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martedì 23 aprile 2013

L'AMICO " FELICE CAPRETTA" PARE CHE SIA SEMPRE AL POSTO GIUSTO NEL MOMENTO ....PIU' AGITATO


21 Aprile 2013 DI FELICE CAPRETTA - IL RACCONTO DAL VIVO DI SABATO SERA 
A MONTECITORIO


Io c'ero. Si dice sempre così, ma quel giorno io c'ero, anche se come molti sanno vivo al nord, non a Roma. Destino ha voluto che sabato sera, durante il vergognoso evento, io fossi a Roma, e che proprio quel sabato sera il parlamento ha deciso di rieleggere la mummia. Che non si può' che chiamare napolet-Anubis, in onore del guardiano dell'oltretomba egizio. Bau. 

Volevo fare il turista per tutto il tempo. 

Mi sono mangiato la pasta fresca all'amatriciana da asporto direttamente sugli scalini di piazza di spagna, ho lanciato le monetine nella fontana di trevi, mi sono messo al centro del colonnato del Bernini per osservare la perfezione della prospettiva del colonnato e mi sono mangiato la carbonara a La Carbonara. 

Poi, come di consueto, sono passato da turista a reporter caprino. 

Vai a sapere perché, ma:

* arrivo in Egitto e un mese dopo scoppia la rivoluzione che fa cadere Mubarak 

* arrivo in un paese tropicale in viaggio di nozze e poche ore dopo fanno il colpo di stato

* arrivo in grecia, votano e poi li fanno rivotare perché il parlamento resta bloccato

Era da molto che rimandavo un viaggio di piacere a Roma…e l'altro giorno sono arrivato. 

Comunque. Cioè, non volevo raccontarvi che dove metto il piede caprino le persone cercano di cambiare le cose (nel bene o nel male, e certe volte ci riescono e certe altre vince la restaurazione), ma questa introduzione era dovuta. 

Due sono le analisi fondamentali da completare: una sul napolit-Anubis, che è il nome che si merita per la mummia che è, l'altra sulla decisione di Grillo di rimandare l'arrivo a Roma e sull'atmosfera che si respirava a 100 metri da Montecitorio sabato pomeriggio e soprattutto sabato sera.

IL COLPO DI STATO: NAPOLIT-ANUBIS

Qualcuno ha mai pensato che l'unione europea ci avrebbe lasciato in mano di qualcuno scelto liberamente dalle forze italiche anziché da loro stessi? Qualcuno ha mai sperato che saremmo riusciti a scantonare un chiappone come prodi, o d'alema, o marini, o quel fetecchione di napolit-Anubis?

Io, lo confesso, un minimo ci speravo. Perché non perdo mai la speranza. Speravo che ci fosse una bella guerra tra bande, con i renzobarchiani contro i bersaniani, contro sel-m5s, contro berlusconi, contro la destra, contro i collaborazionisti dei montani. Una guerra tra bande degna della fine di ogni impero, dove ogni decisione resta bloccata, per anni e anni senza un presidente, ne' un governo, forse saremmo anche potuti diventare un paese normale. Perché tra una guida che punta diritto al baratro e nessuna guida, onestamente preferivo nessuna guida, confidando nel Caso, o più precisamente in Un Po' Di Culo, che in fondo, agli italiani, in piccole dosi non manca mai. 

Invece l'altra notte, invece di andarsi a bere una birra, quattro traditori del popolo italiano si sono accordati per rieleggere il presidente: Bersani, Berlusconi, Monti e Napolit-Anubis. 

Quattro traditori hanno deciso per tutto il paese. 

Ditemi se non hanno ragione quelli che parlano di Colpo di Stato

Costoro sostengono che è stato un colpo di stato fatto dai partiti. E potrebbe anche essere. Ma non sottovaluterei il peso dell'Unione Europea e di Mario Draghi e della BCE, dato che sono loro ad avere la mano sulla cassaforte che - finché restiamo nell'euro - ci garantisce di sopravvivere e rimandare il default e la rivoluzione. 

Quindi si, è stato un colpo di stato. Eseguito dai partiti, perché hanno un interesse a stare lì, ma orchestrato e diretto a Bruxelles, o Francoforte, o chissà dove. 


L'ATMOSFERA DI SABATO SERA A ROMA

Le folle, si sa, non sono razionali. Pensano con la pancia, con le emozioni. Uno urla e gli altri dietro. Le folle sono come branchi di cani, che attaccano quando il primo attacca e scappano al primo colpo di scacciacani. 

Molte persone intelligenti tutte insieme si comportano come un grosso stupido individuo. 

SI potrebbe discutere a lungo su questo ed intavolare analisi raffinate e complesse, ma non è questa la sede. 

Voglio invece raccontarvi cosa urlava la folla e che atmosfera si respirava. 

In pieno centro, a Roma, la folla si è data appuntamento davanti ad una Montecitorio totalmente transennata. 

"Il popolo vi odia, maledette carogne, il popolo vi odia" 

Ferrara ha dichiarato che bisognerebbe chiudere Twitter e Facebook, come fece Mubarak prima di cadere. 

Gasparri, uscendo, ha fatto un gestaccio alla folla. 

Il popolo, ieri sera, voleva giustizia, o forse solo vendetta. Gridava "fuori, fuori". Gridava "Massoni, massoni", che non è un grido che si sente molto spesso. 

Qualcuno gridava "Il parlamento è nostro, andiamo a riprendercelo!"

"Il popolo vi odia, razza di parassiti!"

"Siamo più dei carabinieri schierati, non ci possono fermare, e molti di loro verranno con noi se decidiamo di sfondare il cordone ed entrare!"

Questo era quello che diceva e pensava la folla. 

Sabato sera c'erano cortei spontanei nella capitale italiana, cortei spontanei di persone inferocite che andavano da Montecitorio al Quirinale a San Lorenzo, gente furiosa e gente pacifica ma pur sempre parecchio inferocita. 


IL TRENO DELLA STORIA

Detto questo, a mio avviso sabato sera è andata persa una grandiosa occasione, ed il primo a sprecarla è stata Beppe Grillo. 

