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venerdì 14 febbraio 2014

VEDIAMO DI TENERE BENE IN MENTE LE PERSONE COINVOLTE NEL BRUTTO "AFFARE" BANKITALIA



Scritto da Maria Melania Barone 11 febbraio 2014

Dopo aver pubblicato numerosi articoli sul decreto Imu Bankitalia, convertito in legge per mezzo della Boldrini che ha preferito azzerare le opposizioni adottando “la tagliola”, uno strumento per altro non previsto dal regolamento della camera, pubblico l’accuratissima analisi scritta da Gianni Condotto su Quelsi. Ecco i tre punti di anomalia che rendono il ddl 133/2013 un decreto”criminale”.

Di Gianni Candotto, il 3 febbraio 2014

Per comprendere se l’operazione del governo, approvata con l’intervento decisivo del presidente della Camera Laura Boldrini, sia profittevole per il Paese o un regalo alle banche private, fornendo con quest’ultima considerazione un punto di vista diverso rispetto a quanto già esposto sulla nostra testata, è necessario analizzare come si sia decisa la nuova valutazione del capitale della Banca, i dividendi che erogherà ai quotisti rispetto a prima e fare una valutazione generale sulla governance.
Uno degli obiettivi di questa riforma è bloccare definitivamente la legge Berlusconi 262 del 2005 che imponeva al Tesoro di rientrare in possesso delle quote della Banca d’Italia in mano agli istituti di credito privati entro tre anni dalla sua entrata in vigore. La legge è stata disattesa principalmente per volontà del duo Prodi-Padoa Schioppa 

martedì 5 novembre 2013

ORRORE,ORRORE,ORRORE: A NESSUNO INTERESSA LA SORTE DEI NOSTRI BAMBINI?PER QUESTI BUROCRATI ESISTE SOLO IL SESSO?GENITORI, ALZIAMO LA TESTA, LA ROVINA FINANZIARIA CE L'HANNO GIA' PROPINATA, IMPEDIAMO LORO DI DISTRUGGERE I NOSTRI PICCOLI E LE NOSTRE FAMIGLIE!!!


di Gianni Lannes 5.11.13

 Henry Kissinger e David Rockefeller

Una civiltà umana può dirsi tale solo se tutela realmente i bambini. Dopo la legalizzazione della pedofilia in Europa ramificata nei parlamenti (alla voce Bruxelles), nei governi, nelle forze armate, nei servizi segreti, nelle magistrature e nelle multinazionali, ecco ora cosa accade. 






L’OMS detta legge: i piccoli corpi sono merce sessuale dalla più tenera età. Detto e fatto: corsi di masturbazione per bambini fino ai 4 anni, al bando la religione cattolica, ovvero le radici cristiane: è l’Oms a ordinarlo. Infatti è in fase di diffusione un vademecum in cui si tracciano le linee guida per la cosiddetta educazione sessuale ai giovani. Secondo il documento, sin dalla culla ora bisognerà insegnare ai bambini a vivere con serenità la propria sessualità, anche attraverso la masturbazione. 

sabato 28 settembre 2013

LA TV NON CI HA INFORMATO CHE ROMANO PRODI ERA PRESENTE A VALDAI ( RUSSIA ) ED HA PERSONALMENTE ASSISTITO AD UNA LEZIONE DI CRISTIANESIMO, DI TRADIZIONE, DI MORALITA' IMPARTITA NIENTEPOPODIMENO CHE DA VLADIMIR PUTIN, IL LEADER RUSSO NON SI E' VERGOGNATO DI PARLARE DI DIO E DI SPIRITUALITA'

Cosa ha detto Putin a Valdai 
da rischiocalcolato - Maurizio Blondet - 27 settembre 2013


Nota di Rischio Calcolato: Il seguente articolo del Direttore Blondet è una testimonianza di quanto sia manipolata e di basso livello l’informazione mainstream italiana, ogni anno a Valdai una città della regine di Novgorod (nordovest della russia) si riunisce il “Club di discussione Internazionale Valdai” una manifestazione culturale in cui leader ed esperti russi ed internazionali discutono del ruolo della Russia nel mondo, a questa edizione era presente per l’Italia l’ex presidente del consiglio Romano Prodi


Il presidente Vladimir Putin a Valdai il 19 Settembre 2013 ha pronunciato un discorso da brividi specie in rapporto alla mediocrità a cui siamo abituati da anni da tutti i leader politici occidentali.

E’ un “consueto” scandalo il fatto che da quel palco in Italia sia arrivato solo una battuta sui guai di Berlusconi e non l’enormità del pensiero del Comandante in Capo della seconda potenza militare al mondo.

Onore come sempre al Direttore Blondet che ha pubblicato i passi fondamentali del Discorso di Valdai, un discorso storico:

Questo post è tratto dalla rivista on-line EffediEffe sito di informazione a cui consigliamo caldamente un abbonamento (50€ spesi benissimo). 

Cosa ha detto Putin a Valdai

giovedì 18 aprile 2013

CI TOCCHERA' L' ASTUTISSIMO PRODI COME PRESIDENTE? MA DOVE STA SCRITTO CHE AL POTERE ABBIAMO COLORO CHE CI MERITIAMO???





di Giuliano Guzzo

«Non vorrei che si creasse un problema di emigrazione di massa, ma le posso solo dire che nella cosiddetta corsa per il Quirinale non ci si iscrive e non ci si deve nemmeno pensare», dice Romano Prodi ai microfoni di Servizio Pubblico dopo le pesanti critiche baresi del Cav alla sua candidatura quirinalizia. Una dichiarazione, ancora una volta, che letta con attenzione sa più di conferma che di smentita. 
Infatti l’atteggiamento Prodi, interessatissimo  al Colle, è il seguente: io non sono interessato come nessuno dovrebbe esserlo. Tradotto: non ci si autocandida, guai, ma se proprio me lo chiedessero… Intanto in questi giorni, guarda caso, soggiorna non nell’amata Bologna bensì nella Capitale, dov’è stato pure immortalato a fare jogging.LEGGI TUTTO


RINFRESCATEVI LA MEMORIA:

giovedì 11 aprile 2013


PRODI HA ALTAMENTE APPREZZATO GLI ENORMI RISULTATI DEL PARTITO COMUNISTA CINESE TACENDO IPOCRITAMENTE SUI 400 MILIONI DI ABORTI IMPOSTI DALLA LEGGE IN 40 ANNI

OGGI IL "CATTOLICO" RENZI VOLA A ROMA IN AIUTO A BERSANI ? SOCCI FA LE PULCI A MATTEO E FORSE LA CATTOLICITA' DI RENZI NE ESCE AZZOPPATA


 di Antonio Socci  15 APRILE 2013 

Caro Matteo,

come sai, da anni sono un tuo estimatore. Nella campagna per le primarie – che ho sperato tu vincessi – ho apprezzato anche uno “stilnovo” che rappresenta una salutare novità per il nostro Paese, troppo dilaniato da odi politici e faziosità.

