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martedì 12 novembre 2013

MA SE NON ESISTONO PIU' GLI ADULTI CHI SI OCCUPA OGGI DI DISCIPLINARE GLI ADOLESCENTI?

Baby-squillo? E' la scomparsa degli adulti
di Mariolina Ceriotti Migliarese*09-11-2013Share on facebook
Come ben sa chi come me si occupa delle sofferenze e delle fatiche del mondo interiore, cercare di negare la consapevolezza della morte non è certamente sufficiente per cancellarla: al contrario, l’impossibilità di condividere con altri le emozioni e i pensieri che la riguardano lascia ciascuno di noi molto più solo davanti alla sua presenza ineluttabile. La morte continua segretamente a dare segno di sé nella solitudine del corpo: è una presenza sottile che ci inquieta e che ci accompagna, rivelandosi in modo sempre più evidente con il passare del tempo, nei piccoli segni che anche il più sano di noi percepisce come scricchiolii nelle fibre stesse del proprio essere. Perché tutti abbiamo un corpo che, una volta diventato pienamente adulto, già comincia lentamente ad invecchiare…
Ecco allora che con la scomparsa degli adulti scompare anche l’invisibile rete di protezione intorno alle preadolescenti, ai loro corpi che sono ancora di bambine e insieme già di potenziali madri. Eccole diventare oggetto di desiderio sessuale, perché l’incapacità di essere adulti rende incapaci di vederle come figlie, e mette in luce solo il fatto che il loro corpo è attraente come quello di una donna e insieme è un luogo sospeso dove la morte pare non trovare spazio…


Rappresentano un bagno di giovinezza, una sorta di perverso spazio ludico e irresponsabile, ben diverso dall’incontro con donne adulte vissute spesso come troppo esigenti e quindi pericolose e frustranti anche sul piano sessuale.
Purtroppo la ricerca dei corpi giovani delle adolescenti è un fenomeno noto da tempo sotto forma di turismo sessuale verso i paesi più poveri; nuovo e terribile è invece il fatto che a questa richiesta maschile faccia sempre più riscontro un nuovo tipo di offerta: quella di giovani ragazze che decidono spontaneamente di mettere il proprio corpo in vendita come se fosse un gioco. Il corpo, per loro, non è identità ma oggetto: possono usarlo senza sentirsi in colpa, scambiando cose con cose. Ne ricavano spesso un senso di potere e di controllo, perché è eccitante essere tanto desiderate e ricercate, e monetizzare il proprio valore sembra renderlo in qualche modo più oggettivo. Del resto, queste bambine crescono in una cultura in cui il sesso è sempre di più solo gioco e libera espressione di sé: ciò che conta è che non porti conseguenze pericolose come malattie o gravidanze; per il resto, se si tratta di gioco, ognuno può giocare come vuole.
Gli uomini che comprano e le ragazzine che si vendono appartengono allo stesso mondo di morte, ma non hanno certo la stessa responsabilità; in che modo è stata amata una bambina che vende con disinvoltura il proprio corpo? I bambini di oggi, rispetto al passato, godono in generale di maggiore cura e attenzione, ma più che nel passato tali attenzioni tendono ad avere il carattere di un investimento narcisistico e spesso il bambino percepisce che l’adulto dà grande importanza al suo aspetto fisico e si compiace per la sua bellezza. Non altrettanto percepisce su di sé l’attenzione reale di genitori troppo occupati e distratti per dare tempo e ascolto nella misura necessaria. I rapporti passano allora soprattutto attraverso le cose, talvolta sovrabbondanti, senza che tra i genitori e figli si stabiliscano relazioni vere e profonde, fatte di scambio e confidenza, ma anche di sani conflitti, scontri e confronti necessari per crescere. Le relazioni si fanno a-conflittuali ma asettiche, spesso formali, come convivenze tra estranei. Per questo motivo, i genitori delle baby-squillo non di rado si stupiscono nello scoprire l’attività segreta delle loro bambine, che vivono con loro e che pure non conoscono…
L’emergenza educativa è, anche in questo campo, reale. Ma non è certo sufficiente, per affrontarla, il ricorso a progetti di educazione sessuale sempre più pressanti e invasivi come quelli proposti da più parti.
È invece indispensabile riaffermare con forza che la sessualità umana è prima di tutto relazione: relazione tra persone e non tra organi sessuali, relazione di amore e non di reciproco anche se piacevole uso. Violenza e mancanza di rispetto originano sempre dall’incapacità di vedere l’altro come persona, con tutto ciò che questo comporta.
Se il sesso è slegato da ogni responsabilità e vissuto solo nelle sue valenze affettivo-biologiche, anche il più profondo e intimo dei contatti umani finisce per diventare solo un atto di estrema solitudine.
*Mariolina Ceriotti Migliarese è medico neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta. Collabora con la rivista Fogli per la quale tiene una rubrica mensile. È autrice per le edizioni Ares dei libri “La famiglia imperfetta”(2010), “La coppia imperfetta” (2012) e “Cara dottoressa. Risposte alle famiglie imperfette” (2013).

