pino Buongiorno e Marco De Martino
Fonte: www.panorama.it/
8.03.2010 

 


Postato il Martedì, 09 marzo @ 17:00:00 CST di marcoc

D

DI CLIFF KINCAIO

NewsWithViews.com



Il New York Times cita un portavoce di George Soros che dice che il famoso operatore di hedge fund non è colpevole di alcun illecito in relazione allo sconvolgimento finanziario che sta attualmente coinvolgendo la Grecia e l’Europa nel suo insieme. Ma Zubi Diamond, autore del poderoso nuovo libro, Wizards of Wall Street, dice che l’ordine del giorno di Soros e di altri venditori allo scoperto è chiaro. Il loro obiettivo, dice, è di “saccheggiare l’America e ogni altro paese straniero che ha investito sull’America. Tra cui c’è anche la Grecia. L’Islanda è stata devastata e annichilita”.

Il termine “vendita allo scoperto” (short selling) in questo contesto si riferisce agli investitori, agli speculatori e ai manipolatori della valuta che scommettono sul declino o sul crollo di azioni o valute attraverso complessi strumenti finanziari gestiti in gran parte per mezzo di conti esteri segreti. Perché un venditore allo scoperto faccia un profitto, i prezzi devono scendere.

I venditori allo scoperto, che saranno presenti ad un evento presso il libertario Cato Instituteil prossimo 11 Marzo, insistono che “forniscono liquidità e trasparenza ai nostri mercati di capitale” e che le loro operazioni rivelano le frodi e il cattivo management delle società”.

Ma Diamond è in forte disaccordo. Dice che la Management Funds Association, il braccio lobbista dei venditori allo scoperto degli hedge fund, è scaltra e fraudolenta. “Quando dicono che la vendita allo scoperto fornisce liquidità al mercato, è una menzogna,” dice. “La vendita allo scoperto distrugge il capitale e sottrae liquidità al mercato. Quando dicono che stanno prendendo dei provvedimenti per eliminare la manipolazione dal mercato azionario, è una menzogna. Stanno facendo dei passi per introdurre la manipolazione all’interno del mercato azionario, e per preparare il mercato azionario per la manipolazione e il saccheggio. Quando dicono che la regola dell’incremento (o “uptick”) è sorpassata, a causa della decimalizzazione, è una menzogna. Mentono per poter ingannare, per potersi accaparrare un bel gruzzolo dalla vendita allo scoperto, ed ecco quindi il saccheggio dell’America e delle più ricche aziende d’America e dei loro azionisti, sancito dai loro cagnolini di Washington D.C.”.

“I membri più influenti della Managed Funds Association, i venditori allo scoperto degli hedge fund, hanno un ordine del giorno anticapitalistico, un ordine del giorno contro le nazioni industrializzate, e un ordine del giorno radicale, marxista, liberale, di estrema sinistra,” sostiene Diamond. “i venditori allo scoperto di hedge fund non sono capitalisti. Sono anticapitalisti e non sono investitori; sono contro gli investitori”. Dice che “saccheggiano” società e nazioni.

Il Times ha osservato che il mese scorso c’è stata una cena a New York nel corso della quale “i rappresentanti di alcuni di questi hedge fund avrebbero parlato di scommettere contro l’euro” a seguito della crisi finanziaria in Grecia. Per questo motivo, secondo il quotidiano, il Dipartimento di Giustizia avrebbe chiesto ad almeno quattro hedge funds di presentare i registri commerciali ed altri documenti. Erano la Greenlight Capital, la SAC Capitol Advisors, la Paulson & Company e la Soros Fund Management.

Sostenendo che Soros non è coinvolto in alcuna attività illecita, Michael Vachon, un portavoce della Soros Fund Management ha detto al Times che “è diventato un luogo comune portare l’attenzione su George Soros ogni qual volta che i mercati monetari sono in primo piano”.

Diamond, un immigrato africano che è venuto in America ed è diventato un uomo d’affari di successo, trae una conclusione differente, dicendo che Soros ed altri venditori allo scoperto che appartengono alla Managed Funds Association, la “voce della comunità di investimento alternativa globale”, stanno corrompendo le influenze che minano le nazioni, la loro economia e la loro moneta, e il sistema finanziario globale nel suo complesso.

Diamond, che ha alle spalle 14 anni di esperienza nei mercati finanziari, ha chiamato il suo libro un corso “Economic crisis 101” [ “crisi economica 101”, sarebbe a dire “un corso sui fondamenti della crisi economica” N.d.r.] a ragione della necessità di informare gli Americani su quello che sta avvenendo davanti ai loro stessi occhi. Il libro è di facile lettura, pur trattando di regolamenti ed operazioni finanziare complesse, e pur contando solo 118 pagine. Il tema è che la crisi economica è stata intenzionalmente ingegnerizzata per trarne vantaggi economici e politici, e che ha già causato il “saccheggio” di $11 mila miliardi di dollari dall’economia americana.

L’AIM ha avvisato di questo potenziale problema in un articolo del 16 gennaio 2008 intitolato “Soros scommette sul crollo economico dell’America”, in cui abbiamo sottolineato i legami dell’hedge fund con il partito democratico, nonché una notizia che i manager degli hedge fund, compreso Soros, si aspettavano di guadagnare miliardi di dollari da un crollo del mercato immobiliare negli Stati Uniti. 

Il regolamento dell’industria degli hedge fund ed altre raccomandazioni sono comprese nel libro di Diamond, che ha per sottotitolo “la truffa che ha eletto Obama”. Accusa molti degli stessi attori globali, ora sotto indagine per aver causato il caos in Europa, di essere dietro la crisi finanziaria americana che ha consentito ad Obama di arrivare alla presidenza. 

