Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta dimissioni di Papa Benedetto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta dimissioni di Papa Benedetto. Mostra tutti i post

martedì 14 febbraio 2017

ANIMA MISTICA SCRIVEVA L' 8 Marzo 2013 "Gli uomini di curia vaticana potranno anche nominare, ai sensi di legge, un altro capo alla Sede di Pietro, ma - per la particolare struttura mistico-giuridica dell'istituzione ecclesiale - costui, non essendo l'eletto dallo Spirito che è il Vicario di Cristo vivente, non sarà che un uomo, che siede nel tempio di Dio e presiede il grande consiglio di amministrazione mondiale."



In molti hanno affermato che la rinunzia di BXVI al potere giurisdizionale, che è ministero del Vescovo di Roma, ha desacralizzato la figura del Pontefice.
Considerato che Sua santità Benedetto XVI ha esercitato la sua facoltà di dismettere il potere terreno di governo istituzionale, per concentrare le proprie forze nell'accompagnamento spirituale della chiesa, la verità è che egli ha semmai agito nel senso di risacralizzare la figura del pontefice, divenuta ormai troppo simile ad un semplice capo di stato, o presidente di multinazionale a scopi filantropici, e soffocata dalla metastasi dei peccati della curia vaticana.
Con la sua rinuncia al governo istituzionale, il Vicario di Cristo ha tolto l'aura sacrale al potere mondano del vescovo, ed ha ricollocato nella sua dimensione relativa, di scelta umana, la forma giuridico-istituzionale del papato.
Egli ha esercitato il suo potere di pontefice scegliendo l'opzione potestà spirituale senza potestà giurisdizionale terrena per il vescovo di Roma, dal quale ogni potere pastorale deriva. Ha poi affidato 'a coloro cui compete' il compito di convocare il conclave, per lasciare a ciascuno la sua responsabilità di seguire o rigettare la scelta a cui il successore di Pietro è stato 'chiamato dal Signore'.

lunedì 30 gennaio 2017

PERSISTONO I DUBBI SULLE DIMISSIONI DI PAPA BENEDETTO, I CATTOLICI AMERICANI VOGLIONO VEDERCI CHIARO! E NOI?



tratto da Maurizio Blondet 30 gennaio 2017 

In Usa non so che network sta diffondendo ora The Young Pope. L’amico americano ha notato “con orrore” che nella seconda puntata del serial di Sorrentino, viene citata Marina Abramovic come la più importante artista contemporanea. “E’ la firma di John Podesta! E’ il segno che Papa Francesco è la pedina della “primavera cattolica” progettata da Podesta!”.

L’eccitazione dell’amico può indurre il lettore a non capire. Marina Abramovic è la strega che, come risulta dalle mail intercettate e diffuse la Wikileaks, aveva invitato i due fratelli Podesta a un rituale da lei chiamato “Spirit Cooking” (cottura degli spiriti) .

In un’altra mail del febbraio 2012 – attenti alla data! – John Podesta e una sua interlocutrice criticano i vescovi Usa, perché contrari alle leggi sulla contraccezione e il gender – e quindi contro la Clinton nella campagna elettorale presidenziale prossima ventura. “C’è bisogno di una Primavera Cattolica in cui siano i cattolici stessi a chiedere la fine di una dittatura medievale e l’inizio di un po’ di democrazia e rispetto per l’eguaglianza dei generi nella Chiesa”. E’ chiaro che sanno che le “primavere arabe” sono state fabbricate dall’Amministrazione Obama, e quindi progettano di fabbricarne una nel Cattolicesimo: una rivolta “dal basso” controllata dal Dipartimento di Stato per seminare nella Chiesa la nuova morale “aperta” e permissiva.

venerdì 14 febbraio 2014

DOBBIAMO SEGUIRE DA VICINO LE VICENDE VATICANE, GUARDANDO ANCHE A SUA SANTITA' BENEDETTO XVI°


da http://www.antoniosocci.com/  Antonio Socci 12 FEBBRAIO 2014 


Il “ritiro” di Benedetto XVI – un anno dopo – si tinge di giallo. Perché emergono “dettagli” che impongono di interrogarsi seriamente sulla sua effettiva validità canonica.

Parto da ciò di cui io stesso sono stato testimone personale. Nell’estate del 2011 ricevo da fonte certa la notizia: Benedetto XVI ha deciso di dimettersi e lo farà dopo aver compiuto gli 85 anni, cioè dall’aprile 2012.