Dunque sono nel novero dei tuoi potenziali elettori. Per questo devo porti una domanda relativa a ciò che abbiamo in comune: la fede cattolica e la sua rilevanza sociale.

FAZIONI

Tu ne hai parlato nell’articolo di ieri su “Repubblica”. Hai proclamato: è insopportabile candidarsi al Quirinale “in quanto cattolico”, cioè strumentalizzando la fede religiosa.

Benissimo. Condivido al cento per cento. Ma il fatto che tu corredi questa netta condanna con un solo nome – quello di Franco Marini – immeschinisce la forza del tuo giudizio morale e fa sospettare che pure il tuo orizzonte sia la “politique politicienne”.

Dovevi evitare di fare nomi oppure farli tutti. Infatti citando solo Marini e non citando Prodi, che è per antonomasia, da decenni, il cattolico che viene candidato alle poltrone della casta, usi un argomento teologico, con tanto di evocazione del papa, per un banale e brutale scazzo fra correnti di partito.

Siccome ti stimo, penso che tu non abbia chiamato in causa il Papa e il Vangelo di domenica, con Gesù e Pietro, semplicemente per azzoppare Marini. Ma hai dato questa impressione. Inoltre resta aperto il problema di fondo.

VENDERE L’ANIMA?

Già nell’aprile 2009, quando sei venuto a Roma a presentare il mio libro “Indagine su Gesù”, ho colto la tua sincera e convinta fede cattolica.

Ma ho pure sentito emergere in me una domanda scottante: per te il cristianesimo c’entra con il tuo impegno politico? Il pensiero cattolico ha qualcosa da dire sulla società e l’Europa di oggi o è totalmente irrilevante e limitato ad un ambito privato e intimistico?

La domanda mi si è riproposta ascoltando i tuoi interventi durante le primarie. Ti ho apprezzato molto, ma restava irrisolto il nodo della tua – per così dire – leggerezza culturale, che qualcuno definisce paraculaggine e che nella pratica può facilmente diventare cinismo politico.

Il dubbio di alcuni amici è che tu sia l’ennesimo politico cattolico che – pur simpatico e giovane – svende la sua fede per conquistare la poltrona di Palazzo Chigi.

Saresti un autolesionista. Il grande Tommaso Moro diceva: “è già un pessimo affare perdere la propria anima per il mondo intero, figuriamoci per la Cornovaglia…”.

Tu mi dirai (spero) che non è questo che vuoi fare. Ma il tuo articolo suscita molti dubbi.

UNA STORIA

Anzitutto leggendolo sembra che tu non abbia cognizione della ricchezza di pensiero e di presenza sociale e politica dei cattolici che in questo Paese hanno una lunga storia.

Forse per questo sei così sprezzante con un uomo come Marini che ne rappresenta una parte bella, quella dei lavoratori cattolici della Cisl di Giulio Pastore.

Del resto nemmeno citi mai il tuo più illustre predecessore a Palazzo Vecchio, quel Giorgio La Pira che – a parte la sua santità personale – da cattolico ha dato un contributo fondamentale alla Costituzione, specie con quel decisivo articolo 2 che proclama “i diritti inviolabili dell’uomo” e afferma il primato della persona e della società (i corpi intermedi) sullo Stato.

E non è un caso che proprio La Pira nel 1977 ispirò la decisa battaglia dei cattolici in difesa della vita nascente.

La storia del movimento cattolico, Matteo, sembra essere da te totalmente ignorata. Sostituita da affermazioni generiche e sentenze sommarie.

Tu affermi che “i politici che si richiamano alla tradizione cattolica sono spesso propensi a porsi come custodi di una visione etica molto rigida”.

Che vuol dire? A chi ti riferisci con una frase così superficiale?

Di politici cattolici ce n’è una quantità. Da La Pira alla Pivetti, da Scalfaro a Giovanardi, da Andreotti a Leoluca Orlando, da Rosy Bindi a Gasparri, da Prodi a Marini, da Buttiglione a Dossetti, da Di Pietro alla Roccella, da Carniti a Formigoni, da Casini a Ignazio Marino e a Magdi Allam.

Come si può fare di tutta l’erba un fascio? Devo pensare che tu non abbia le conoscenze culturali per distinguere i diversi filoni e le diverse correnti del mondo cattolico?

E poi, dopo quell’approssimativa considerazione, passi a fustigare “i moralisti. Specie quelli senza morale”.

Cioè? A chi alludi? Tu che giustamente dici di prediligere il “parlar chiaro”, tu che condanni le lingue biforcute e le allusioni in politichese, dovresti specificare. Non barricarti dietro accuse fumose.

Poi salti totalmente i piani (distinzione maritainiana) e passi a condannare “chi riduce il cristianesimo a insieme di precetti, norme etiche alle quali cercare di obbedire”.

D’accordo al cento per cento. Sono contento di sentire qui l’eco di un insegnamento che entrambi abbiamo amato e seguito. Ma subito dopo tu aggiungi l’argomento tipico dei politici che non vogliono rischiare il potere per gli ideali.

Dici infatti che non ci sarebbero “norme etiche” da “difendere dalle insidie della contemporaneità” e aggiungi che “larga parte del mondo cattolico” che fa questa battaglia “è a mio giudizio perdente”.

Ahi ahi, caro Matteo. Qui ti tradisci. Che criterio sarebbe l’essere perdenti o vincenti?

PERDENTI?

Gesù Cristo cosa fu? Un perdente, immagino. Mentre Pilato ed Erode erano vincenti?

E i cristiani perseguitati che il papa Francesco ci ha ricordato domenica scorsa (ma tu questa parte del suo discorso l’hai ignorata) cosa sono? Perdenti?