Non eravamo moltissimi lì, fuori dal parlamento, ma c'erano migliaia di persone pronte ad andare a bussare alle porte del parlamento, come hanno fatto gli islandesi. Migliaia di persone che non sono scese in piazza perché nel momento di massima carica, quando sarebbe bastato il lancio di una sola monetino per scatenare l'assalto, è arrivato il tweet di beppe grillo che ha detto che sarebbe arrivato nella notte e solo domenica avrebbe parlato ai suoi. 

Questo è stato un errore grave. 
Lungi da me dire che al suo posto avremmo scelto diversamente - non è facile prendere decisioni che riguardano un intero paese, il tutto in 5 minuti. 

Ma credo che sabato sera abbiamo perso un'altra occasione buona per accelerare la fine del passato. Posso anche capire che per ragioni di ordine pubblico questa sia stata la scelta più saggia, ma è anche stata la scelta peggiore per il paese. 

I cambiamenti veri non si fanno chiedendo i permessi. 
Non si cambia un sistema usando le regole del sistema. 
Perché i permessi e le regole sono quelle cose che il sistema impone per difendere il sistema stesso. 

Per cambiare un sistema bisogna rompere le regole e scrivere regole nuove. 

Puoi farlo, se cavalchi uno dei Treni della Storia. Lo puoi fare perché la tua legittimità deriva non dai voti o dalla legge, ma da quella forza inarrestabile che è l'Idea il cui momento è giunto. Ed è lì che incarni l'implacabile, inarrestabile Juggernaut che travolge qualsiasi cosa, elimina il vecchio e riscrive le regole. Ma se scendi a compromessi, se accetti di stare dalle regole, scendi dal Treno della Storia e ti accodi. 

Poi perdi forza, perdi potere, invecchi e finisci come Bossi. 

Sarebbe bastato un tweet: "sto arrivando. convergete tutti su roma e invadete pacificamente tutte le sedi istituzionali". 

E invece è arrivato questo: "sto arrivando, il tempo di finire la pizza e fumare un buon sigaro, mica posso mollare tutto così. andate avanti voi che io arrivo domani. armiamoci e partite" o più o meno una cosa del genere. 


OGGI, DOMANI E DOPODOMANI

Con questo, non so se Beppe Grillo sia sceso dal Treno della Storia che così abilmente stava cavalcando. Credo comunque che molto dipenderà dai prossimi giorni e da quanto i partiti e le loro televisioni saranno in grado di ammansire la popolazione. 

Ora, come mi ha detto Giulietto Chiesa, che ho incrociato proprio sabato sera appena fuori da Montecitorio, si entra in una fase nuova. 

Ora c'e' un pezzo di italia, le chiameremo Le Pecore, rincoglionìta dai videopoker, da amici di maria de filippi, dai video porno e/o dalle logiche di partito che sostiene ancora il vecchio. 

E c'e' un pezzo d'Italia, le chiameremo Le Caprette, che ha capito che queste maledette carogne sono i traditori del popolo e dovrebbero andare a finire i loro giorni a servire zuppe calde nei lebbrosari di Calcutta. Direttamente, così come sono vestiti, da Montecitorio a Fiumicino e poi a Calcutta, con il loro completo di Bulgari. E ci sarebbe un posticino speciale per Ignazio La Russa: andrebbe consegnato ai tribunale speciale indiano come merce di scambio per i due maro'. Che avendo sparato ed ucciso devono rispondere delle loro azioni e dovrebbero scontare la pena in un carcere italiano, ma chi ha creato le condizioni e definito le regole di ingaggio dovrebbe finire i suoi giorni in un carcere indiano al posto loro.

Per farcela non serve essere la maggioranza del 50%+1.
Basta essere molti meno, basta essere la maggioranza di quelli che si muovono per primi, qualche monetina, ed avere le palle sufficientemente d'acciaio per restare in sella sul Treno della Storia. Fossimo stati in 20.000, sabato sera, solo 20.000 più' un semplice tweet, forse ce l'avremmo fatta.

E comunque in Italia nei prossimi due anni si gioca la partita finale.

mercoledì 27 febbraio 2013

GIUSTO DARSI UN GIRO ATTORNO PER VEDERE SE LA SPERANZA NELLE FACCE PULITE DEI GIOVANI DI GRILLO VA SUBITO SEPPELLITA...




di  Emanuele Boffi  http://www.tempi.it Febbraio 27, 2013 

In Emilia-Romagna trovano l’intesa sulla «battaglia di civiltà» in difesa dei quadrupedi. A Bologna i grillini “ricattano” i democratici sul finanziamento alle scuole

È possibile un governo tra il Pd di Pier Luigi Bersani e il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo? Cosa potrebbero fare assieme? Difficile ragionare in astratto. Potrebbe essere, invece, interessante andare a vedere come già oggi i due partiti collaborano a livelli istituzionali inferiori. Della Sicilia vi abbiamo già raccontato, ma un altro caso assai interessante è quello rappresentato dall’Emilia-Romagna e dal suo capoluogo, Bologna, dove i due partiti hanno le loro roccaforti.

UNA BATTAGLIA DI CIVILTA’. In Regione Emilia-Romagna, proprio ieri, si è giunti ad un accordo fondamentale per i destini del nostro traballante paese. Pd e M5S sono riusciti a convergere su un progetto di legge che vuole vietare la catena per i cani. Un progetto di legge che porta la firma di Marco Monari, capogruppo Pd, che ha investito del ruolo di relatore (insieme agli altri promotori) Andrea De Franceschi, veterinario ed esponente del Movimento 5 stelle.
Ieri la discussione sul tema è stata assai vivace. Lunghi ragionamenti sono stati dedicati alla sofferenza delle povere bestie costrette al guinzaglio e – in tempi di spending review – non sono mancati accorati appelli contro l’abbandono e il randagismo che tanto pesano sulle casse regionali. Ciceroniani discorsi sono stati pronunciati in favore di questo «atto di civiltà» e geniali proposte sono state avanzate per venire incontro ai cittadini (che avrebbero sei mesi per dismettere le catene e attrezzarsi con dei box certificati dal veterinario di fiducia e dal servizio dell’Ausl di zona).
Insomma, una convergenza è possibile; soprattutto su tali tematiche per le quali Davide Battistini, il promotore della campagna, ha deciso ieri di interrompere lo sciopero della fame esortando i politici a «mantenere i patti».