Gesù e i Bambini

 aymon de albatrus 

Allora, gli furono presentati dei fanciulli, perché li toccasse, ma i discepoli sgridavano coloro che li portavano. E Gesù, nel vedere ciò, si indignò, e disse loro: «Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me e non glielo impedite, perché di tali è il regno di Dio. (Marco 10:13-14)

Gesù disse; "Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me" per dimostrare la Sua umiltà, che non era sopra a prendere atto di tutti, e per insegnare ai Suoi discepoli di aver cura anche del più debole credente e questi bambini lo erano in quanto a conoscenza e dovevano essere istruiti a proposito del regno dei cieli anche se avevano l’attitudine giusta.
"e non glielo impedite" Il Signore sgrida i discepoli, di non mandare via questi bimbi dalla Sua presenza perché essi sono emblemi vivi di come devono essere i soggetti del Vangelo, I veri convertiti sono senza orgoglio, non sono ambiziosi, ne hanno rancore e malizia, sono modesti e umili, senza desiderio di grandezza o superiorità, innocui e inoffensivi, perché senza questi attributi non si entra nel Regno di Dio.
Sicuramente questi piccoli fanciulli avevano sotto i cinque anni, erano degli infanti, non ancora corrotti dal mondo. I genitori li portavano ad essere toccati da Gesù nel senso di ricevere una benedizione.
Quando i discepoli vennero a Gesù per sapere chi era il più grande nel Regno del Cielo, pensando a loro stessi, Lui prese un bimbo accanto a se e rispose: «In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli. Chi dunque si umilierà come questo piccolo fanciullo, sarà il più grande nel regno dei cieli. (Matteo 18:3-4)
Significando che se non ci si converte dal dedicarci al regno temporale (il mondo), di cercare fama e felicità in questo mondo e dal vano desiderio di avere onore, benessere, ricchezze ma imparare ad avere una umile e modesta opinione di noi stessi e non d’invidiare l’un l’altro e lasciare perdere tutti i desideri di primizia e preminenza e vedute ambiziose di essere i più grandi fra tutti, cose che non si vedono fra i piccoli bambini, anche se essi non sono liberi dal peccato in altri aspetti, non si entra nel regno dei cieli.
Ora noi sappiamo che tutti gli esseri umani hanno la natura di Adamo, e cioè peccaminosa, lo stesso i bambini, naturalmente. Il grande teologo Americano Jonathan Edwards chiamava i suoi 12 figli, piccole vipere, comunque con la giusta discipline questi divennero adulti esemplari, giudici, pastori e madri dedicate alla famiglia. I bambini sono tutti differenti e non sono innocenti, ma Gesù qua intende che essi hanno un’attitudine di semplicità nel credere a tutto e di fidarsi di tutto senza malizia, al contrario degli adulti che diffidano di tutto e sono pieni di malvagità.
C’è da osservare che anche gli Apostoli erano soggetti a queste pressioni (Mat 18:1) fino a che lo straordinario lavoro dello Spirito Santo in loro li liberò da queste effusioni del mondo e capirono la natura spirituale del regno di Cristo che non è di invidie, ambizioni o contese come facevano prima ma di come divennero dopo, umili come piccoli bambini.
Ci sono 3 cose che influenzano gli uomini: Il Mondo (Mat 16:17), Satana (Mat 16:23), e Dio(Mat 16:17). Ma c’è anche il modo di come uno è collegato nella testa. Per esempio si vedono fratelli che crescono nella stessa famiglia e frequentano le stesse attività in tutti i sensi, eppure sono molto differenti nel modo di pensare e di agire, anche se gemelli. Persino fra uomini e donne non solo il corpo è differente ma persino i collegamenti mentali sono differenti. Per esempio, si è appena scoperto che gli uomini e le donne percepiscono il dolore in modo differente come anche imparano in modo differente. Non ci sono due persone uguali nei sei miliardi e più di persone che sono sulla terra adesso, ne negli 80 miliardi che sono vissute precedentemente. Guardate ai vostri figli, nessuno è uguale all’altro.
Abbiamo appena appreso che hanno clonato un essere umano, ma anche questo sarà unico perché riceverà influenze differenti.
I piccoli sono anche loro soggetti a queste influenze che poi li porteranno a quello che saranno, ma a questa giovane età non sono ancora smaliziati alla cattiveria dei grandi.
La comune frase: "Siamo tutti uguali" è una bugia perché siamo tutti differenti, grandi e piccoli, buoni e cattivi. Né si può dire: "Davanti a Dio siamo tutti uguali" perché Dio non ha creato due cose uguali. E dal trono venne una voce che diceva: «Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi e voi che lo temete, piccoli e grandi». (Apocalisse 19:5 )