E i martiri cristiani? Padre Kolbe cosa fu? Un perdente? E i ragazzi della Rosa Bianca che nella Germania degli anni Trenta, per i valori cristiani in cui credevano, si opposero al nazismo pagando con la vita? Anche loro furono dei perdenti?

E Solzenicyn? E Lech Walesa? E Karol Wojtyla? Un altro perdente? E Madre Teresa di Calcutta?

E invece chi barattò quei principi non negoziabili per un posto di potere in questo o quel regime, sotto l’ombra di questa o quella ideologia cosa fu? Un vincente?

Caro Matteo, spero che questo non sia diventato davvero il tuo criterio di giudizio. Altrimenti avresti contro noi cattolici perché noi non possiamo abbandonare i più deboli, i piccoli e i più poveri.

E non avresti certo l’appoggio di papa Francesco su cui tenti di mettere il cappello cercando di contrapporlo ai suoi predecessori. Non è questa la strada.

Non perché noi cattolici identifichiamo la politica con le “crociate” sulle questioni etiche. Nessuno di noi ha desiderio di un Paese continuamente spaccato su questioni così drammatiche e delicate.

Inoltre sappiamo che il nostro compito primario è l’evangelizzazione, l’annuncio di Gesù Cristo.

SEGUIRE

Ma tu dovresti considerare con meno superficialità il magistero costante della Chiesa, da Giovanni Paolo II in avanti, che parla di una “emergenza antropologica” nell’Occidente di oggi.

Perché – restando alla sola Italia – perfino autorevoli pensatori di area marxista, come Mario Tronti, Giuseppe Vacca e Pietro Barcellona, hanno convenuto con l’allarmata riflessione della Chiesa, al punto da essere stati definiti “marxisti ratzingeriani”.

Inoltre fa parte dell’insegnamento morale della Chiesa anche la sua dottrina sociale che ha più di cento anni e che ha perfettamente azzeccato la previsione del fallimento sia del collettivismo comunista sia del liberismo senza regole, cioè la finanza che divora l’economia reale, i popoli e gli stati.

La più acuta lettura della crisi finanziaria planetaria scoppiata nel 2006 con i subprime è contenuta nell’enciclica di Benedetto XVI “Caritas in veritate”. Ma tu l’hai letta? Hai la consapevolezza di quanto è ricco e importante per il Paese il patrimonio ideale, di pensiero e di presenza sociale dei cattolici?

Se sì, perché lo ignori o lo riduci a caricatura? In tanti ti vediamo come una speranza seria per l’Italia, ma se davvero la tua nuova via è contro il mondo cattolico, come appare dal tuo articolo, vai pure a farti benedire. In tutti i sensi. Con simpatia,

Antonio Socci

giovedì 11 aprile 2013

PRODI HA ALTAMENTE APPREZZATO GLI ENORMI RISULTATI DEL PARTITO COMUNISTA CINESE TACENDO IPOCRITAMENTE SUI 400 MILIONI DI ABORTI IMPOSTI DALLA LEGGE IN 40 ANNI

di Antonio Socci 7 APRILE 2013


Quella dei regimi comunisti, nel mondo, è una carneficina senza fine, che però continua a lasciare tutti indifferenti. Non sappiamo se il prossimo loro crimine sarà una guerra atomica scatenata in Asia dalla Corea del Nord, come si teme in questi giorni.

Ma si sa che l’ultimo orrore è stato perpetrato e quantificato nei giorni scorsi dal regime cinese, protettore di quello nordcoreano, passando quasi inosservato, sebbene si tratti di un numero di vittime oceanico, senza eguali nella storia.

Due settimane fa il Ministero della Salute di Pechino – con i toni trionfali di chi rivendica un grande successo – ha comunicato che negli ultimi quarant’anni, cioè in pratica da quando è stata imposta la famigerata legge sul figlio unico, sono stati fatti in Cina quasi 400 milioni di aborti.LEGGI TUTTO



martedì 26 febbraio 2013

INTERESSANTE CONOSCERE I CURRICULA DEI POSSIBILI CANDIDATI AL QUIRINALE

NoBigBanks sfida i partiti: Fuori la grande finanza dal Quirinale.


http://nobigbanks.it
Non si candidi a Presidente della Repubblica chi ha lavorato per le banche speculative.Chi fa parte del sistema che ha saccheggiato il nostro Paese come potrebbe diventare Presidente della Repubblica?

Subito dopo le elezioni si aprirà la partita più grossa: l’elezione del prossimo Capo dello Stato. 
Finora i nomi che girano sono tutti di quei signori autorevolissimi che a partire dagli anni Novanta sono passati dalle istituzioni repubblicane alle grandi banche speculative, e viceversa.

Per non parlare della speculazione che ha messo in ginocchio l’Italia dal 2011 in poi.

Le grosse banche internazionali, forti dei fondi infiniti forniti dalle banche centrali, promuovono il mercato per indebolire gli Stati: mentre esigono l’austerità dalla gente, sanno di poter godere del privilegio del salvataggio pubblico quando i loro investimenti speculativi vanno male.

E’ la filosofia dell’iperliberismo, della scuola di Chicago che favorisce i grandi capitali privati a scapito del bene comune.


Il nuovo Parlamento dimostri che rappresenta i cittadini e non gli squali della finanza.

I partiti dichiarino apertamente che chi ha favorito la svendita dell’Italia lavorando con le grandi banche speculative non potrà salire ai vertici delle istituzioni.

Per ogni nome si possono rintracciare legami ed esperienze con il mondo finanziario, questi sono solo alcuni dei nomi che circolano:

Draghi – foto http://www.presseurop.eu
Mario Draghi, un curriculum eclettico: dal 1993 al 2001 è Presidente del Comitato Privatizzazioni, era direttore del Tesoro quando fu abolita la separazione bancaria, vicepresidente di Goldman Sachs, membro del Club dei 30, attuale Governatore della BCE.
                                                       Amato – foto http://www.lettera43.it
Giuliano Amato, tra i suoi più recenti impegni ricordiamo che è senior advisor di Deutsche Bank in Italia.







cv Mario Monti


Prodi, foto http://www.liberoquotidiano.it

Romano Prodi, 

anch’egli vanta la "collaborazione” con una delle più importanti banche d’affari del mondo: la Goldman Sachs.
Quanto scrisse il direttore Ambrose Evans-Pritchard del “TheTelegraph” venne ripreso dal CorSera: Perche’ ci occupiamo tanto di Prodi, e per chi vuole rimandiamo direttamente all’articolo: http://www.telegraph.co.uk/finance/markets/2809685/Italians-claim-country-run-by-Goldman-Sachs.html