Pd-Sel con M5S? Come si fa a mettere insieme Gargamella Bersani coi puffi grillini?

PER QUANTO INGOVERNABILE QUESTA ITALIA... SI RESPIRA UN'ARIA DI SPERANZA.....VEDREMO NEI MESI A VENIRE COME SI COMPORTERANNO I GIOVANI DI BEPPE GRILLO....


Per il Guardian il leader del Movimento 5 Stelle è l'unico che ha parlato ai giovani. "Fuori dall'euro mai più schiavi delle banche tedesche". Su Berlusconi l'auspicio e' che la sua irresponsabilità spinga l'Italia in una nuova crisi: quella sarà la salvezza del Paese.

Roma (WSI) - La politica italiana creerà un nuovo equilibrio in Europa. Per l'editorialista del quotidiano di Londra, The Guardian, Simon Jenkins, se Roma sarà fortunata finirà fuori dall'euro e lì potrà trovare la sua strada verso la ripresa, altrimenti sarà schiava a vita dei banchieri della zona euro. Comunque vada - sostiene - gli italiani non dimenticheranno mai l'esito delleelezioni politiche nel febbraio 2013. 

Jenkins osserva che da Oltremanica si è sempre guardato all'Italia pensando al Vaticano e alle istituzioni politiche. Da questa settimana sulla stampa britannica è diventato Beppe Grillo l'alfiere dell'Italia. Nella sua villa di Sant'Ilario, sulle alture genovesi, il blogger adesso trascorre la giornata ad analizzare i risultati delle elezioni, a riflettere sulle strategie, a valutare le opportunità e i pericoli da scansare, gongolante per un exploit che pochi avevano previsto di queste dimensioni.LEGGI TUTTO

lunedì 25 febbraio 2013

MAURO BOTTARELLI ANALIZZA I PROGRAMMI DI GOVERNO DEI CANDIDATI ALLE POLITICHE

PAGELLA PDL/ Il programma di Berlusconi (senza la Lega) ottiene la "lode" dell'Oxford Economics

Per MAURO BOTTARELLI, l'accordo con la Svizzera rimane una caposaldo da perseguire: non garantirà copertura totale ma è pur sempre meglio che confidare nelle entrate dalla lotta all’evasione
24/02/2013
Mauro Bottarelli

PAGELLA PD/ Il programma di Bersani? Troppa Cgil e "l'imbarazzo" delle tasse

MAURO BOTTARELLI torna a commentare i vari programmi politici dei diversi schieramenti, in vista delle ormai imminenti elezioni del 24 e 25 febbraio. Ecco il programma del Pd
24/02/2013
Mauro Bottarelli

PAGELLA LISTA MONTI/ Da Professore a sognatore: ecco il suo programma "fantasy"

Per MAURO BOTTARELLI, il taglio di Irpef, Irap e Imu promesso da Monti sarà pareggiato solo dalla lotta all'evasione, ovvero una voce non stimabile con certezza e totalmente aleatoria
24/02/2013
Mauro Bottarelli


FINANZA/ Mercati in rosso per colpa della Francia

Per molti l’andamento negativo delle Borse di ieri è dipeso dalla Federal Reserve, ma secondo MAURO BOTTARELLI in realtà sono le notizie sulla Francia a preoccupare i mercati
22/02/2013
Mauro Bottarelli

FIAT/ Così Chrysler si è "mangiata" il Lingotto

Ieri il Consiglio di amministrazione della Fiat a Torino ha approvato in via definitiva il bilancio consolidato del Lingotto per l’anno 2012. Il commento di MAURO BOTTARELLI
21/02/2013
Mauro Bottarelli

BEPPE GRILLO/ Le 20 "balle" del programma di M5S

MAURO BOTTARELLI legge il programma economico del Movimento 5 Stelle guidato da Beppe Grillo. Tutti i venti punti non sembrano contenere idee utili per il Paese
21/02/2013
Mauro Bottarelli

MARTEDI' CONOSCEREMO L'ESITO MA NON SI PUO' NON RICONOSCERE A GRILLO DI AVERE RIACCESO LA SPERANZA



di Ida Magli ItalianiLiberi 23.02.2013 

Tutti i giornali sono d’accordo: Grillo ha riempito con i suoi ragazzi la fatidica Piazza S. Giovanni. Sono giovani, sono inesperti, sono entusiasti: si torna a vivere. È questa l’umanità che ha fatto la storia: quella che si è lanciata nella vita ingenuamente, forte soltanto del proprio entusiasmo, della sicurezza che essere uomini significhi sognare, sperare, amare, godere, gioire, e credere di riuscirci lavorando strenuamente per realizzare il sogno.

Siamo usciti, con questi sognatori, dall’incubo peggiore che gli Italiani si siano mai trovati a sperimentare, malgrado il loro lungo passato pieno di catastrofi: non avere un futuro. Non avere ciò che sostanzia, per ogni uomo, l’idea di futuro: che sarà bello, gioioso, nuovo, diverso, ricco di vita. Può forse il pareggio di bilancio, per quanto lo si prospetti come indispensabile, “costituire il futuro”? Può forse la Banca Centrale Europea, per quanti bond italiani sia disposta ad acquistare, vestire i panni della Fata Turchina? Basta, sì basta! Abbiamo assoluto bisogno di tornare a vivere la vita vera, quella che ha sempre reso ricchissimi gli Italiani anche quando erano poveri: la capacità di credere nel futuro, di lavorare per il futuro, nella bellezza della propria terra, nella fiducia del suo "stellone" gioioso e fortunato.