Il massimo che si può dire è che Dio ha offerto la salvezza a tutti, piccoli e grandi, ma anche qua dipende dalla Grazia di Dio.
Paolo prende il soggetto e chiarifica la relazione fra essere bambini in attitudine, ma di non essere bambini in quanto al discernimento: Fratelli, non siate bambini (piccoli fanciulli) di senno, ma siate bambini (infanti) in malizia e uomini compiuti in senno. (1 Corinzi 14:20 )
L’Apostolo qui ci da misura d’equilibrio fra sapienza e attitudine.
Da notare che l’Apostolo usa differenti parole per bambini: nell’originale, la prima volta usa (piccoli fanciulli) e la seconda (infanti) che non si vede nell’Italiano che rende meno. La prima volta si riferisce a non essere bambini (piccoli fanciulli) che prendono qualsiasi occasione per giocare, evitare di essere responsabile, di non portare a termine quello che incominciano e in genere non sono affidabili. Ne di essere uomini cresciuti, ma non maturi, che si comportano come dei "Peter Pan", e oggigiorno ce ne sono tanti di questi "uomini non cresciuti", sia nel mondo come nella chiesa. Mia figlia Sarah, sconsolata, si confessa con me e dice: "Papà penso che non riuscirò mai a sposarmi. perché gli "uomini" che conosco sono tutti dei bambini."
Paolo ci comanda di non essere dei "Peter Pan" ma uomini maturi esercitati nella pienezza d’esperienza nel riconoscere il bene ed il male. Uomini forti e maturi nella conoscenza delle cose spirituali, nel pregare, esercitati nella Parola, savi nell’insegnare praticando l’esempio Cristiano. In senno di essere "uomini" maturi, o prefetti (in parte perché la piena maturità non sarà mai raggiunta in questo mondo) maturati in piena età. Uomini seri e maturi di carattere.
Allo stesso tempo richiede un’attitudine di essere come (infanti) in altre parole: essere senza malizia, vivere nell’innocenza, liberi dall’orgoglio e vana gloria, senza ipocrisia, rancore e amarezza ma teneri di cuore e preparati a credere e a perdonare. Ed è di questa attitudine che Gesù parla quando si riferisce a infanti
Gesù ci avverte: Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse legata una macina d’asino al collo e che fosse sommerso nel fondo del mare. ( Matteo 18:6 ) Egli qua non si riferisce solo agli, ma anche ai convertiti che hanno attitudine come infanti (che credono in me) i quali sono considerati di poco valore, che sono perseguitati, rigettati, offesi scoraggiati e fatti inciampare, anche a perdere la loro professione in Cristo e abbandonare il servizio; ebbene sarebbe meglio per questi persecutori fossero buttati a mare con una gigantesca macina legata al collo per evitare a loro di peccare cosi gravemente. In questo, gli ultimi scandalizzavano i primi. La parola scandalo viene dal greco "Skandalon" che era un bastone con un’esca ad una estremità per attrarre un animale in trappola, perciò nel greco la parola "scandaliz" significa causare qualcuno d’inciampare. Nel caso di peccato, causare qualcuno di cadere in trasgressione.
Ma i bambini sono anche un dono: Ecco, i figli sono una eredità che viene dall’Eterno; il frutto del grembo è un premio, Come frecce nella mano di un prode, così sono i figli della propria giovinezza. Beato l’uomo che ne ha la sua faretra piena! Essi non saranno confusi quando discuteranno coi loro nemici alla porta. (Salmi 127:3-5 )
Felice è l’uomo che ha tanti figli perché I figli sono un dono del Signore che è stato sempre reputato una grande benedizione averne tanti, eccetto in questa malvagia generazione. L’uomo che ne ha la faretra piena non avrà timore quando confrontato dai suoi nemici perché sarà supportato dai suoi figli, che sono come le frecce nelle mani di un prode.
Poi Esaú alzò gli occhi e vide le donne e i fanciulli, e disse: «Chi sono questi con te?». Giacobbe rispose: «Sono i figli che DIO si è compiaciuto di dare al tuo servo». (Genesi 33:5 )
Vediamo che Giacobbe confessa a suo fratello Esaù che i suoi figli sono un dono del Signore
Tua moglie sarà come una vite fruttifera nell’intimità della tua casa, i tuoi figli come piante d’olivo intorno alla tua mensa! (Salmi 128:3 )
Tanti figli è sempre stato considerato una grande benedizione, ed è una gioia vedere i propri figli attorno alla tavola, nel proprio ordine, come piante fruttifere di ulivo, che è una piccola rappresentazione di Gesù e la Sua Chiesa.
Ma in questi ultimi tempi malvagi i figli non sono considerati come un dono dal Signore, ne una benedizione, ne una ricchezza ma piuttosto seccature da minimizzare o di non averne affatto e di liberarcene in caso ci si trovasse accidentalmente con uno.