Monti – Bonino, fotohttp://www.blitzquotidiano.it
Mario Monti, International Advisory nel ’93-94 di Groupe Paribas e Bank Austria, nel periodo 1980-1994 è nel cda di Banca Commerciale Italiana e Assicurazioni Generali (stranamente le informazioni sul suo cv sono spezzettate nei diversi siti, a questo link p.e.), il sito della Bocconi lo indica quale International Advisory di Goldman Sachs,  vanta anche la presidenza della Trilateral Europe. Goldman Sachs e Trilateral propongono la filosofia della scuola di Chicago rappresentata entusiasticamente in Italia da Emma Bonino e dai radicali. Rimandiamo alla lettura nel nostro Da Tremonti alla Trilaterale  sono spezzettate nei diversi siti, a questo link p.e.), il sito della Bocconi lo indica quale International Advisory di Goldman

***
Salviamo la Gente. Riformiamo le Banche. Processiamo i Banchieri. Ristabiliamo la Legge Bancaria del 1936 abolita nel 1993.

giovedì 24 gennaio 2013

MPS: PER CHI VUOLE SEGUIRE GLI AVVENIMENTI DI SIENA


CLICCA SULLA FOTO E, FORSE, POTRAI SEGUIRE IN DIRETTA ASSEMBLEA DI MONTE PASCHI DI DOMANI



Mario Monti - Giuseppe Mussari


MPS, dove sta lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena?



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tratto da http://nobigbanks.it

Manca l’indicazione di come uscire da una crisi che è sì di una banca ma è soprattutto la crisi del sistema finanziario.
L’ammontare di titoli spazzatura che vengono scambiati nelle piazze finanziarie è dell’ordine di decine di volte la ricchezza mondiale.
Ciò ricorda le parole di Warren Buffet “i derivati sono un’arma di distruzione di massa”.
Ed allora, come definire se non fuorvianti le dichiarazioni politiche che si leggono all’indomani del tracollo in borsa dei titoli MPS?
La questione è di sistema, ma si cerca di farne una caricatura riducendola a questione domestica.

Sono saltati i controlli degli organismi di vigilanza, siamo alle prese con i segnali di una tempesta finanziaria che rialza la testa dopo che per mesi si è puntato ad affossare l’ economia reale con l’Agenda Monti che ricopia pari pari le indicazioni della Troika (Bce, Commissione Europea, Fmi).
Ebbene, le politiche di austerità hanno affossato le economie interne.
Come mosche le aziende in Italia muoiono una dietro l’altra ad un ritmo impressionante: “In Italia, nel 2012, ha chiuso una azienda al minuto” (fonte: Rete Imprese Italia).

MPS


Dopo il 2012 dello spread, ci attende il 2013 della crisi bancaria.
Del resto, come indica il brillante economista Emiliano Brancaccio “Il caso MPS è solo la punta dell’iceberg. Una nuova crisi bancaria è alle porte e le ricette liberiste non aiutano”. Nel corso dell’intervista al quotidiano Liberazione, indica il punto: “il nostro sistema bancario, come tutti quelli situati nelle aree periferiche della zona euro, patisce in misura particolarmente accentuata la caduta dei redditi dei debitori e l’aumento conseguente delle sofferenze bancarie e dei fallimenti. Queste difficoltà sul versante dei rimborsi rendono le nostre banche ancora più sensibili al crollo dei valori azionari iniziato nel 2008. Per queste ragioni l’epicentro della prossima crisi bancaria potrebbe situarsi nelle periferie della zona euro, piuttosto che al centro della stessa”.


Se nell’analisi concordiamo con Brancaccio, è nella terapia che dissentiamo: non è una buona idea Nazionalizzare MPS.
Una banca pubblica servirebbe eccome, ma fu vietata in Italia con l’introduzione della riforma bancaria conosciuta come Legge Draghi nel 1993..
Il punto qui è un altro, se nazionalizziamo un istituto bancario pieno di titoli tossici, allora toccherà ai contribuenti accollarsi le perdite e ricapitalizzare.
Troppo facile!
Dobbiamo per prima cosa introdurre la Legge Glass-Steagall, sancendo il principio aureo del buon governo dell’economia: “i banchieri d’affari che vogliono fare scommesse finanziarie non possono rischiare con i soldi dei risparmiatori, correntisti e contribuenti. La bisca delle scommesse in borsa deve essere nettamente separata dalle funzioni bancarie ordinarie che consistono nel remunerare i depositi ed erogare prestiti in modo prudente“.
Solo dopo che si sarà introdotta la Legge della separazione bancaria, si potrà procedere ad attribuire compiti e responsabilità.

Chi ha dato ha dato; chi ha perso ha perso.
Si portino i libri sociali in tribunale, d’altra parte non è questo il principio che invocano i puristi del libero mercato?
E si focalizzino esclusivamente sulle attività istituzionali le banche tradizionali: erogare prestiti a famiglie e imprese.
I soggetti bancari che intendono invece fare trading e attività speculative in borsa, saranno liberissimi di farlo, ma lo facciano coi soldi propri: oneri e onori.
Presentiamo schematicamente alcuni punti che si incontriamo più spesso di altri nella discussione pubblica.

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La confusione maliziosa tra i Tremonti Bonds e gli aiuti di Mario Monti con i Monti Bonds.

I Tremonti-bond valevano erga omnes (nei confronti di tutti), i Monti-bond sono pensati per MPS…
Con malizia non si considera la differenza sostanziale: i Tremonti bond avevano natura strategico-dirigistica (giacchè erano vincolati per l’intero importo ricevuto al finanziamento delle piccole e medie imprese), i Monti bond hanno natura liberista: il management di MPS li potrà impiegare come meglio crede.