Tutto questo è stato deliberatamente ucciso, seppellito nel mondo lugubre dei sacerdoti del denaro, sordi e ciechi di fronte a qualsiasi cosa che non sia l’accumulo delle proprie monete. Economisti e banchieri si sono impadroniti dell’Europa e hanno scelto l’Italia come centro sperimentale del proprio potere, dove cominciare a sostituirsi ai politici, ormai del tutto succubi e corrotti. Ci sono riusciti con tanta facilità da rimanerne stupiti essi stessi. Forse non avevano immaginato, pur nella loro immensa presunzione, che sarebbe bastato il tintinnio delle monete a farsi addirittura chiamare da politici e capi di stato per governare al proprio posto. Nel giro di un anno hanno costretto al suicidio 45 imprenditori. Un risultato davvero di tutto rispetto! L’Italia non è mai stato un Paese da suicidio, neanche in tempo di guerra. I membri del governo, però, sono rimasti impassibili. Sono dei “fannulloni” questi Italiani, purtroppo: sanno soltanto lamentarsi. Il giorno successivo al suicidio di un imprenditore Mario Monti è andato a consolare, non la famiglia disperata, ma i funzionari di Equitalia: quelli sì che sono dei solerti lavoratori!

La verità è che con la tirannide dei banchieri-politici si è diffusa nell’aria la certezza della loro incancrenita disumanità. L’arido deserto della loro anima è incompatibile con la vita. Hanno ingoiato, distruggendoli, tutti i sentimenti, gli affetti, i valori, nei quali gli Italiani hanno creduto, e per i quali hanno lavorato e combattuto fin dall’inizio della loro storia. Tutto è stato azzerato, in nome del bilancio, in nome di una moneta. Perfino la Chiesa si è azzittita. Dopo aver sempre proclamato il primato dello spirito sulla materia, non ha avuto la forza di ribellarsi al primato del dio euro.

C’è stato, a Sanremo, il “segno” della morte della italianità, un segno che soltanto il pensiero musicale italiano poteva inventare: la deliberata, consapevole cacofonia della canzone Mononota.
Adesso, però, i giovani di Grillo hanno lanciato il grido della speranza: “Politici, andate a casa”. Per prima cosa, dunque, un Presidente della Repubblica che non appartenga ai partiti, che non sia né un economista né un banchiere, che non piaccia ai politici che non sia un fiancheggiatore dei politici, ma che rappresenti davvero gli Italiani, quello per cui tutto il mondo ha sempre apprezzato gli Italiani: l’arte, la poesia, la musica...

Ida Magli
23 Febbraio 2013 


mercoledì 20 febbraio 2013

NESSUNA BENEDIZIONE DEI VESCOVI ALLA COALIZIONE MONTI-FINI-CASINI !!!







L’operazione capeggiata da Mario Monti è stata una delle nuove offerte politiche di questa campagna elettorale. Ma nuovo è stato anche il modo con cui il premier uscente si è collegato con la Chiesa. Nuovo e strano.

La novità sta nel fatto che proprio mentre la gerarchia della Chiesa si ritraeva dalla mischia politica e rinunciava a scommettere sull’uno o sull’altro dei partiti in lizza, lui, Monti, si è mosso nella direzione contraria. Non solo in poco più di un anno è riuscito a incontrare il papa ben otto volte, l’ultima sabato scorso, polverizzando ogni record. Soprattutto ha voluto accanto a sé come ispiratore, stratega e selezionatore di candidati il fondatore e leader di un’associazione religiosa di primissimo piano, Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio, con i suoi fedelissimi in Vaticano e fuori. “È il mio polo magnetico”, ha detto di lui qualche giorno fa a Napoli, mentre si faceva accompagnare in visita pastorale nella “Casa di Tonia” e in altre opere assistenziali promosse dalla Comunità.

La stranezza sta nel fatto che se il calcolo di Monti era di attrarre la Chiesa dalla sua parte e con la Chiesa i grandi numeri del voto cattolico, l’effetto è parso essere opposto. Il momento magico di fine dicembre, quando “L’Osservatore Romano” uscì con un articolo del suo notista politico Marco Bellizi inneggiante a Monti, alla sua “politica alta” e al “successo” che gli si prevedeva, ha lasciato rapidamente il passo al ritiro di qualsiasi benedizione vera o immaginaria alla sua lista, da parte della gerarchia.LEGGI TUTTO

PAPA BENEDETTO XVI° NELLA CARITAS IN VERITATE HA CODIFICATO I VALORI IRRINUNCIABILI PER IL CRISTIANO......RICORDIAMOCI QUALI SONO QUANDO VOTEREMO ALLE PROSSIME ELEZIONI


di Padre Gheddo  20 febbraio 2013


Più passano i giorni dall’11 febbraio scorso, quando Benedetto XVI ha compiuto quel gesto umile e coraggioso di rinunzia al Pontificato e più si chiariscono le motivazioni che l‘hanno portato a questa decisione veramente rivoluzionaria in duemila anni di storia della Chiesa. Perché è proprio la prima volta che succede questo. Le poche rinunzie di Papi del lontano passato erano tutte fatte per pressioni e minacce esterne, in tempi non democratici come questi che viviamo nel nostro Occidente. In altre parole, il segno della rinunzia indica che la Chiesa è alla vigilia di una svolta epocale, che non riusciamo ancora a capire quale sia, ma siamo sicuri che il passo indietro del grande Papa teologo è stato fatto per il maggior bene della Chiesa, come lui stesso ha detto l’11 febbraio scorso.

In altre parole, è stato un atto di saggezza ispirato dallo Spirito Santo, perché apre alla Chiesa una via nuova che favorirà l’annunzio della salvezza in Cristo a tutti i popoli e in particolare a quelli dell’Europa cristiana, avanguardia del “mondo d’oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede” e che si stanno allontanando dalla pratica della vita cristiana. Papa Benedetto, “dopo aver ripetutamente esaminato” la sua coscienza davanti a Dio, è pervenuto alla certezza che le sue forze, “per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. Così ha rinunziato, “in piena libertà, al ministero di Vescovo di Roma, Successore di Pietro”.