“George Soros ha messo il sostegno dell’organizzazione [la MFA] dietro Obama”, dice nel suo libro. “Soros voleva qualcuno che odia l’America tradizionale e la sua costituzione, un radicale di sinistra come è lui stesso, quindi ha scelto Obama”.

“Non succederà niente finché il popolo d’America non saprà cosa ha provocato la crisi economica e quale sia la soluzione per risolverla”, dice ad AIM. “Non avverrà niente finché il pubblico americano non sarà a conoscenza del ruolo della Managed Funds Association nella fabbricazione del crollo economico”. Chiama la MFA un “cancro nella nostra società che deve essere eliminato, sterminato e abolito. L’America e il capitalismo non sopravvivranno se la Managed Funds Association non verrà estirpata, sradicata e distrutta”.

La MFA nel frattempo, sta facendo quello che in gergo politico si chiama un “cambiamento di immagine”, con l’applicazione di un maggior scrutinio alle operazioni dei suoi membri. Il presidente e direttore esecutivo della MFA Richard Baker dice alla pubblicazione [AIM] che “… abbiamo un enorme compito di fronte a noi nel fornire una chiave di lettura dell’industria che è basata sul reale ruolo di mercato che rivestiamo, contrariamente alle percezioni che si sono sedimentate”.

Diamond dice ad AIM che la crisi in Grecia “è solo l’ennesimo teatro delle ripercussioni della truffa per annientare il capitalismo. Devono essere regolati proprio come i fondi comuni. Se regoliamo i venditori allo scoperto di hedge fund, come i fondi comuni, si eliminerà l’incentivo al loro comportamento predatore di prendere di mira le società, le nazioni e le valute”.

Guardando al futuro, Diamond dice, “quando l’Unione Europea (UE) salverà la Grecia, un tale salvataggio aumenterà il deficit dell’UE e ne indebolirà la valuta, portando al declino della valuta europea. 

Questa è la teoria che viene proposta dai manipolatori. George Soros, i venditori allo scoperto di hedge fund e gli speculatori si muoveranno partendo da questo presupposto. Faranno affondare la moneta europea e questa sarà una manipolazione per collusione”.

Diamond osserva che Soros è un membro della Managed Funds Association, e che “stanno facendo commenti negativi sull’euro. Prendono come bersaglio e depredano le nazioni capitaliste e le loro monete”.

Prosegue, “si sentono invincibili. Hanno la licenza di distruggere qualsiasi società o nazione, o di tenere in ostaggio una società o una nazione mentre predano sugli investitori. Fanno cene di affari, discutono apertamente della collusione per attaccare una particolare asset class [categoria di attività contenuta in un portafoglio finanziario], equity [valore netto di una società], o la valuta di una nazione. Se questa non è criminalità organizzata, non so che cosa lo è”.

Avverte che ogni asset class che è quotata in borsa nel NYSE [New York Stock Exchange], il CME [Chicago Mercantile Exchange] o l’Eurex è suscettibile di manipolazione da parte dei membri della Managed Funds Association e da parte dei loro partner strategici. “Hanno preparato il mercato per la manipolazione”, dice. 

Nel caso della Grecia, Diamond sostiene che il paese “ha raccolto tutti i suoi risparmi e li ha portati alla tana dei lupi della Goldman Sachs,” un membro della Managed Funds Association, “ma dopo la Goldman Sachs vendeva allo scoperto mentre i suoi clienti erano dall’altra parte dello scambio”.

Diamond dice che non si sarebbe verificata una crisi del credito in Grecia se non fossero stati eliminati tutti i regolamenti di tutela. Accusa Christopher Cox, che ha prestato servizio come presidente della Securities and Exchange Commission (SEC) , per aver gettato le basi per questo sconvolgimento finanziario. “L’abolizione della regola dell’incremento e dei 'circuit breakers' e l’introduzione del 'mark to market' è ciò che ha provocato il crollo economico e della borsa” dice. “la Grecia ha perso il capitale di investimento nel crollo di Wall Street del 2008, che ha dato al paese un problema di bilancio oltre al debito che aveva già. Il deficit della Grecia è andato alle stelle. Il resto lo sapete già. L’UE accusa la Grecia di non aver dichiarato tutto il suo debito e l’esposizione al rischio di investimento”.

Commentando le notizie che le autorità federali e la SEC indagheranno sulla Goldman Sachs per il suo coinvolgimento nella crisi del credito in Grecia, Diamond dice “la mia previsione è che non accadrà niente” perché la Goldman Sachs è membro della potente MFA.

“La Management Fund Association è il Governo” accusa Diamond. “hanno comprato i politici e i regolatori, e hanno preso il controllo del nostro governo”. 

Cliff Kincaid, giornalista veterano e critico mediatico, si è specializzato in giornalismo e comunicazioni presso la University of Toledo, dove ha conseguito la laurea.

Cliff ha scritto e partecipato alla stesura di nove libri sui media e gli affari culturali e sulle questioni di politica estera. Uno dei suoi libri, “Global Bondage: The UN Plan to Rule the World” è ancora disponibile. Cliff è apparso su Hannity & Colmes, The O’Reilly Factor e Crossfire, ed è stato pubblicato nel Washington Post, Washington Times, Chronicles, Human Events e Insight.

Website: www.AIM.org
E-mail: cliff.kincaid@aim.org
Titolo originale: "WHO'S BEHIND THE FINANCIAL CRISIS?"
Fonte: http://www.newswithviews.com

05.03.2010
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MICAELA MARRI






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