Con i soldi dell’IMU hanno salvato il Monte dei Paschi di Siena!
Anche qui c’è chi alimenta la confusione.
Il gettito Imu nei fatti è servito al salvataggio del Monte dei Paschi di Siena: si è trattato di una permutazione finanziaria, sebbene non vi sia un legame diretto, ciò che balza agli occhi è che dei 3,9 miliardi di euro di titoli obbligazionari MPS, ne servono 1,9 per sostituire i Tremonti bond. Passano così dalle tasche degli italiani i soldi pagati per l’Imu e vanno a finanziarie MPS, questo è – come scrive Giulio Tremonti a Dagospia – il Monti-bond “riservato solo a Siena, senza impegno a finanziare le piccole e medie imprese perchè serviva ad altri scopi; infine è restituibile con “altri strumenti finanziari”, ovvero non per cassa ma con carta di ignota origine e consistenza”.



Era il novembre 2012 quando il Sole24ore scriveva che Banca MPS passa dai Tremonti bond ai Monti bond. Cda dà il via libera a emissione di 3,9 miliardi

mps


Politica e Banca.
Aldilà delle responsabilità oggettive e personali, non convince affatto la presa di posizione difensiva di Bersani per il PD né di chi fa lo scaricabarile.
Non abbiamo ancora letto una proposta di riforma degna di menzione che, alla luce del disastro di MPS, abbia il coraggio di proporre regole severe per tutto il settore bancario.
Ancora una volta, si sfugge al problema nel timore di assumersi la leadership per ristabilire un ordine economico che assicuri credito, investimenti, salari e ripresa a favore della gente.

Ci troviamo dinanzi ad un momento strategico, siamo in campagna elettorale, quel politico che avrà il coraggio di parlare alla nazione e di indicare la rotta per difendere il tenore di vita degli italiani avrà la vittoria in pugno.

Perché invece di andare a ricercare il consenso degli squali della City di Londra, non vanno in una qualche piazza italiana a parlare alla gente?

***

mercoledì 16 gennaio 2013

PRODI STA ULTIMANDO IL LAVORO? PRIMA L'EURO ORA I CINESI???

SUONA IL DA-GONG SU PRODI AL COLLE? - UNA RELAZIONE DEI SERVIZI SEGRETI INVIATA A MONTI E D’ALEMA INDIVIDUA NELLA AGENZIA DI RATING CINESE “DAGONG” UN PERICOLO PER L’ITALIA – PRODI E’ SUPERCONSULENTE DELLA DAGONG E “PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA STRATEGIA DI CRESCITA INTERNAZIONALE” - RISCHI DI UN “SACCHEGGIO” DELLE INDUSTRIE ITALIANE? NEL MIRINO DEGLI 007 LA PROSSIMA APERTURA DI UNA SEDE A MILANO…


http://www.dagospia.com
Franco Bechis per "Libero"

Allarme rosso! I servizi segreti italiani hanno tirato giù dal letto il presidente del Consiglio Mario Monti e già che c'era - no anche il presidente del Copasir, Massimo D'Alema. Non c'è tempo da perdere, perché proprio mentre i politici italiani si baloccano con le elezioni, il nemico è pronto ad approfittarne e sta per infiltrarsi nella Regione più ricca del paese e con furbizia da lì si cuccherà una ad una le più belle aziende italiane, mettendo ko l'economia nazionale.


ROMANO PRODI


E chi è il nemico, la spia di segreti industriali intercettata dai valorosi 007 italiani? Un tipo da fare andare per traverso colazione, pranzo e cena sia a Monti che a D'Alema: Romano Prodi. Vero che nell'ultima relazione riservata dei servizi a governo e Copasir che lancia l'allarme sulla calata della finanza cinese in Italia il nome dell'ex premier italiano non viene mai fatto.








MASSIMO DALEMA
Ma anche i bambini capiscono che a lui ci si riferisce quando nella relazione riservata i servizi italiani si inquietano per la prossima apertura a Milano della sede della «agenzia di rating cinese Dagong - global credit rating - arma strumentale per Pechino per la ricerca e valutazione di fattibilità degli investimenti in Italia».

Nel settembre 2011 Prodi apparve infatti con il suo faccione sulla prima pagina del China Daily, che rivelò proprio il suo contratto di consulenza con l'agenzia di rating cinese Dagong, di cui l'ex premier italiano era diventato «punto di riferimento per la strategia di crescita internazionale». Grazie a Prodi la Dagong voleva lanciare l'attacco alle tre sorelle del rating, tutte americane: Moody's, Fitch e S&P.

lunedì 5 novembre 2012

L'ANTROPOLGA IDA MAGLI COMPLOTTISTA??? NON CREDO PRORPIO!!!




L'Europa è ormai tutta felicemente conquistata. Il programma messo a punto dalla società segreta Bilderberg nella riunione del maggio 2009 è stato quasi del tutto realizzato. Diciamo meglio: dato che la parte più difficile e tuttavia indispensabile era quella riguardante la liquidazione delle nazioni d’Europa, essere riusciti a impadronirsene è il segnale che ormai l’opera è al sicuro, nulla potrà più ostacolarne il completamento. Le bandierine del Bilderberg sventolano allegramente sui colli e le torri europee più importanti. La Banca centrale europea ne è per certi aspetti il capolavoro. Attraverso la Bce il Bilderberg ha in mano la vita di quasi tutti gli Stati che, con una decisione illegittima e assurda dei loro governanti, hanno rinunciato a battere moneta e si sono consegnati alla volontà di coloro che ne sono i padroni (partecipanti al patrimonio): Beatrice d’Olanda, il principe Constantjin, Sofia di Spagna, Philippe del Belgio, David Rockfeller, Filippo di Edimburgo, Mario Draghi (in quanto partecipante della Banca d’Italia), tutti membri del Bilderberg e presenti alla riunione del 2009. Le partecipazioni degli Stati sono in percentuali minime e forse servono, oltre che a salvare le apparenze, anche a ricompensare i politici per la loro rinuncia alla creazione e alla gestione della moneta.