In fondo, nei suoi quasi otto anni di Pontificato, Papa Benedetto ha dato veramente tutto se stesso per la missione della Chiesa e lo scopo primario che si era proposto fin dall’inizio, la “Nuova evangelizzazione” dei popoli cristiani. Le tre encicliche su Fede (questa non pubblicata, ma speriamo che in seguito lo sia come volume del card. Ratzinger), Speranza e Carità e i tre volumi sulla presentazione di Cristo al mondo d’oggi, con i molti altri testi e gesti (il Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, il Cortile dei Gentili, fondare la Fede sulla Ragione, la lotta contro il “relativismo”, ecc.), sono l’apice di tutto un magistero che aveva soprattutto lo scopo del dialogo e dell’annunzio della salvezza in Cristo al mondo cattolico e cristiano. Mi sono riletto in questi giorni la “Spe salvi” sulla speranza cristiana, un meraviglioso e gratificante scenario di vita cristiana che avrebbe potuto e dovuto provocare i popoli cristiani d’Europa (della Comunità Europea), in crisi profonda non tanto per il Pil e lo Spred, ma perché stanno perdendo ogni speranza di progresso, di rinascita. “Solo quando il futuro è certo come realtà positiva – si legge al n. 2 – diventa vivibile anche il presente”. Ma se nell’orizzonte dei popoli cristiani non c’è più Dio, il futuro diventa disperante, conduce al nichilismo, al nulla. Queste verità Benedetto XVI le ha proclamate e scritte decine e decine di volte, senza suscitare alcuna reazione degna di nota.

Allo stesso modo, il Papa ha continuato il magistero di Paolo VI e di Giovanni Paolo II quando si è dimostrato convinto assertore della razionalità dell’antropologia cristiana, quasi codificando “i valori irrinunciabili” della Chiesa (“Caritas in Veritate”, nn. 28, 44, 75), rilanciati più volte dalla Cei, e poi vede che anche i paesi cattolici vanno dritti per la strada che porta alla rovina della famiglia naturale e del valore assoluto della vita umana dal concepimento alla morte naturale; insomma, quando il Papa condanna la guerra o il razzismo, tutti d’accordo, ma quando parla di matrimonio tra uomo e donna e contro l’aborto e l’eutanasia, allora diventa un conservatore dogmatico e reazionario. E questo senza nessun serio dibattito razionale su questi temi fondamentali nell’ottica evangelica.

Ecco, Papa Benedetto, avendo dato tutto e sentendosi venir meno le energie per l’età, ha fatto il grande gesto, richiamando ancora una volta (nel discorso ai parroci romani del 14 febbraio) il dovere di purificazione nella Chiesa da tutti gli scandali, le divisioni, i giochi di potere, le calunnie; insomma da tutti i peccati personali e comunitari che appannano la santità immacolata della Chiesa e tolgono efficacia all’annunzio della salvezza in Cristo. Oggi per noi è il tempo della preghiera e di ringraziare Dio per il Papa che ci ha dato e per questa sua rinunzia al Pontificato, che apre alla Chiesa prospettive nuove. Come già nel recente passato, il passaggio da un Pontefice all’altro (ad esempio da Pio XII e Giovanni XXIII e a Paolo VI), la Chiesa non è più quella di prima, appunto perché cambiano i tempi e anche l’annunzio di Cristo dev’essere adeguato all’uomo d’oggi. La stessa verità di sempre, ma espressa e vissuta in modo nuovo. Quindi, non è importante ipotizzare e discutere su chi sarà il prossimo Papa, poiché siamo già sicuri che sarà il Papa migliore per la Chiesa d’oggi; è invece importante che tutta la Chiesa, tutti i credenti, chiedano allo Spirito Santo la grazia di accettarlo e di seguirlo con la preghiera e l’obbedienza alle indicazioni che darà sulle vie da prendere per rendere Gesù Cristo più vicino all’uomo d’oggi, soprattutto a quello che lo conosce ma lo rifiuta. Impresa titanica che solo con la fede entusiasta della missione della Chiesa, la preghiera e la testimonianza della vita cristiana, siamo sicuri che porterà i suoi frutti.

Piero Gheddo

ELEZIONI POLITICHE 2013: COMUNQUE VADA SARA' UN DISASTRO???



di Giovanni Zibordi 20 febbraio 2013

Da quello che leggi in giro negli ultimi due giorni su reuters, wall street journal, financial times Il mercato si prepara ad attaccare l'Italia

I titoli sono del tipo: "Roma brucerà qualunque sia il voto..". Il Wall Street Journal vede un Senato senza maggioranza e questo è sufficiente per un attacco ai BTP e titoli italiani

Qui si sarebbe negativi su BTP, Euro e azioni italiane già da un tot, ma parlando ora specificamente dell'elezione italiana, che è per una volta assai importante per i mercati, il feeling è che ci sarà qualche crac. Nessuno può indovinare con certezza se Monti e Bersani avranno la maggioranza sia al Senato che alla Camera. Se questo si verificasse il mercato rimbalza di sicuro, specie Btp e titoli bancari. 

Ma dovendo scommettere ora, l'opinione informata sui mercati sembra stia scommettendo contro questo esito "positivo" (positivo per i mercati). Il mercato si attende del caos in Italia

martedì 19 febbraio 2013

ALFONSO LUIGI MARRA DENUNCIA MARIO MONTI, ART.241 - 283 - 416 - 501 C.P.P.....CHE FARA' LA MAGISTRATURA???