Ecco cosa l’uomo moderno nella sua democrazia fa con il dono di Dio:
  • In molte zone del mondo ci sono più aborti che feti nati vivi,
  • In America circa 2.000.000 di bambini sono abortiti annualmente, mondialmente si stima sui 50 milioni all'anno, quasi la popolazione Italiana,
  • In Italia circa 80.000,
  • 98% degli aborti sono per motivi altri che: violenza, incesto, o per la vita della madre,
  • Un terzo di aborti è effettuato sulle adolescenti senza la conoscenza dei genitori o consenso,
  • Il cuore di un bambino, non ancora, nato comincia a battere a 18 giorni dopo la concezione, altro che materiale non voluto.
  • Da una parte si uccidono bambini non ancora nati a dall’altra si clonano, è una pazzia.
Se scandalizzare fanciulli consegue in una macina al collo e buttati a mare, cosa direbbe Gesù a queste statistiche.
Ma noi Cristiani cosa facciamo, seguiamo il mondo, naturalmente. Fra Cristiani, adesso non è cosa rara fare aborti, e incidentalmente ho sentito dalla TV satellitare che oggigiorno la rata di divorzio fra Cristiani in America è più alta di quella fra i non credenti. Bell’esempio che diamo.
Le statistiche dicono approssimativamente che nell’anno 2000 la popolazione Italiana da 0 a 14 anni era 12% mentre da 65 anni in poi era il 18%. Nell’anno 2050 si prevede che la popolazione fra 0-14 sia 10% mentre quella oltre 65 anni del 35%, raddoppiata.
La popolazione in Italia sotto i 18’enni è di circa il 17% di tutta la popolazione. Nei paesi mussulmani è quasi il 60%. Le statistiche sono che l’Italia raggiungerà circa 58,5 milioni di gente nel 2010 per scendere nel 2050 a 52 milioni, di vecchi. Quella islamica invece si moltiplicherà. Quale lezione pratica possiamo dedurre da questi numeri??
I giovani fanciulli, quando piccoli, sono generalmente senza malizia ed hanno una attitudine innocente, ma hanno ereditato lo spirito di Adamo ed è necessario correggerli con appropriata disciplina per il loro benessere.
I bambini vanno amati, considerati e disciplinati correttamente come fa il Signore con noi.
La voga moderna è non di disciplinare i figli, anzi se ti scoprono a farlo ti possono mettere in galera e pure portarti via i figli, perché, dicono, rovini la loro personalità. La parola di Dio dice il contrario.
Purtroppo si segue l’insegnamento del mondo e non quello di Dio, e cosa abbiamo ottenuto: drogati, delinquenti, sbandati e figli senza rispetto per i genitori.
Sarei curioso di fare un sondaggio per sapere quanti di questi drogati hanno ricevuto disciplina corporea nella loro infanzia.
Chi ha esposto con successo questa democratica idea di non disciplinare i figli fu un americano Dr. Benjamin Spock che insegnò che non si deve sculacciare i bambini quando si comportano male perché le loro piccole personalità verranno distorte e potremmo danneggiare la loro stima personale, (il figlio di Dr. Spock commise il suicidio).  E la gente disse, un esperto sa quello che dice e così non punirono più i loro figli corporalmente.  Si dice che in punto di morte, il Dr. Spock (dopo aver notato che le sue parole avevano portato un generazione alla rovina) disse: "avevo torto".