Scrissi tutto su queste colonne il 25 settembre 2011. Fui seppellito da una valanga di risposte sprezzanti sia dall’entourage vaticano che dai vaticanisti. Arrivati alla primavera 2012 qualcuno dei vaticanisti fece ripetutamente notare che la mia previsione non si era realizzata.

Io risposi che si era in pieno nella tempesta di Vatileaks e per quella ragione il Papa non si era ancora dimesso. Infatti l’11 febbraio 2013, appena chiuso il caso Valileaks, Benedetto XVI comunica il suo clamoroso ritiro (si era sempre nel suo 85° anno).

domenica 17 marzo 2013

GIUSTO PERCHE' TUTTI PARLANO DI SPIRITO SANTO MEGLIO APRIRE GLI OCCHI E DARSI UN GIRO ATTORNO!


 pubblicato il 17 Marzo 2013 da versolaluce
Quali saranno le caratteristiche del programma anticristico, che metterà in grande tribolazione la chiesa nel periodo che, secondo Malachia, va da Gloria Olivae all'arrivo dell'ultimo papa?

Me lo domando, e continuo a rileggere il libro di Padre Livio Fanzaga “Dies Irae - I Giorni dell'Anticristo”, nel quale è descritto il personaggio del romanzo di Soloviev, - un 'prodigioso scrittore' di 'fama universale' - che attraverso la sua opera attua un programma di governo dei popoli 'nel segno della gloria', con cui realizza la pace mondiale, la sconfitta della povertà e l'unificazione religiosa.
FANZAGA: Il successo e la diffusione dell'opera sono immediati, l'autore riscuote una fama universale. Nessuno osa replicare a questo libro che appare a tutti come la rivelazione definitiva della verità. E il prodigioso scrittore non solo trascina tutti, ma ognuno lo trova piacevole e in tal modo si compie la parola del Cristo, che dice: "Sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete,un altro verrà nel suo proprio nome e voi l'accoglierete".LEGGI TUTTO  

mercoledì 6 marzo 2013

CI SIAMO RESI CONTO CHE STIAMO VIVENDO TEMPI STRAORDINARI SOTTO OGNI PUNTO DI VISTA?



 pubblicato il 06 Marzo 2013 da versolaluce


Ritirare le dimissioni per non permettere la creazione di un antipapa è quanto autorevoli commentatori hanno chiesto in questi giorni a Benedetto XVI.

La questione è fondata sul fatto che, nel caso in cui il vescovo Vicario di Cristo eserciti la sua facoltà di rinunciare al potere giurisdizionale di governo terreno, la sua dismissione d'officio lascia intatto, ovviamente, in lui il carattere ontologico sacramentale di vescovo, Vicario di Cristo e la sua potestà spirituale, ricevuti con la sua elezione, perché tale carattere è - in quanto sacramento - personale e indelebile. E perciò, se è vero che sono decaduti tutti i poteri di curia vaticana nel governo della chiesa, è altrettanto vero che il Vicario di Cristo è ancora in vita, dunque: che fare? Lasciare la curia senza poteri perché il Vicario di Cristo ha deciso di dismettere il suo potere giuridico-istituzionale di governo sulla chiesa, o nominare un altro papa mentre il Vicario di Cristo è ancora tra noi?

In questo secondo caso - si è fatto notare - "il Papa subentrante, suo malgrado, in realtà, metafisicamente parlando, che vuol dire nella realtà più vera e che di per sé sorpassa ogni legge storica, non sarà che un antipapa. Ma regnante sarà lui, l’antipapa, non il vero Papa, ora dimesso" (Enrico Maria Radaelli, >Perché Papa Ratzinger-Benedetto XVI dovrebbe ritirare le sue dimissioni)

Riguardo all'esistenza di questa doppia investitura del successore di Pietro - l'essere ontologico sacramentale di Vicario di Cristo che è carattere indelebile e l'incarico di governo giuridico-istituzionale che è officio rinunciabile - il prof.Radaelli parla dell'esistenza di un "conflitto tra la legge canonica e la legge metafisica" che rende "metafisicamente e misticamente inattuabile, e così anche legalmente inconsistente" l'atto di rinuncia del Vicario di Cristo al potere giurisdizionale di governo.

domenica 24 febbraio 2013

"SE DIO MI CHIEDE QUESTO E' PROPRIO PERCHE' IO POSSA CONTINUARE"

 tratto da anima mistica versolaluce 24 Febbraio 2013

Tutti si sono affannati a indovinare quali potessero essere i motivi della rinuncia di Benedetto XVI “al ministero affidatogli dai cardinali”. La maggioranza si è trovata concorde nel dire che lascia il governo della chiesa e sparisce nella preghiera, perché è fragile 'forse anche a causa dello shock per la scoperta della lobby omosessuale vaticana che ha coperto la pedofilia del clero'.