Marra: Monti, di fronte alla reazione internazionale, risponde alla mia denunzia: «Il Bilderberg è cosa buona..».
Monti, di fronte alla reazione dei media internazionali, che hanno tradotto e pubblicato la denunzia che ho presentato il 1.2.2013, con il numero 050429, alla Procura di Roma contro il Bilderberg e circa la sua appartenenza ad esso, risponde che: «Il club Bilderberg non è una setta segreta. Magari qualche politico italiano ci andasse! Ci aiuterebbe ad uscire da un isolamento politico e culturale italiano». 
Sennonché lo schema giusto è invece che lui mi denunzi per calunnia, quindi io denunzi a mia volta lui per calunnia, e che si faccia il processo per stabilire se il calunniatore sono io o è lui. 
Fermo restando che la magistratura non è neutra rispetto al Bilderberg, altrimenti sarebbe intervenuta da tempo, sicché, nonostante la fondatezza delle mie affermazioni sia evidente, sarebbe un duro scontro.
In ogni caso, poiché quel che conta è il giudizio della collettività, faccio osservare che ho ampiamente motivato la mia denunzia, mentre il fatto che il Bilderberg non sia occulto e sia un circolo di persone per bene è solo una mera affermazione di Monti.
Denunzia che spero la stampa italian voglia divulgare adeguatamente, che riporto di seguito, e che invierò ora tradotta in dieci lingue alla stampa mondiale, perché in certi punto le traduzioni pubblicate dai media stranieri sono un po' approssimative.
L'ideale tuttavia, visto che Monti ha tanta propensione ai confronti, sarebbe che accettasse di confrontarsi con me in televisione. 


Alfonso Luigi Marra

PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA.
Denunzia dell'appartenenza di Mario Monti e altri 
all'organizzazione criminale e occulta denominata Circolo Bilderberg.

Io sottoscritto Alfonso Luigi Marra, nato a San Giovanni in Fiore (CS), ed elettivamente domiciliato in Napoli, Centro Direzionale G1, denunzio l'appartenenza del sig. Mario Monti, nato il 19.12.43, e dei vari altri personaggi di seguito indicati, al circolo Bilderberg, in relazione a due profili.
Il primo l'occultezza, e il secondo la tremenda illiceità dei fini del Bilderberg che, anche secondo testimonianze come quella dell'On. Ferdinando Imposimato, desunta da carte processuali, consistono nel configurarsi come un «governo mondiale occulto mirante a destabilizzare le democrazie anche attraverso le stragi».LEGGI TUTTO

DOMANDIAMOCI IL PERCHE' DEL SILENZIO SULLA GRECIA DA PARTE DEI CANDIDATI ALLE PROSSIME ELEZIONI



«La Grecia deve uscire subito dall’euro, svalutando la sua moneta del 20-30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu». L’allarme – totalmente ignorato dai media italiani, interamente occupati dal “grande nulla” della campagna elettorale – è firmato dal più importante economista tedesco, Hans Werner Sinn, consigliere personale di Angela Merkel, sorretto da altri 50 economisti, tra cui Moorald Choudry, vice-presidente della Royal Bank of Scotland, la quarta banca al mondo. Rapporto urgente, presentato al Consiglio d’Europa, alla presidenza della Bce e all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea: la Grecia sta crollando e la gente ormai assalta i supermercati.

Non se ne parla né a Roma né a Berlino, né a Parigi né a Londra e tantomeno a Madrid, eppure – scrive Sergio Di Cori Modigliani in un intervento su “Come Don Chisciotte” – si racconta lo scenario ellenico in termini più che drammatici: «Una società ormai collassata, al limite della guerra civile, ormai precipitata nel baratro, sulla cui attuale realtà è stato steso un osceno velo di totale censura per impedire che le notizie vengano usate in campagna elettorale in Italia e diffuse in Spagna, dove sta esplodendo la tangentopoli iberica delle banche corrotte e Rajoy ha già fatto sapere a Bruxelles che là a Madrid si corre il rischio di veder la situazione sfuggire al controllo». La Grecia è crollata, definitivamente, sotto il peso dei debiti contratti con la Bce. «Stanno assaltando i supermercati. Ma non si tratta di banditi armati. Si tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una pistola, con la complicità dei commessi che dicono loro “prendete quello che volete, noi facciamo finta di niente”».LEGGI TUTTO

lunedì 18 febbraio 2013

MARIO MONTI:"L'EURO E' UN SUCCESSO, SOPRATTUTTO PER LA GRECIA". VOGLIAMO CHE PORTI AL SUCCESSO ANCHE L'ITALIA???....





La Grecia, oggi. Poche scarne notizie sulla stampa estera, sfuggite dalle fitte maglie del controllo, ma i viaggi ad Atene, le testimonianze di scrittori, economisti, rappresentanti di movimenti di protesta, o di semplici cittadini, forniscono un quadro drammatico della Grecia, che non ha bisogno di forzature. Perché la realtà è già sin troppo tragica.





NON NE SAPPIAMO MAI ABBASTANZA ......

  • Aprite gli Occhi
    Oggi c'era la notizia che uno dei politici nuovi americani, Jessie Jackson junior, uno non importantissimo, ma comunque un elettore importante di Obama, è stato incriminato per aver intascato 750mila dollari di fondi elettorali comprandosi dei Rolex d'oro e altre cose per la sua famiglia. "Usa: Jesse Jackson jr, 750mila dollari di fondi elettorali per spese personali"

    Questo Jackson ha proprio rubato per cui in questo caso gli è andata male, ma la corruzione "semi-legale" del sistema politico americano è colossale, parliamo di centinaia di milioni di dollari che arricchiscono i politici, non esiste un politico americano oggi che non diventi ricco con posti in consigli di amministrazione, incarichi, consulenze, 70mila dollari a sera per parlare... I posti di ambasciatore ad esempio vengono apertamente comprati, se tu hai donato diciamo un 5-6 milioni di dollari allora ricevi un posto di ambasciatore e se ne hai donato 20 milioni puoi avere il posto a Londra o Parigi che è più ambito. Le campagne elettorali presidenziali costano sui 2 miliardi, quelle del Congresso, Senato, governatori e sindaci altri 10 miliardi in totale e si vicono coi soldi, grazie al fatto tra parentesi che non c'è quasi finanziamento pubblico ? 'azzo risolvi ad eliminare il finanziamento pubblico, che le corporations dettano l'agenda dei partiti ?.... Se un miliardario oggi in America è appena presentabile diventa governatore o sindaco in America come ridere, guarda Bloomberg che governa New York da dieci anni. La maggioranza dei miliardari però preferisce restare dietro le quinte e scegliere uno come Obama e farlo eleggere...

