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sabato 30 novembre 2013

ALLUMINIO E BARIO PER RENDERE L'ATMOSFERA ELETTROCONDUTTIVA. LA SCIENZA E' PERFETTAMENTE AL CORRENTE!!! E NOI SIAMO CONSAPEVOLI DI COSA ACCADE ?


di Gianni Lannes

Il Governo degli Stati Uniti d'America deve rispondere al popolo italiano di questa strage deliberata.


Questi criminali in divisa a stelle e strisce fanno anche il workshop sui terremoti con gli affidabili esperti europei ed italiani. Purtroppo anche in ambito giudiziario non si è ancora giunti ai segreti di Stato che pesano sulla vicenda. Invito tutte le persone di buona volontà a diffondere queste informazioni di cui mi assumo la piena e totale responsabilità legale, sociale ed umana. 
Mai più stragi nel nostro Paese!

 
L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


di Gianni Lannes

Scie chimiche di origine militare e scossoni sismici dirompenti. Usano le forze della Natura per annientare i nemici e indebolire gli alleati. Impossibile dimenticare una strage di innocenti. Nel 2009 sapevo poco o nulla dell’aerosolterapia bellica. Ero inviato del quotidiano La Stampa e per una settimana ho seguito gli eventi in presa diretta, mentre le mie macchine fotografiche seguitavano a ritrarre immagini, ritagliando - senza darci troppo peso allora - anche rettangoli interessanti di cielo. Finestre di azzurro solcate da strane scie artificiali. Ero impegnato soprattutto nei primi due giorni, mentre le scosse si susseguivano freneticamente a seguire il lavoro senza soste dei soccorritori, giunti anche dalla Spagna e dalla Francia.



 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



Per 4 anni non me la sono sentita di rivedere quegli scatti così drammatici, intrisi di dolore e morte. Soltanto adesso ho esaminato attentamente, fotogramma per fotogramma, il portfolio fotografico che avevo realizzato 4 anni fa. E, così, mi sono reso conto di aver immortalato anche le famigerate scie chimiche, rilasciate da velivoli militari dell’Alleanza atlantica nel cielo aquilano.


 
 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 
 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 
 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 
 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 
 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 
 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 
 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 
 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Queste irrorazioni belliche sono l’anello di congiunzione con HAARP , il potente riscaldatore ionosferico che emana onde a bassissima frequenza, usato dalle Forze Armate degli Stati Uniti d’America. Queste scie che ormai ricoprono i nostri cieli quotidianamente contengono alluminio e bario, per rendere l’atmosfera elettroconduttiva. 

 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Mi sono insospettito analizzando alcuni studi (tra cui uno della della Nasa) sulle aberrazioni e le anomalie elettromagnetiche in costante aumento, riscontrate proprio nell’aquilano durante quel periodo.













La scienza è perfettamente al corrente, proprio a L’Aquila, di un elevato numero di anomalie elettromagnetiche asservite soprattutto nella banda ELF correlate con i terremoti. Il fenomeno ormai investe tutta l'Italia.Ma gran parte della scienza accademica è purtroppo asservita agli interessi della NATO, di conseguenza non è affidabile.





Le Forze Armate di Washington attualmente sono in grado di scatenare sismi con ipocentri superficiali.



La locuzione inglese extremely low frequency (ELF) indica, nella designazione ITU, la banda di frequenze radio compresa tra 3 e 30 Hz. 
Sono stati pubblicati alcuni dettagliati studi al riguardo, proprio sul terremoto che ha devastato l’aquilano nel 2009. In altri termini, lo Stato italiano era, ed è, ben a conoscenza delle sperimentazioni segrete messe in atto, oggi come allora, dalle Forze Armate degli Stati Uniti d’America.


A L’Aquila e dintorni è stato riscontrato un autentico bombardamento di segnali ELF, VLF, ULF.


Very low frequency o VLF (in inglese frequenza molto bassa) è il nome che convenzionalmente è stato assegnato alle radiofrequenze comprese tra 3 e 30 kHz, cui corrispondono lunghezze d'onda tra i 100 e 10 chilometri. Le onde VLF ULF è l'acronimo di Ultra low frequency ed indica, nella designazione ITU, la parte dello spettro delle onde radio compresa tra 300 e 3000 Hz. Potendo attraversare la Terra, queste frequenza vengono utilizzate per le comunicazioni in miniera. 

I terremoti a volte sono preceduti da impulsi ULF. Un esempio notevole di questo si è presentato prima del terremoto di Loma Prieta in California nel 1989. Comunicazioni ULF sono utilizzate per trasmissioni militari segrete. Pubblicazioni NATO AGARD risalenti gli anni Sessanta descrivono questi metodi nei particolari. Queste comunicazioni sono denominate "Earth Mode". Questo metodo era stato ipotizzato da Nikola Tesla già nel 1899. 

 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 
 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 
 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
 L'Aquila, 6 aprile 2009: scie chimiche militari - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Sono disponibili scaffali di studi in ambito militare negli States che documentano questo fenomeno. Se si riscalda la ionosfera e si perturbano le onde elettromagnetiche dell’alta ionosfera con frequenze bassissime, è possibile interferire sulle faglie sismiche sotterranee ed attive, già avviate ad un livello critico.


Tra l’altro esistono qualificate e documentate testimonianze nell’aquilano, di testimoni oculari che hanno osservato direttamente strane formazioni nuvolose prima del terremoto fatale. In effetti, già da alcuni anni si erano osservate strane formazioni nuvolose prima dei grandi terremoti. Si veda ad esempio Curious cloud formations linked to quakes. Queste formazioni hanno perfino un nome: Earthquake clouds e le luci che lo precederebberoEarthquake lights. Nel caso del terremoto dell’Aquila sono numerose le testimonianze circa queste luminescenze. 

E’ illuminante lo studio The earthquake lights (EQL) of the 6 April 2009 Aquila earthquake, in Central Italy.

  




  






Un indizio non fa una prova, ma decine di riscontri probanti si. Non va dimenticato che mentre la Commissione Grandi Rischi sollecitata dal capo dipartimento della Protezione Civile, tale Bertolaso Guido, aveva tranquillizzato la popolazione, si procedeva a sgomberare la sede della prefettura locale, vale a dire, il centro fondamentale di coordinamento di allerta e soccorsi, senza però avvertire la gente locale.


 L'Aquila, 6 aprile 2009: prefettura - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



Sia nei giorni precedenti che la mattina del 6 aprile velivoli della Nato hanno cosparso di scie chimiche l’area dell’aquilano, mentre le vittime erano ancora sotto le macerie o in agonia. E queste foto documentano in maniera inequivocabile tale attività bellica. 

Ergo: si è trattato di un esperimento militare, come altri che hanno già realizzato in giro per il mondo, e che faranno ancora in Italia.
In questo caso non ci sono né cospirazioni né complotti, ma soltanto 309 vittime umane, tra cui tanti bambini. 

L'Aquila:  la casa degli studenti assassinati il 6 aprile 2009 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



riferimenti:






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