La cosa certa, invece, è che la sua rinuncia è un atto di governo che costringe tutta la chiesa ad una revisione profonda, e che il suo dedicarsi alla preghiera non è affatto l'intenzione di smettere di guidare il popolo che Dio gli affida, come ha detto oggi egli stesso:

"Tutta la storia dell’Alleanza è orientata a Lui, il Cristo, che compie un nuovo «esodo». Questa Parola di Dio la sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della mia vita. Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla. (Angelus, 24.02.2013)

Nell'atto della sua rinuncia, aveva già formalmente specificato che l'oggetto riguarda (e non potrebbe essere altrimenti) quanto nel suo ministero “affidatogli dai cardinali”; perché non può certo rinunciare a quanto del suo ministero gli viene direttamente dalla chiamata dello Spirito. E a questo ultimo Angelus ha ancora voluto precisare che tale atto di rinuncia è posto in essere in ottemperanza alla chiamata del Signore a continuare in un modo nuovo.

Per capire le motivazioni e le intenzioni che Benedetto XVI ha realmente attuato con la sua rinuncia, è sufficiente avere l'umiltà di andare a leggere i chiarissimi pensieri che egli ha ampiamente manifestato prima di giungere alla sua decisione: "Sì, c’è motivo per un cambiamento. Esiste un bisogno di cambiamento", - aveva detto nel viaggio in Germania - elencando ricchezza, potere e vizio come i mali dell'istituzione ecclesiale, che impediscono oggi alla chiesa di trasmettere la fede, e aveva affermato la necessità di una radicale riforma:

"E' ora di togliere ciò che c'è di mondano nella chiesa. Liberata da privilegi materiali e politici, la Chiesa può vivere con più scioltezza la sua chiamata all’adorazione di Dio.” "Questa testimonianza viene ripetutamente offuscata", "recentemente dagli altri scandali dolorosi degli annunciatori della fede".LEGGI TUTTO

mercoledì 13 febbraio 2013

RIPROPONGO "ANIMA MISTICA" IN UNA CARRELLATA DI ARTICOLI IN CUI SI PUO' COGLIERE L'ESSENZA DI PAPA BENEDETTO XVI°.....EVIDENZIO CHE IL POST ERA DEL 6 FEBB.2013


PAPA BENEDETTO CE L'HA MESSA TUTTA PER AVVERTIRCI, NOI SORDI E CIECHI NON CE NE RENDIAMO CONTO MANCO OGGI DOVE "POCHI" STANNO CONDUCENDO LE MASSE.....SPEGNETE LA TV ED ENTRATE A LEGGERE OGNI LINK E FORSE ....CAPIRETE!!

 giovedì, febbraio 07, 2013



(www.chiesadomestica.net - 6.2.2013) - Card.Joseph Ratzinger: C’è qualcuno che sta progettando un sistema rigido e inattaccabile per governare lo sviluppo del mondo. Questi tentativi stanno assumendo una configurazione sempre piú definita, che va sotto il nome di “Nuovo ordine mondiale”.


Una raccolta dei nostri post più letti sulla missione impossibile di Papa Ratzinger: avvertire il mondo sulla scalata dello spirito satanico ai vertici del potere mondiale



Il sovvertimento in atto nella societàQuell'antico pensiero di fabbricare gli uomini, secondo J.Ratzinger
BXVI: quando i sistemi politici mistificano in modo programmato la veritàCristo o l'Anticristo?
Disegno di politica globale indirizzata a cancellare l’ordine naturale per edificarne uno nuovoOrganizzazione internazionale e falso perseguimento degli obiettivi: la denuncia di Giovanni Paolo II alla F.A.O.
Benedetto XVI denuncia i Responsabili delle Nazioni: politiche mondiali scandaloseL'eugenetica nazista spopola nella cultura e nella politica dominante
BXVI: il potere politico mondiale viola i diritti umani"Parlare meno di embrioni e più di salute"
Siamo troppi, la vita eccedente va eliminataL'ambiente come genitore per i figli della scienza
"Omofobia", come si strumentalizza il linguaggioViolenza, amarezza e tendenza all'autodistruzione nella donna
Chip sottopelle? L’Authority per la privacy lo giudica inammissibile. Eppure...BXVI, Nuovo ordine mondiale senza Dio
Unicef contro la vitaI Viaggiatori perderanno i loro diritti