Ma cosa dicono le Scritture a proposito:
perché l’Eterno corregge colui che egli ama, come un padre il figlio che gradisce. (Proverbi 3:12)
Chi risparmia la verga odia il proprio figlio, ma chi lo ama lo corregge per tempo. (Proverbi 13:24)  Cosa!!!  Ma questo è contrario a quello che dice il mondo.
Castiga tuo figlio mentre c’è speranza, ma non lasciarti andare fino a farlo morire. (Proverbi 19:18) [Chasten thy son while there is hope, and let not thy soul spare him for his crying. (Proverbi 19:18 KJ)]
La King James differisce nella seconda parte. Quale è la giusta?  Sicuramente la KJ perché nessun genitore Cristiano desidera la morte del figlio ed è naturale per un genitore di impietosirsi alle lacrime, e non completare la punizione.
La follia è legata al cuore del fanciullo, ma la verga della correzione l’allontanerà da lui. (Proverbi 22:15)
lo batterai con la verga, ma libererai l’anima sua dallo Sceol [inferno]. (Proverbi 23:14)
La verga e la riprensione danno sapienza; ma il fanciullo lasciato a se stesso fa vergogna a sua madre. (Proverbi 29:15)
perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce». Se voi sostenete la correzione, Dio vi tratta come figli; qual è infatti il figlio che il padre non corregga? Ma se rimanete senza correzione, di cui tutti hanno avuta la parte loro, allora siete dei bastardi e non dei figli. (Ebrei 12:6-8)
Mia madre me ne ha dati di scappellotti, e tutti meritati, e se qualcuno non era meritato andava per quelle volte che me lo meritavo, ma li ho mancati. So che la mia mamma (mio padre navigava e non era a casa) mi ha dato sberle, ma non me le ricordo in dettagli e sicuramente mi hanno fatto bene e sono grato a mia madre per questo, perché quella disciplina fisica mi dimostrava che non ero un bastardo e mi ha anche salvato da tanti guai
Conclusione
  1. I figli sono un dono e un premio dal Signore.
  2. I fanciulli sono di grande importanza al Signore, e vanno considerati come membri a pieno diritto nella società, cosa che i Discepoli non fecero e furono rimproverati da Gesù.
  3. I Bimbi non sono di seconda categoria e c’è da imparare da loro per quanto riguarda la loro semplicità, mancanza di malizia e innocenza
  4. Da una parte siamo chiamati ad avere un’attitudine come quella dei piccoli fanciulli per quanto riguarda il nostro comportamento e dall’altra di essere uomini maturi di carattere per quanto riguarda il discernimento fra il bene e il male.
  5. I bambini vanno disciplinati perché hanno ereditato la natura di Adamo e ben presto si adattano alle vie del mondo se non sono corretti, anche fisicamente.
  6. I figli appartengono al Signore e noi li abbiamo solo in prestito per educarli e portarli alla conoscenza del Signore. È il Signore che dispone di loro, e se Lui ne chiama qualcuno al Suo servizio, non possiamo impedirlo.
  7. Gesù qua da un esempio di come è il Regno di Dio.

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