    E l'economia americana affonda per tutta questa corruzione e arricchimento sfacciato dei politici americani ? No. E' quella in occidente che va meglio. Perchè l'America non si fa delle seghe, fa una politica monetaria di "Alleggerimento quantitativo", mantiene dei deficit pubblici di 1.000 miliardi di dollari l'anno, svaluta il dollaro, ha le corporations che pagano di fatto il 20% di tasse e bam!....sono al terzo anno di ripresa economica. E' un meccanismo che crea differenze sociali e sperequazioni di reddito degne del Brasile ormai, ma l'economia perlomeno non si sgretola come da noi. 

    'azzo, ma voi leggete solo il blog di beppe e guardate i graficini del FIB, non vedete cosa succede nel mondo ? In America c'è un rialzo degli immobili medio ormai che si avvicina al 18% dal minimo e ora anche un incremento dei salari medi sul 3.5%, ci sono 2.1 milioni di americani che hanno spontaneamente cambiato lavoro, cioè mollato il posto in cui erano senza essere licenziati, perchè ne avevano trovato uno migliore ("American Wage Gains Seen Spurring Greater Job Mobility"). E quando una corporation americana, come è successo a Wal-Mart tre mesi fa, viene colta a pagare tangenti (in Messico nel suo caso), lo sai cosa succede ? I suoi vertici non si dimettono e non vengono arrestati come quelli di Finmeccanica da noi !

    Voi non capite i grandi numeri, avete questa strana idea che delle piccole ruberie che non arrivano a 30 milioni di euro spieghino una perdita di prodotto o reddito nazionale in Italia di 100 o 200 MILIARDI. Voi non capite che l'Italia viene travolta dalla Globalizzazione, dall'Euro e dalla Frode del Debito Pubblico. Nel governo Monti nessuno ha incassato tangenti o favorito parenti, nessuno aveva problemi con la giustizia ed è il governo che ha fatto più danni nella storia d'Italia perchè era di fatto asservito a interessi finanziari esteri. Forse solo perchè proprio non capiscono, hai anche Giannino e Bersani che sostengono anche loro l'austerità per cui può essere anche ignoranza. Se per qualche miracolo i candidati del M5S da marzo finissero a governare l'Italia la nostra economia, CHE E' UNA MACCHINA DI 1600 MILIARDI DI PIL ANNUO, continuerebbe a sprofondare esattamente come prima (giudicando dal programma economico del M5S e da quello che dicono le poche volte che appaiono su un video di Youtube)

L'ANALOGIA SARA' UN PO' FORTE MA UN SANO TIMORE NON GUASTA!!!!



Vogliono il nostro sangue. Operai, impiegati, precari, piccoli imprenditori, professionisti, artigiani e commercianti siete tutti nel mirino. Il sistema non si fermerà fino a quando il livello di indigenza e povertà non avrà raggiunto in Italia livelli ottocenteschi. E’ in atto uno sterminio mascherato di proporzioni storiche. La civiltà occidentale è in serio pericolo e la consapevolezza circa la vera posta in palio non è ancora patrimonio diffuso e condiviso. Lentamente, la pubblica opinione, raggirata da un sistema mediatico nel suo complesso nazista, comincia a percepire le ragioni inconfessabili che sottendono alcune scelte politiche ed economiche. Anche i più sprovveduti si domandano come mai, da Obama a Schauble, tutti i principali leader stranieri facciano il tifo per la vittoria del duo Monti-Bersani.LEGGI TUTTO

CHI DOBBIAMO VOTARE?


Papa Benedetto con il Cardinale Carlo Caffarra.

COMUNICATO STAMPA
16 febbraio 2013


Nella presente circostanza che, attraverso l’imminente chiamata all’espressione del voto, coinvolge il futuro civile del Paese, l’Arcivescovo S. Em. il Card. Carlo Caffarra offre questa riflessione e criteri di orientamento.

Cari fedeli, solo dopo lunga riflessione ho deciso di dirvi parole di orientamento per il prossimo appuntamento elettorale. Di parole ne avete sentite tante in queste settimane; di promesse ne sono state fatte molte. Io non ho nessuna promessa da farvi. Spero solo che le mie parole non siano confuse con altre, perché non nascono da preoccupazioni politiche.

E’ come pastore della Chiesa che vi parlo.

1. La vicenda culturale dell’Occidente è giunta al suo capolinea: una grande promessa largamente non mantenuta.

I fondamenti sui quali è stata costruita vacillano, perché il paradigma antropologico secondo cui ha voluto coniugare i grandi vissuti umani [per esempio l’organizzazione del lavoro, il sistema educativo, il matrimonio e la famiglia …] è fallito, e ci ha portato dove oggi ci troviamo.

Non è più questione di restaurare un edificio gravemente leso. E’ un nuovo edificio ciò di cui abbiamo bisogno. Non sarà mai perdonato ai cristiani di continuare a essere culturalmente irrilevanti.

2. E’ necessario avere ben chiaro quali sono le linee architettoniche del nuovo edificio; e quindi anche quale profilo intendiamo dare alla nostra comunità nazionale. Ve lo indico, alla luce del grande Magistero di Benedetto XVI.

٭ La vita di ogni persona umana, dal concepimento alla sua morte naturale, è un bene intangibile di cui nessuno può disporre. Nessuna persona può essere considerata un peso di cui potersi disfare, oppure un oggetto – ottenuto mediante procedimenti tecnici [procreazione artificiale] – il cui possesso è un’esigenza della propria felicità.

٭ La dicotomia Stato–Individuo è falsa perché astratta. Non esiste l’individuo, ma la persona che fin dalla nascita si trova dentro relazioni che la definiscono. Esiste pertanto una società civile che deve essere riconosciuta.

Lo Stato è un bene umano fondamentale, purché rispetti i suoi confini: troppo Stato e niente Stato sono ugualmente e gravemente dannosi.