martedì 12 febbraio 2013

DIMISSIONI DEL PAPA: NESSUNA FINE DEL MONDO.... NESSUNO CONOSCE IL GIORNO NE' L'ORA



http://www.lanuovabq.it di Massimo Introvigne 11-02-2013

Le dimissioni di Benedetto XVI – cui in questo momento va tutto il commosso affetto di chi per anni su queste colonne ha commentato quotidianamente il suo Magistero – costituisce un avvenimento tecnicamente «apocalittico». Ma questa parola va intesa correttamente. Il riferimento non è alle bufale, che circolano ampiamente su Internet, sulle false profezie attribuite nel Rinascimento al santo vescovo irlandese Malachia di Aarmagh (1094-1148) o ad altri annunci della fine del mondo, del tutto estranei allo stile cattolico. L’aggettivo «apocalittico», ben compreso, non contiene nessuna predizione cronologica quanto alla fine del mondo, ma indica che viviamo in un tempo di estrema difficoltà per la Chiesa e per la società, in cui un processo plurisecolare di scristianizzazione si «rivela» come putrefazione finale, con una virulenza antireligiosa, anticristiana e anticattolica inaudita.


(...) E la stessa terza parte del segreto di Fatima – la visione di un Papa che muore raggiunto da «colpi di arma da fuoco e frecce» – nel viaggio del 2010 è stata riferita da Benedetto XVI non solo all’attentato al beato Giovanni Paolo II (1920-2005), cui lo stesso cardinale Ratzinger l’aveva collegata rivelandola al mondo nel 2000. Ma anche – le profezie hanno sempre più di un significato – agli attacchi rivolti alla stessa persona di Benedetto XVI, dall’esterno (i colpi di arma da fuoco, che partono da più lontano) della Chiesa ma anche dal suo interno (le frecce). «Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio – aveva detto ancora il Pontefice a Fatima – vi è anche il fatto che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della Chiesa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa. Anche questo si è sempre saputo, ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante: che la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa».

lunedì 11 febbraio 2013

DIMISSIONI DEL PAPA: LA MOTIVAZIONE DOBBIAMO CERCARLA NEL SOPRANNATURALE....


Un passo indietro? No, passo avanti

http://www.lanuovabq.it 
di Tommaso Scandroglio11-02-2013

Ogni parola del Papa, lo sappiamo bene, deve essere letta con attenzione, perché colui che parla e scrive è il Vicario di Cristo sulla Terra. Ma a maggior ragione quando lo scritto riguarda “una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa” quale quella presa da Benedetto XVI poche ore fa. Ogni riga e parola assume quindi un significato non solo giuridico, oppure programmatico o meramente biografico, bensì anche di ordine soprannaturale.

Leggiamo un passaggio dell’annuncio del Papa: “Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando”. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio e Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'integrazione, intervistato a caldo dal Tg1 nell’edizione delle 13.30 ha interpretato questo passaggio offrendo una chiave di lettura suggestiva. Il Papa aveva di fronte a sé due beni: la testimonianza nel martirio, come fece il suo predecessore Giovanni Paolo II e l’efficacia dell’azione pastorale. Il Pontefice ha scelto questa seconda strada.

Da una parte quindi la sofferenza, sia fisica che soprattutto morale e spirituale. Quest’ultima non è difficile intuire che è nata nel cuore di Benedetto XVI dal constatare che la barca di Pietro è sempre più piena d’acqua anche perché molti suoi occupanti provocano nello scafo continue falle. Una sofferenza sopportata e vivificata dalla preghiera e offerta come strumento di santificazione per tutta la Chiesa.

Dall’altra le opere e le parole, cioè la vita attiva, l’evangelizzazione, la concretezza dei progetti pastorali, i discorsi, le lettere, le encicliche e molto altro che la sofferenza impedisce di portare a termine. Da una parte una candela che si consuma nel dare luce sino alla fine, dall’altra la scelta pragmatica non di arrendersi agli anni che passano ma di passare il testimone per il bene maggiore della Chiesa.