Cosa avevano deciso i membri del Bilderberg nella riunione del 2009? Volendo raggiungere come meta finale la realizzazione di un’unica civiltà planetaria, ne erano state predisposte le tappe (ormai per quanto riguarda l’Occidente quasi raggiunte): la distruzione delle identità nazionali, da perseguire attraverso la sovversione dei valori che vi si fondano e l’eliminazione dei singoli Stati; il controllo centralizzato di tutti i sistemi educativi di cui l’avvio è stato dato in Europa con il Trattato di Maastricht e la cosiddetta “armonizzazione” dei programmi scolastici; il ripudio delle discipline storiche e del loro insegnamento in quanto possibile ostacolo nei giovani all’accettazione del Nuovo Ordine Mondiale e al superamento psicoaffettivo del valore della patria, della tradizione, dei costumi in tutti i campi; il controllo delle politiche interne ed estere, come già avviene in Europa attraverso l’esame preventivo delle finanziarie e i vari trattati sui confini, sull’immigrazione, sull’uguaglianza dei diritti; una lingua unica, che è quella già in uso e che a poco a poco tutti sono obbligati ad adoperare: l’inglese. Il perno sul quale i bilderberghiani si fondano in tutti i loro progetti è però sempre quello finanziario visto che, tramite le banche e le speculazioni di Borsa, riescono a guidare concretamente ogni tipo di politica riducendo a propri esecutori gli uomini di governo dei singoli Stati. L’instaurazione di un mercato unico e di una moneta unica è quindi la meta più importante; ma essere riusciti, con la creazione dell’euro, a eliminare quasi tutte le monete europee rappresenta la loro vittoria più significativa in quanto segnala che il progetto finale è sulla via del traguardo. Di fatto tutta l’operazione “Unione europea” è stata pensata come una specie di esperimento la cui riuscita avrebbe confortato i progettisti nel proseguire sulla stessa strada. Nessuno creda che le crisi finanziarie, l’impoverimento dei popoli, l’eccesso di tassazione, siano per il Bilderberg segnali negativi, tutt’altro: era programmato che sarebbero stati questi gli strumenti con i quali giungere alla meta. Come abbiamo potuto vedere attraverso quello che è successo in Italia, il colpo di forza con il quale un banchiere è diventato capo del governo ha avuto come “giustificazione” il crescere del debito, il differenziale sempre più alto con i titoli tedeschi; ma per chi è padrone del gioco di Borsa provocare tali squilibri è facilissimo, tanto più quando i manovratori sono d’accordo sul da farsi essendo tutti membri del Bilderberg o dei suoi rami più importanti, quali la Trilateral Commission e l’Aspen Institut: Mario Monti, Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Carlo Azeglio Ciampi, Romano Prodi, José Barroso, Giuliano Amato, Vincenzo Visco, Enrico Letta… Tutti nomi citati più volte e da diversi autori, oltre me, negli anni scorsi, quali per esempio Daniel Estulin con il suo “Il Club Bilderberg” pubblicato nel 2005, Marco della Luna con “Euro schiavi” anch’esso del 2005, Elio Lannutti con “La repubblica delle banche” pubblicato nel 2008, senza che nessuno li abbia mai smentiti.

Dunque possiamo constatare che tutte le previsioni si sono avverate: gli Stati d’Europa hanno perso la sovranità, l’identità, le loro ricchezze e quelli più difficili da domare a causa della loro creatività, del loro attaccamento alla propria storia, alla propria indipendenza, quali la Grecia, l’Irlanda, la Spagna, l’Italia, sono stati ridotti, tramite la pressione sui titoli sovrani, a dipendere dalla “generosità” dei banchieri con una nuova, orribile immagine di sé, quella di “mendicanti”, di possibili ladri cui è pericoloso prestare soldi se non danno se stessi e i propri figli in garanzia. I banchieri hanno adesso finalmente raggiunto il loro ultimo scopo: darsi la mano diventando interscambiabili con i politici e proclamando così apertamente che è iniziata una nuova era: il Regno dei Banchieri. Avevo scritto due anni fa, nella Dittatura europea, che avrei creduto a questa ricostruzione, che pure ero stata io stessa a fare con puntigliosa, scrupolosissima ricerca, il giorno in cui avessi visto i banchieri mettersi al posto dei politici. E’ proprio quello che è avvenuto. Ed è avvenuto - cosa incredibile - con l’aiuto, la complicità dei politici. Ho tante volte interrogato negli anni scorsi i maggiori leader del mondo politico, religioso, industriale, giornalistico sul perché avessero accettato in silenzio di uccidere se stessi, insieme all’ Italia, senza riuscire ad avere una risposta. Oggi però non possono continuare a tacere e consegnarsi alla storia come dei vigliacchi traditori della propria nazione e del proprio popolo. E’ indispensabile che si scuotano dalla passività nella quale sono sprofondati e si convincano che la desertificazione attuale dei partiti, l’assenteismo e il ripudio degli elettori, perfino la corruzione che ha invaso tutte le istituzioni, sono la conseguenza di questo tradimento perché nessuno ha più davanti a sé una patria da difendere, un valore collettivo in cui credere, un futuro in cui sperare e da costruire per i suoi figli.

Ida Magli
2 Novembre 2012 

(In caso di riproduzione si prega di citare la fonte e di aggiungere il link http://www.italianiliberi.it/Edito12/il-governo-del-bilderberg.html
a questa  pagina)

lunedì 28 novembre 2011

ANTONIO SOCCI PONE UNA DOMANDA:"DOV'E' FINITO IL CENTRO SINISTRA DEI CIAMPI, DEI PRODI, DEI D'ALEMA, DEGLI AMATO?"GIA'...DOV'E'?

La causa del possibile crollo e perché può salvarci il Papa…

Antonio Socci Da “Libero”, 27 novembre 2011
Dove sono finiti tutti i mistici dell’euro – economisti, giornalisti, politici, intellettuali – che dieci anni fa imperversavano su tutti i pulpiti per decantare le virtù taumaturgiche della moneta unica e “le magnifiche sorti e progressive” dell’Italia nell’euro?
Sarebbe interessante pure andarsi a rileggere gli scritti dell’attuale premier e dei tecnici che compongono la sua squadra di governo chiamata a evitare il disastro.
Io spero che ce la facciano, ma non ricordo che, a quel tempo, ci abbiano messo in guardia sull’euro. Anzi…
E dov’è finito il centrosinistra dei Ciampi, dei Prodi, dei D’Alema, degli Amato che da anni rivendica come proprio merito storico “l’aver portato l’Italia nell’euro”?
I post-comunisti per far dimenticare di essere stati antieuropei col Pci, quando si doveva essere europeisti, vollero primeggiare nello zelo sulla moneta unica sulla quale invece bisognava essere dubbiosi. Riuscendo così a sbagliare due volte.
D’altra parte la “religione dell’euro” non ammetteva dissidenti. Era un’ortodossia ferrea che rendeva obbligatorio cantare nel coro.
Dogma imposto
L’anticonformismo era considerato boicottaggio. Ricordate come venivano trattati da trogloditi o da reazionari provinciali i pochissimi che avevano l’ardire di esprimere dubbi sull’operazione euro?  .Continua a leggere.