٭ Nessuna civiltà, nessuna comunità nazionale fiorisce se non viene riconosciuto al matrimonio e alla famiglia la loro incomparabile dignità, necessità e funzione. Incomparabile significa che nel loro genere non hanno uguali. Equipararle a realtà che sono naturalmente diverse, non significa allargare i diritti, ma istituzionalizzare il falso. "Non parlare come conviene non costituisce solo una mancanza verso ciò che si deve dire, ma anche mettere in pericolo l’essenza stessa dell’uomo" [Platone].

٭ Il sistema economico deve avere come priorità il lavoro: l’accesso al e il mantenimento del medesimo. Esso non può essere considerato una semplice variabile del sistema.

Il mercato, bene umano fondamentale, deve configurarsi sempre più come cooperazione per il mutuo vantaggio e non semplicemente come competizione di individui privi di legami comunitari.

٭ Tutto quanto detto sopra è irrealizzabile senza libertà di educazione, che esige un vero pluralismo dell’offerta scolastica pubblica, statale e non statale, pluralismo che consenta alle famiglie una reale possibilità di scelta.

3. Non possiamo astenerci dal prendere posizione su tali questioni anche mediante lo strumento democratico fondamentale del voto. La scelta sia guidata dai criteri sopraindicati, che sintetizzo: rispetto assoluto di ogni vita umana; costruzione di un rapporto giusto fra Stato, società civile, persona; salvaguardia dell’incomparabilità del matrimonio – famiglia e loro promozione; priorità del lavoro in un mercato non di competizione, ma di mutuo vantaggio; affermazione di una vera libertà di educazione.

Se con giudizio maturo riteniamo che nessun programma politico rispetti tutti e singoli i suddetti beni umani, diamo la nostra preferenza a chi secondo coscienza riteniamo meno lontano da essi, considerati nel loro insieme e secondo la loro oggettiva gerarchia.

4. Raccomando ai sacerdoti e ai diaconi permanenti di rimanere completamente fuori dal pubblico dibattito partitico, come richiesto dalla natura stessa del ministero sacro e da precise norme canoniche.

5. Invochiamo infine con perseveranza e fede i santi patroni d’Italia Francesco e Caterina da Siena affinché, per loro intercessione, la nostra preghiera per il Paese trovi ascolto presso il Padre nostro che ‘ci libera dal male’.

 
Bologna, 16 febbraio 2013
+ Carlo Card. Caffarra
Arcivescovo





giovedì 7 febbraio 2013

MA CHE RAZZA DI CATTOLICO E' MONTI PER AFFERMARE A PROPOSITO DELLE COPPIE GAY: "DOBBIAMO ANDARE NELLA DIREZIONE DELL'EUROPA"??????


di Assuntina Morresi 5 Febbraio 2013

UNO: in Francia e Gran Bretagna, con maggioranze schiaccianti, i rispettivi parlamenti hanno approvato il matrimonio omosessuale dimostrando che il riconoscimento delle unioni di fatto è solo un passo intermedio verso l’introduzione delle nozze gay.

Sia in Francia che in Gran Bretagna, infatti, le unioni civili anche omosessuali erano già riconosciute da tempo (per esempio con i Pacs), ma questo è servito per arrivare al matrimonio omosessuale e non per impedirlo. Per difendere il matrimonio come definito dalla nostra Costituzione, quindi, NON bisogna introdurre riconoscimenti di unioni di fatto. Con il matrimonio gay in queste due importanti nazioni si stravolgono, nel cuore dell’Europa, le fondamenta della natura umana e lo si fa in modo irreversibile: come abbiamo visto per la Spagna da questi provvedimenti NON si torna più indietro.

E quindi OCCHIO alle prossime elezioni. Il governo Bersani & Vendola aprirà a tutto questo, votando loro o chi si prepara ad appoggiarli – come Monti, tanto per essere espliciti (oggi l’ennesima dichiarazione di disponibilità reciproca a governare insieme dopo il voto) - ci si accoda nella stessa direzione. E poi non venite a lamentarvi: su questo blog non ci saranno sconti per nessuno.

DUE: Segnalo l’interessante intervista su Avvenire a Francesco Belletti, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari, che, fra l’altro, ha detto a chiare lettere che nel piano per la famiglia approvato dal governo Monti sono spariti il riferimento alla definizione della famiglia così come scritto nella Costituzione, e il fattore famiglia.

Ricordo che è stato il Ministro Andrea Riccardi – fulgido esempio di politico cattolico di rito montiano - con deleghe alla famiglia, a togliere questi due importanti punti dal piano elaborato precedentemente da Giovanardi e Roccella. Un paio di interessanti aggiornamenti a proposito, oggi, da Sandro Magister: qua il primo e qui il secondo.

TRE: saranno le votazioni al Senato in Lombardia e in Sicilia a decidere il futuro governo in Italia. Se la sinistra – insieme a Monti – avrà abbastanza senatori, avrà i numeri per governare (alla camera, infatti, Bersani&Vendola saranno autosufficienti, perché il premio di maggioranza va alla coalizione con più voti a livello nazionale). I cittadini di Lombardia e Sicilia sono avvertiti.

QUATTRO: premio la-coscienza-ce-l'ho-a-sinistra-ma-non-lo-posso-dire a Monti (segnaliamo in particolare a tutti quelli che pensano di votarlo) che ieri ha dichiarato quanto segue:

(ANSA) - ROMA, 04 FEB - ''Credo che in questo come in altri temi dobbiamo andare nella direzione dell'Europa e credo che queste questioni debbano essere piu' oggetto delle coscienze individuali e per quanto riguarda la politica di decisioni prese dal Parlamento''. Cosi' Mario Monti, ospite di 'Rtl 102,5', a proposito del riconoscimento delle coppie gay e piu' in generale dei temi etici. Nel mio schieramento, ha detto il leader di Scelta Civica, ''ci sono sensibilita' diverse, le rispettiamo tutte, poi in Parlamento si esprimeranno. Io ho le mie idee personali ma non voglio condizionare quelle degli altri''.