Dobbiamo essere sinceri: nel cuore di ciascuno di noi almeno per un attimo c’è stata delusione, mista a costernazione, come se ci fossimo sentiti traditi da una scelta che a pelle sentiamo di minor pregio (come non pensare agli apostoli increduli e scandalizzati di sapere il loro Maestro morto in croce?). “Rinuncia” è infatti il termine che più hanno in bocca i commentatori, una parola che sa di sconfitta. Il Papa ha gettato la spugna ed ha vinto il mondo, ci viene quasi da dire. Meglio ha fatto Giovanni Paolo II che ha lottato sino alla fine ed è rimasto al suo posto – quel posto a cui è stato chiamato da Dio - fino alla morte.

Ma quando si tratta del Vicario di Cristo e quando, come in questo caso, si tratta del teologo Joseph Aloisius Ratzinger, i criteri di giudizio solo umani devono lasciare il posto a quelli di ordine trascendente, evitando di cedere a facili riduzionismi. Qui non abbiamo l’amministratore delegato di Eni che ha lasciato il posto per motivi di salute. Qui stiamo parlando del successore di Pietro che deve condurre gli uomini verso la salvezza. È dal Cielo che occorre guardare tutta questa vicenda.

Allora dato che lo stesso Pontefice ha sottolineato il fatto che la sua decisione non assomiglia ad un’agevole scorciatoia ma esito di reiterati esami di coscienza fatti al cospetto di Dio (“dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio”) dobbiamo nutrire la certezza che la sua decisione è quella che Dio stesso gli ha indicato. Il criterio che Benedetto XVI ha seguito è l’unico valido da seguire non solo per decisioni di questo calibro ma per qualsiasi decisione di qualsiasi Papa: il maggior bene della Chiesa.

Il martirio, il consumarsi sino allo stremo è via obbligatoria solo se Dio lo chiede perché in quella circostanza e per quella persona è la via più efficace per contribuire al bene della Chiesa. Ma parimenti il passaggio di testimone. Cosa serve ora alla Chiesa? LEGGI TUTTO

PAPA RATZINGER VISTO DA "ANIMA MISTICA" - PER CAPIRE, ENTRATE IN TUTTI I LINK!




tratto da Anima Mistica Blog 11 febbraio 2013 (B.V.Maria di Lourdes)

Ho scritto nel >Post n°101 pubblicato il 7 Febbraio 2013 che Benedetto XVI aveva deciso di mettersi alla testa di un grande esodo
INIZIA IL GRANDE ESODO
  


Post n°101 pubblicato il 7 Febbraio 2013 - Benedetto XVI ha deciso di mettersi alla testa di un grande esodo

Per quanto ho imparato a capire del linguaggio di questo Papa in questo lavoro di molti anni 'a quattro mani' con lui, ho scritto ieri di ritenere che egli abbia deciso di mettersi alla testa di un grande esodo: quello dalle macerie di una fede illusoria per ricondurre coloro che sono sopravvissuti 'alla potenza d'inganno' a credere ancora nella benedizione che 'visita' la famiglia secondo la fede di Abramo e di Maria.
Dopo aver posto la più chiara pietra miliare del nuovo percorso del popolo di Dio verso il riconoscimento del vero Cristo, con la frase: "La Vergine Maria, insieme con il suo sposo, rappresentano il ceppo di Israele, preannunciato dai profeti, da cui doveva germogliare il Messia” (Angelus, 06.01.2013), BXVI ha detto che “Affermare “Io credo in Dio” ci spinge, allora, a partire, proprio come Abramo” ed ha alzato il tono, rimproverando ai falsi maestri cristiani di avere imposto ai fedeli un falso credo, fatto di pregiudizi sull'identità del Messia e basato sulla falsificazione della sua incarnazione, che impedisce di riconoscerlo.
BXVI: "Credere in Dio significa rinunciare ai propri pregiudizi e accogliere il volto concreto in cui Lui si è rivelato: l’uomo Gesù di Nazaret. E questa via conduce anche a riconoscerlo.” (Angelus, 3.2.2013)
Ha poi concluso il suo discorso di critica a chi si scandalizza della normalità umana e familiare di Gesù, con la frase: "Maria aiuti anche noi a percorrere con fedeltà e con gioia questo cammino".
  
INIZIA IL GRANDE ESODO