mercoledì 16 novembre 2011

PAOLO BARNARD IERI A MATRIX HA URLATO AL GOLPE, ANCHE IDA MAGLI,PACATAMENTE DICE CHE IN ITALIA ABBIAMO SUBITO UN COLPO DI STATO!




di Ida Magli

Italiani Liberi | 15.11.2011

    Aggiungiamo Silvio Berlusconi al lunghissimo elenco dei governanti traditori dell’Italia. Dispiace, dispiace molto, ma la conclusione è purtroppo soltanto questa. Avrebbe potuto almeno, una volta deciso di uscire di scena, fare un grande gesto per rimanere alla storia, cosa che viceversa non succederà perché nulla ha fatto che possa interessare la storia.
Avrebbe potuto, perso per perso, invece che inginocchiarsi davanti ai banchieri, ribellarsi al colpo di stato ordito dal Presidente della Repubblica e affermare, com’era suo dovere, che avrebbe difeso i diritti democratici degli Italiani. I motivi per prendere questa decisione erano due, e tutti e due talmente evidenti che nessuno, salvo che i suoi miserrimi nemici, avrebbe potuto contestarli.
  Il primo non era opinabile: difendere la Repubblica dal colpo di stato di Giorgio Napolitano era un preciso dovere del Capo del Governo, sia nella sua qualità di Capo del governo che in quella di Capo del partito di maggioranza presente in Parlamento. Invece, non soltanto non ha fatto neanche il più piccolo gesto di resistenza e  non ha dato come giustificazione delle sue dimissioni la volontà di tener fede al giuramento di fedeltà alle leggi della Repubblica, ma si è addirittura vantato, nel suo ultimo discorso televisivo, di non essere mai stato “sfiduciato”, di essersi sacrificato per il bene dell’Italia. Quanti ne ha conosciuti l’Italia, lungo il passare dei secoli, di traditori delle Leggi e delle Costituzioni, che sono venuti meno ai loro giuramenti “per il suo bene”! Tragico destino degli Italiani! Essere stati sempre odiati, traditi, dai loro governanti.  Non c’è stato né Papa né Re né dittatore né generale in fuga che non si sia giustificato così. Neanche un minimo soprassalto di orgoglio, di dignità, di rispetto per la verità: nulla. Berlusconi ha dunque avallato, con la sua vigliaccheria, l’azione eversiva con la quale è stato installato a capo del governo un banchiere, firmando per giunta la sua repentina nomina a senatore a vita, espediente truffaldino messo in atto dal Presidente della Repubblica per fingerne l’appartenenza “politica”. Una messa in scena atroce che ricorda agli Italiani i peggiori momenti della loro storia e che li ha colti tanto di sorpresa da lasciarli incapaci di capire, di parlare, di ribellarsi. Avevano riposto fiducia e ammirazione in Giorgio Napolitano come nel migliore dei loro Presidenti. Non riescono ancora a rendersi conto di quanto è successo. Ma il risveglio arriverà presto, prestissimo. Arriverà a causa della macroscopica menzogna con la quale è stata giustificata tutta l’operazione. E’ il secondo motivo di cui parlavo all’inizio: il fallimento dell’unificazione europea.
  Il progetto di unificazione europea ha dimostrato nel modo più evidente che era sbagliato fin dall’inizio e che è fallito. Nulla di quanto si voleva realizzare è andato a buon fine. L’Europa unificata, che doveva diventare il mercato più ricco del mondo, è viceversa molto più povera e la moneta unica sta per far andare in fallimento molti degli Stati che l’hanno adottata. Il costo di quanto è stato fatto non è in pratica calcolabile. Sarà, però, sufficiente pensare agli ordini che sono stati dati da un Parlamento europeo in preda all’isterismo di un immenso potere privo di limiti, ed eseguiti in timore e tremore dai poveri agricoltori europei, per averne almeno un’idea. Distruggere le migliori produzioni di frutta e di verdura, ammazzare magnifiche mucche e splendidi maiali, gettare a mare, sotto lo sguardo irato del Dio dei poveri e degli affamati, fiumi di latte, di vino, di olio, è soltanto una delle innumerevoli prove di quale oscura e profonda palude di non- senso un’ Europa allucinata sia stata costretta ad attraversare. Così del resto hanno fatto i rivoluzionari bolscevichi per ridurre alla “giusta” pianificazione le produzioni dei kulaki; così hanno fatto i Kmer rossi per distruggere il capitalismo stracciando tutte le banconote che lo rappresentano. In Europa non c’è stato bisogno, ameno fino ad ora, di fucilare nessuno (non illudiamoci: presto arriverà anche l’uso della forza) perché tutti hanno obbedito, incapaci di credere che la democrazia potesse diventare, come, di fatto, è diventata, la più folle delle dittature. Ma adesso, forse, siamo al dunque. La crisi economica imperversa, innestata da banchieri di primissimo piano in preda all’incontinenza dostojesckiana dei giocatori d’azzardo e che, in premio delle migliaia di miliardi che hanno mandato in fumo, adesso guidano da par loro, nel peggiore dei modi, l’economia dei singoli Stati. L’unificazione politica, poi, che era lo sbandierato scopo di tutta l’operazione, si è rivelata  talmente fuori dalla realtà che, com’era logico aspettarsi, Francia e Germania hanno preso il comando a viso aperto, senza remore nel decidere per tutti le guerre e le alleanze, manifestando con assoluta sicurezza la loro superiorità e il loro potere sulle nazioni suddite.
  Di fronte a questo quadro qualsiasi persona fornita di buon senso penserebbe di dover abbandonare la  vecchia strategia e di doverne inventare una nuova. Invece governanti e banchieri insistono nel non voler prendere atto del fallimento e dicono il contrario: non si tratta di fallimento, ma di non aver ancora fatto tutto quello che si doveva fare. Evidentemente settanta anni di sforzi, di prove, di perdite, di sconfitte, non bastano. Non bastano perché - è questo il punto  – non siamo ancora falliti del tutto, non si sono ancora impadroniti di tutto. Lo scopo vero, infatti, era questo: la distruzione dell’Europa. La distruzione degli Stati nazionali e la consegna di tutto il potere, incluso quello politico, ai banchieri. Pensate forse che quello che riusciamo a capire noi che non siamo degli specialisti dell’economia, non potevano capirlo coloro che hanno ideato questo progetto? Credete forse che lo sfacelo attuale non lo avessero previsto? Suvvia! I signori Ciampi, Prodi, Monti, Draghi, saranno pure più bravi di noi nel far di conto. E nel caso avessero davvero sbagliato, perché mai dovremmo affidarci a loro per salvarci? Non vedete, dunque, cari Italiani, che è tutto fuor di senso?
 Un’accelerazione sulla strada della consegna totale del potere ai banchieri l’ha data il Presidente della Repubblica italiana. Non meravigliamoci: come già detto, i governanti italiani sono i migliori complici delle nostre sfortune. E’ stato, però, così rotto il patto, il patto della democrazia. Non siamo più tenuti, quindi, neanche noi, i cittadini, a tenervi fede. I parlamentari potrebbero ancora, però, non votando un governo illegittimo e pretendendo di andare alle elezioni, salvare almeno le forme della democrazia. I parlamentari del Pdl in particolare non hanno nessun obbligo di obbedienza nei confronti di Berlusconi, dato l’enorme errore che ha compiuto. Sarebbe l’unico modo anche per fermare la crisi economica: dire ad alta voce a coloro che ci stanno strangolando che non staremo più al gioco; che, non appena eletto il nuovo parlamento, ci sottrarremo al cappio dell’euro, riprendendoci la sovranità monetaria e l’indipendenza. Non ci sono altre strade di salvezza. Qualche parlamentare vorrà alzare la testa e ricordarsi di essere italiano?
Ida Magli

15 novembre 2011
 

domenica 13 novembre 2011

PAOLO BARNARD: LA GRECIA NON PUO' PIU' ABBANDONARE L'EUROZONA....LEGGIAMO PERCHE' .....

Carne da pescecani (voi)

di Paolo Barnard 12 novembre 2011

  La scoperta è di quelle agghiaccianti, e ci arrivo fra un attimo. Ma il senso di disperazione di chi scrive è che non so più a chi appellarmi. Questo colpo di Stato finanziario in Europa sta vomitando orrori su orrori man mano che gli si scava all’interno. Il mio lavoro è di scoprire e rendere pubblico ciò che scopro, ma per chi? Chi ha la determinazione di agire? Non voi, non i politici, non i sindacati, non la Chiesa. Chi allora? Chi? Ora la scoperta.
I greci sono spacciati, non possiamo far più nulla. Dobbiamo lasciarli andare e vederli morire, come fossimo i pochi che sono riusciti a salire sull’ultima scialuppa rimasta e che devono rassegnarsi ad abbandonare gli altri naufraghi ai pescecani che li stanno già dilaniando. Lo so, è orrendo allontanarsi mentre quelli urlano da non poter sopportare. Non abbiamo scelta. I criminali dall’Unione Europea, leggi i financialnazisti tedeschi e i financialVichy francesi, hanno firmato la condanna a morte dei greci nel summit europeo del 26 ottobre, dove all’insaputa della stampa e delle televisioni la seguente clausola è stata imposta di forza ad Atene:
La giurisdizione legale sui titoli di Stato greci ancora in circolazione (cioè non ripagati) passa dalla sovranità greca a quella inglese.
Traduco: la Grecia non è più padrona del proprio debito, che da ora è gestito legalmente dalla Corona britannica sotto leggi britanniche.
Conseguenze: Primo, la Grecia può essere ora trascinata in tribunale dai suoi creditori senza poter esercitare uno straccio di difesa sovrana con le proprie leggi. Parlamento e giustizia greci valgono ormai meno di nulla. Secondo, la Grecia in questo modo non potrà più rinegoziare il proprio debito per salvare la nazione. Non lo potrà fare né in Euro, né in Dracme (cioè proporre ai creditori di accontentarsi di rimborsi inferiori in Euro o di rimborsi in Dracme). Infatti non è più legalmente proprietaria del suo debito, e verrebbe massacrata dai creditori che per farlo userebbero le leggi di un altro Paese (notoriamente e sfacciatamente pro-business). Ma questo significa soprattutto che NON PUO’ PIU’ ABBANDONARE L’EUROZONA, perché la condizione essenziale del default sovrano è di poter poi dire al mondo intero: “Rinegozio il MIO debito alle MIE condizioni e con la MIA moneta”. L’hanno chiusa dentro a chiave, hanno buttato la chiave, e lì deve morire. Fermi: parliamo di sofferenze vere, gente vera, oggi, e destini troncati. Crimini contro l'umanità. 
La cosa che fa urlare di furia è anche che fra l’altro questa condanna a morte gli è stata imposta in cambio di un pacchetto di aiuti che sono proprio ciò che ne torturerà l’economia lentamente fino al decesso, perché sono le… famose misure di austerità che sono oggi piombate anche qui da noi. I greci sono perduti.

Mi rimane solo una magrissima speranza: che il sadismo franco-tedesco, dopo aver macellato milioni di famiglie greche, irlandesi, portoghesi e italiane, inizi a divorare se stesso, collassando anche la scialuppa dove troneggiano Francia e Germania, che forse comincinano già ora a rendersene conto. 
E rimaniamo noi. Cioè voi, perché io la mia parte la faccio. Lavoro gratis per queste battaglie, rischio il vilipendio del Capo dello Stato un giorno sì e uno no, rischio le querele che mi portano via la casa, rischio i manganelli quando vado a urlare a Prodi “delinquente” in pubblico, rischio un bossolo in una busta di carta nella buca delle lettere, certo, perché questi non scherzano, e poi ho perso reddito, fama, e ciò che amavo fare nella vita, cioè le inchieste in giro per il mondo. Ma voi. Voi su quella scialuppa, ancora interi, adulti vaccinati, che messi di fronte alla fine dei vostri figli in un’Italia kosovizzata state lì inermi, laureati, diplomati, occupati, macchinati, Ipaddati, bravi a tirare scapaccioni ai vostri bambini, ma lì imbelli di fronte al Potere e solo capaci di scrivere a me “Dott. Barnard, ma cosa possiamo fare?”. Cosa potete fare? Siate uomini! Siate donne! E se non sapete difendervi per sopravvivere allora schiattate. Vergognatevi. Carne da pescecani.
(e smettete di scrivermi)